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Autore: JoJo    09/09/2008    15 recensioni
Ecco la vita di una ragazza senza armatura al santuario, gente! Niente combattimenti, allenamenti da fanatici o epiche battaglie. Praticamente la cosa più emozionante che potrebbe capitarmi è quella che mi finisca la benzina prima della salita che porta all'entrata della zona sacra!
Genere: Commedia, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Pare che quest'anno sia di moda mettere al collo una grossa sciarpa.”
“Una sciarpa?D'estate?- sbotta la voce di Kim in risposta- Non ha assolutamente senso.”
“E' la moda, non deve avere un senso.- replica piccata Victoria- E poi è l'ultimo trend fra le star di Hollywood, guarda.”
Quando metto piede nel piccolo salotto, vedo la bionda sporgersi dal divano, su cui è seduta in una posa che appare quasi studiata, per far vedere a Kim le pagine della rivista che sta sfogliando.
Io faccio roteare gli occhi, esasperata. Dopo un pomeriggio passato sotto il sole cocente di Atene, a sfacchinare facendo avanti e indietro per svolgere tutte le commissioni che mi hanno affibbiato, anche delle chiacchiere frivole come quelle che si stanno svolgendo nella nostra casetta mi fanno venire il mal di testa.
“Se mi dicessero che per essere alla moda dovrei indossare una sciarpa anche con questa afa, credo proprio che commetterei un omicidio a sangue freddo.” borbotto mentre mi siedo con poca grazia sulla poltrona malconcia.
Victoria punta su di me i suoi occhioni smeraldini “E' per questo che non sarai mai chic.”
“E' per questo che non sarai mai chic.” ripeto con voce stridula, cercando di mimare con sentimento la sua espressione di superiorità e, contemporaneamente, facendo dondolare la testa a destra e sinistra come per ribadire la presa in giro.
“Ragazze, vi prego, non litigate: è quasi ora di cena.”
Quando ci sgrida la voce di Kim sembra sempre quella di una mamma che deve tenere a bada due bambini troppo vivaci. E a caricare ancora di più il carico di questa scena c'è la sua posa: mani puntate sui fianchi, piede che batte per terra con regolarità e sguardo accigliato.
“Va bene, mammina!” rispondiamo in coro io e Vic, ormai dimentiche della nostra scaramuccia, prima di sghignazzare divertite.
Le nostre giornate si concludono pressapoco sempre così. Victoria e Kim finiscono di allenare i loro allievi nel tardo pomeriggio, quindi riescono a tornare a casa, lavarsi, vestirsi decentemente, liberarsi della maschera e godersi qualche ora nel più totale cazzeggio, comportamento che si adatta molto a delle ragazze della nostra età.
Io? Per me è tutta un'altra musica.
Mi alzo all'alba e, tempo di farmi una doccia, devo andare a svegliare quegli indemoniati di allievi. E già a questo punto della giornata non faccio altro che pregare che arrivi la sera. Voglio dire, avete mai provato a gestire un centinaio di ragazzini che si preparano a diventare saint?
Scommetto di no, fortunatamente per voi.
Quando riesco finalmente a convincerli che è giorno e che se vogliono diventare dei cavalieri degni di questo nome devono andare ad allenarsi, iniziamo una specie di pre-allenamento gestito da me.
E se sono ancora viva dopo un paio d'ore del genere, riesco a lasciarli alle “amorevoli” cure dei silver saint, i loro veri maestri.
A questo punto di solito, essendo sudata come un facchino nel deserto, mi concedo un'altra doccia veloce, prima di dare avvio a quella che è veramente la mia giornata.
Torno a casa, rassetto quello che c'è da rassettare, faccio il giro degli altri appartamentini della zona femminile del Santuario per vedere se mi hanno lasciato qualche commissione da fare in città, e dopo di che parto per Atene a bordo della mia malconcia motoretta (che fa più rumore di un trattore con crisi asmatiche).
Se tutto va bene torno al Santuario nel pomeriggio, distribuisco in giro pacchi e pacchettini e poi...Ahimè è già ora di tornarsene a casa.
