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Autore: Rose_Penny    31/07/2014    1 recensioni
Tratto dal testo: "Il continuo ciarlare delle sue colleghe di lavoro nonché di una delle sue più care amiche, Victoria, riportò Bella alla realtà, con i piedi per terra o meglio con gli occhi al dipinto che aveva appena finito di restaurare, dove il viso del suo amato svettava tra tutti. Mai aveva disegnato viso più bello".
Una romantica storia d'amore.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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 COINQUILINE
Qualche mese prima.
Ormai laureata e competente, io, Isabella Swan, decisi di raggiungere la mia amica Victoria che, a seguito di un incontro con il suo datore di lavoro e dopo aver visto in me grandi doti, mi ha informata di essere stata assunta.
Erano le prime ore del mattino quando decisi di mettermi in viaggio verso la mia nuova vita, per lasciarmi ormai indietro anni di dolore a causa della perdita dei miei genitori e la recente morte della mia adorata nonna.
Purtroppo Victoria non può ospitarmi, quindi qualche settimana prima mi ero messa alla ricerca di una casa spaziosa, accogliente e che rispettasse, naturalmente, i miei gusti. Ardua scelta: non avevo problemi di soldi grazie alla mia discendenza da una famiglia economicamente agiata e dai soldi che avevo messo da parte per il mio futuro, bensì per il non avere idea del quartiere da scegliere, se condividere l’appartamento o meno.
Che idiozie partoriva la mia mente! Apparentemente normale per una che non si era mai allontanata dal suo paese d’origine, anormale per una che aveva abbandonato tutto, venduto tutto per intraprendere un’avventura che sarebbe potuta terminare male: se il lavoro non fosse stato buono come appariva dove sarei tornata? La mia vecchia casa era formata solo da vecchie mura spoglie dei mobili e degli oggetti che l’avevano popolata, così come la mia vita sembrava un deserto arido che desiderava dell’acqua. Sarei stata di nuovo in grado di tornare a casa, con la coda fra le gambe, la delusione nel cuore e Dio solo sa cosa altro? No, non ero mai stata capace di raccogliere e riattaccare i cocci della mia vita, avevo sempre avuto bisogno di qualcuno che mi aiutasse: mia nonna a seguito della morte dei miei genitori, Victoria in questo periodo buio della mia vita.
Victoria, cara dolce amica! Non sarei qui ora davanti alla mia nuova casa se non fosse per lei! Sarei rimasta rintanata in casa fino alla morte se lei non mi avesse fatta rialzare.
Ed ora eccomi qui, davanti alla mia nuova casa: un condominio molto lussuoso al cui interno vi erano all’incirca 20 appartamenti ai quali vi si accedeva attraverso un ascensore. Il quartiere era uno dei più trafficati e davanti al mio palazzo ve ne era un altro uguale: stessa altezza, stessa magnificenza.
Alla fine avevo deciso di dividere l’appartamento con altre due ragazze di cui non sapevo nulla. Non era stata una mia scelta ma adesso che ci pensavo potevano essere delle snob con la puzza sotto il naso, sempre pronte a giudicare gli altri, mai in grado di fare qualcosa da sole…BASTA! Ma che andavo a pensare questo era uno degli edifici più importanti di New York di certo avrei trovato gente del genere, ma non tutti sono uguale e avrei dovuto godermi questo posto, quel che ne veniva io avrei preso e poi non posso fasciarmi la testa ancora prima di essermela rotta soprattutto non conoscendo le mie coinquiline.
“Signorina ha bisogno di aiuto?” persa nei miei pensieri non mi ero accorta né di essere rimasta imbambolata davanti all’ingresso del mio palazzo nè del portiniere “oh mi scusi, sono la nuova…ehm….abitante?!” l’uomo rise “allora benvenuta signorina, il mio nome è Joseph se ha bisogno di qualcosa basta un cenno e sarò subito da lei” le sue parole mi fecero diventare simile al colore delle mie unghie: rossa. “oh la ringrazio ma la prego mi dia del tu e mi chiami semplicemente con il mio nome: Bella” gli porsi la mano e lui contraccambiò il mio gesto dicendo “lo farò se anche tu mi darai del tu, cara. Ma adesso entra, credo di vedere trepidazione” adesso risi io e di vero cuore, quell’uomo mi ricordava tanto il mio papà, il mio tenero e dolce papà, nel frattempo mi aprì la porta e mi salutò con un grande sorriso “grazie Jo”.
