2°
CAPITOLO
PASSIONE
IRRAZIONALE
Kaede
Pov
No...
è già mattina, cazzo. Le fastidiose luci del sole irrompono nella felice
penombra della mia camera, filtrando insistenti attraverso le pesanti tende che
coprono la finestra. Che palle... mi stropiccio il viso con le mani, scalciando
via il lenzuolo che mi si è rigirato intorno alle gambe durante la notte. Con
uno sforzo che mi sembra sovrumano, mi metto a sedere sul letto grattandomi i
capelli completamente scazzati...
Sono
drasticamente rincoglionito stamattina... che poi sarebbero le
tre di pomeriggio, ma è un dettaglio. Che fiacca... non ce la faccio manco ad
alzarmi, così mi lascio
ricadere pesantemente sul letto, coprendomi il viso col cuscino. Mi fa male la
testa... ieri ho bevuto davvero troppo per combattere la noia, almeno finché non
è apparsa dal nulla la ragazza che ha decisamente movimentato la mia
nottata.
Cazzo
che nottata... se ci ripenso, conoscendomi,
fatico a crederci. Sposto il cuscino dagli occhi e mi ritrovo a fissare
perplesso il soffitto. Chissà se è stato uno dei miei soliti filmini mentali
come allegra conseguenza alla
quantità assurda di alcol tracannato ieri sera... mah, infondo sono un
rincoglionito.
Istintivamente
sposto lo sguardo sul comodino inerente al letto su cui è appoggiato il
cellulare e, affianco, intravedo un tovagliolino di carta
stropicciato.
No.
A quanto pare non sono poi così rincoglionito... e l’alcol lo reggo meglio di
quanto pensassi. Tiè.
Fatto
sta che ieri, se fosse dipeso da me, a quella dannata festa io non mi sarei
proprio presentato... e se quei mentecatti dei miei compagni di squadra non mi
avessero praticamente minacciato di morte e successivamente trascinato con
forza, probabilmente non ci sarei neanche andato. Alla fine gli devo pure un
favore, visto il felice risvolto che ha avuto la mia
serata. Una cosa giusta, infondo, l’hanno fatta anche
loro.
Mi
rialzo nuovamente e stavolta è decisiva.
Dovrei
mandarle un messaggio.
Oltretutto
ho anche la sgradevole sensazione di essermi dimenticato qualcosa... boh, non
che sia una novità del resto. Mi alzo con estrema fatica e mi piazzo davanti
allo specchio ancora abbastanza rincoglionito... faccio schifo. Ho dormito
malissimo e già questo è tutto un dire.
Barcollando
come un coglione, esco dalla camera e scendo gli scalini sorreggendomi al
corrimano quasi fossi un malato terminale. Oscillo pericolosamente, rischiando
di cadere una decina di volte, ma riesco comunque a raggiungere la cucina e
farmi un caffè... un portento in questi casi. Mi siedo fissando il muro come un
demente... di solito mi ci vogliono su per giù una 20ina di minuti per
cominciare, se non altro, a rendermi conto di chi sono, dove sono, quanti anni
ho e che faccio nella vita.
Tra
l’altro mi sta anche venendo un attacco di fame chimica, quindi smantello tutti
gli scaffali e ingurgito qualcosa di solido e di dubbia
provenienza.
Mi
sposto in soggiorno buttandomi a peso morto sul divano. Fisso il soffitto
cercando di togliermi dalla testa questa fastidiosa sensazione di aver
dimenticato qualcosa. All’improvviso un dubbio mi sovvien pensando... oggi non
c’è scuola... ma dovrei fare qualcosa che al momento mi sfugge... ma cosa??...
Mh... cazzo no!! L’ allenamento!! Sono in ritardo, cazzo, Akagi mi
ucciderà!!
Mi
alzo di scatto dal divano salendo gli scalini 3 alla volta, veloce come un
fulmine mi lavo e indosso la tuta d’allenamento, mi fiondo fuori casa e inforco
la bicicletta! Ma la foga si esaurisce esattamente 10 secondi dopo... ovvero
quando il sonno, ahimè, riprende il sopravvento.
