Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: francy4e99    09/08/2014    7 recensioni
Siamo nell'ultimo episodio, sono passati tre anni da quando Kagome è tornata nella sua epoca. Il pozzo si riapre e Kagome decide di ritornare nell'epoca Sengoku. Ma dentro il pozzo, nella strada per l'epoca Sengoku, Kagome fa la conoscenza di un demone. Esso impedirà a Kagome di passare, a meno che ella non accetti un patto. Come può questo cambiare la sua intera vita? In questa nuova avventura Kagome sarà affiancata dall'ultima persona che si sarebbe mai aspettata. Riuscirà Kagome a superare questa nuova sfida?
Dal prologo:
"[...] Altre due lacrime mi bagnano il viso, ma questa volta le lascio scorrere. Che senso avrebbe asciugarsele? Tanto valeva lasciarle scorrere. [...] Quella è stata la seconda volta che ho pianto. Ho pianto per la contentezza di riaverla qui, ma anche per te, che mi hai ridato la cosa più importante della mia vita. Ma io, io cos’ho fatto per te? Vorrei che tu fossi qui. Ti chiederei che cosa desidereresti più di qualunque altra cosa al mondo, solamente per esaudirla. [...] "
Con ancora due storie in corso mi accingo a iniziarne una terza. Non preoccupatevi, mi sto dando della scema da sola! Con questa vedremo se riuscirò a finirla!
Baci, francy4e99
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Inuyasha, Kagome, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kikyo, Kagome/Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ghiaccio Bollente

 
Capitolo 3: Atto I -  Tu sei la mia mamma!

“Se piangi tu, piango anch’io.”

Kagome
 

Mi stavo sfilando la veste da sacerdotessa in tutta fretta, tenendo costantemente d’occhio la porta della capanna, pregando i Kami che nessuno entrasse proprio in quel momento. Dovevo scappare, dovevo andarmene da quel luogo il più velocemente possibile. Dovevo approfittare di quella occasione, altrimenti dubitavo seriamente che ce ne fossero state altre.

Dopo essere svenuta, Inuyasha e Kikyo mi avevano riaccompagnato al villaggio. Erano passati quattro giorni da allora. Kikyo, preoccupata dal fatto che ancora non mi fossi svegliata, aveva mandato Inuyasha e Miroku in un altro villaggio, per cercare un medico, per potermi visitare. Kikyo, Sango e Rin facevano dei turni per sorvegliarmi, tranne nell’ora di pranzo quando ero lasciata sola. Proprio durante quest’orario io stavo scappando. In realtà, mi ero già svegliata da tempo, ma la verità era che non sapevo cosa fare. L’unica cosa di cui ero certa, era che dovevo scappare. Senza Inuyasha a seguire il mio odore, la fuga sarebbe stata molto più semplice. Inoltre, il tempo sembrava essere dalla mia parte: di lì a poco si sarebbe scatenato terribile acquazzone, perfetto per far perdere ogni mia traccia.

Piegai con cura la veste da sacerdotessa e mi misi un semplice kimono verde scuro con una fantasia di foglie d’autunno, con l’obi di color marrone. Dopo di che, sbirciai fuori dalla porta, cercando di vedere se la strada fosse deserta. E così era. Ringraziai di nuovo i Kami, mentre sempre facendo attenzione a fare il minimo rumore possibile, sgattaiolai all’entrata della foresta. Lì mi guardai per l’ultima volta indietro. La via era ancora libera. Sospirai di sollievo e, questa volta, non curandomi di far silenzio, mi misi a correre il più velocemente possibile all’interno della foresta. Pensai davvero di essermela svignata senza farmi scoprire da nessuno, quando all’improvviso, la voce di una ragazza mi arrivò alle orecchie. E io capii di conoscerla. Mi fermai, ma non mi girai, impietrita. Così come prima li stavo ringraziando, ora stavo maledicendo i Kami. Ma più che altro, ce l’avevo con me stessa. Come avevo potuto non vederla? Non mi capacitavo davvero. Come aveva fatto poi a scoprirmi, mi chiedevo io?

Rin mi chiamò di nuovo e si avvicinò a me. Questa volta, con molta lentezza, mi girai verso di lei, però non la guardai, colpevole. Non sapevo cosa dire, perciò aspettai che fosse lei a iniziare a parlare.


 - Kagome … stai scappando? –

A quelle parole, inconsciamente sorrisi.

 - Scusami. Io … avrei davvero voluto salutare te e gli altri, però … loro … -
 - Loro non ti avrebbero lasciata andare. È questo quello che stavi per dirmi, vero? –

Mi interruppe lei.Aveva ragione. Gli altri mi avrebbero costretto a rimanere con loro, con la scusa di aiutarla. La verità era che io non volevo essere aiutata. Almeno non da loro.
Loro avevano già fatto tanto per me, non volevo che si occupassero ancora di me. Questa volta volevo cavarmela da sola.

