Cap 50
Gli ultimi giorni con Neal erano stati, stupendi. Lei stessa l'aveva detto quella mattina a sua zia.
Erano insieme a fare shopping, in vista della serata. June doveva esibirsi in un locale jazz e li aveva invitati.
Per cui, per una volta Emma aveva chiuso anche i libri.
- Non so come hai fatto a convincermi. - guardò sua zia.
- Insomma. Non puoi sempre indossare jeans e maglietta o camicie a quadri!- le rispose la zia, benevola. - Inoltre Neal, non ti ha ancora vista con un vestito. -
- Beh, mi ha vista senza vestiti. - disse spontanea. Prima di notare il sorrisetto della donna. - Comunque sono troppo corti, per i miei gusti. -
- Sì, sì. Ora dal parrucchiere. -
- No. No. Non puoi farmeli tu?-
- Ah. No. - disse decisa, tirandola per il braccio.
Quando tornarono a casa, nel pomeriggio, ad aspettarle trovarono Peter e Neal.
- Ciao tesoro. -
Eli regalò un sorriso al marito, prima di baciarlo.
Emma borbottò qualcosa, prima di gettarsi sul divano, ma la zia la fermò in tempo.
- Alt! Frena... non azzardarti a fare ciò che stavi pensando di fare. -
La ragazza la guardò. - Vo... ma... il divano. -
- No. - si allontanò con le buste, salendo le scale.
Neal osservò Emma, che mogia si era solo poggiata su una sedia. - Tutto okay?-
- No. -
- Perché?- le si avvicinò, prima di baciarla a stampo sulle labbra. E successivamente sulla punta del naso.
- Perché mi sono fatta convincere da zia Eli a fare shopping, mentre lo detesto. Per non parlare di quel parrucchiere che non sapeva come lavarmi i capelli! Cosa ci vuole? Shampoo, balsamo e basta. -
Lui sorrise, accarezzandola. - Stai comunque, bene. -
- Solo perché mi sono spazientita. Mentre mia zia se la rideva!-
Quasi sapesse che stessero parlando di lei, Elizabeth entrò in cucina.
- Non lamentarti. E per farmi perdonare... - aprì un mobile, prendendo qualcosa, poi lo richiuse e si rivolse alla nipote - Ecco qui. Cioccolata.-
- Fondente?-
- Amara. -
- Con i semi di cacao?-
- Decisamente. -
Emma sorrise. - Okay. Farò la brava!-
Mentre Elizabeth si rivolgeva al ragazzo. - Resti a cena?-
Dopo cena, Neal era andato via perché doveva essere lui ad accompagnare June al locale.
Così, Elizabeth, aveva trascinato quasi di peso, e tutta sorridente, la nipote su per le scale. Mentre Peter aspettava giù in salotto.
Quasi una mezz'ora dopo, le due donne scesero.
Peter lasciò cadere il giornale, meravigliato.
- Siete, stupende. -
- Ed aspetta, quando Neal vedrà Emma. - sorrise.
La ragazza si morse l'interno della guancia. - Sicura... che sto bene?-
Durante il tragitto in macchina, Emma cercò di rilassarsi. Sperando di non fare brutta figura.
In fondo, lei ci teneva a stupire Neal. Per questo si era lasciata convincere da sua zia, per tutta la giornata.
Si era guardata allo specchio, poco prima di scendere, e si era trovata bella.
- Emma, siamo arrivati. -
La voce di sua zia la scosse, mentre suo zio fermava la macchina.
Neal, in giacca e cravatta blu, era con June e Mozie ad aspettarli davanti all'entrata, e fu il primo ad avvicinarsi.
Aprì galante, la portiera di Elizabeth per primo. L'aiutò a scendere e le sorrise. Poi si prese cura di Emma.
Era emozionato, in quel frangente. E quando la vide scendere dalla macchina, per poco non gli mancò il fiato.
Uscendo prima un gamba, poi l'altra, Neal poté notare i dettagli in successione.
Le scarpe con il tacco, nere, ed il cinturino che legava le caviglie su cui aveva posato vari baci.
Salendo con lo sguardo, le gambe velate e lisce, che finivano sotto il vestito corto. Uno spacchetto al lato esibì, quasi disinvolto, la fascia delle autoreggenti.
Deglutì fortemente, raschiandosi la gola. Ma sorrise ugualmente.
Le prese la mano e la tirò dolcemente, prima di chiudere la portiera.
La guardò, rapito. Estasiato.
Quel vestito nero, di pizzo, la fasciava in modo perfetto.
- Accidenti. .. -
Non si era accorto di esser rimasto solo con lei.
- ... Ti piace?-
- Wuao! -
Lei si allontanò di poco, mentre Neal continuava a guardarla. Da capo a piedi.
- Dirti che sei stupenda, è riduttivo. - le sorrise, sfiorandole un boccolo che le cadeva sulla spalla.
Ma poco dopo, gettò un'occhiataccia verso quel passante che le aveva fischiato allusivo.
- Andiamo, June ci starà aspettando. - gli disse lei, sorridendo.
Neal era geloso. E la cosa le piaceva sul serio.
Il tempo di voltarsi, per poter entrare nel locale, che videro una coppia fare lo stesso.
Un uomo biondo, in smoking scuro. Lei in un abito rosso, sfavillante, con scollo che sottolineava il seno, era Sarah Ellis.
- Caffrey. -
Qui l'abito di Emma.