Pedalo
sempre più lentamente, con la testa che inizia a barcollarmi. Fregandomene
altamente dei semafori, delle macchine che mi suonano e delle minacce di
linciaggio dei passanti, continuo la mia allegra passeggiata di morte rischiando
di farmi investire non so quante volte. Posso dire di trovarmi nel tipico
dormiveglia post-traumatico-del-risveglio-mattutino... un po’ dormo, una piccola
parte del mio cervello pedala con estrema fatica e l’altra parte riflette. Su
cosa?? Niente che abbia il benché minimo
senso.
Io
quando mi sveglio è già un miracolo che mi regga in piedi, cosa che non mi
riesce neanche tanto bene d’altronde, figurarsi seguire una logica di
ragionamenti.
Ma poi le volpi sanno andarci in bici? No non credo... come
fanno?... Cazzo adesso mi do della volpe da solo, è tutta colpa di
quell’idiota... altro che campione, quello lì è una pippa su tutta la linea...
se lo sogna di competere con me... io odio le volpi... ovviamente io sono
superiore a tutti. Tsè... sono il migliore... cazzo, io detesto i capelli di
Sendoh!... ma perché non li taglia?...Ti odio Sendoh... orrenda pettinatura...
devo tagliarmi la frangetta... non ci vedo più. Ah... eccolo lì... il solito
palo malefico... ma oggi non mi avrai... forza e coraggio, ora devo solo
girare... sempre più vicino... girare... vicino... gira... girare? Muovere
dei... vicino... muscoli? Naaaaa...
SDENG!
Sono
arrivato a scuola?? Come ci sono arrivato?? E sono pure vivo... mi è andata di
lusso se escludo qualche poveraccio morente disseminato per il cortile. Arrivo
in palestra in ritardo pauroso e mi tocca sorbirmi la predica isterica di Akagi
e Ayako che mi urlano quasi gli avessi ammazzato i
genitori.
L’allenamento fila
liscio come al solito... quel deficiente di Sakuragi, grazie a Dio, ha ancora
qualche giorno di riabilitazione per l’infortunio alla schiena, quindi gli
allenamenti filano che è una meraviglia. Non a caso, da quando manca l’idiota,
il mio tasso di stress è diminuito in modo significativo, ma so con certezza che
quando tornerà mi farà recuperare tutta la mia voglia di suicidarmi ogni volta
che lo vedo.
Finiamo
alle 6 e mezza spaccate. Lavato e vestito, esco snobbando chiunque e raggiungo
la bici. Purtroppo è in uno stato drammatico e non credo riuscirà a portarmi
fino a casa. Vabbeh, poco male... vado a piedi. Se non altro mi tengo in
allenamento evitando magari di sfracellarmi sul solito, dannatissimo,
palo.
Cammino
annoiato, guardando tutto e niente... sinceramente non so neanche perché ho
deciso di passare per il centro poi, visto che solitamente non lo faccio mai.
Già che sono qua potrei passare al campetto a fare due tiri, anche se l’idea non
mi alletta particolarmente.
Per
tutto il giorno, l’insolito episodio di ieri, è stato tutto quello a
cui sono riuscito a pensare. Quando mi sono svegliato stamattina, durante
l’allenamento, sotto la doccia... ora.
Continuo
a rivivere quelle ore in ogni istante della giornata, rivedendo sempre le stesse
scene... e provo sempre la stessa, irrazionale, inquietudine.
Senza
un particolare motivo, tiro fuori il cellulare dalla tasca e do una scorsa
veloce alla rubrica. Arrivo casualmente a quel nome... per quanto poi possa essere
definito casuale il mio andare
volontariamente sotto la lettera M. Fisso lo schermo come un deficiente,
guardandolo come se mi aspettassi di vederlo prendere vita o trasformarsi in
qualche piccolo esserino svolazzante. Ah beh, che belle scene, non c’è che
dire.
