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Autore: Fink    08/08/2014    4 recensioni
Negare, sempre. Anche davanti all'evidenza. E chi sa negare meglio di Jenny e Jethro anche daventi all'evidenza?
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jennifer Shepard, Leroy Jethro Gibbs
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Armati di carta, penna e fantasia'
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Geloso io? Mai!





 
 
Titolo: geloso io? Mai!
Challenge: sfida dei duecento prompt
Prompt: 143. Gelosia
Fandom: NCIS
Personaggi: Leroy Jethro Gibbs, Jennifer Shepard 
Raiting: verde
Tipologia: one-shot
Parole: 941




"La gelosia nasce sempre dall'amore, ma non sempre muore con lui."
(Francois de la Rochefocauld)




 
Era una fresca serata di fine ottobre quando Gibbs entrò nello studio del direttore del NCIS con in mano due buste della spesa e le appoggiò sopra il tavolo di legno massiccio, davanti alla scrivania. Con movimenti rapidi e precisi estrasse il contenuto: una bottiglia di vino bianco,  due vassoi di plastica coperti che dovevano contenere la cena e delle posate. Quando ebbe sistemato tutto si avvicinò alla vetrina in cui erano contenuti i bicchieri e prese due calici che appoggiò accanto ai piatti.    
Et voilà, la cena è servita.” Disse alla fine, voltandosi verso il direttore.
Da quando era entrato senza bussare fino a quando si era girato verso di lei, Jen non aveva mai smesso di compilare le carte che aveva davanti. Conosceva Gibbs fin troppo bene per sapere che non sarebbe bastato qualche mese in Messico a cambiare le sue abitudini. Era talmente abituata a quella violazione dei suoi spazi durante gli orari di lavoro che nelle prime settimane della sua assenza sussultava quando sentiva bussare alla porta.
E non si stupì nemmeno quando lo vide entrare con delle buste della spesa, perché era capitato diverse volte che lui le offrisse la cena in ufficio in cambio di qualche favore per un caso. Tuttavia aveva voglia di stuzzicarlo un poco, perciò aspettò che finisse di apparecchiare e solo quando lui le rivolse la parola si decise a dire qualcosa.
“Sai, non per sminuire l’atto di galanteria, ma le nostre cene insieme non sono mai un buon segno…allora, qual è il problema questa volta?”
Gibbs la guardò contrariato, “perché sei sempre così sospettosa? Non potrei solo voler mangiare qualcosa con te, per festeggiare il mio ritorno al NCIS?”
“Perché ti conosco, Jethro. Fin troppo.”
Si alzò e si avvicinò al tavolo apparecchiato. Alzò i coperchi e osservò il contenuto dei vassoi.
“Filetti di orata con patate e un antipasto misto di pesce, accompagnati da una bottiglia di vino bianco. Ricorda molto la nostra ultima cena a Parigi. Allora deve essere qualcosa di veramente grave.”
Jethro non rispose. Prese i vassoi e distribuì il contenuto nei piatti, cercando di equilibrare le porzioni. Lei lo guardò con attenzione, pensando a cosa potesse averlo turbato tanto da spingerlo a comperare una cena di pesce, ma non riuscì a leggere molto dietro quel viso scottato dal sole del Messico.
Decise che insistere non avrebbe condotto a nulla, quindi si sedette e iniziò a mangiare l’antipasto, assaporando ogni singolo boccone e ripensando a quegli ultimi momenti che avevano passato insieme a Parigi.
Ogni tanto gli lanciava delle occhiate furtive nella speranza di indurlo a parlare, ma lui sembrava gustare la cena come se non ci fosse nulla di strano e quello fosse un semplice invito privo di pretese.
Alla fine anche lei decise di abbassare la guardia e si rivolse a Jethro indicando la bottiglia.
“Cosa ne dici di aprirla?”
Lui annuì, stappò la bottiglia e versò il vino nei calici, porgendone uno Jen. Fecero tintinnare i bicchieri in un brindisi informale e li portarono alle labbra, bevendo un lungo sorso. Il vino era fresco e leggermente frizzante da stuzzicare il palato.
“Dimmi, Jen. Da quando vai a letto con DiNozzo?”
Jen quasi si soffocò con il vino e lo guardò strabuzzando gli occhi.
“Come scusa?” chiese dopo aver smesso di tossire.
“Avanti, non fare finta di niente. Lo chiami nel tuo ufficio e vi trattenete per ore a parlare di chissà cosa. Vi scambiate occhiate complici. E poi da quando ha iniziato a chiamarti Jenny*?”
Il direttore soffocò la risata che le stava salendo alla gola, prese un respiro e cercò di imprimere un tono autoritario nella voce, mentre gli rispondeva.
“Non credo che siano affari che la riguardano, agente Gibbs.”
“No, infatti.” Appoggiò le posate e si alzò dal tavolo, avvicinandosi alla porta dell’ufficio, pronto ad uscire. “Ma vorrei essere informato di qualunque cosa possa compromettere la concentrazione e l’efficienza dei miei agenti.”
Anche Jen, nel frattempo, si era alzata e lo aveva raggiunto accanto alla porta.
“Perché non ammetti semplicemente di essere geloso, Jethro?” gli chiese con voce soave, avvicinandosi a lui di un passo.
I loro corpi si sfioravano e potevano sentire i loro respiri sul viso. I loro occhi si incatenarono e lei non poté fare a meno di pensare che quel taglio di capelli un po’ più lungo gli conferiva un’aria molto più affascinante del taglio militare.
Gibbs si sentì destabilizzato da quella vicinanza. Solitamente era lui quello che accorciava pericolosamente le distanze, e questo improvviso cambiamento nel loro gioco lo aveva colto di sorpresa. Poteva sentire il suo profumo. Un’intensa fragranza di lavanda mista al dolce profumo del vino che ancora aveva sulle labbra.
Gli aveva chiesto se era geloso? Certo che lo era. Il solo pensiero che DiNozzo avesse posato le sue labbra su di lei, assaporando quella pelle che era solo sua e il cui profumo lo riportava indietro nel tempo, in un altro mondo, in un’altra vita, lo rendeva geloso. Eccome.
Dirlo a se stesso era un cosa, ma ammetterlo davanti a lei, questo mai. Perciò si limitò a sorridere e a fare un passo indietro.
“Spero solo che non ci siano ripercussioni sul lavoro. Sappiamo entrambi che quanto sei  distratta non dai il meglio di te.” Concluse secco, prima di uscire dall’ufficio.
Jen aspettò qualche istante, finchè non fu sicura che se ne era andato, poi scoppiò in una sonora risata. Non sapeva se per l’immagine alquanto improbabile di lei e DiNozzo come coppia, o per la reazione improvvisa di Gibbs.
Ma di una cosa era certa, Jethro era geloso, eccome se lo era. E lei avrebbe sfruttato questa situazione a proprio vantaggio.






* Riferimento alla puntata 4x04 (mi pare)  quando Gibbs, dopo aver soccorso DiNozzo che era stato mandato ko da un colpo alla testa mentre doveva sorvegliare Franks,  sente lo stesso DiNozzo chiedergli se al telefono era Jenny.
   
 
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