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Autore: Chiara F    07/08/2014    1 recensioni
I sogni sono davvero di ispirazione. Infatti ringrazio essi, uno in particolare, che mi ha dato una mano a creare questa storia. Spero che sia di vostro gradimento!
Dal primo capitolo:
«No ti prego, no altri orchetti» mi alzai lentamente, scostando dalla mia spalla la lunga treccia ormai scomposta, e invece di arrivare chi non stavo di certo bramando, vidi circa una dozzina di uomini dai lunghi capelli castani, corvini e biondi che si stavano avvicinando nel punto in cui mi trovavo.
Non sapendo chi fossero mi spostai davanti al corpo di Giulia, che di svegliarsi non voleva proprio, e puntai contro di loro il mio piccolo coltello. Li guardai un ad uno fin quando il mio sguardo si posò su uno di loro che si stava pericolosamente avvicinando verso di me con passo sicuro. Era vestito con i colori della natura, aveva lunghi capelli biondi e azzurri ipnotici occhi che mi mettevano a disagio. Ritrassi di qualche passo, ma lui continuava ad avanzare. «Che faccio?» Venni risvegliata dai miei frustanti pensieri quando sentii una mano che che abbassava le mie braccia. Trasalii. «Chi sei?» chiesi con molto coraggio.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Legolas, Nuovo personaggio, Orchi, Thranduil
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2
 
Io non posso crederci. Per niente. Una volta tanto che scelgo io, e ripeto, io, il bosco che dobbiamo visitare, veniamo attaccate da un gruppo di orchetti e poi, come ciliegina su una torta decisamente terribile, veniamo fatte prigioniere da degli elfi.
Di solito una pensa di trovare in un bosco scoiattoli, fiori particolari, piante commestibili, qualche grotta e noi cosa incontriamo? Elfi ed orchetti! Ma certo!
Continuo a darmi pizzicotti sul braccio sinistro pensando che sia un sogno, ma rimango ancora in questo luogo: o non voglio svegliarmi (e giuro che quando lo farò mi auto-punirò non mangiando per tre giorni Nutella. Magari due.. ma almeno uno di sicuro!) o questa è proprio la realtà. Che sfiga assoluta.. Sbuffo esasperata e ricevo un'occhiata interrogativa dall'elfo accanto a me.
«Qualcosa che non va?» chiede guardando davanti a sé.
Sì: la tua presenza e tutto il resto! «No, no. Tranquillo.» Non convinto dalla mia risposta aspetta un altro poco, fin quando io non abbasso le braccia pesantemente lungo il corpo. «Sto camminando da due orette, senza sapere la destinazione e inoltre si muore dal caldo. Tu non hai caldo?» Gli chiedo dato che non ha neanche una goccia di sudore sul viso. Ridacchia alla mia domanda alla quale non dà una risposta, o almeno credo, perché subito dopo svengo.
 