Preso
da un invidiabile impeto di eroismo, comincio a scrivere il testo di un
messaggio, cancellando e riscrivendo talmente tante volte da scaricare persino
la batteria.
Ma
sì dai, così va bene... anche perché con questi cazzo di caratteri minuscoli mi
sta venendo un principio di strabismo.
Ecco,
il più è fatto, ora devo solo inviarlo. Ma figuriamoci se la mia invidiabile
sanità mentale mi renderà semplice questa operazione...
giammai.
Così
comincio a guardarmi intorno attendendo probabilmente l’illuminazione divina o
che Buddha mi si materializzi davanti stanco anche lui della mia deficienza.
Mah... che brutta bestia la demenza.
E
mentre mi perdo nei miei insensati scazzi mentali, la mia attenzione si sofferma
quasi casualmente su una femmina aldilà della strada, sul marciapiede opposto...
o meglio, a onor del vero è una sua specifica parte del corpo che attira la mia
venerabile attenzione. Così mi ritrovo a
fissare il culo spettacolare della tizia, non dando la minima importanza ai
passanti che mi guardano inquietati, probabilmente scambiandomi per un maniaco
sessuale.
Si
insomma, normalmente non mi fermo a fissare il culo delle ragazze come un
maniaco, sia chiaro, non l’ho mai fatto. Però stavolta, guardare quel
capolavoro, mi pervade di una strana sensazione... qui qualcosa non
torna.
Decido
di impormi un minimo di decenza e distolgo (con molta fatica badate) lo sguardo
dal fondoschiena della tizia, soffermandomi ad osservare le restanti parti del
corpo che...
Oh
cazzo.
Meccanicamente
cambio il testo del messaggio e lo invio.
«Voltati...»
Osservo
in silenzio la ragazza in questione prendere il cellulare e guardare interessata
lo schermo... poi si volta incuriosita, spostandosi gli occhiali da sole sulla
fronte.
Il
suo sguardo vaga curioso tra la folla finché non incontra il mio... entrambi
sorpresi, ci guardiamo come due cretini per un tempo indeterminato. Nel giro di
tre secondi, la sua presenza manda letteralmente a cagare ogni mio residuo di
lucidità mentale, tanto che ho perfino timore di avvicinarmi... o almeno non
credo lo farò finché il sangue non tornerà ad affluirmi nei posti
giusti.
Attraversa
la strada. Si avvicina. Mi raggiunge. Si ferma a pochi passi da
me.
“Chi
si rivede... ciao ragazzaccio.” nonostante ostenti sicurezza, percepisco una
vena di disagio nella sua voce. “Non credevo di incontrarti così
presto.”
“Te
l’avevo detto.” sorride, ma quell’atmosfera di forte imbarazzo mi opprime come
in una morsa. E tanto per migliorare la situazione, la mente continua a
proiettarmi scene tutt’altro che caste di lei che mi fa cose che in questo
momento devo assolutamente togliermi dalla
testa!
“Dove
stavi andando?” cerca di alleggerire la tensione, ma quel suo vano tentativo non
fa altro che turbarmi ancor più di quanto già non sia.
“In
giro. Tu.”
“Ah
anche io, stavo guardando qualche vetrina... hai degli
impegni?”
“Neanche
uno.”
“Bene,
nemmeno io. Mi chiedevo se ti andasse di fare un giro, così per passare il
tempo.”
“Si.” rispondo
secco guardando, volontariamente, da un’altra parte. Sorride maliziosa e mi
precede. Questa ragazza mi fa
perdere ogni briciolo di lucidità, ogni minimo segno di intelligenza o di
decoro... mi fa perdere tutto ciò che ho di
razionale.
Dentro di me provo
una strana inquietudine, come un formicolio allo stomaco... non saprei spiegarlo
con precisione. Cammino con la solita andatura, simulando una tranquillità che
in realtà non sto provando. Sbircio Mayu al mio fianco con la coda dell’occhio,
studiandola in ogni dettaglio... ogni dannato
dettaglio.
