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Autore: giny    10/08/2014    4 recensioni
Un assassino si aggira per le strade di Londra. Ma chi è in realtà? E cosa sono quelle monete sugli occhi delle vittime che lascia come segno distintivo?
Genere: Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cassie e Julian si trovavano in macchina, diretti all'aeroporto di Heathrow.
Carl non aveva voluto sentir ragione quando i colleghi avevano cercato di ribellarsi; le indagini erano in totale stallo fino al ritorno della Peterson.
Per Cassie la prospettiva era ancora meno allettante, dal momento che avrebbe passato tutto il suo tempo, ventiquattr'ore su ventiquattro con Julian e questa prospettiva, visti gli ultimi risvolti, non le piaceva per niente.
-Sai, pensavo una cosa- esordì Julian, rompendo il silenzio.
-Cioè?-
-Riguardo la Dawson-
-Sei ancora dell'idea che sia coinvolta?-
-Sì. Ho riflettuto su una cosa: ricordi com'è morta Alina?-
Cassie parve pensarci un attimo.
-Con due colpi alla nuca- La ragazza si rese conto di aver trascurato fin dall'inizio quel particolare, che subito, per un motivo sconosciuto, le era sembrato futile, ma che adesso poteva rivelarsi fondamentale.
-Appunto, non ti suggerisce niente?-
-...Dovrebbe?-
-Ovvio. Un colpo solo alla nuca, può essere fatale se inferto con la forza giusta, quindi...?-
-Quindi?-
-Cassie è ovvio, è stata una donna!-
Cassie lo guardò fisso negli occhi.
-Avanti, ragiona:fosse stato un uomo, il colpo sarebbe stato un uno, ma i colpi erano due e allora...-
Cassie lo interruppe, infervorata.
-Stai dicendo che noi donne siamo meno forti di voi uomini?-
-No Cassie, sto solo facendo un ragionamento logico-
-Il tuo discorso è assolutamente maschilista!-
Quest'ultima affermazione di Cassie fece apparire un sorriso stanco, ma al contempo divertito, sul volto di Julian.
-Cassie non volevo sminuire voi donne, insomma tu sei l'esempio lampante che...- Julian si interruppe quando vide gli occhi grigi di Cassie scrutarlo fin dentro l'anima.
-...Okay, siamo arrivati- disse infine, distogliendo gli occhi da quelli della partner.
-E comunque rimani sempre un maschilista!- urlò Cassie, sbattendo la portiera dell'auto.
 
 
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Quando furono davanti all'ingresso dell'aeroporto, Cassie si bloccò all'improvviso.
-Aspetta-
-Che succede?-
-Dobbiamo tornare in Farrier Street-
-Cosa? Cassie, ma che stai dicendo? Stiamo per partire, abbiamo il volo tra un'ora!-
-Beh potremmo già essere di ritorno se ci sbrighiamo!-
-Non è possibile, siamo dall'altra parte della città e poi cosa dovremmo fare?-
-Ho pensato alla tua teoria, dei colpi alla nuca-
-Cos'hai in mente?-
-Dobbiamo cercare qualcosa lì, per strada, dove abbiamo trovato il corpo-
-Definisci ''qualcosa''-
-Non so, dei segni, un indizio, deve esserci qualcosa che non abbiamo notato-
-Devi farlo proprio adesso?-
-Quando sennò? Potrebbe essere fondamentale per le indagini, anche la nostra presenza a San Pietroburgo potrebbe avere un significato diverso, metti che la colpevole è la Peterson?-
Julian tacque, in effetti il ragionamento di Cassie non faceva una piega.
-Allora?-
 
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Un quarto d'ora dopo, il cartello che indicava l'inizio di Farrier Street era ben visibile davanti ai due poliziotti.
Non appena Julian si fermò, Cassie si precipitò fuori dall'auto e corse verso il luogo in cui il corpo della Kozlova era stato rinvenuto.
Dopo qualche secondo, Julian la raggiunse.
-Allora, cosa dobbiamo fare ora?-
-Qui è dove abbiamo trovato il corpo; -iniziò Cassie, mimando le parole con le mani- qui c'è ancora la macchia di sangue. Hey, cos'è questo segno?-
-Che tipo di segno?-
-L'asfalto è rigato, come se avessero strisciato con qualcosa di appuntito-
-Guarda, si interrompono circa un metro prima della macchia, Forse, anche un metro e mezzo- notò Julian.
-Tacchi. Questo è il segno di un tacco. La Kozlova stava scappando-
-Era con qualcuno che non conosceva e voleva scappare-
-Mmm, non credo. Forse mentre era girata per andare via l'assassino l'ha colpita e lei aveva cercato di scappare, nonostante la ferita-
-Non capisco cosa c'entri il segno dei tacchi-
-Nella foga di scappare si è rotto il tacco- disse Cassie sorridente e mostrando al partner, al pari di un trofeo, l'estremità di un tacco spezzato.
Julian la guardò sbalordito.
-Cassie sei un genio! Adesso però dobbiamo consegnare questo al dipartimento e andare in aeroporto alla velocità della luce-
 
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-Si pregano i gentili passeggeri di rimanere seduti durante il decollo, allacciare le cinture di sicurezza e spegnere tutti i dispostivi elettronici, grazie- disse la suadente e allo stesso tempo metallica voce di una hostess all'altoparlante.
Cassie e Julian erano riusciti a salire sull'aereo appena in tempo.
-A questo punto, i sospetti ricadono su Emily Peterson- disse Julian.
-Beh è piuttosto probabile. Ma per ora non dobbiamo dare nulla per scontato, dobbiamo invece considerare tutti gli elementi che abbiamo a disposizione e riesaminare con calma la situazione-
-Già. Comunque, sei stata molto brava oggi pomeriggio, sono contenta che tu sia di nuovo te stessa- disse Julian, guardando Casse, sorridendo.
Cassie sorrise di rimando e guardò fuori dal finestrino il panorama di Londra allontanarsi sempre di più e con esso ogni possibilità di fuga da quella sensazione che le opprimeva il cuore e la mente che avvertiva quand'era con Julian. Sarebbero stati giorni molto lunghi quelli che li aspettavano, ma Cassie non ebbe il tempo di accorgersene che la voce li avvisò che stavano iniziando l'atterraggio verso l'aeroporto San Pietroburgo - Polkovo. 
   
 
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