Appena misi piede nell’atrio dell’edificio mi innamorai subito e ancora del posto: mai scelta fu più azzeccata! Mi avvicinai alla hall dove un uomo apparentemente sulla cinquantina parlava al telefono probabilmente con uno degli inquilini, quando mise giù il telefono si rivolse a me “posso esserle utile signorina?!” nel suo modo di parlare sentivo una punta di noia mista a superiorità, non mi stava per niente simpatico “salve sono Isabella Swan, la proprietaria dell’appartamento al quindicesimo piano” “benvenuta, queste sono le chiavi e se gentilmente può firmare qui e qui…” dopo aver firmato conservò in malo modo i documenti e si rivolse ancora a me “le auguro una buona permanenza signora” “arrivederci” mi girai andando via da quell’essere antipatico e mi accinsi a raggiungere il mio appartamento.
Quando si aprirono le porte dell’ascensore misi piede dentro casa ma appena lo feci, un urlo ruppe la mia tranquillità “ROSEEEEEEEEEEEE è arrivata vieni!” una ragazza dai capelli corvini e corti mi si parò davanti “pelle diafana, capelli color mogano, occhi cioccolatosi, abiti casual scarpe….OH SANTO DIO! Meravigliose: Gucci nuova collezione” “si?!” “oh saremo ottime amiche…scusa un attimo…ROSEEE, MUOVI QUEL TUO CULO! Dunque, io sono Alice, tu sei..?” “Isabella…ma preferisco essere chiamata Bella, se per te non è un problema” “ma no, certo che no, anzi da oggi siamo amiche, anzi sorelle per la vita” e mi rivolse un grande e grosso sorriso, di quelli che ti scaldano il cuore, di quelli che ti fanno sentire a casa. Alice dava l’impressione di essere un bel peperino, che dà tanta fiducia a tutti e che ti suscita un sentimento di amore immediato. A tratti ricordava Victoria per il suo carattere spigliato e schietto: qualcosa non le stava bene? Te lo comunicava senza tanti giri di parole.
Pochi minuti dopo, scoprì che Rose era nel bel mezzo di una videochiamata con i suoi genitori e solo successivamente potei vedere la seconda coinquilina, meno esuberante di Alice ma molto fredda quasi cinica come se non si fidasse ad una prima occhiata come Alice: e come darle torto? Neanche mi conoscevano. “Ciao, io sono Rosalie Hale” si avvicinò a me e disse “fai stare male Alice e ti spezzo in due” ok, forse le mie supposizioni erano vere ma la ragazza fece qualcosa che mi spiazzò: rise. “tranquilla non volevo spaventarti! Stavo solo scherzando” e mi abbracciò per un tempo interminabile, ero un po’ confusa: diceva sul serio o era davvero uno scherzo? Oddio non avrei mai avuto l’intenzione di trattare male qualcuno soprattutto una mia amica, perché per me l’amicizia è davvero il legame più importante. A noi si aggiunse anche Alice e quel suo corpicino che cercava di infilarsi tra me e Rose mi fece sorridere: forse c’era già un’amicizia che sarebbe diventata sempre più forte, indelebile e duratura.
Dopo aver sciolto quell’abbraccio mi fecero fare il giro dell’appartamento.
“spero non ti dispiaccia se abbiamo scelto l’arredamento” disse Alice “ma non vedevo l’ora di arredarlo era così spoglio. Infatti ho fatto portare via tutti quei mobili pomposi e inutili, erano persino orrendi mi vengono solo i brividi a pensarci…” “Ali..” disse Rose  rimproverandola “ma Rose è vero!” rispose esasperata l’altra “lo so c’ero anche io quando hai messo piede qui dentro. Però adesso continua il giro «turistico» ci sarà tempo per le altre cose” disse Rose alzando gli occhi al cielo “ va bene. Questo è il soggiorno come puoi ben vedere è un open space, marmo italiano come pavimento, stile moderno bianco, con divano in pelle, isola, una delle cucine migliori con ogni tipo di elettrodomestico, tavolo estensibile, grandi e luminose vetrate che popolano tutta la parete che dà di fronte all’altro palazzo…ma vieni ti faccio vedere il resto….la mia camera…di fronte la camera di Rose, accanto alla mia c’è la tua….inoltre ogni stanza possiede una cabina armadio e un bagno propri….infine il bagno principale con tanto marmo, grande specchio, vasca idromassaggio…fine del giro turistico…bene che vuoi fare?” ero senza parola ma non respirava mai?! “ehm non saprei” “troveremo una soluzione ma dimmi quella è la tua unica valigia?” mi guardò con gli occhi fuori dalle orbite “veramente no è solo la prima di altre sette, purtroppo non potevo portarle tutte in una volta me le spedirà un’amica per domani” “oh ma è gvandioso!!” “Alice non parlare in quel modo ti prego fa venire i brividi” “ma che dici Vose, i bvividi li fa venive quel quadvo ovvendo nel covvidoio” e mentre Rose inseguiva Alice per tutta la casa io entrai in quella che era ormai la mia nuova stanza.