E continuo a
vederla in scene tutt’altro che candide... scuoto la testa, cercando inutilmente
di focalizzare l’attenzione su qualunque cosa non abbia il minimo riferimento
col sesso. Cerco addirittura di pensare ad Anzai nudo che sodomizza Taoka...
oddio che schifo, con questo pensiero l’unica cosa che potrei stimolarmi è il
vomito. O__o
Sono un porco,
cazzo.
Ci fermiamo.
Risorto dai miei sconci pensieri, mi guardo intorno perplesso nel tentativo di
capire dove siamo arrivati. È un punto isolato del parco da cui si prospetta una
bella panoramica della città sfumata dai colori del
crepuscolo...
“Beh
Kaede...” esordisce all’improvviso, attirando nell’immediato la mia attenzione.
“Non devo averti fatto una buona impressione ieri notte.”
“Mh...
non direi.” ma sai quanto poco me ne può fregare delle impressioni che avrei
dovuto avere ieri sera... chi cazzo le ha avute poi, tra
l’altro.
“Si
certo... come se non lo sapessi cosa pensano i maschi delle ragazze che si
comportano in quella maniera.”
“Io
penso raramente, quindi il problema non si pone.” la mia frase le strappa un
sorriso, probabilmente perché ha pensato stessi scherzando... invece è vero che
non penso, pensare è stancante, non sia mai.
“Prima
di ieri non mi era mai capitato di comportarmi così con un estraneo. Il fatto è
che... non lo so, è stato tutto così veloce, così irrazionale, così
intenso...”
“Sei
pentita.” breve e conciso, almeno si fa chiarezza e la facciamo finita. E lei
non esita...
“Assolutamente
no.” mi spiazza, dando via al free sex dei miei ormoni
impazziti.
Incapace
di resistere o controllarmi, la tiro verso di me e la bacio.
La
bacio incurante degli sguardi indignati della gente che
passa.
La
stringo forte contro di me, inutilmente turbato da un’insensata quanto infondata
paura che possa sparirmi tra le braccia. Schiude le labbra, permettendo al bacio
di infuocarsi ulteriormente. Disinteressandomi totalmente del luogo e del posto
in cui mi trovo, esploro con le mani il suo corpo baciandola con una passione
che mi arde dentro in modo inspiegabile.
Mi
morde il labbro inferiore, provocando la risposta della mia eccitazione che
cresce pericolosamente, al punto da essere quasi dolorosa. Io la
voglio....
Il
bisogno di respirare ci impone di dividerci. Le accarezzo fremente i capelli con
una mano, baciandole il lato della bocca, il collo... tentando inutilmente di
trattenermi.
Ma
ormai non ho più controllo...
Neanche
so e nemmeno mi interessa sapere il modo in cui siamo arrivati a casa mia. Non
ricordo la strada che abbiamo fatto, il tempo che ci abbiamo messo, quello che
abbiamo fatto nel frattempo... non ricordo un cazzo. So solo che adesso lei è in
camera mia, davanti a me che mi guarda sbattendo le ciglia, con quello sguardo
da gatta che mi fa ingrifare come un coniglio.
“No
limits, guy...”
Niente
limiti ragazzaccia.... e non me lo faccio neanche
ripetere.
In
meno di un minuto, mi ritrovo disteso sul letto a petto nudo, bloccato tra lei e
le lenzuola. Le sue labbra percorrono sentieri incandescenti tra i miei
pettorali... con una mano scivola tra gli addominali mentre con l’altra provoca
la mia eccitazione che preme contro la stoffa dei jeans. Mi morde il lobo delle
orecchie, poi riprende a leccarmi il petto, il collo... finché la sua lingua si
insinua nuovamente nella mia bocca a ricorrere la mia.
Bramoso
e con una voglia matta di dare libero sfogo alla mia eccitazione, mi sollevo e
le sfilo velocemente maglia e jeans. Mi siedo di nuovo, poggiandomi con la
schiena alla spalliera nera del letto... la prendo per i polsi, invitandola ad
accomodarsi sopra di me. Sorride compiaciuta, cominciando a soddisfare tutte le
sue voglie... mi lecca, mi morde, mi accarezza... ansimo sommessamente mentre
con le mani la stringo con avidità, percorrendo quel corpo burroso in ogni modo
possibile.
