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Autore: fedefede1995    05/08/2014    2 recensioni
Prima che inizi il quinto anno alla scuola di Hogwart, Harry è confinato nella sua casa di Privet Drive, ma la prigionia non durerà ancora molto.. non nelle stesse condizioni almeno: Sirius sta per arrivare!
Genere: Fantasy, Introspettivo, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Famiglia Dursley, Harry Potter, I Malandrini
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Dopo il torneo Tre Maghi, nel quale aveva quasi perso la vita durante uno scontro all’ultimo sangue con il Signore Oscuro, Sirius non era più riuscito a vedere Harry. I loro discorsi si erano limitati a fogli di pergamena scambiati attraverso gufi. I discorsi erano sempre i soliti, ma lui aveva capito che c’era qualcosa che non andava. Dopo non aver ricevuto poi nessuna notizia per settimane non aveva potuto resistere e si era recato a casa dei Dursley. E ne era valsa la pena.
HARRY
Appena Harry raggiunse l’ultimo gradino si gettò nelle braccia di Sirius e si scambiarono un abbraccio molto lungo, uno di quelli pieni d’affetto che aveva ricevuto poche volte nella sua vita, che sembrò durare un’eternità e troppo poco contemporaneamente. Harry aveva gli occhi lucidi e ancora una volta pianse lacrime, ma questa volta di gioia. Sirius si staccò da lui e gli mise una mano sulla spalla sinistra. Lo guardò negli occhi con uno sguardo di preoccupazione evidente
“Stai bene?”
Harry avrebbe voluto dirgli tutto. Degli incubi e dell’incredibile senso di frustrazione, ma da quando lo aveva visto tutte quelle brutte cose si erano spostate in un angolo della sua mente. Ora si sentiva bene e al sicuro. Sempre uno accanto all’altro si recarono in salotto, dove i suoi zii li attendevano, anche se sarebbe più corretto dire che speravano di non doverli incontrare ma nel peggiore dei casi erano protetti e nascosti dall’orrendo divanetto della sala.
Preferì rimanere in silenzio. Ma questo non fece altro che far preoccupare il suo padrino ancora di più.
SIRIUS
Quelle parole non dette valevano più di mille discorsi per lui. Con calma lasciò cadere il braccio con cui teneva Harry lungo il fianco ma teneva ben stretta la bacchetta che ogni passo produceva qualche piccola scintilla. Un ragazzo alto e di corporatura robusta entrò anche lui  in sala, ma non si accorse della sua presenza. Vide Harry però, sfregarsi gli occhi.
“Hai proprio paura del tuo cuscino è spostato?” disse Dudley.
Appena finì di pronunciare la frase, il suo sguardo cadde sull’uomo in piedi in mezzo alla stanza, che teneva in mano quella “cosa”, una bacchetta. Quindi non poteva essere altro che un mago, come suo cugino. Quello stesso stava alzando il pezzetto di legno contro di lui.
“Sedetevi tutti! Dobbiamo scambiare due parole noi!” sottolineò quel noi, facendo capire ai Dursley di non avere nessuna intenzione di giocare. Era serio come non mai. All’inizio non si mossero, ma quando la bacchetta sputò una valanga di scintille rosse scattarono e si sedettero tutti e tre sul divano che avevano usato come scudo.
HARRY
Se solo non avesse saputo chi era, avrebbe avuto molta paura di Sirius in quel momento. La collera lo dominava, ma non avrebbe fatto mai del male senza motivo alle persone. Il problema era che un motivo lo aveva, lui e la sua non risposta precedente. Il suo padrino si sedette in una delle poltrone di fronte al divano e gli fece segno di mettersi seduto accanto a lui sul bracciolo.
Nessuno parlava, tutti se ne stavano li a fissarsi senza avere il coraggio di spiaccicare una parola. Solo Felpato sembrava calmo.
“Anche troppo” pensò.
“Allora, non avete nulla da dire?” era stato Sirius a cominciare la conversazione. Harry trattenne il fiato, lo zio divenne paonazzo, zia Petunia si nascose il più  possibile dietro la mole del marito e Dudley si strinse la lingua fra i denti, pentendosi per quello che aveva detto due minuti prima, parole che avrebbero potuto costargli care visto l’identità dell’ospite indesiderato.
“Adesso voglio vedere come se la cavano” disse Harry attendendo una reazione da parte dei sui poco cari parenti.
   
 
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