Film > The Big Four
Ricorda la storia  |       
Autore: DioMagoPrescelto99    11/08/2014    4 recensioni
Vedrete i nostri amati Hiccup, Merida, Jack e Punzie in tante situazione diverse tra amore, odio, tristezza e felicità dove riusciranno a rimanere se stessi nonostante le avversità.
[ Parings: Mericcup; Jackunzel ]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Rapunzel, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Titolo:   The Wolf can’t control me
AU:   Teen Wolf!AU
Personaggi:   Hiccup, Stiles Stilinski, Derek Hale, Merida
Parings:   Mericcup
Rating:   Verde
N.A.:   adesso vi dico qualcosa riguardo la serie televisiva Teen Wolf per chi non la conoscesse.
In una città dove dei giovani ragazzi si ritrovano in un mondo esistente ma nascosto agli occhi delle persone comuni. A volte vi sono vitteme la quale non si spiega la vera causa di morte o meglio chi ha causato quella morte: tra graffi e morsi si è sempre retribuita la colpa agli animali ma solo pochi sapevano chi vi era dietro queste morti. tra lupi mannari in cerca di branchi per riuscire a proteggersi dai cacciatori (gli Argent il cui nome tradotto dal francese significa "Argento" da sempre detta l'arma mortale per i lupi mannari), che tra armi di vario tipo riuscivano a limitare i licantropi assassini presenti e quindi limitare i morti a causa di queste creature della notte. 



-    Sì, sei un lupo mannaro Hiccup - , gridò un uomo con muscoli ben piazzati, barba in viso e voce dura e forte come se stesse parlando con un altoparlante.
-    Non è possibile - , disse quasi sussurrando il ragazzo impaurito e incredulo di ciò che quell’uomo gli stava dicendo,
-    Si, Hiccup, mio zio Peter ti ha morso, e tu sei diventato uno di noi, un lupo mannaro - , dichiarò l’uomo toccando la spalla del moro che indietreggiò impaurito,
-    Lui, Peter, essendo un Alfa, ti ha trasformato per averti nel suo branco dato che ogni lupo ha un branco - , esclamò l’uomo avvicinandosi al ragazzo, che come prima indietreggiò impaurito.
-    Tu dovresti far parte del suo branco. Ma io ho ucciso Peter - , confessò l’uomo come se tutto fosse normale, come se per lui ciò che aveva fatto fosse normale.
-    Cosa hai fatto Derek? - , chiese il moro allontanandosi dall’assassino sempre più impaurito.
-    Siccome io ho ucciso Peter, ora sono io un Alfa! - , esclamò facendo diventare i suoi occhi da normale color chiaro, in occhi rossi fiammeggianti, più rossi del fuoco. A questa dimostrazione il ragazzino diciassettenne dai capelli mori cadde a terra dalla paura.
-    Ed essendo un Alfa mi serve un branco - , affermò Derek in aria confidenziale,
-    Cosa vuoi da me? - , domandò Hiccup rialzandosi dal pavimento.
-    Tu sei un Beta senza branco, ed io un Alfa che necessita di un branco. Quindi voglio che tu faccia parte del mio branco - , esclamò Derek avvicinandosi sempre di più all’esile ragazzino.
-    Ma io non sono un lupo mannaro! - , affermò il moro allontanandosi nuovamente da Derek,
-    Si che lo sei Hiccup - , affermò l’uomo,
-    NO! - , gridò il ragazzo con una voce rauca dura e forte che lui non aveva mai avuto, era una voce diversa dalla sua.
-    In questi giorni dopo aver ricevuto il morso ti sei sentito più forte? Più veloce? I tuoi sensi non si sono sviluppati? Soprattutto l’udito e l’olfatto. - , alla frase di Derek il ragazzino dagli occhi verdi come un prato in primavera e il viso disseminato di lentiggini, pensò a tutto ciò che Derek aveva appena detto. Tutto gli era successo. 
Questo portò il ragazzo a pensare che questa cosa fosse vera, ma non voleva crederci, si rifiutava di crederci.
-    No, mai successo - , esclamò mentendo,
-    Ok, puoi mentire quanto vuoi ma tu farai parte del mio branco e questo è un obbligo - , dichiarò Derek minacciosamente.
-    NO! Io non farò mai parte del tuo branco! - , gridò il ragazzo correndo via e ritornando a casa.


-    Ehi Hiccup, ieri non ti sei fatto vedere! Dovevi venire a casa mia? - , esclamò il migliore amico del moro, un ragazzo magrolino e dai capelli castani corti, quasi rasati.
-    Stiles, scusami, ieri avevo troppe cose per la testa, l’ho dimenticato. Anzi ho tutt’ora le stesse cose per la testa - , disse il moro più pensieroso di quanto lo fosse già normalmente.
