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Autore: hotaru    09/09/2008    5 recensioni
Da un'idea di Steffa (che ringrazio moltissimo per avermi permesso di aprire una "filiale" della sua serie), una raccolta di one-shot dedicate ai vari personaggi nel giorno del loro compleanno... tanti auguri!
Capitolo primo: Sono grande?
Capitolo secondo: Malumori
Capitolo terzo: Jam Session
Capitolo quarto: In treno
Capitolo quinto: Il tempo di una regina
Capitolo sesto: Pesche
Capitolo settimo: Streghe e dintorni
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Dedicato a tutti coloro che sono nati sotto il segno della Vergine in un giorno di tarda estate

 

 

Quella mattina Poppu scese le scale saltellando, non prima di aver chiamato la sorella con un sonoro: “Sveglia, Doremì! Devi andare a scuola!”.

La ragazzina dai capelli lunghi bofonchiò, ancora sotto le coperte:

-         Perché non pensi a quello che devi fare tu, invece? Preoccupati del tuo asilo. Non vedo perché dovresti dare ordini alla tua sorella maggiore… yawn

Dalla porta, la piccola rispose con un sorriso a trentadue denti (anzi, trentuno, perché uno l’aveva già perso) che la sorella non poté comunque vedere:

-         Perché da oggi sono più grande. C’è un anno in meno che ci separa, quindi datti una mossa!

Doremì si issò a sedere sul letto, ancora visibilmente assonnata:

-         Eh? Un anno in meno?

 

-         Buon compleanno, tesoro! – le dissero i genitori in cucina, con un sorriso.

-         Grazie! – rispose Poppu.

-         Dato che è un giorno speciale, ho preparato la famosa “colazione di compleanno” – aggiunse la madre, sbirciando la faccia della sua piccolina.

-         Non ci credo, che montagna di frittelle! – esclamò la bambina, precipitandosi verso la propria sedia.

La madre sorrise. Nonostante stesse crescendo, per fortuna Poppu era ancora la piccolina di casa. E lo sarebbe rimasta per un altro anno.

-         Ne mangio solo due, perchè poi dobbiamo andare. Papà, mi hai sentito? Non posso arrivare in ritardo proprio il giorno del mio compleanno! Vorrebbe dire che sto crescendo come quella ritardataria di Doremì!

O forse no?

      -      Chi sarebbe la ritardataria? – fece quest’ultima, comparendo sulla porta a occhi semichiusi, ma sgranandoli all’istante non appena adocchiò i dolci.

-         Wow, frittelle! – esclamò, fiondandosi verso la propria sedia – E sono ancora calde!

La madre sorrise. In fin dei conti, si vedeva che quelle due erano sorelle.

-         Bene, noi andiamo! - annunciò Poppu, costringendo papà ad alzarsi – Ciao a tutti!

-         Ciao, buona giornata! – le augurò la madre.

-         Non preoccuparti, mamma, questa sarà per forza una buona giornata. Anzi, un giorno speciale! Ciao!

La donna sorrise di nuovo, dolcemente. Desiderava con tutto il cuore che le speranze della figlia più piccola avessero buon esito. A quell’età, le delusioni di compleanno erano difficili da accettare. E ancor più da dimenticare.

-         Perché una giornata speciale? – chiese Doremì con la bocca piena – Solo per le frittelle?

 

-         Mamma, è andato tutto storto!– singhiozzava tra le lacrime la piccola Poppu, il viso nascosto in grembo alla madre – Era tutto sbagliato!

-         Mi dispiace, tesoro – disse costei dolcemente, accarezzandole i capelli – Hai voglia di dirmi cos’è successo?

-         Era… cominciato… tutto… così bene! Non appena sono entrata, le maestre mi hanno messo in testa una corona di cartoncino, decorata con tanti soli perché sono nata in estate! È stato così bello, mi sentivo la regina della giornata! Ma poi…

La donna aspettò, paziente.

-         Io… io ci tenevo tanto a far vedere che ero diventata più grande, invece ho combinato un pasticcio dietro l’altro! Mi si è rotto un cordone della scarpa mentre la allacciavo, poi qualche dispettoso me l’ha portata via e ho dovuto andare dalla maestra con un piede scalzo, e come se non bastasse durante il tragitto mi si è bucato il calzino! Mi dispiace tanto!