Al mio risveglio sono in un stanza di legno color scuro, ma che viene illuminata da una finestra accanto al letto in cui sono stata lasciata. Mi guardo intorno alla ricerca di un altro letto offerto a Giulia, ma vi è solo un armadio e uno specchio in cui appena poso lo sguardo noto che i miei capelli sono stati sciolti dalla mia solita treccia ed indosso altri vestiti:
la maglietta bianca degli Avengers e i pantaloncini scuri a vita alta sono stati sostituiti da un vestito color celeste, che è lungo fin sopra le caviglie, ha uno scollo a "u" e le maniche sono lunghe e stette e che ai polsi si allargano leggermente.
Poi abbasso lo sguardo sui miei piedi che sono chiusi da semplici ballerine di stoffa dello stesso colore del vestito. Accetto volentieri il fatto che mi abbiano lavato, anche se il pensiero di essere stata nuda di fronte a qualcuno, mi fa colorare le guancie di un rosso accesso, e che mi abbiano messo in questa stanza e non in una prigione, ma i miei adoratissimi scarponi di pelle nera, che ho comprato con il mio primo stipendio da professoressa privata di Inglese, siano spariti e mi tocca cercarli per tutta la stanza, mi innervosisce. Fortunatamente, dopo pochi secondi, riesco a trovarli ai piedi del letto e accanto ad essi vi sono la maglietta ed i pantaloncini. Me li porto al petto abbracciandoli come se fossi una bambina con il suo peluche preferito e mi siedo sul letto con poca delicatezza facendo così svolazzare leggermente la parte bassa del vestito.
In quello stesso momento qualcuno bussa alla porta e lascio, con tristezza, i miei scarponi mettendoli accanto ai miei piedi e con voce abbastanza alta, per far sì che colui/colei che è dall'altra parte della porta possa sentire il mio «Avanti», in quanto vi è molta gente che passa dal corridoio in cui si trova la mia stanza.
Entra un uomo dai capelli castani e gli occhi verdi e capisco da qual particolare che è l'elfo che era accanto a me, mentre ci stavano deportando in questo, presumo, palazzo. Si avvicina a me, ma non troppo, con un leggero sorriso sulle labbra. «Buon risveglio, mia signora.»
Signora? Che galanteria: nessuno mi ha mai chiamato in questo modo e di certo alcuni non si sono fatti molti scrupoli ad utilizzare alcuni vezzeggiativi su di me. Ho la fronte corrugata e lo sguardo  basso, il che viene subito notato «Ho detto qualcosa che non avete gradito?» chiede veramente preoccupato. «Ehm, no, no!» rimedio immediatamente. «Certo che no! Ma sono colpita dal mondo in cui mi avete chiamata» gli confido, mentre lui sistema accanto a me un vassoio su cui vi sono una ciotola colma di brodo di pollo fumante e dei toast davvero particolari. «Cosa sono?» chiedo mentre assaggio quei pezzetti di pane. «Lembas» alzo il sopracciglio destro non capendo cosa siano, così si spiega meglio: «Lembas! Pane da viaggio elfico. Un piccolo morso riempie lo stomaco di un uomo adulto.» Abbasso lo sguardo sul vassoio, costatando che ormai è completamente vuoto tranne per il brodo di pollo e sento la risata dell'elfo che si affievolisce leggermente quando io lo fisso con le guancie in fiamme.
«Oh, scusatemi.» continua a ridere con una mano davanti la bocca per cercare di smettere. «Ma lei è davvero divertente.» a quanto pare senza successo. Tossisco leggermente e mi faccio un po' d'aria con le mani per ritorno al mio colore naturale. «La mia amica Giulia dov'è? Vorrei parlarle.» Occhi Verdi si ricompone, assumendo una posizione più "regale". «E' a quattro stanze dalla sua da destra.» «Grazie mille.» mi alzo dal letto ed abbandono l'idea di portarmi con me la ciotola colma di brodo di pollo: devo parlarle immediatamente, capire in che situazione ci siamo imbattute e come uscirne.
Sto per aprire la porta quando mi ricordo che ancora non so il suo nome, «Scusami, sono stata davvero maleducata.. potresti dirmi il tuo nome? Sai, caso mai mi servisse aiuto tu sei l'unico che "conosco".» dico gesticolando per il nervosismo. Lo vedo sorridere leggermente «Ethilian. Lei?»
«Chiara.» Prima di chiudere la porta mi affaccio dentro la stanza «E dammi del tu, tranquillo» gli sorrido e lui ricambia. Mi volto a destra ed inizio a contare le porte: 1... 2... 3... e dov'è la quarta? Mi chiedo quando al posto di una porta vi è un lungo corridoio che poi gira a sinistra. Mi guardo intorno per chiedere a qualcuno aiuto, ma non c'è nessuno; penso di ritornare nella mia stanza per richiedere ad Ethilian, ma perderei solo tempo e molto probabilmente se ne sarà già andato. Così m'incammino lungo il corridoio, cercando di non far scricchiolare il pavimento di legno sotto i miei piedi, volto a sinistra ma non trovo ancora nessuna porta, solo un grande portico che conduce all'esterno. Sicuramente mi sono persa, ma un po' d'aria fresca non mi fa di certo male e il giardino di fronte a me è molto invitante; da Giulia passerò dopo penso, mentre attraverso il porticato con un sorriso a trentadue denti.

 


Salve!
Finalmente ho aggiornato la mia storia; sono davvero imperdonabile per l'immenso ritardo, ma cercherò di rimediare. Ho riscritto la parte iniziare tre volte e finalmente alla terza mi è piaciuta (spero anche voi), mentre il resto, per fortuna è arrivato da sé. 
Non è particolarmente entusiasmante, ma vi sono più particolari su Chiara e finalemente avete il nome dell'elfo dagli occhi verdi: Ethilian. Che ne dite? Vi piace?

Il prossimo capitolo è pronto, nella mia testa, quindi devo solo scriverlo. Povera Chiara.. ancora le sue disavventure non sono finite!

Spero vi piaccia il capitolo! Come sempre apprezzo critiche/pareri/suggerimenti, quindi non esitate a recensire.

Grazie per aver letto.
A presto,
Chiara F.


P.S.: Avrete notato anche che ho cambiato il modo di scrivere, fatemi sapere che ne pensate (;


 
  
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