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Autore: FairyQueen78    01/08/2014    16 recensioni
Secondo voi potevo risparmiarvi l'ennesima FF-sequel di Inuyasha? Ovviamente no! :-P
In tanti prima di me hanno detto la loro e io non potevo essere da meno! ;-)
Si fa presto a dire “E vissero tutti felici e contenti”, ma che succede in realtà dopo la parola FINE di una storia. Ciò che sulla carta è una fine, nella vita reale è un nuovo inizio e allora perché non provare a dare una sbirciatina in quello che ci è stato presentato come “il futuro” dei nostri personaggi preferiti? Sarà davvero tutto rose e fiori?! Felici e contenti per tutta l'eternità?! O dietro l'angolo li aspetterà qualche nuova avventura?!
Mettetevi comodi perché, vi avviso, non sarà una storia breve! Questa volta ho proprio voglia di fare le cose con calma. Spero di non annoiarvi troppo. ^_^
RATING ARANCIONE a partire dal capitolo 12.
Genere: Avventura, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: Lemon, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Kagome volle rimanere ancora un po' nella sala dell'arazzo per studiare quella profezia che, alla luce degli ultimi avvenimenti sembrava meno ombrosa. Inuyasha rimase con lei, seduto in un angolo, mentre la madre di Sesshomaru si guardò bene dal far loro gli onori di casa e anche Sesshomaru uscì senza dare spiegazioni.


 

Sangue di demone e sangue regale

daranno origine a una stirpe speciale


 

“Boh! Questa è proprio un mistero” pensò Kagome


 

Del patriarca incrociare le lame


 

“Ok, prendiamo per buona la storia di Tessaiga e Tenseiga.”


 

Sangue dei figli per farlo tornare


 

“Chi? Oddio non sarà che i Nue vogliono il sangue di Inuyasha e Sesshomaru per far resuscitare il loro antenato!!!”pensò ancora allarmata


 

Nuova alleanza insieme guidare

la distruzione per sempre fermare


 

“Potrebbe riferirsi al raduno del clan, quanto alla distruzione... beh il Nue è la sciagura personificata, quindi quest'alleanza sarà necessaria a sconfiggerlo... E, a giudicare dal resto, anche io e Inuyasha avremo un ruolo in tutto questo! Per fortuna, una volta tanto, quei due sono stati ragionevoli!” concluse Kagome voltandosi a guardare suo marito.

In quel momento uno dei servitori fece il suo ingresso nella stanza inginocchiandosi davanti a lei, aveva l'aspetto di un ragazzino biondo con una folta criniera vaporosa in mezzo a cui facevano capolino due piccole orecchie “a rosa” come quelle di un bulldog, i tratti del viso erano sostanzialmente umani ad eccezione del piccolo tartufo triangolare, come quello di un gatto, al posto del naso. La Signora li aveva chiamati Komainu in realtà avevano poco a che spartire con le terrificanti statue che era abituata a vedere all'ingresso dei templi, ma doveva ammettere che non avrebbe saputo dire se quella creatura fosse un cane o un leone.

- La vostra stanza è pronta, venerabile sacerdotessa. - la informò mesto senza alzare lo sguardo – Se volete seguirmi. -

- Bene, andiamo allora. - esclamò Inuyasha alzandosi di colpo in piedi, alle sue spalle.

Il piccolo Komainu si riscosse terrorizzato

- Pe-perdonatemi, Signore, non vi avevo notato!! - balbettò disperato prostrandosi ai suoi piedi.

- Ehi, scusa, non volevo spaventarti, piccoletto. - disse Inuyasha sorridendo – Allora?! Questa stanza? -

- Sì... subito. - mormorò il servitore riguadagnando un po' di controllo.

Li condusse di nuovo fuori sulla veranda, verso la parte est dell'edificio. La stanza che gli avevano riservato era enorme e molto lussuosa, con una splendida vista su un giardino interno. Kagome si chiese come potesse esserci un giardino a quell'altezza.