-         Non ti preoccupare, tesoro, lo rammenderemo.

-         E poi a pranzo ho starnutito, e mi sono rovesciata addosso il piatto, macchiandomi tutto il grembiulino! Sembravo proprio una bambina piccola!

-         Oh, Poppu…

-         Mi vergognavo tanto, così mi sono nascosta sotto un albero a piangere, ma una bambina petulante e pettegola mi ha visto e ha iniziato a prendermi in giro! Mi sono vergognata così tanto! – pianse.

La madre non disse niente, lasciando sfogare la piccola. Di solito Poppu era molto più battagliera, ma quella serie di “circostanze sfortunate” verificatesi proprio nel giorno del suo compleanno l’avevano messa in ginocchio. Aveva riposto in quella giornata tante aspettative che il minimo dettaglio andato storto l’avrebbe fatta crollare.

Doremì era rimasta tutto il tempo sulla porta a guardare, in silenzio. La madre la vide, e si mise un dito sulle labbra. Poppu era già abbastanza abbattuta di per sé: con la mamma poteva sfogarsi quanto voleva, ma farsi scoprire a piangere in quel modo anche dalla sorella maggiore avrebbe costituito un duro colpo per il suo orgoglio di “bambina grande”.

La ragazzina dai grandi codini annuì e poi si ritirò in corridoio. Senza fare rumore, infilò la porta e uscì.

 

Per tutto il resto del pomeriggio, Poppu era rimasta in camera sua. Non voleva saperne di uscire, e si decise a scendere solo quando la madre la chiamò per la cena.

Mogia mogia, un passo alla volta scese le scale. Entrò in cucina, ma non vide nessuno.

-         Ehi, ma dove siete? – chiese sorpresa.

A quel punto cominciò a sentire delle note provenire dal pianoforte. Le note di una canzone ben nota, che quel giorno nessuno le aveva ancora cantato.

 

Tanti auguri a te…

Tanti auguri a te…

 

Si precipitò in soggiorno, dove sgranò gli occhi per la sorpresa, sorridendo dalla gioia.

 

Tanti auguri, cara Poppu…

Tanti auguri a te…

 

-         E la torta a me! – esclamò Doremì, alzandosi dallo sgabello.

-         E a noi niente? Guarda che sono affamata! – ribatté Aiko.

-         Su, non litigate, ce n’è per tutti – cercò di mettere pace Hazuki.

-         Già, Momoko ha preparato tante di quelle prelibatezze… - disse Onpu.

-         Oh, non esagerare! – si schermì la biondina – E poi non dimenticate che la prima fetta è per la festeggiata! Happy birthday, Poppu!

-         Sì, tanti auguri!! – aggiunse Hana, che finora aveva guardato con occhi scintillanti la torta e i pasticcini in bella mostra sul tavolino.

Davanti a tanto splendore, Poppu non aveva ancora spiccicato parola. Tutto questo era per lei? Davvero?

-         È… per me? Davvero? – chiese, sbalordita.

-         Certo! – esclamò allegra Doremì – Adesso che hai un anno in più, sorellina, ti ci vuole una festa con ragazze grandi! Giusto?

-         Giusto! – risposero le altre in coro.

-         Anch’io mi posso considerare una ragazza grande? – chiese Hana.

-         Sì, certo, anche tu.

-         Anche se, a dire il vero, sei più giovane di me! – le fece notare Poppu, recuperando la favella e unendosi al gruppo.

Forse Hana aveva ragione. Forse tutte loro avevano ragione. In fondo, essere grandi non dipendeva solo dall’età.

E se essere la sorella piccola voleva dire poter contare sull’aiuto disinteressato di Doremì ogni volta che ne aveva bisogno, forse le andava ancora bene.

Ma solo per un altro anno.

 

 

 

Innanzitutto ringrazio moltissimo Steffa, che mi ha permesso di utilizzare la sua idea.

Se volete leggere l’originale, vi consiglio di andare nell’angolo di “Naruto” a cercare “Tanjoobi Omedetoo”.

Spero sinceramente che questa prima one-shot vi piaccia.

 

Arrivederci al 14 novembre, con il compleanno di Aiko Senoo!

 

   
 
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