Inarca
la schiena verso di me, premendomi il decolleté contro il viso, invitandomi a
baciare con passione quel seno che mi manda in delirio... lecco il tatuaggio,
mordendo poi il bordo del reggiseno, accarezzando con studiata delicatezza le
sue morbide curve.
Divarica
ulteriormente le gambe, cominciando a muovere il bacino con ingannevole
innocenza... strofina la sua femminilità contro la mia erezione, muovendosi come
una gatta. All’improvviso mi afferra la mano e la conduce tra le sue gambe,
provocando l’immediata risposta del mio corpo che si irrigidisce. Contento di
quella sua iniziativa, assecondo le sue voglie accarezzando con smaniosa
delicatezza la meta dei miei pensieri più perversi...
Incapace
di darmi un contegno, le tolgo gli slip e intrufolo furtivo un dito tra le sue
labbra più intime, muovendolo piano ma con studiata decisone. I suoi gemiti mi
infuocano, portandomi al limite massimo di resistenza. Così allento i jeans e
abbasso i boxer, accomodandola poi nuovamente su di me... e la penetro,
stavolta, con più decisione.
Si
muove felina, facendomi entrare in lei con studiata ingenuità. Mi guarda fiera e
maliziosa, con quello sguardo pieno di passione che mi infuoca e mi ingrifa
totalmente.
Mi
irrigidisco, sommerso da un’inattesa valanga di piacere che mi travolge
all’improvviso. Serro gli occhi, premendo la schiena contro la spalliera... e
quando li riapro mi ritrovo a fronteggiare quello sguardo ardente. Lei è
passione... lei è fuoco... lei è elettricità... lei è
estasi...
Sentirmi
dentro di lei è qualcosa che inibisce tutti i miei sensi, che alimenta e inquina
la mia mente di perversione e libidine, facendo crescere smisuratamente in me la
voglia perversa di sentirla mia in ogni momento.
La
desidero...
Nella
mia vita non ho mai desiderato una persona a questi livelli. È un desiderio
incontrollato, che non mi fa ragionare... che mi fa completamente annullare in
lei.
Deciso
a cambiare posizione, la faccio sdraiare sotto di me penetrandola con molta più
foga... alternando il ritmo dei miei movimenti. In risposta alla mia iniziativa,
la sento ansimare con maggiore intensità, cercando protezione nelle mie labbra.
La
sento tendersi e capisco che sta per venire... mi stringe forte, affondandomi le
unghie nella schiena fino a farmi male. Raggiunge l’orgasmo con delle strane
contrazioni, soffocando un gemito in gola.
La
luce nei suoi occhi mi fa impazzire, tutto di questa ragazza mi rende
completamente pazzo... ed è questo che mi invoglia a penetrarla con più
decisione.
Trattengo
un gemito mentre sento i nervi tendersi come corde, l’amplesso che segue è
talmente potente da farmi girare la testa... stringo forte i suoi capelli tra le
mani bloccando il respiro in gola, scostandomi in tempo in modo da
liberarmi
altrove.
Colpito
da un’improvvisa stanchezza, mi abbandono su di lei, trovando immediato
accoglimento fra le sue braccia.
Mi
sento vivo... vivo con non mi sono mai sentito in vita
mia.
Ripreso
fiato, mi puntello su un gomito e mi stendo sul letto accanto a Mayu. Si sdraia
su un fianco, portando il suo viso ad un soffio dal mio.
“Ciao
ragazzaccio...” sussurra sulle mie labbra, sfiorandole poi con le
sue.
Colmo
la distanza tra di noi, accucciandomi accanto a lei come un gattone. Mi coccola
per un tempo indeterminato e, cullato dal movimento ipnotico della sua mano tra
i miei capelli, chiudo gli occhi.............