- Non sarà un po' troppo grande, questa casa, per una famiglia di tre persone?! - chiese ironico Inuyasha

- Quando il vostro nobile padre era ancora con noi, tutto il clan viveva qui. - rispose triste il piccolo Komainu – Si davano sempre delle splendide feste, dopo ogni vittoria. Al Padrone piaceva la compagnia. -

- E poi cos'è successo? - chiese Kagome

- Senza la guida del Grande Generale, le battaglie sono diventate sempre più dure da affrontare, i Demoni Cane non erano più uniti e i nemici se ne sono approfittati. L'intero clan ha perso il suo antico prestigio e una dopo l'altra le famiglie se ne sono andate. Per il Signorino Sesshomaru è stato un duro colpo, ha sempre fatto di tutto per superare la forza del Padrone e riguadagnare il rispetto dovuto al clan.- concluse amaramente

Poi sembrò riscuotersi dai suoi tristi ricordi e riguadagnò il suo tono formale

- Perdonatemi, Signori, ho parlato troppo. Se avrete bisogno di me battete le mani e arriverò subito. Più tardi vi servirò la cena. -

- Ci stai dicendo che siamo praticamente prigionieri in questa stanza? - chiese scocciato Inuyasha

- Naturalmente no, mio Signore. - mormorò mortificato – Tuttavia... il palazzo è grande e sarebbe preferibile che vi faceste accompagnare da uno di noi, se gradite visitarlo. Se posso osare... vi pregherei soltanto di non avvicinarvi all'Ala Ovest, lì ci sono le stanze della Padrona e... non gradisce essere disturbata. - concluse imbarazzato

- Sì sì, me lo immagino – biascicò Inuyasha “Disturbata... da me!” pensò

- Se non c'è altro... - mormorò di nuovo il Komainu

- Una cosa ci sarebbe – ammise Kagome – Non ci hai detto il tuo nome. -

- Oh... ma... non è necessario... – balbettò imbarazzato – Comunque... io sono Chibiki, Signora. -

- Allora grazie, Chibiki! Per adesso siamo a posto così. - disse Kagome sorridendo

- Do-dovere – mormorò a disagio il piccolo Komainu

Quando se ne fu andato Inuyasha commentò sarcastico:

- Poveretto, dev'essere dura servire quell'isterica tutto il giorno! -

- Già – ammise Kagome – però sembra molto affezionato ai suoi padroni. -

Si voltò sorridendo verso Inuyasha e lo abbracciò forte stringendosi al suo petto, lui la guardò stupito da quell'improvviso assalto ma si guardò bene dal protestare, soprattutto quando lei sollevò il viso verso di lui e lo baciò con passione.

- Questo è perché sono molto orgogliosa di te! - dichiarò - Non credevo che avresti accettato così facilmente di collaborare con Sesshomaru... - ammise guardandolo con amore

- Beh... se questo è il premio... forse avrei dovuto farlo prima! - rispose lui malizioso

- Non scherzare. - lo rimproverò dolcemente Kagome – Davvero, come mai hai ceduto così facilmente? Non è da te! -

Inuyasha si fece di colpo serio:

- L'ho detto, no?! Perché voglio chiudere in fretta questa faccenda, sono stufo di bruschi risvegli come quello di ieri mattina e non sopporto che le persone che amo siano in pericolo... per colpa mia. - concluse in un bisbiglio.

- Inuyasha, non è colpa tua se quei mostri ce l'hanno con te e tuo fratello! - esclamò Kagome

- Già, però intanto siete voi a farne le spese! Tu, Miroku, Sango, i bambini... Rin... e tutti gli altri che non c'entrano niente. Voglio che questa storia finisca e se per far sì che ciò avvenga dovrò sopportare per un po' quel pallone gonfiato di Sesshomaru... beh, pazienza! - confessò

Kagome gli sorrise e lo baciò di nuovo poi si sciolse dal suo abbraccio e andò a sedersi sulla veranda ad ammirare il giardino; tirò fuori un o-fuda e fece comparire uno dei suoi shikigami, il piccolo Ame:

- Torna al villaggio, avvisa Miroku e Sango che stanotte ci fermeremo qui e che li terrò aggiornati. Consegnagli anche questi. - disse dando al piccolo servitore un paio di o-fuda – Che mi contattino se succede qualcosa... e se è già successo, torna subito a riferirmelo, ok?! -

- Sì, mia Signora! - rispose tranquillamente lo shikigami

- Grazie, Ame. - mormorò sorridendogli e accarezzandogli la testa prima che il servitore si allontanasse in volo

Inuyasha la raggiunse sedendosi dietro di lei per lasciarla appoggiare al suo petto.

- Allora?! Che effetto ti fa essere qui? - gli chiese Kagome guardandosi intorno.