Non l’avevo arredata io ed era totalmente diversa da quella che avevo visto nel momento del contratto d’acquisto e da quella che aveva a casa. Tuttavia, la mia nuova amica aveva azzeccato colore e arredamento: il letto era a baldacchino, enorme di un rosso che dava colore alla stanza e ai mobili di un bianco candido, il pavimento era dello stesso marmo delle altre stanze e davanti al letto e all’armadio vi era un tappeto persiano carinissimo mentre al posto di un semplice quadro faceva bella mostra di se un arazzo con due grandi pavoni che dominava l’intera parete. Avevo sempre avuto un debole per gli arazzi ma non avevo mai pensato di acquistarne uno mentre ora lo possedevo. Ma desideravo che domani venisse presto, le valigie avevano dentro di loro le cose più importanti e ne avevo un gran bisogno.
Decisi di concedermi un bagno caldo mentre le ragazze erano andate a prendere qualcosa da mangiare per festeggiare la nostra amicizia….tuttavia dovevo ricordarmi di chiamare Victoria altrimenti chi l’avrebbe sentita.
Optai per un jeans e un top rosso al quale abbinai delle scarpe con il tacco nere e una giacca nera. Presi la copia delle mie chiavi e decisi di uscire a prendere una boccata d’aria e di mandare un messaggio a Vic.
Quando uscì c’era Jo nella sua uniforme lo salutai con la mano e lui ricambiò con un cenno del capo mentre richiudeva la porta alle mie spalle. Decisi di incamminarmi in una direzione qualsiasi e nel frattempo presi il mio I-phone per mandare un messaggio alla mia cara amica:
 
*sono arrivata…la casa è ancor più bella di come la ricordavo. Le mie coinquiline sono delle persone meravigliose, vorrei tanto presentartele un giorno. Domani fammi portare da James le valigie, spero non sia un peso per lui. Comunque sono in giro a fare una passeggiata: non mi avevi detto che questo posto era così caotico…ma adesso scusami, devo andare…un grande bacio, a domani (non vedo l’ora di lavorare con te)…la tua Bella*
 
Un messaggio chilometrico pensai ma almeno sarebbe stata tranquilla quando l’avrebbe letto.
Mi soffermai a guardare la foto che ritraeva me e la mia amica e d’impulso sorrisi ma urtai qualcuno, o meglio lo presi in pieno, ma qualsiasi cosa fosse non mi permise di raggiungere il terreno perché le sue grandi e forti mani si erano arpionate ai miei fianchi senza lasciarmi cadere.