-    Dimmi cosa pensa questa piccola testa - , disse battendo l’indice sulla tempia del suo amico assolto dai pensieri.
-    Se te lo dicessi non mi crederesti - , affermò Hiccup ritornando ai suoi pensieri.
-    Cercherò di crederti - , disse amichevolmente Stiles per dimostrare la sua amicizia all’amico pensieroso.
-    Eh va bene ora ti dico tutto - , esclamò il moro intento a sfogarsi con l’amico che con ansia attendeva la rivelazione del suo compagno.
-    Si tratta di Merida? - , chiese Stiles curioso sull’argomento,
-    Che c’entra ora Merida? - , domandò il moro al suo amico,
-    Beh so che tu sei attratto da lei - , disse Stiles incrociando le dita un po’ imbarazzato, anche perché sapeva che a Hiccup non piaceva parlare di questo argomento,
-    No, non è per Merida Argent, ma … ti sembrerà assurdo … - , cercò di dire Hiccup che quasi balbettava, perché a pensarci bene è una cosa troppo assurda per essere vera,
-    Continua - , dichiarò il castano curioso di sapere cosa tormentasse il suo miglior amico,
-    Una settimana fa, ero nel bosco di notte … - , cercò di raccontare Hic però bloccato dall’amico che esclamò:
-    Che ci facevi nel bosco di notte? - , sempre con il solito sorriso malizioso.
-    Non sono affari tuoi - , disse Hiccup intento a riprendere il racconto,
-    Dicevo, ero nel bosco e ad un tratto un grasso animale, un qualcosa, non so cosa ma ricordo solo che era nero e grosso, sbuca dal nulla e mi morde sul fianco, lasciandomi tramortito a terra - , 
-    Perché non me lo hai detto? - , domandò Stiles,
-    Perché non mi avresti creduto, il morso che quella notte sanguinava, la mattina seguente era scomparso, come se non avessi mai avuto quella ferita - , 
-    Mai pensato che hai sognato tutto? - , espose il castano intento a dare una spiegazione logica all’accaduto,
-    Sì, ci ho pensato, e sono andato avanti con questa idea. Ma poi ieri ho incontrato un uomo il cui nome è Derek. Mi ha detto che lui è un lupo mannaro e che quella creatura che mi ha morso era un altro licantropo alfa, e che avendomi morso, sono diventato un lupo mannaro beta. All’inizio non ci credevo ma poi mi ha detto che la trasformazione aumenta i sensi e anche la forza e la velocità. Beh, a me è successo tutto questo. Poi Derek ha detto che dovevo entrare nel suo branco ma io ho rifiutato e … - , 
-    Credi che io mi beva questa balla assurda. Dovevi inventarti una scusa migliore per giustificarti di non essere venuto da me ieri - , esclamò allontanandosi da Hiccup e camminando il più veloce possibile.
-    Vedi che dico sul serio - , rispose il lentigginoso inseguendolo,
-    Non ti credo, mi stai solo dicendo una balla assurda - , borbottò offeso,
-    Non so proprio come dimostrartelo - , esclamò il moro raggiungendolo.
-    Lasciami in pace - , gridò Stiles.
-    Bene bene bene, due novellini venuti nel nostro quartiere. Cosa dobbiamo fargli ragazzi? - , una voce proveniente da cinque ragazzacci dall’aria da bulli che venivano verso di noi.
-    Stiamo per andarcene - , affermò Stiles girandosi per tornare indietro,
-    No, voi non andate da nessuna parte - , esclamò un altro ragazzo bloccando il miglior amico del moro.
-    Ehi tu, lasciaci andare - , affermò Hiccup allontanando con una spinta il ragazzaccio che bloccava la strada al suo migliore amico,
-    Come hai osato? Tu mingherlino, che paura, no non voglio lasciarlo andare. Adesso che mi fai? - , disse lo stesso ragazzo bloccando Stiles di nuovo, usando un tono provocatorio.
-    HO DETTO LASCIALO ANDARE - , gridò Hiccup in aria minacciosa, cosa insolita perché era sempre stato un ragazzo socievole calmo e poco aggressivo, ma ora era tutto il contrario.
L’imposta di Hiccup generò una risata di gruppo ad eccezione di Stiles.
-    Adesso ti faccio vedere io - , disse un ragazzo sferrando un pugno allo stomaco di Stiles che cadde a terra tramortito.
Poi un altro pugno in direzione del viso disseminato di lentiggini di un Hiccup che prontamente bloccò con una sola mano a qualche centimetro di distanza dal suo naso.
-    Ma come...?  - , ansimò Stiles restando a terra e guardando la scena.
Tutti attaccarono l’esile ragazzo che poi non era poi così tanto esile come sembrava. 
Bloccò tutti gli attacchi uno dopo l’altro, poi qualche pugno e calcio e i cinque bulli erano a terra stremati e impauriti da ciò che quel ragazzino era riuscito a fare.