Ecco la vita di una ragazza senza armatura al santuario, gente! Niente combattimenti, allenamenti da fanatici o epiche battaglie. Praticamente la cosa più emozionante che potrebbe capitarmi è quella che mi finisca la benzina prima della salita che porta all'entrata della zona sacra ( e se capita, lo giuro, è la peggior sciagura che possa accadere: voglio dire, di sicuro non potrei chiedere aiuto a nessun passante, dato che non ce ne sono!).
“Hai sentito o no quello che ti ho detto?” sbotta la voce, resa leggermente stridula dall'irritazione, di Kim.
Io annuisco con foga, anche se ovviamente non ho alcuna idea di cosa mi abbia detto.
“E...” incalza Victoria, facendo ruotare con noncuranza la mano come per incitarmi a dare una risposta, o che so io.
“Uhm...Credo che le crocchette siano giuste di sale.” butto lì, prima di riempirmi la bocca con una forchettata piuttosto corposa, togliendomi da sola la possibilità di giustificare la frase senza senso che ho appena pronunciato.
Kim e Vic si guardano rassegnate per qualche secondo, riponendo sul piatto le posate e appoggiando le braccia incrociate sul tavolo della cucina.
E sì che dovrebbero essere abituate alla mia testa fra le nuvole, no?
La mia amica bruna si passa stancamente una mano sulla fronte “Parlavamo delle news che arrivano dai piani alti.”
“Quali news?” cerco di domandare, sputacchiando non proprio carinamente, il cibo che ho in bocca.
Victoria storta il suo delicato nasino alla francese, prima di mettermi sotto gli occhi una delle sue dannatissime riviste di gossip.
Seriamente: come è possibile che il silver saint della Lucertola, uno dei più forti della sua categoria, passi il suo tempo a leggere simili sciocchezze?
Salto a piè pari la notizia che mette in primo piano i metodi educativi di Angelina Jolie e Brad Pitt e sposto lo sguardo sull'altra pagina dove svetta una foto rubata a Saori Kido durante uno dei suoi pomeriggi di shopping.
Leggo velocemente le poche righe che fanno da didascalia Saori Kido, multimilionaria giapponese ben nota per le sue iniziative benefiche, si sta preparando alle meritate vacanze. Dove se ne andrà stavolta la giovane nipponica?
Non faccio in tempo a realizzare il significato intrinseco della notizia che mi accascio senza ritegno sul tavolo, schivando di poco il piatto mezzo pieno.
Ditemi che non sta per succedere quello che penso stia per succedere.”
Kim si prende fra le mani una ciocca riccia, giocherellando “Atena ritorna all'ovile.” mi annuncia con calma.
Boink. Questo è più o meno il rumore della mia testa sul piano di legno: per inciso, il tentativo di autoprocurarmi un trauma cranico è fallito miseramente.
Credevo ti piacesse la dea.- indaga Victoria, scrutandomi incuriosita- Sei una delle poche qua al santuario a cui piace sinceramente anche come persona, oltre che come divinità.”
Lo so.- biascico rimettendomi composta- Ma hai idea di cosa significhi per me il suo arrivo?”
Significa che domani devi organizzare l'arena per l'udienza pubblica che Atena intende offrirci sabato sera, Michelle.”
La voce di Marin mi raggiunge da dietro: quella strega sa sempre dove e come trovarmi quando le servo. Ma come fa? Ha un radar? Ho un microchip impiantato sottopelle? COME!?
Mi alzo di scatto, mettendomi sull'attenti (e facendo cadere rumorosamente cadere la sedia su cui sono seduta. La solita imbranata!), come è uso comune con saint di rango superiore e parlo solo quando lei mi fa segno di stare comoda.
S-sabato?- balbetto incredula- Ma questo vuol dire...”
Dopodomani: è un problema per te?” mi domanda, alzando un sopracciglio.
Io scuoto la testa con decisione.
Come dire di no ad una donna che volendo può mandarti all'altro mondo con uno schiocco di dita?


Ho finalmente deciso di pubblicare questa fanfiction a cui sto lavorando da un pò...Fatemi sapere che cosa ne pensate!Bye JoJo

   
 
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