Devo
ancora decidere cosa fare, le mia amiche sono divise, alcune dicono di
far
finta di niente e non dirgli che vado alla festa per coglierlo li con
le mani
nel sacco, altre di lasciarlo subito.
Io
opto per la seconda ipotesi, gli devo parlare, e devo essere stronza,
insomma
l’angelo che si trasforma in diavolo.
L’occasione
viene proprio il giorno dopo.
A
scuola lui è li con i suoi amici, gli vado vicino, senza
salutarlo gli dico che
gli devo parlare.
Poi
lo porto in disparte, gli do il cellulare e gli dico
“interessanti i messaggi”,
sto per andarmene ma lui mi ferma, fa una scenata sulla privacy,
insomma, che
non avevo nessun diritto di leggerli…ma sono impassibile, mi
dice che gli
dispiace ma non gli credo, prima di andarmene gli dico:
“avevo cambiato idea…
su quella cosa” e me ne vado, lo vedo sbiancare. Mi sento
molto, ma molto
soddisfatta.
Da
almeno un mese lui mi chiede di fare sesso con lui ma ho sempre detto
di no,
per principio (siamo stati insieme un mese e mezzo), non me la sentivo
di
andare per la prima volta con un ragazzo con cui stavo da poco, da un
po’ ci
stavo facendo un pensierino ma ho fatto bene ad aspettare.
Sono
triste, ho capito che dei maschi non ci si può fidare ed ho
anche deciso di
fare una tregua, per almeno un mese niente ragazzi, almeno che non
trovi quello
giusto.
Cerco
di non dar vedere la tristezza che ho dentro, cerco di non soffrire
troppo, ma
è impossibile.
Arriva
sabato e con esso la festa da lungo attesa.
Decido
che per almeno sta sera non devo pensare a Luca.
Mi
preparo, abbigliamento molto provocante, mini gonna e top scollato, ma
non
voglio “provocare” strani pensieri nei ragazzi,
solo divertirmi a ballare.
La
festa inizia, si svolge in una discoteca, che però
è riservata
a noi invitati, faccio gli auguri
alla Giò e decido di andare sul pesante, con un drink.
Lo
trangugio in due secondi e già dopo quello mi gira la testa.
Decido
di ballare un po’, un ragazzo mi si avvicina ma lo caccio, ho
detto niente
ragazzi, poi torno al bar e prendo un altro drink, poi un altro e un
altro
ancora.
I miei sensi diventano
sfuocati, vedo male e
sento tutto lontano, mi sembra di galleggiare o qualcosa del genere.
Bevo
l’ultimo sorso del bicchiere e dopo quello ricordo poco
niente.
Io
che vado in bagno.
Un
ragazzo biondo.
Baci.
Carezze.
Buio.
Mi
sveglio che mi fa male la testa.
Sono
in casa mia, ma non nel mio letto, riconosco quello dei miei.
Oddio
i miei.
Oggi
è… ci metto un po’ a rendermene conto.
Domenica,
si domenica. Oggi tornano i miei, alle 16.
Ma
pensiamo a cose più urgenti.
1)
Cosa
ci faccio nel letto dei mie?
Risposta:
tornata dalla festa, non so che ora, ho dormito qui.
Mi
alzo ancora col mal di testa, e solo ora mi accorgo di non aver vestiti
2)
Perché
sono nuda?
Risposta:
non ne ho idea
Vado
in camera a vedere, il pigiama è sotto il letto, come sempre.
Mi
vengono in mente le scene di molti film, nei quali al mattino, sono
tutti nudi
dopo una notte di… Oddio!
Torno
in camera correndo, solo ora mi accorgo di un bel biondo sdraiato a
pancia in
giù che dorme beatamente.
“AAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!”
il mio urlo lo sveglia.
Si
gira e mi vede nuda in piedi.
“Wow
che risveglio da Dio!”, gli tiro un cuscino, mi metto a
cavalcioni su di lui,
voglio sottolineare che ha il lenzuolo che lo copre.
“Tu!
Dimmi cosa è successo!” gli grido in faccia.
“Calma
bellezza! Sei tu che ieri sera mi hai assalito, per così
dire, alla festa, non
io, poi mi hai trascinato qui… eri ubriaca”,
“e
tu ne hai approfittato? Cazzo non mi ricordo nulla!”
“Senti bellezza
ero andato pure io, ma se vuoi
ti faccio ricordare tutto io, guarda non dobbiamo neanche
spogliarci!” gli tiro
uno schiaffo.
“Ahio!
Senti calmati… che vuoi che sia!”, mi metto a
piangere e mi sdraio, mi copro
col lenzuolo fino sopra la testa.
“ehi,
cosa c’è” sbircia da sopra di me.
Mi
tiro su e presa da non so che gli racconto tutto, anche di Luca.
Tenermi
tutto dentro, non parlare con nessuno di quello che è
successo mi ha fatto
accumulare tristezza ed ora esplodo.
Rimane
zitto.
“così
tu…” non termina la frase ma io capisco e annuisco.
Per
la prima volta lo guardo negli occhi, sono belli neri, stanno da dio
con i
capelli chiari, corti e tutti disordinati.
Scatta
qualcosa e non solo per me.
Ancora
una volta (se è vero quello che mi ha detto), gli salto
addosso, ci baciamo e
ancora una volta facciamo l’amore, ma questa volta ricordo
tutto.
Mi
sento amata, neanche con Luca era così, forse sapevo che non
era quello
perfetto.
Sta
per andarsene.
Lo
fermo.
“Aspetta,
non ci siamo presentati, io sono Angela” gli dico tendendo la
mano,
“Paolo”.
Il
nostro è un rapporto che si è costruito al
contrario.
Ci
vediamo il giorno dopo e quello dopo ancora.
Parliamo
e ci coccoliamo.
Ho
scoperto molte cose di lui, vive non lontano da casa mia, ha un anno in
più di
me e sta facendo l’ultima Liceo classico.
Anche
io gli racconto di me.
Ormai
tutti sanno che stiamo assieme, tutti tranne Luca.
Da
quando l’ho lasciato, ci siamo visti una sola volta, o almeno
io ho visto lui,
dalla vetrina di un negozio per mano a una spilungona.
Sembravano
felici assieme, ma non me ne fregava nulla.
Io
ho Paolo.
Ed
eccomi qui col secondo capitolo!!!! Spero vi piaccia!
Bax
Kay^^