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Autore: perfcjen    03/08/2014    2 recensioni
Jane Miller è una normalissima ragazza di 17 anni e mezzo, frequenta la Seven Kings High School a Londra, è testarda, raramente dolce ma quando si affeziona ad una persona le diventa difficile allontanarsene, ha una sorella Jocelyn di 6 anni e un cagnolino di nome Guss, sua mamma Elizabeth e suo padre Carter sono una felice coppia inglese.La sua migliore amica Keila e lei dovranno partire come gita di fine anno verso la California.Ed è proprio qui che Jane troverà l'amore della sua vita, ma il primo incotro non andrà molto bene e Jane proverà odio e disprezzo verso Bradley, affascinante ragazzo che la travolge con la sua fama di vita, di risate, di passioni, di amore, di scherzi. Ma succede qualcosa, qualcosa che nessuno si sarebbe mai aspettato, neanche Jane.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Nel capitolo precente:
“scusa ancora!” rispose il ragazzo dal bel sorriso venendo di nuovo verso di me,
“con tutta la spiaggia che c’è, proprio a me venite a colpire?”
“probalbilmente la palla ha un debole per le belle ragazze” disse facendomi l’occhiolino.
già lo odiavo. 


risi e girai gli occhi al cielo, ma quanto era sdolcinato?dio, che odio.
Girai i tacchi e tornai sulla riva, ma lui mi fermò per un braccio.
“ehi, ehi” disse “stavo scherzando, dai” disse sorridendo.
poi si sentii una voce, avrei giurato fosse un suo amico, e invece..
“ti muovi?stiamo aspettando te e la palla!” disse una biondina, era carina e a primo impatto sembra simpatica, poi rivolse lo sguardo verso di me.
“Ciao!” disse sorridendomi “ tu sei?”aveva un sorriso bellissimo, dei bellissimi capelli biondi, ma non biondi normali, biondo oro, stupendi.Avevo sempre voluto tingermi i capelli, ma mia madre non voleva mai, e non vuole tutt’ora, dice che se me li tingo alla mia età quando sarò più grande mi cadranno o si bruceranno o andranno a volare con i maiali intorno all’arcobaleno.
“ehm, sono Jane” dissi con un mezzo sorriso.
“Jane..” ripetè il ragazzo con piacere “io sono Bradley” disse poi.
“Caitlin!” disse tagliando Bradley che mi stava porgendo la mano.
poi ci fu un minuto di silenzio, che giustamente lo interruppe Bradley.
“sei di qui?” chiese.
“no, sono in gita con la scuola e sto aspettando la mia migliore amica” dissi d’un fiato.
“E da dove vieni?” chiese Caitlin.
“Londra” dissi senza pensare.
“noi veniamo da Long Island” disse Caitlin, poi guardo Bradley “siamo qui per le vacanze” disse sorridendo, dal sorriso che ha fatto a Bradley, ho dedotto che quei due stavano insieme, e mi è salito l’odio alle stelle, visto che prima Bradley mi aveva detto quella cosa sdolcinata e infatti mi ero già fatta un’idea di che razza di ragazzo era.
Poi arrivò un altro ragazzo, alto e biondo, molto muscoloso.
“Ehi!vi stiamo aspettando da almeno una decina di minuti, si può sapere che diamine state facendo?” disse, poi rivolse lo sguardo verso di me “oh..ciao”si limitò a dire “Io sono Tristan, Tristan Evans” disse.
ad un tratto sentii il mio telefono squillare “Keila”, risposi subito:
“okay, dimmi che non ti hanno rapito, portata in qualche casa a New York e ti hanno legata, aspetta un attimo..se fossi stata legata non avresti risposto, quindi non lo sei, e in questo quarto d’ora non saresti potuta arrivare così lontano, perciò dove sei?”
“quindi ti fai pochi film mentali” risposi ridendo, poi la vidi che camminava per la strada guardando con attenzione la spiaggia, così alzai la mano.
