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Autore: Greeneyes74    03/08/2014    1 recensioni
Sembrava una caccia come tante altre. Alcune persone morte in circostanze bizzarre, uno spirito, un fantasma o un mostro da uccidere, niente di eccezionale. Ma le cose non sarebbero andate in questo modo, stavolta. Stavolta sarebbe stato un caso personale. Sam e Dean avrebbero dovuto mettere da parte le loro divergenze e il loro risentimento, se volevano uscirne vivi entrambi. Ambientata nella nona stagione, dopo l’episodio “The purge”.
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più stagioni
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Arrivarono a Salem nel tardo pomeriggio e decisero subito di andare a raccogliere informazioni sul caso alla stazione di polizia, spacciandosi come al solito per agenti federali. Le tre vittime non avevano nessun legame e non avevano nulla in comune. La prima, Rose Wilson, era una donna di circa trent’ anni che lavorava nei servizi sociali. Non era sposata ne aveva una storia con qualcuno e sembrava conducesse una vita da suora. 
La seconda vittima, John Green, era il pastore di una chiesa, era rispettato da tutta la comunità e aveva una reputazione impeccabile, mentre la terza vittima, Emma Tate,  era una ragazza che frequentava il college, carina e molto popolare, benvoluta da tutti.
Per quella sera non potevano fare altro, per cui trovarono un motel e andarono a cena in una tavola calda lì vicino.  Discussero del caso e decisero che l’indomani sarebbero andati a vedere il corpo dell’ultima vittima, e poi a parlare con le persone che le conoscevano per sapere qualcosa di più sulle loro vite.
“Ok, torniamo al motel, voglio fare delle ricerche per vedere se ci sono state altre strane morti negli ultimi anni”.
“Vai avanti Sam, ti raggiungo dopo”.
“Vai in qualche bar?”
“Non lo so. E anche se fosse c’è qualche problema?”
“No, sei grande e grosso e puoi fare quello che vuoi”, rispose Sam in tono brusco. Poi si girò e andò verso il motel.
Dean rispondeva in quel modo per cercare di suscitare qualche reazione in suo fratello, ma era tutto inutile. Ogni volta non faceva altro che girare sui tacchi e andarsene.
Avrebbe voluto che gli urlasse contro o che lo prendesse a pugni, qualsiasi cosa sarebbe stata meglio di quell’ indifferenza. 
Andò a passeggiare al porto, che era deserto perché era marzo e faceva ancora piuttosto freddo. Ma era meglio così, non aveva molta voglia di stare in mezzo alla gente. 
Camminò per una mezz’ora, ma si sentiva a disagio. Come se non fosse solo, come se ci fosse qualcuno o qualcosa li con lui. Ma non era una presenza positiva, rassicurante, anzi, era piuttosto minacciosa. Il marchio sul braccio ricominciò a fargli male, come gli succedeva sempre più spesso ultimamente, e insieme al dolore tornava ogni volta un senso di inquietudine, un senso di rabbia e di frustrazione che non riusciva a spiegare. Attribuì la sensazione che aveva provato poco prima al marchio e decise di non darle importanza. Si incamminò verso il motel, dove trovò Sam intento nelle sue ricerche.
“Trovato qualcosa di interessante?”
“In effetti si. Ci sono state altre morti misteriose nel corso degli anni. Ho trovato degli articoli relativi a delitti mai risolti che risalgono alla fine dell’ottocento. Ma la cosa più interessante è che tutte e tre le vittime erano in qualche modo legate ad altre morti avvenute negli ultimi anni”.
“Ok, racconta”.
“La prima vittima, l’assistente sociale è stata coinvolta in un caso di suicidio. Un paio di anni fa la donna aveva seguito le vicende di una bambina che aveva detto di essere stata molestata dallo zio.  Non era state trovate delle prove certe, ma Rose aveva fatto di tutto per far perseguire l’uomo. Tutti avevano iniziato a pensare che fosse colpevole, e l’uomo si è suicidato per la vergogna”.
“Ma aveva davvero molestato la nipote?”
“E’ sempre rimasto il dubbio sulla sua colpevolezza. Il pastore, la seconda vittima, era stato accusato da una ragazza della sua parrocchia di essere il padre del bambino che portava in grembo. Lui ha sempre negato e i parrocchiani si sono schierati dalla sua parte. La ragazza ad un certo punto è scomparsa e non si sa che fine abbiano fatto sia lei che il bambino, ammesso che sia mai nato. 
L’ultima vittima, Emma, era la migliore amica della ragazza più popolare della scuola, che a quanto sembra si dava molto da fare con i ragazzi. Emma forse era gelosa di lei ed è andata a spifferare al suo fidanzato lei lo tradiva, con più di una ragazzo per giunta. Lui ha perso la testa e durante un litigio ha ucciso la sua amica”.
“Bell’amica. Quindi pensi che queste morti siano in qualche modo collegate al caso?”
“Si, non so come, ma ho la sensazione che c’entrino qualcosa”.
“Ok, domani andremo a parlare con le famiglie e gli amici delle vittime. Forse riusciremo a capirci qualcosa di più”.
Detto questo Dean andò a prendersi una birra e si sedette sul letto. Posò la mano sul braccio, sopra al marchio, che ancora gli faceva male. Sam se ne accorse.
“Va tutto bene?”
“Certo, tutto ok. Dovresti smettere di chiedermelo”.
   
 
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