- Mah... in realtà non lo so... infondo non mi riguarda... mi sembra solo tutto così... esagerato! - rispose Inuyasha con tono indifferente

- Come puoi dire che non ti riguarda?! Ti rendi conto che se le cose fossero andate diversamente, questa sarebbe anche la tua casa? - ribatté stupita Kagome voltandosi a guardarlo

- E allora sono contento che sia andata com'è andata, o non ti avrei mai incontrata! L'unica casa che voglio è quella dove ci sei tu. - mormorò abbracciandola

- Oh Inuyasha, magari bastassi io a cancellare tutto il dolore che hai dovuto sopportare... - mormorò stringendosi a lui

- Non potrei desiderate medicina migliore – rispose lui piano chinandosi a baciarla – comincio già a sentirmi meglio... ma credo che dovrò continuare a prenderla per mooolto, molto tempo. - aggiunse sorridendole a fior di labbra.

- Mmmhhh... e per domani che mi dici? Non sei nervoso all'idea di ritrovarti nel bel mezzo di una riunione di famiglia? Io sì! – ammise Kagome

- E di che ti preoccupi! Nel peggiore dei casi, manderai tutti a cuccia! - scherzò lui abbracciandola di nuovo – Eri tanto curiosa di saperne di più sulla mia famiglia, adesso stai per avere tutte le risposte. In ogni caso, non devi aver paura di niente, ci sono io con te. - concluse stringendola forte

- E se non ci volessero qui?! Che ne sarà della profezia?! Del Nue? - chiese ancora, preoccupata

- Ma tu riesci a immaginartelo qualcuno che contraddice Sesshomaru? Se il “caro fratellone” dice che possiamo restare, dubito che qualcuno oserà opporsi... -



          


 


 

- NON SE NE PARLA! MI RIFIUTO CATEGORICAMENTE! Anzi, mi stupisco che tu mi abbia fatto perdere tempo a venire fin qua, se non hai intenzioni serie, Sesshomaru!! - urlò un anziano Demone Cane sbattendo il pugno sul tavolo così forte da far tremare tutta la stanza.

Si trovavano nella Sala dell'Arazzo, che per l'occasione era stata approntata come una sorta di sala riunioni, con una serie di bassi tavolini disposti a ferro di cavallo, ognuno dei quali era occupato da uno dei capifamiglia. Al posto d'onore, ai piedi dell'arazzo, c'erano Sesshomaru e sua madre, di fianco a loro, leggermente arretrati, su due cuscini, Inuyasha e Kagome.

Il demone che aveva parlato indossava una vecchia armatura scarlatta da samurai, portava i capelli corti e due baffetti ai lati della bocca, era il più anziano di tutti lì dentro.

- Ho già perso mio figlio l'ultima volta, non vi seguirò in un'altra follia! - proseguì deciso

- Venerabile Goomon, vi assicuro che ho riflettuto molto attentamente prima di prendere una simile decisione. - rispose Sesshomaru impassibile come suo solito

- Riflettuto?! Io non direi, Sesshomaru, scommetto che non ti sei nemmeno preoccupato di tua madre! - lo redarguì un altro demone seduto alla loro destra, aveva anche lui una mezzaluna sulla fronte e i capelli lunghi sciolti sulle spalle, di cui solo due sottili ciocche laterali erano fermate sulla nuca.

- Se non vi dispiace, zio, i problemi interni alla nostra famiglia non devono riguardare il resto del clan. La gravità della situazione è tale da necessitare qualche piccolo sacrificio. - rispose Sesshomaru

- Beh però è fuori di dubbio che quel tipo sia uno di noi! - commentò un giovane demone con dei lunghi capelli rasta che se ne stava stravaccato su uno degli ultimi tavolini, con aria indifferente – Hai visto, Gyakusatsu?! Ha le orecchie del bisnonno! -

- Che vorresti insinuare, Kagizume? - rispose un demone vicino a lui, se ne stava seduto a braccia conserte senza guardare nessuno, aveva un'enorme massa di capelli cotonati ma per quanto fossero vaporosi non riuscivano a coprire due gigantesche orecchie simili a quelle di Inuyasha

- Niente... ma ho sempre pensato che te le fossi prese tutte tu, cugino!!! - concluse il demone rasta scoppiando a ridere.

Anche Kagome si trattenne a stento dal ridere, in effetti quel tale era l'unico dei presenti ad avere quel tipo di orecchie, quelle degli altri erano simili a quelle di Sesshomaru.