“oh ciao!” rispose tramite telefono, e poi venne da noi presentandosi agli altri.
“beh, forse dovremmo andare” tagliai corto.
“come sono appena arr..” le diedi una gomitata e lei si limitò a dire “oh sisi, a dop..presto, presto!” rispose sorridendo.
“a presto” risposi anch’io sorridendo, e notai che Bradley non smetteva di guardarmi, lo odiavo dio santissimo, poco, ma lo odiavo, forse non era proprio odio, ma qualcosa provavo, disprezzo per esempio.
Per strada Keila mi fece vedere la borsa che si era comprata, mi fece vedere ogni santissimo dannattissimo stramaledettissimo angolo della borsa, che però devo ammettere che era una bella borsa.
“ma hai visto checcariniii?” pensavo si riferisse ad un altro paio di scarpe, o ad un’altra borsa, invece si riferiva a Bradley e company.
“adorabili” risposi con faccia schifata.
“E quel Brandon poi” disse con un sorriso malizioso.
“Bradley” le risposi ridendo.
“oh giusto, e quel Bradley..” si corresse di nuovo con quel sorriso malizioso.
“oh, intendi quel Bradley che prima per scusarsi mi dice una cosa sdolcinata per provarci, e poi ‘poofff’ arriva la sua ragazza?oh sisi, quel Bradley” dissi senza fermarmi.
“che ti ha detto per provarci?”
“Non so chi mi ha tirato una pallonata, per ben due volte, e lui la seconda volta mi ha detto “forse la palla ha un debole per le ragazze belle” e blablabla” risposi imitandolo.
Keila si mise a ridere e poi mi disse “però quel..quel Tristan era carino eh”
“oh non mi dire” dissi incominciando a ridere.
“ho detto solo che è carino!”
“il tuo “carino” per quanto ti conosca io, vuol dire “non sai cosa gli farei””
“ma sei impazzita?” si mise a ridere, sembravamo due pazze in mezzo alla strada che ridevano a crepapelle in mezzo a gente che parlava per fatti suoi e che ci guardava male, non sembravamo...lo eravamo.
Tornammo in albergo, e l’indomani mattina, esattamente alle 8:30, bussarono alla porta, aprì Margaret visto che io e Keila eravamo letteralmente in coma.
“stiamo cercando Jade..Janne..” riuscì a sentire, poi un altro “jane!” lo corresse, e poi quello continuò “Jane e Keila” rispose infine.
Poi sentii i passi di Margaret venire verso di noi.
“Ci sono dei ragazzi, uno biondo e un moro, che vi cercano” disse.
“Merda.” risposi alzandomi.
Arrivai alla porta e Bradley mi rivolse un sorriso, e in cambio io uno sbadiglio..ops.
“che ci fate voi qui?” dissi ancora sbadigliando.
“Beh buongiorno anche te” disse ridendo Bradley “volevamo invitarvi ad una festa stasera” disse.
“una festa?oh, aspetta un momento, come avete fatto a sape..”
“Vi abbiamo seguito ieri” disse nettamente Tristan.
“che cosa?” risposi.
scioccata.
“Tristan!”lo sgridò Bradley”non vi abbiamo letteralmente seguito, cioè forse, ma volevamo invitarvi alla festa, e così vi abbiamo seguito”
“quindi le abbiamo seguite ritardato”disse Tristan ridendo, e risi anch’io.
“Beh, ancora Keila deve svegliarsi, a che ora è?” chiesi.
“alle 8:30 a casa mia” disse “vi passo a prendere io” 
“vi faccio sapere, devo chiedere prima a Keila” risposi.
“ti lascio il mio numero” disse Bradley, e vidi Tristan fare le smorfie imitando Brad “a dopo” disse sorridendomi, poi Tristan mi disse “lascia il mio numero a Keila” e mi passò un bigliettino fra le mani.
