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Autore: Dian87    11/01/2005    0 recensioni
Una giovane maga è costretta a fuggire dal suo borgo per giungere a Camelot. Per titolo ho scelto questa canzone di Enya per due motivi: 1) la canzone, ricopiata a fine capitolo (per quelle che immagino siano strofe) ho trovato che si adatti bene alla storia 2) la ragazza non è mai andata a Camelot e non ha la minima idea di dove si trovi.
Ai lettori il compito di giudicare
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2 - IL FIUME DRAVA
Cavalcammo lungo l'altopiano della Pannonia, incontrando raramente qualche villaggio di soli contadini. Tempest e Wild sembravano essere diventati ottimi amici e anch'io ridevo dei giochi che facevano quando l'uno scattava avanti e l'altro tentava di prenderlo, ma sentivo che la tranquillità del nostro viaggio non poteva durare, avvertivo chiaramente le energie ostili che ci stavano inseguendo e ormai sapevo che mia madre era stata catturata da quel nobile del borgo.
- Da dove vieni, Evy?- mi chiese Tempest.
- Sono nata e cresciuta a Tergeste, questo è il mio primo viaggio lontana dalla mia città e senza mia madre.-
- Che fine ha fatto?-
- Mia madre è imprigionata da un nobile del borgo, mentre mio padre è morto molti anni fa, quando ne avevo soli tre, in una guerra contro vicini signori. Alla morte di mio padre, mia madre ha pianto tanto che il cuore le si vuotò per molto tempo e non riuscii a consolarla in alcun modo. Ma come può una bimba di tre anni consolare la madre se nemmeno lei sa cosa la fa soffrire?- l'ultima domanda pareva che me la fossi posta apposta e mi dovessi rispondere da sola.
- Hai sofferto molto per tuo padre?-
- A dire il vero non lo conoscevo molto, come ti ho già detto avevo solo tre anni, e appena mia madre si fu ripresa dal dolore giurò che nessuno della mia famiglia sarebbe più stato al servizio di quel signore di cui non mi è dato conoscere il nome e mi insegnò tutto. Sono il risultato di tredici anni e mezzo di insegnamenti continui subito appresi.-
- Mi spiace averti fatto tornare alla mente questi tristi ricordi.- fece, abbassando testa e coda.
- Nessun problema perché finora hai viaggiato solo con una sconosciuta che ti ha tirato fuori dai guai.- sorrisi.- E ora andiamo, secondo le informazioni che abbiamo ricevuto siamo poco distanti dal fiume.-
Wild, felice di raggiungere un vero fiume, si slanciò al galoppo senza che glielo ordinassi, mi strinsi di più a lui per diminuire l'impatto con l'aria e Tempest si mise nell'esiguo spazio fra me e il cavallo.
- Su, Wild, ah! Ah!- risi, mentre il vento mi sfiorava il viso, ma avvertii chiaramente le energie nefaste degli inseguitori.- Ti guido io, ora!-
Presi le redini in mano e le tenni più saldamente. Feci fare delle brusche sterzate al cavallo, tanto che ogni tanto immaginavo che il corpo si sarebbe staccato dalle zampe. Vidi il fiume, largo e placido, e un ponte di barche. Mi voltai un attimo e vidi gli inseguitori: cinque cavalieri dotati di armature robuste.
- Ah! Ah!- incitai Wild e, rivolta a Tempest.- Tempest, preparati a bruciare le corde del pente di barche!-
- Subito!-
Salimmo sul ponte di barche. Il rumore degli zoccoli sul legno era di poco superiore a quello del fiume che vi scorreva e che mi pareva facesse un fragore immenso.
- Ora!- gridai a Tempest, che bruciò i due ancoraggi da quella parte del fiume.
Il ponte cominciò a spostarsi e a ruotare e spronai ancora di più Wild, in modo che raggiungesse l'altra sponda il prima possibile e non venissimo trascinati via con il ponte dalla corrente. Percepii un altro scalpiccio, un altro cavaliere, oltre a me, era riuscito a salire.
- Vai, Wild, salta! Tempest, brucia le corde!- gridai per superare il rumore del vento, del cigolio del ponte e del fiume.
Entrambe le azioni avvennero contemporaneamente e il malaugurato cavaliere finì trascinato via con le barche. Ci allontanammo dalla sponda e, senza voltarmi indietro, spronai Wild ancora di più su un itinerario senza molte curve.
- Erano quelli gli uomini?- chiese Tempest, guardando indietro gli uomini che cercavano un guado.
- Sì, Tempest, sono quelli che quel signore ha mandato a riportarmi indietro da lui. Se avessimo tardato anche solo di poco sarebbero riusciti a raggiungerci e a riportarci indietro: già oggi ci siamo andati paurosamente vicino.-
- Se non ti fossi fermata per me non ti avrebbero mai raggiunto.- fece, triste.
- Scherzi?- risi.- Se non ci fossi stato tu ci avrebbero sicuramente raggiunto. Hai fatto un ottimo lavoro, bruciando quelle corde.-
Continuammo il tragitto in un relativo silenzio, Tempest si raggomitolò durante il tragitto come un gattino sulla sella tra me e l'arcione, e vidi la città. Dravograd era ancora immersa nel silenzio, nemmeno i panettieri avevano cominciato a lavorare, era troppo presto e il sole non era ancora sorto, i galli non avevano ancora cantato. Attraversammo la silenziosa città e l'unica cosa che si sentiva fu lo scalpicciare degli zoccoli ferrati di Wild sul porfido e sul selciato, ma questo rumore monotono non svegliò nessuno , non valeva la pena fermarsi a sostare e così lasciai Wild andare al troppo e così uscimmo da Dravograd e giungemmo a Graz senza troppi problemi.
Tuttavia, quando fummo poco fuori da Graz ci fermammo ad osservare il fiume che la attraversava e questa mi parve grande quanto Tergeste.
- Forse ho capito perché tua madre ci ha dato quest'itinerario: pensano che siamo andando nell'Estremo Oriente e manderanno lì il maggior numero dei cavalieri, mentre lasceranno solo tre uomini, un giovane, un adulto e un vecchio, al nostro inseguimento fisso, proibendo loro di tornare senza di te.-
- Tu mi sorprendi, Tempest, prima descrivi perfettamente parte del viaggio che ci attende, ora c'informi degli spostamenti che faranno gli uomini del nobile. Come puoi fare ciò? Sono i tuoi poteri draconici?-
- No, almeno non penso, sono molto confuso anch'io.-
- Ora però è meglio andare: dobbiamo raggiungere il Raab per poterci imbarcare e poter risalire il Danubio fino alla sorgente. Andiamo.-
Voltai Wild verso il sentiero e scendemmo verso la città.
- Fra trenta minuti saremo a Gleisdorf.- disse Tempest.
Spinsi Wild al galoppo, dopo ci sarebbero stati interi giorni da stare in barca e più movimento faceva prima di imbarcarsi e meglio era. Durante la via sorse il sole e i primi galli cominciarono a cantare per salutare l'astro nascente.

The moon upon the ocean
is swept around in motion
but without ever knowing
the reason for its flowing
in motion on the ocean
the moon still keeps on moving
the waves still keep on waving
and I still keep on going
You go there you're gone forever
I go there I'll lose my way
if we stay here we're not together
Anywhere is
  
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