XXXXXXX
Quando
poco fa mi sono svegliato, lei già non c’era più. Bizzarro... eppure la stanza
vibra ancora della sua intensità. Mi metto a sedere sul letto, reclino la
schiena indietro poggiandomi sulla grande spalliera in ferro... fisso lo sguardo
davanti a me, in uno stato di quiete assoluta. Eh sì... la pace dei sensi. Ho
una crisi mistica...
Mayu,
Mayu, Mayu... mi ha proprio steso, non c’è che dire... e già questo la dice
lunga sul mio attuale stato mentale.
Mi
sento un’ebete... e sicuramente la mia faccia rifletterà perfettamente lo stato
di totale demenza in cui quella ragazza mi ha ridotto. Gongolo come un demente,
sguazzando nella acque calme della mio immenso ego... un totale deficiente in
pratica.
Anche
se, nonostante lo stato di totale rincoglionimento, quell’insolita sensazione
che qualcosa di sbagliato in
questa storia ci sia veramente, non mi abbandona.
Butto
l’occhio sulla sveglia... le 21:30. Cazzo ho fame.
Mi
decido ad alzarmi, recupero da terra i jeans neri senza preoccuparmi nemmeno di
abbottonarli, mi sistemo distrattamente i capelli con la mano e scendo al piano
di sotto nella speranza di trovare qualcosa che riesca a nutrirmi come si deve.
Sfortunatamente sono totalmente negato in cucina, quindi capita che quando mio
padre resta fuori casa per lunghi periodi e finisco i soldi sulla carta di
credito, per me campare diventa un’invereconda lotta contro la
sopravvivenza.
Dovrei
chiamare quel fulminato per farmi mandare i soldi. Non ci sarebbe nulla di male
nel farlo se non fosse per il fatto che non lo chiamo praticamente mai... e non
perché non gli voglia bene, sia chiaro, ma per il semplice fatto che mio padre è
un totale rompicoglioni.
Teoricamente
il mio orgoglio me lo impedirebbe, ma la fame è più forte del mio senso di
dignità, così prendo il cellulare e faccio il numero.
“Pronto?”
“Papà
sono Kaede.”
“Kaede???
Mio figlio?? Ma non ci posso credere!! Cos’è, hai fatto la grazia a
Sant’Antonio? Non mi chiami mai...”
^^
“Infatti,
un motivo ci sarà.”
“Il
motivo è che sei un figlio snaturato! Su forza... cosa ti serve? Tu chiami solo
quando ti servono soldi o quando ti metti nei casini, quindi spara... hai
mandato a fuoco casa?? Ti sei fatto arrestare??”
“Quando
torni?” forza e coraggio Kaede che dopo aprile viene
maggio!
“Cosa??
Non dirmi che ti manco?! Che c’è, sei in pena per la mia
assenza?!”
“Non
sono in pena, idiota. Quando torni?”
“Ah
ho capito... hai fame, dovevo immaginarlo. Mi sembrava troppo strano che
sentissi la mia mancanza ihihihih”
“Che
cazzo hai da ridere?”
“Niente
coso... comunque qui ho ancora parecchio da fare, abbiamo avuto qualche ritardo
nella firma dell’ultimo contratto quindi dovrò trattenermi almeno un'altra
decina di giorni. Ma scusa Kaede, se sei così insofferente perché non vai
qualche giorno da tua madre?? Sarà contenta di vederti ogni tanto
ihihih”
“Scordatelo,
piuttosto muoio di stenti.” figuriamoci se perdo il mio sacro tempo per andare
da quella grandissima stronza fedifraga che ha ripetutamente tradito mio padre
per filarsela con il riccone di turno... se lo può
scordare.
“Si
Kaeduccio, ti capisco. ^^ Comunque se hai fame gioia, potresti anche imparare a
cucinarti qualcosa, razza di cretino, hai 16 anni cazzo... visto che dici sempre
di non aver bisogno di nessuno, è il caso che tu impari ad essere
autosufficiente.”