“scusa ero distratta, sono davvero mortificata” dissi in completo imbarazzo “è tutto ok….tu stai bene?” che voce….così melodiosa  e roca “si grazie” e alzai gli occhi per guardare in viso il mio salvatore e rimasi folgorata: un ragazzo bellissimo si trovava di fronte a me. Un angelo: occhi verdi come smeraldi, mascella squadrata, capelli ramati e un fisico da modello con i muscoli al punto giusto, ma alto e snello. “radiografia completata?!” oh magnifico, brava Bella “i-io…sc-scusa non volevo” ma la sua risata bloccò le mie parole: sembravano tanti campanellini che suonavano…. “tranquilla stavo solo scherzando” “oh certo” e gli sorrisi ma lui mi fece sciogliere ancora di più con il suo sorriso sghembo da far battere il cuore a mille. Ma quel momento magico venne interrotto dal suono del mio cellulare “pronto?!”  “Bella sono Alice, torni per cena vero? Io e Rose siamo tornate con tanto cibo!” sorrisi a quel che aveva detto “si Ali arrivo” la telefonata si interruppe, rialzai lo sguardo sul ragazzo che doveva avere all’incirca la mia stessa età e gli dissi “devo andare ma è stato un piacere conoscerti e grazie ancora per avermi risparmiato una rovinosa caduta sul marciapiede al mio primo giorno qui” senza volere gli avevo comunicato di essere nuova in quella città, ma lui parve non accorgersene e mi disse “è stato un piacere anche per me” così mi voltai dopo avergli sorriso, ma pochi passi dopo mi sentì trattenere per un braccio “so che devi tornare a casa ma non so il tuo nome” mi sciolsi a quel gesto “mi chiamo Isabella ma per gli amici Bella e tu?” “io sono Anthony” a quel punto mi diede un buffetto sulla guancia e andò via dicendo “ciao Bella e buona serata” non servì a nulla dirgli “anche a te Anthony” perché ormai vedevo solo la sua schiena che si allontanava sempre più.
Presa dai miei pensieri non mi resi conto di essere già arrivata a casa “ciao Jo” “ciao Bella, come è andata la passeggiata?!” “molto bene grazie, penso proprio che mi troverò bene” “ne sono contento” eh si, ormai avevo capito che quella città era fatta per me non perché avevo un lavoro ma perché sapevo di poter ricominciare e forse essere amata da qualcuno di molto gentile nei miei confronti, ancora non avevo trovato il principe azzurro ma avevo già un piccolo presentimento e un volto che si facevano spazio nella mia mente.
Quando misi piede in casa mi venne spontaneo dire “sono a casa!” sapendo che le mie amiche mi stessero aspettando e infatti erano sul divano rivolto verso la vetrata che osservavano qualcosa assorte nei loro pensieri tanto da non sentire le mie parole. “ragazze insomma!” alle mie parole sobbalzarono e le guardai con un sopracciglio alzato “che succede?!” “vieni” disse Rose battendo una mano tra lei e Alice esortandomi a sedermi e così feci. Mi misero in mano un piatto di cucina cinese ed Alice disse “noi amiamo il cinese spero tu gradisca altrimenti lì c’è un bel bocconcino” e mi fece segno di guardar oltre la vetrata dove vidi un ragazzo di spalle fare trazioni tenendosi ad una barra. I muscoli della sua schiena si contraevano mentre andava su e giù, su e giù…in poco tempo rimasi abbagliata da tanta virilità ma mi sembrava di aver già visto quella persona da qualche parte ma quando sentì parlare le ragazze rivolsi la mia attenzione su di loro “che lavoro fai?” chiese Alice “restauro quadri e voi?” “bè, che lavoro pensi che svolgiamo?” ci pensai un attimo a vedere la loro bellezza e il loro fisico perfetto pensai ad una sola cosa “modelle” mi guardarono sorridendo “azzeccato!!! Molto perspicace!” disse Rose ma Alice richiamò la nostra attenzione con un urletto tale che la guardammo “si sta girando!! Che bel viso che ha!” volsi il mio sguardo sul ragazzo del palazzo accanto e quando lo vidi rimasi a bocca aperta: era Anthony! Che fortuna poterlo avere davanti agli occhi! In un solo attimo il mio cuore accelerò i battiti e sentì defluire alle guance un rossore che mi provocò una sensazione di fuoco sulla pelle “che maschio” sussurrai tanto che le mie nuove amiche si voltarono a guardarmi e le guardai a mia volta “che c’è? Osate dire il contrario per caso?!” “no per carità, anzi…però pensavamo avessi un fidanzato” disse Rose appoggiata da Alice…scoppiai a ridere “no mai avuto voi piuttosto?!” “storielle” ridemmo e mangiammo osservando quel ben di Dio che era Anthony.

 

 

Note dell'autore:
salve a tutte coloro che hanno letto il capitolo e sono arrivate fin qui.
come vi è sembrato questo primo capitolo? spero di ricevere qualche vostra recensione.
da ora inizierà un flashback che capitolo per capitolo ci racconterà la storia di Eddy e Bells.
infine, ringrazio chi ha messo la storia tra le preferite, le seguite e le ricordate. ma soprattutto a chi ha recensito. grazie davvero.
   
 
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