“Meno male che non sono tutti musoni!” pensò Kagome

- Kagizume, se tu partecipi alla lotta allora ci sarò anch'io: voglio esserci quando i Nue t'ammazzeranno! - sibilò tra i denti Gyakusatsu, senza scomporsi

- Basta voi due! C'è poco da ridere! La situazione è seria! - li rimproverò un bel demone col pizzetto seduto di fronte a loro

- Bah! A me importa poco del cuccioletto! - intervenne un altro giovane demone davvero molto affascinante, con i capelli corti e dritti, con degli strani ciuffetti colorati, e due occhi azzurri mozzafiato – Ma la ragazza può restare... nella mia stanza, si capisce! - concluse ammiccando malizioso in direzione di Kagome che abbassò lo sguardo rossa come un peperone.

Fu la goccia che fece traboccare il vaso, Inuyasha, scuro in volto, era pronto a scattare in piedi, Tessaiga alla mano, ma fu bloccato dal braccio di Sesshomaru teso davanti a lui.

- Kiba, ti sarei grato se evitassi di insultare mio fratello e sua moglie. E' a lei che dobbiamo la scritta su quell'arazzo e quindi se siamo qui a prepararci per la battaglia invece di aspettare, ignari, di essere attaccati. E' anche per questo che dico che loro hanno tutto il diritto di restare. La profezia dice il resto. -

- E in base ad una stupida filastrocca, di un vecchio ragno moribondo, riportata in vita da un'umana, tu pretendi che scendiamo in battaglia con un mezzodemone tra le nostre fila?!! Lo ripeto: è una follia!!! - insistette di nuovo Goomon

- Vorrei farvi notare che proprio nell'arazzo alle mie spalle, mio padre è sceso in un'analoga battaglia addirittura solo con dei miseri umani. - ribatté Sesshomaru

- Nessuno ha mai dubitato del valore del Generale. - rispose piatto Goomon

- Dunque è il mio valore che viene messo in dubbio... ancora! - sibilò con astio Sesshomaru

Il silenzio che scese fu glaciale e faceva più rumore che se si fossero messi tutti a gridare “Sì!” all'unisono.

- Se è una dimostrazione di forza che volete, sarò lieto di accontentarvi! - ribatté più freddo del solito Sesshomaru.

- Nessuno dubita della tua forza, anche se non sei al livello di tuo padre, ma della tua capacità di giudizio e di guida in battaglia. Sei ancora giovane e impulsivo Sesshomaru... - intervenne suo zio.

- Voi invece avete saputo fare di meglio, vero?! - sibilò maligno Sesshomaru – Sbaglio o non sono da imputare alla mia guida le sconfitte subite nelle ultime battaglie?! Consapevole della mia giovane età mi sono sempre fatto da parte nelle questioni di comando, ma direi che questa scelta non ha giovato al clan! -

- Sesshomaru! - lo rimproverò sua madre – Non siamo qui per litigare e accusarci a vicenda! Il passato è passato e non si può cambiare. Ora dobbiamo pensare a come fronteggiare i Nue. -

- Questo dovreste dircelo voi. - intervenne di nuovo in tono piatto il demone col pizzetto – Sesshomaru, se vuoi essere la nostra guida... Beh, allora guidaci! Non possono essere gli altri a dirti cosa fare. Senza contare che, come ci hai giustamente fatto notare, l'unico che abbia mai affrontato quei demoni finora è stato il Generale... tuo padre... quindi tu e la tua famiglia dovreste essere i più informati sui fatti e di conseguenza sapere come muovervi. - concluse pratico.

- Hai perfettamente ragione, Igen. - gli rispose Sesshomaru – Purtroppo qualsiasi informazione potesse avere nostro padre su quelle creature, temo l'abbia portata con sé nella tomba, tuttavia siamo fortunati: mio fratello e sua moglie hanno affrontato i Nue già due volte, di recente, e all'ultimo scontro ho partecipato anch'io, ci siamo quindi fatti un'idea del tipo di nemico che dovremo affrontare. Comunque ci terrei a precisare che l'intento di questa riunione non è quello di presentarvi un piano di battaglia ma semplicemente quello di avvisarvi del pericolo imminente e della necessità di fare nuovamente fronte comune. -

- Ci risiamo, allora! - sbottò di nuovo Goomon – Non solo dovremmo avere un mezzodemone tra noi, ma dipendere pure da lui e dalle sue informazioni sul nemico! Sarà il colpo di grazie per il nostro clan! -

Sesshomaru stava per ribattere di nuovo ma fu interrotto da una voce alle sue spalle:

- Però... - esordì Kagome immersa nei suoi pensieri, senza rendersene conto. Tutti si voltarono di colpo a guardarla, più o meno stupiti o scandalizzati; quando si accorse di aver parlato a voce alta abbassò lo sguardo intimorita, avrebbe voluto sparire ma ormai la frittata era fatta, raccolse tutto il suo coraggio e timidamente proseguì -... ieri, quando è comparsa la scritta... la Signora sembrava aspettarselo in qualche modo... Forse, suo marito le aveva accennato qualcosa... - mormorò senza rivolgersi a nessuno in particolare

Lo sguardo severo di Sesshomaru si spostò rapidamente da Kagome a sua madre e la scrutò con attenzione.