 - Hai indovinato, Rin. Allora? Che farai Rin? Chiamerai Kikyo e Sango, vero? Le avviserai che ho cercato di scappare … -

 - Assolutamente no! –

Rin mi interruppe nuovamente, alzando la voce. Mi stupì.

 - Proprio perché so il motivo della tua fuga, io non dirò nulla alle altre! Anzi … Ti prego, Kagome! Ti prego, fammi venire con te! –

Io non sapevo cosa dire. Ero rimasta colpita e molto sorpresa. Non riuscivo a capire.

 - Rin … Perché vorresti venire con me? –


 - Perché … se ora tu te ne vai … sarai sola, no? Non avrai nessuno neanche durante la trasformazione! Io voglio stare con te! E poi … se te ne vai … anche io … mi sentirò … sola … - 

Le ultime parole Rin le sussurrò.Sentii gli occhi pungermi, e la voglia di piangere si intensificò man mano che Rin parlava.

 - Lo sai, Kagome … tu, per me … sei … sei come … una mamma … - Rin iniziò a piangere, e io con lei. – Io … io non voglio, che tu te ne vada senza di me! Ti prego … fammi restare … al tuo fianco … mamma! –

Non riuscii più a trattenermi. Andai da Rin e la abbracciai forte, mentre entrambe singhiozzavamo. Non riuscivo a pensare a nulla che non fossero le sue parole. Il mio cervello si era come spento e nella mia mente le sue parole si ripetevano in continuazione, facendomi continuare a piangere.

 - Rin … non piangere, ok? Non ti preoccupare … non ti lascio … non ti lascio, capito? –

Rin annuiva tra il pianto; io presi un respiro profondo e cercai di calmarmi, mi asciugai le guance e gli occhi con la manica del kimono e cercai di sorridere nel modo più convincente che potessi fare in quel momento. Scostai Rin dall’abbraccio giusto lo spazio che serviva per guardarla negli occhi. Iniziai ad asciugarle le lacrime con le maniche del kimono.

 - Che ne dici Rin? Ti va di venire via con me? –

Annui e tra le sue lacrime, che ancora scendevano dalle sue guance, vidi una cosa bellissima. Il suo sorriso. Contagiata dal suo sorriso, sorrisi anche io, ma questa volta, invece di un sorriso costruito, questo era vero, sincero.  Finii di asciugarle le guance, poi la presi per mano e, insieme, ci addentrammo nella foresta.  

******************************************************************************************

Erano ormai da ore che camminavamo e il tempo peggiorava a vista d’occhio. Passammo tre villaggi e, in ognuno di essi, ci fermavamo per riposarci e magiare. Stava ormai calando la notte quando, in lontananza, scorsi una piccola locanda. Proprio in quel momento, grandi gocce d’acqua stavano cadendo dal cielo, segnando l’inizio dell’acquazzone. Velocemente, corremmo verso la locanda e, fortunatamente, quando entrammo, eravamo ancora più asciutte che bagnate. La locandiera ci mostrò gentilmente la nostra camera. Era piccola, ma molto accogliente.

Per prima cosa, io e Rin ci togliemmo i kimono parzialmente bagnati e ne mettemmo un altro asciutto. Dopo di che, la aiutai ad asciugarsi i capelli e lei fece lo stesso con me. Infine ci stendemmo nel grande futon che c’era nella stanza. Per un po’ nessuna delle due parlò, poi fu Rin, alla fine, a spezzare il silenzio.


 - Kagome? –
 - Cosa? –
 - Senti … mi chiedevo … esattamente, quel’è il piano? –

Per un momento non risposi.

 - Che vuoi dire? –
 - Sei scappata dal villaggio senza prima prepararti un piano? –
 - Bè … c-ci avrei pensato sul momento … credo …  Tu ce l’hai un piano, Rin? –

Per un po’ Rin non parlò, concentrata com’era nel pensare ad un piano che andasse bene. Poi, all’improvviso, Rin si mise a sedere, guardandomi entusiasta.

 - Ci sono! –
 - Allora? Racconta! –
 - Forse so chi ci può aiutare! –

La guardai non capendo i suoi pensieri.

 - Chi? –
 - Basterà chiedere a Padron Sesshomaru, no? –

Sgranai gli occhi, sbigottita. Voleva Veramente chiedere aiuto a Sesshomaru?
Dalla faccia che fece, dedussi proprio di si.





 
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: francy4e99