Quando Keila si svegliò le raccontai tutto, ed era emozionata del fatto che forse Tristan fosse interessata a lei.Infatti poi lei lo chiamò, ed era rossa come un peperone mentre parlava con lui, poi venne da me, posando il telefono sul mobiletto.
“Perfetto, tu vai con Bradley alla festa, e io Tristan andiamo in spiaggia, okay?” disse.
“E poi ti svegli” le risposi.
“daaaiiiiiii!ti prego ti prego ti pregoooooo!!” si attorcigliava sul mio braccio come una bambina che chiedeva alla mamma di comprarle la bambola.
“Keila, Bradley è fidanzato, non mi va di andare DA SOLA con lui.”
“ma non sei da sola, sarete ad una festa, e poi chi ti ha detto che Ca..cait..Caitlin sia la sua fidanzata” disse mollandomi il braccio.
“E’ sicuramente la sua ragazza” le dissi tagliando corto.
“tu SUPPONI che sia la sua ragazza, ma non lo saprai mai se non vai con lui domani, non sarà mica un serial killer”disse ridendo.
“magari è uno psicopatico maniaco sessuale che sai tu eh?” dissi ridendo “va bene, faremo come dici tu”
“graziegraziegraziegraziegrazieee!”disse abbracciandomi.
Poi chiamai Bradley per dirglielo, e rispose subito:
“Jane?”disse subito.
“wow finalmente l’hai imparato il mio nome” dissi ridendo.
gli raccontai dell’”appuntamento” di tristan e keila.
“mmhhh va bene, ti passo a prendere alle 7:30”
“perchè così presto?la festa non è alle 8:30?”
“ti farò da guida per un giro turistico a Malibù, arriveremo in tempo tranquilla, e poi...è la mia festa” avrei giurato che stesse facendo un sorriso malizioso.
“non vado in giro con uno sconosciuto” gli dissi nettamente.
“ehi ehi! hai ragione, potrei essere un assassino, ma fidati ti avrei già uccisa” disse ridendo.
“l’assassino diventerà la tua fidanzata quando saprà che sei uscito con me prima di andare alla festa”gli dissi.
“quale fidanzata?” disse ancora ridendo.
“Caitlin” risposi.
“oh mio dio spero tu stia scherzando” disse “Caitlin è mia cugina, ed è fidanzata” disse ridendo a crepapelle.
“oh...” risposi, cazzooo.
“incominciamo ad essere gelose” disse solamente.
fece un respiro del tipo “che figura di merda” e poi gli dissi “a dopo” e lui disse lo stesso.
Maledettissima boccaccia.
“allora?” mi disse Keila portandomi al mondo reale.
Le rivolsi un sguardo del tipo “ho fatto una figura di merda e non so come uscirne fuori, ti prego uccidimi”
“Caitlin non è la sua fidanzata vero?”chiese.
Io annuì.
“la mia migliore amica ha sempre ragione”disse a coro di stadio “su forza, ripetilo”
“la mia migliore amica ha sempre ragione” risposi stufata.
“ho fatto una figura di merda”disse di nuovo “ripeti anche questo”
“ho fatto una figura di merda”dissi nuovamente.
“mi sento meglio” sorrise “preparati che sta per iniziare il pomeriggio più bello della tua vita”
“sarebbe?” le chiesi.
“ci vuole un bel vestito, un bel trucco abbinato al vestito, dei bei capelli, questi sembrano delle creature mitologiche degli anni preistorici, ma cosa usi?shampoo antico?”disse.
“è sola una festa”le risposi.
“prima è un appuntamento, e poi è una banalissima festicciola” disse sistemando i trucchi e la piastra per i capelli.
“non è un appuntamento, è un giro turistico”
“ottima scusa per provarci” rispose “iniziamo” disse.
Dio solo tu puoi salvarmi.
   
 
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