- Quanto dice la sacerdotessa è vero, madre! Avete reagito molto prontamente, ieri. Cosa sapete dei Nue? Parlate! - le intimò perentorio

- Non ne so proprio niente! - rispose, lapidaria e con aria offesa, la padrona di casa – Tuo padre, di ritorno da quella battaglia, mi disse soltanto che aveva lasciato agli umani il compito di liberarsi della carcassa del demone, aveva lasciato loro istruzioni precise su ciò che dovevano fare raccomandandosi di rispettarle alla lettera o ci sarebbero state terribili conseguenze. Quando, tempo dopo, quel vecchio ragno si presentò qui portando in dono quell'arazzo tuo padre non disse una parola, ma io mi accorsi che era molto preoccupato e capii che qualcosa doveva essere andato storto, ma non gli chiesi mai niente e lui non me ne parlò mai. -

- Bene! Come stavo dicendo... - intervenne di nuovo Goomon irato – siamo nelle mani di un mezzodemone e di un'umana insolente! - sentenziò – Aaahhhh.... se soltanto il Generale fosse ancora tra noi... - sospirò scuotendo la testa.

In quell'istante la porta della sala si spalancò di colpo, il sole della tarda mattinata entrò violentemente nella stanza ferendo gli occhi dei presenti e lasciando solo intravedere la sagoma di un anziano demone fermo sulla soglia.

- E se vi dicessi che il Grande Generale potrebbe davvero tornare tra di noi?! - chiese ai presenti una voce familiare

- Totosai! - esclamarono all'unisono Inuyasha e Sesshomaru

Il vecchio spadaio entrò lentamente nella sala e le porte si richiusero alle sue spalle.

- Cosa vai farneticando, vecchio? - lo redarguì con rabbia la madre di Sesshomaru – E come ti permetti di piombare qua tra noi e interrompere una riunione del nostro clan con i tuoi vaneggiamenti?! -

- Vi chiedo perdono, madame, ma vostro figlio Sesshomaru mi ha fatto chiamare! - rispose prontamente il vecchio - Naturalmente, fosse stato solo questo, mi sarei guardato bene dal presentarmi ma... il vecchio Miyoga mi ha informato di quanto è successo al tuo villaggio, Inuyasha, e ho capito che la mia presenza era necessaria! -

“E che se c'era Inuyasha potevi stare tranquillo!” pensò Kagome ridendo sotto i baffi.

- Cosa ne sai di questa storia, Totosai? E che significa che nostro padre potrebbe tornare tra noi? - chiese Inuyasha confuso.

- Oh beh... è scritto anche alle tue spalle no?! Se tu e tuo fratello, una volta tanto, unirete le forze, con il potere di Tessaiga e Tenseiga è possibile “far tornare il patriarca”, cioè il capo dei Demoni Cane, il vostro eccelso padre! -

Tutti si voltarono a guardare l'arazzo, i capifamiglia bisbigliavano tra loro concitati e perplessi.

- Cosa vai farneticando vecchio?! - lo apostrofò Sesshomaru – Eppure dovresti sapere bene come funziona il potere di Tenseiga! -

- Esatto ed è proprio per questo che Tenseiga da sola non può fare niente, in questo caso. C'è bisogno anche di Tessaiga e non solo... c'è bisogno di voi due! - ammise Totosai indicandoli entrambi e scrutandoli con occhi sottili.