“Si
certo, magari quando smetterai di farti le canne potrei anche pensare di
diventare autosufficiente... ma non c’è pericolo, conoscendoti.” -__-
“Demonio...
appena finisco qui vado a ricaricarti la carta, razza di sanguisuga
succhiasoldi.”
“Finalmente
ti rendi utile...”
“Vedi
di farteli bastare fino al mio ritorno, e non spenderli tutti solo per comprarti
alcolici ci siamo capiti coso?!”
“Ma
non devi lavorare?” -___-
“Si
certo, fai lo spiritoso... sto attaccando, non ti preoccupare! Ma ricordati che
un giorno potrei anche stancarmi di passarti i
soldi...”
“E
io potrei conseguentemente stancarmi di passarti il fumo.”
“Che
razza di... sei odioso. Adesso vado che devo lavorare, mica come te che non fai
niente dalla mattina alla sera! Ci sentiamo... figlio
scellerato!”
“Idiota...”
“E
non trombare nel mio letto!!” ovviamente
attacco.
Con
mio padre c’è sempre stato questo amorevole e paterno rapporto di amore/odio... ci
scanniamo di continuo, ci insultiamo e litighiamo dalla mattina alla sera. Sarà
che lui è un rockettaro mezzo squinternato, sarà che ha solo 33 anni e l’aspetto
fumato di un ventenne, sarà che poraccio ha delle gravi asimmetrie celebrali...
resta il fatto che non sono mai riuscito a considerarlo come un padre ma,
piuttosto, come un immaturo fratello
maggiore.
Sta
di fatto che quell’idiota non c’è, quindi mi toccherà arrangiarmi da solo finché
non mi manderà i soldi per campare.
Ritorno
in cucina e mi immergo letteralmente nel frigo per cercare qualcosa di
commestibile. Cioè, sembra un frigo del terzo mondo, dire che dentro non ci sono
neanche le farfalle sarebbe anche troppo ottimista da parte mia... almeno me le
sarei mangiate!
Cazzo...
spalanco tutti gli scaffali finché non trovo qualche schifezza che, se non
altro, mi chiuderà il buco allo stomaco. Apro il pacco di... crocchette per
cani?? Da quando abbiamo un cane?? Ah si, quella sottospecie di essere a 4 zampe
che mio padre si scarrozza in giro quasi fosse un cellulare...
mah.
Alla
fine mi è toccato fiondarmi su l’unico alimento commestibile e di non dubbia
provenienza presente in questa dannata cucina... ovvero i cetriolini sott’olio.
Uno schifo immondo ovviamente, ma cosa non si fa per
sopravvivere...
Sgocciolando
per tutta la cucina, vago come un vegetale mangiando schifosi cetrioli del cazzo
e pensando a quella femmina, sexy all’inverosimile, che ha mandato in pappa
totale la mia materia neuronica per due volte di seguito. E mentre navigo nella
demenza del mio cervello, mi accorgo solo ora della presenza di un bigliettino
sul tavolo della cucina...
Scusami
se sono andata via così, avrei voluto salutarti ma dormivi così profondamente
che mi è dispiaciuto svegliarti... infondo è stato un pomeriggio stancante.
Spero di rivederti presto. Ho delle grane con il cellulare, quindi mi farò
sentire io.
Una
slinguazzata dove vuoi ragazzaccio.
Mayu
Una
slinguazzata... la voglio ovunque!
Questa
ragazza mi farà diventare pazzo. Avvolte dice e fa delle cose che... mi
spiazzano totalmente. Attenderò la sua chiamata... nel frattempo cercherò di non
morire di stenti prima di rivederla.
FINE
2°CAPITOLO
Linciatemi,
vi autorizzo! Note dell’autrice... credo che Rukawa sia leggermente OOC, nei
dialoghi ho cercato di essere il più fedele possibile al suo personaggio ma per
quanto riguarda i suoi punti di vista, beh... d’altronde nessuno sa cosa passi
per la testa del volpino, quindi mi sono presa il lusso di scatenare la mia
perfida fantasia. Spero di aggiornare al più presto, baci e Mucho
Love
a tutti!