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Autore: _yoursong    07/08/2014    0 recensioni
«Okay, sputa il rospo. Il tuo ex sta con una troia?»
«No, certo che no, non ne sarebbe capace, troppo santo!» sbottò irritata.
«E allora che diavolo è?!»
«Se mi facessi parlare, cazzo!» urlò.
«Okay, parla.»
«Ashton è tornato.» Sbiancai immediatamente. Non era possibile.

***
Da quando Ashton Irwin, vicino di casa rumoroso e amore adolescenziale di Abbey Walker, se n’era andato da Richmond per studiare all’università di Sydney, le cose erano finalmente cambiate: Abbey era diventata più carina, e di conseguenza più apprezzata dai ragazzi, e il resto sembrava procedere per il meglio. Ma quando Ashton ritorna in paese, è come se tutto fosse ritornato agli antipodi. Ma se fosse troppo tardi?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2012
 



 
Uscivo dall’aula di chimica, con la solita sensazione di libertà che sentivo mentre finiva la lezione della professoressa Morton. Era il terzo anno che trascorrevo alla Richmond Hige School e non esisteva giornata più monotona di quella che stava passando: solito casino per raggiungere la prima lezione, con tutti i nuovi arrivati che si affrettavano ad essere sempre puntuali a ogni lezione, oppure accaparrarsi il solito posto in mensa prima che tutto il cibo migliore finisse, così ti dovevi accontentare del solito contorno preparato con cura dalle simpaticissime cuoche che preferivano di gran lunga avvelenarci tutti piuttosto che continuare a sfamarci, e penso che dopo tutto, ci abbiano anche provato almeno una volta.
Il corridoio era affollatissimo come sempre, schivavo studenti e studenti per riuscire a raggiungere il mio armadietto che si trovava subito dopo il corridoio centrale. Avrei incontrato Vanessa lì, quasi sicuramente, dopotutto aveva l’armadietto poco lontano dal mio. Mi affrettai a svoltare l’angolo cercando di non far cadere tutti i libri dalla mia borsa in pelle, fortunatamente questa parte della scuola sembrava disabitata, c’erano pochissime persone e grazie al cielo riuscii a raggiungere in fretta il mio armadietto dove mi aspettava Vanessa raggiante col suo solito rossetto rosso porpora che la caratterizzava.
«Ehy, buongiorno!» esclamò stringendomi in un abbraccio mentre cercavo di riporre alcuni libri nell’armadietto.
«Come sta la mia signora Irwin?»
«Vanessa, per favore abbassi la voce?!» sussurrai a denti stretti per farmi sentire solo da lei. Ecco, Vanessa ha sempre avuto il difetto di non saper parlare a bassa voce, e questo procurava fin troppe figuracce per me e per lei poche volte, visto che puntualmente se ne usciva fuori con miei fatti personali o altro, ma dopotutto era la mia migliore amica quindi mi ci ero quasi abituata.
«Poi, questo soprannome è orrendo!» aggiunsi subito dopo.
«Non è vero, in realtà ti piace essere chiamata così, Irwin
Sembrava la divertisse chiamarmi così, ovviamente additandomi il cognome del fottuto ragazzo a cui andavo dietro da una vita, era segreto a tutti e volevo che rimanesse tale visto che le possibilità di potermi avvicinare realmente a lui erano minime, soprattutto ai suoi conoscenti, praticamente tutta la scuola.
«Okay, va bene, però potresti evitare di urlarlo ai quattro venti, soprattutto quando siamo a scuola dove ci sono metà dei suoi amici.»
«E allora?! Walker , davvero, saranno i tuoi prossimi “amici” quelli- disse indicando tutta la gente presente nel corridoio- Quando finalmente ti fidanzerai ufficialmente con il tuo fantastico, vicino biondiccio, o più conosciuto Ashton Irwin non farai così» continuò con la sua teoria. Purtroppo in quell’esatto istante in cui lei finiva la frase due ragazzi che facevano parte della compagnia del Biondiccio stavano passando, e riuscirono ad ascoltare l’ultima parte della conversazione. Mi bloccai subito, presa dall’ansia che via via invadeva il mio corpo, il terrore si faceva largo nella mia mente e Vanessa sembrava completamente estranea a quello che stava succedendo. I due ragazzi, che conoscevo solo di vista incominciarono a fissarmi insistentemente fino a quando non si guardarono e scoppiarono a ridere, il mio umore svanì all’istante, ormai l’ansia mi aveva prosciugato insieme a tutta la forza che mi tratteneva in quel posto. Vanessa parve capire quello che era successo. Poco dopo arrivò la conferma dei miei più terribili incubi.
«Ho capito bene?!» urlò il ragazzo col codino biondo all’altro mentre si allontanavano dal punto dove ci trovavamo noi.
«Va dietro ad Ash la ragazza che lui definisce “la vicina brutta”?» continuò col tono derisorio. Ormai mi sentivo distrutta, svuotata, la poca autostima che avevo era caduta negli abissi, gli occhi incominciarono ad appannarsi sempre più mentre l’altro ragazzo continuava la messa in scena che aveva incominciato il suo amico.
«Proprio quella a cui degna un saluto solo per grazia di dio anche se non al sopporta minimamente!» infierì ancora di più. Ormai le lacrime scorrevano sulle mie guance, Vanessa cercava di trattenermi e stringermi in un abbraccio consolatorio ma non avevo la minima intenzione di rimanere lì a sentire le risate di quei due stronzi.
Incominciai a correre per il corridoio verso i bagni, volevo allontanarmi immediatamente, non potevo sopportarlo, girai l’angolo e l’ultima cosa che sentii provenire da quel corridoio era Vanessa che continuava a chiamarmi: «Abbey!»


 
 
 

HIIIIII!
Sì, sono tornata non so dopo quanti mesi a scrivere una ff, anche se ora nella categoria dei 5sos.
In realtà la trama per questa storia nasce ben un anno fa ma non ho mai avuto davvero la testa per incominciarla.
Quindi, solo ora mi ritrovo a pubblicare il prologo.


Spero vi piaccia, e che lasciate un segno: una recensione, un seguita, preferita o ricordata.
Qualcosa che mi faccia capire che qualcuno l'ha vista.
Dite tutto quello che vi viene in mente, qualsiasi cosa.

In fine: ringrazio infinitamente la Fede che mi sopporta e che mi aiuta se ho qualche blocco. Much love.

So, goodbye.

Giulz
  
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