- Questo è ancora più folle di tutto il resto, Totosai! - intervenne Goomon esasperato elevandosi sopra il brusio generale – Se ci fosse davvero questa possibilità allora mi dici perché sei stato zitto finora?! Avremmo potuto resuscitare subito il Generale! -

- Questo non era proprio possibile! - spiegò Totosai tranquillo – Innanzitutto Sesshomaru e Inuyasha non erano ancora in grado di usare a pieno il potere delle loro spade, Inuyasha, poi, era appena un neonato, quindi figurarsi... E comunque, anche trovando qualcuno in grado di manovrarla, Tenseiga non può riportare in vita il suo padrone... almeno non con la stessa efficacia con cui riporta in vita un altro essere vivente. -

- E questo che significa, vecchiaccio?! - lo incalzò Inuyasha spazientito

- Significa che il Generale potrà tornare tra noi, ma solo una volta e solo per un tempo limitato. - rispose ancora Totosai - Capite bene che è un opportunità da non sprecare e da utilizzare solo in caso di vera necessità per cui, su richiesta del Generale stesso, ho dovuto valutare se e quando sarebbe giunto il momento opportuno per utilizzare questa possibilità. Inoltre non sarà affatto facile. La morte non è qualcosa che si possa sconfiggere o dominare, e tu lo sai bene, vero Sesshomaru?! -

Sesshomaru lo guardò senza rispondere, poi, dopo un lungo silenzio, chiese, rivolto all'intero clan:

- Venerabile Goomon e anche gli altri... Vi riterrete soddisfatti se sarà mio padre a condurre questa battaglia? Se sarà lui in persona ad indicarci il modo più opportuno di agire e di affrontare i nemici? -

- Tutto questo è assurdo, Sesshomaru! Non crederai veramente alle parole di quel vecchio pazzo?! - intervenne suo zio – E come pensate di riuscire a compiere un simile prodigio? -

- Non è questo il luogo né il momento per discutere certi dettagli. Questo è un problema che dovremo affrontare io e mio fratello, quindi non vi riguarda! - rispose tagliente Sesshomaru - Voglio solo sapere se servirà a qualcosa! Non ho intenzione di turbare il sonno di mio padre per un branco di caproni testardi che continueranno comunque a fare di testa loro. - esclamò furente - E' il momento di scegliere da che parte volete stare! E' la mia guida che vi preoccupa? Continuate a rimpiangere mio padre? Bene, a quanto pare abbiamo la soluzione! Se è solo questo il problema, adesso non avete più scuse. - concluse volgendo lo sguardo su tutta la piccola assemblea, anche sui membri che non avevano ancora parlato.

Ci furono ancora alcuni vaghi e sommessi brusii, rapidi scambi di sguardi e infine Goomon si fece nuovamente portavoce di tutta l'assemblea:

- E sia, Sesshomaru! Ammesso e non concesso che riusciate a far tornare tra noi il Generale, lo seguiremo tutti fedelmente, come sempre. - dichiarò solennemente.

- Bene! Allora per oggi abbiamo finito. Le vostre vecchie stanze sono già pronte per voi. Se ci saranno novità vi farò chiamare. - concluse sciogliendo l'assemblea.

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Angolo dell'autrice:

Avete presente “La spada del dominatore del mondo”? Bene, tenetevi stretto il flashback iniziale e buttate tutto il resto (anche la spada!)! Nella mia storia, quei fatti non sono mai avvenuti e Inuyasha non ha mai visto suo padre nemmeno in cartolina. :-P

In generale penso che in quel film si siano presi un po' troppe libertà col risultato di creare non poche incongruenze con la trama principale, peccato perché, a parte questo, è un bellissimo film. Forse è per questo che ho, più o meno inconsciamente, preso spunto da quello per questa parte della mia storia. ;)


 

E ora veniamo alla prima parte di quest'orda di nuovi personaggi usciti dal mio cervello e di cui ho avuto la folle idea di fare pure dei disegni... i miei primi lavori con la tavoletta grafica (in pratica delle schifezze T_T ) ma spero che rendano l'idea che vi aiutino a non confondervi ^^'.

Premetto che hanno tutti nomi “tranquillissimi”, pescati brutalmente dal mio dizionario di giapponese quindi non so quanto sia corretto usarli come nomi ma il suono e il significato mi piacevano e così eccoli qua, in ordine di apparizione:

Goomon = tortura

Kagizume = artiglio

Gyakusatsu = massacro

Igen = dignità

Kiba = zanna

e per lo zio di Sesshomaru... eh-eh dovrete aspettare la prossima puntata ;)

 

Non vi anticipo niente sulle loro caratteristiche e particolarità, voglio che le scopriate a poco a poco insieme a Inuyasha e Kagome, ma credo che in parte si siano già intuite. ;)

 

E, ultimo ma non per importanza, c'è lui! Il mio preferito!!! Chibiki!!! Unico nome che mi sono inventata di brutto ma che dovrebbe significare “piccolo albero”. Avrei voluto fare un ritratto anche a lui ma il tempo è tiranno. :(

 

Sono impaziente di sapere che ne pensate *^*

Alla prossima ^_^

   
 
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