-    ANDATEVENE VIA! - , impose Hiccup gridando conto quei ragazzi che strisciavano a terra per allontanarsi. Hiccup era cambiato: le sue basette si erano allungate ed erano diventate più pelose e grosse, il suo viso lentigginoso ora aveva rughe di rabbia, i suoi occhi dal color verde bosco erano diventati di un giallo più luminoso che mai e le sue orecchie diventarono appuntite come quelle di un lupo. Ora aveva le unghia affilate lunghe di 3 centimetri in grado di tagliare di tutto. Anche i suoi denti erano cambiati, i suoi canini sia superiori che inferiori si allungarono e aguzzarono così tanto da esser in grado di staccare un bel pezzo di carne.
Si girò verso l’amico che era ancora a terra, e appena mostrò ciò che era diventato vide un sobbalzo di Stiles di paura. Hiccup subito voltò la testa verso il cielo dove il sole stava tramontando. Poi dopo qualche secondo aprì la bocca emettendo un rumoroso e lungo ruggito che echeggiava per tutta la città.
-    Adesso ti credo - , affermò Stiles ormai in piedi e convinto della storia del suo amico lentigginoso.
Hiccup cambiò nuovamente tornando al suo aspetto originario.
-    Non sei spaventato? - , domando il moro,
-    No, sei il mio miglior amico, io sono qui per aiutarti - , esclamò solidariamente.
-    Oggi è la notte di luna piena. Tra qualche ora perderò il controllo e non farò più differenza fra nessuno. Potrei uccidere qualcuno, potrei uccidere anche te - , esclamò Hiccup preoccupato.
-    Io ti aiuterò. L’ho visto in molti film, ti incatenerò per tutta la notte in camera tua, così domani non sarai un omicida e tornerai ad essere normale, spero - , propose il ragazzo in aiuto all’amico impaurito da ciò che potrebbe combinare.
-    Si perfetto, mio padre non è a casa, è a lavoro e mia madre beh come sai è scomparsa. Perciò abbiamo la casa tutta per noi - . 


-    TOGLIMI QUESTA CATENA - , gridava un Hiccup trasformato in un semi lupo e aggressivo per via dell’influenza della luna.
-    Non posso Hic - , diceva di rimando il povero Stiles che doveva sentire le urla del suo amico.
I rumori provocati da un Hiccup lupo svanirono. Ora vi era solo silenzio e niente altro. Il povero Stiles preoccupato da questo silenzio si fece coraggio ed entrò nella stanza del moro per controllare la situazione.
-    Hiccup stai bene? - , domandò entrando nella stanza. Non ebbe nessuna risposta. Hiccup era scappato dalla finestra.
Il giovane lupo mannaro vagava per le stradine di quella città in cerca di una preda. Con l’aspetto da semi lupo correva a quattro zampe per essere più veloce. Ed ora intento a gire l’angolo di una delle tante stradine, una ragazza sola passava per di lì intenta a tornare a casa. Hiccup aveva trovato la sua preda. Corse il più veloce possibile fino ad apparire di fronte l’innocente ragazza per guardarla meglio. La conosceva, conosceva i suoi riccioli rossi e i suoi occhi blu come il mare, era Merida. 
Non poteva ucciderla, lui l’amava. Dopo qualche secondo la ragazza reagì impaurita più che mai, sferrò un calcio ad Hiccup non sapendo che fosse il ragazzo che anche lei amava.
Ma il giovane licantropo sentì appena il colpo emettendo un sonoro ruggito. 
Mostrò gli artigli e avanzò per uccidere la ragazza che cadde a terra dalla paura. Ma gli artigli di Hiccup si fermarono qualche millimetro prima di sfiorare il viso della ragazza. 
Voleva fermarsi ma non ci riusciva, il lupo lo controllava. Se voleva salvarla doveva ritornare in se. Iniziò così una lotta interiore per riprendere il controllo e con un altro ruggito iniziò a tornare in se i peli arretrarono, gli artigli tornarono ad essere unghie, i denti aguzzi ritornarono ad essere denti normali e gli occhi gialli divennero del colore naturale del ragazzo. L’amore l’aveva fermato.
-    Il lupo non può controllarmi - .


N.A.: Spero vi sia piaciuta, è la prima volta che pubblico qualcosa. Sono sempre stato un tipo timido, ma questa volta ho voluto tentare. Spero di ricevere delle recensioni in modo da valutare il mio modo di scrivere e di invetare storie ... spero vi faccia sclerare cosa che faccio io in quasi tutte le belle one shot e fanfiction che leggo ( si sono pazzo xD ). Aspetto con ansia la prima recensione ... Alla prossima!
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Big Four / Vai alla pagina dell'autore: DioMagoPrescelto99