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Autore: Xandalphon    11/08/2014    7 recensioni
Una cosa che mi ha sempre incuriosito, forse perché sono 'bastian contrario' per natura e i personaggi un po' reietti dai gusti generali mi affascinano, è come Danzo sia diventato quello che è, ovvero il personaggio più odiato del fumetto! Beh, ecco a voi una storia sull'infanzia e la giovinezza dei due amici nemici, in lotta per il titolo di Sandaime: Danzo e Hiruzen.
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Danzo Shimura, Hiruzen Sarutobi, Kagami Uchiha, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Prima dell'inizio
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6)La prova del nove

 

“Per tutti gli dei... E voi sareste la squadra che devo allenare? Grande Hashirama aiutami... Costretto a fare da balia a dei mocciosi...”

 

“Beh, Sensei, non è che l'abbiamo voluto noi...” Dopo la calda e simpatica accoglienza che gli aveva fatto quella specie di armadio a quattro ante con una cicatrice vistosa sul collo e i capelli a spazzola, Danzo non poté fare a meno di trovare un modo per rompere il ghiaccio. Per quanto, in effetti, potesse capire, almeno vagamente, i sentimenti di quell'uomo.

 

Ma il loro nuovo maestro lo freddò con uno sguardo assassino e gli rispose, avvicinando la faccia ad un millimetro dalla sua.

 

“Chi ti ha detto di parlare ragazzino? Mmm?”

 

A quel punto il 'ragazzino', non tentò neanche di rispondere. Per quanto ne sapeva, con uno del genere, sarebbe stato solo peggio.

 

E da dove è uscito questo qua? Sembra il classico capitano burbero dei fumetti... Ma un soggetto normale no, eh?

 

“Comunque! - riprese il tizio muscolato – Sarò onesto con voi: ho accettato l'ordine dell'Hokage di star qui a far la calzetta con voi, ma gli ho posto una condizione molto chiara, che ha accettato. E' molto semplice: vi preparerò al solo scopo di battervi, entro 365 giorni esatti, con i vostri pari età del clan Hyuuga. Insomma, il mio unico sprone per essere qui oggi è vedere, ad un anno da oggi, che prendete a calci un culo quegli stronzetti boriosi con gli occhi bianchi.”

 

Kanaki alzò gli occhi al cielo. E non solo per il fatto che quell'uomo le sembrava infinitamente comico. Ma anche perché i Daruma era storicamente alleati con gli Hyuuga. Anzi, per essere precisi, erano sempre stati una sorta di 'guardie le corpo' dei portatori del byakugan. Uno scontro tra gli esponenti dei due clan poteva dare adito a... Beh, ad una infinità di implicazioni spinose. La ragazzina non aveva assolutamente idea di quali, di preciso, ma di sicuro sarebbe stato un casino inenarrabile. Possibile che Tobirama avesse dato veramente l'assenso alla richiesta di quel pazzoide?

 

Pazzoide che, a quanto pare, non aveva ancora terminato di tramortirli, comunque.

 

“...Tutto questo, ovviamente, a patto che superiate la prova di idoneità. Mai sentito parlare dei monaci del tempio dei tre volti? I conversi, per diventare novizi a pieno titolo, dovevano affrontare un test. Riuniti in gruppi da quattro o cinque, dovevano sottrarre ad un adepto due pendagli che portava legati alla cintura. Essi rappresentavano intelletto e forza. Chi di loro riusciva ad afferrarli era accolto nel novero dei novizi del tempio. Stessa cosa faremo oggi. Ho appesi alla cintura due campanelli. Chi riuscirà a prendermeli sarà ufficialmente genin. Ciò significa che uno di voi verrà comunque eliminato, giusto per essere chiari.”

 

Finito il discorso, il jounin rimase piuttosto sorpreso dalla reazione del trio che aveva di fronte. Ok, la biondina si era visibilmente terrorizzata, in un primo momento, ma gli altri due...

Il ragazzino aveva paura, certo. Ma aveva chiaramente tentato di trattenere l'ondata di panico che gli aveva tinto il viso di rosso.

 

L'altra invece niente, neanche quello. Non riusciva a leggere la minima alterazione del battito cardiaco. Si guardava le unghie con aria indifferente. Aveva un che di pericolosamente inquietante e anche di piuttosto inumano, quella reazione. Chi non si sarebbe spaventato di fronte ad un'informazione del genere?

 

Quando diede loro il via, i due si fecero un impercettibile cenno col capo, presero di peso la semi-paralizzata biondina e si nascosero nel fitto della boscaglia.

 

Chissà cosa avrebbero escogitato...

 

***

 

“Io mi arrendo... Direi che è abbastanza palese che sono troppo sfigata rispetto a voi due...”

 

Sentenziò con un sospiro Kururu.

 

“Vero.” Annuì soprappensiero Danzo.

 

Kanaki lo guardò di traverso, replicando: “Ma che perfetto esempio di cavaliere, che abbiamo qua...”

 

Danzo sbuffò, poi rispose, più calmo: “Ok, ok, scusa Kururu - chan, non lo intendevo davvero... Anche perché, quanto larga possa essere la differenza in abilità tra noi due, certamente è insignificante rispetto al divario che c'è tra noi tre e quell'idiota palestrato, ok?”

 

Anche se quello che hai detto prima resta vero, Kano...

 

“Quindi? Che facciamo? Cerchiamo di piastrargli il culo, poi tiriamo a sorte chi si deve beccare il campanello?” Domandò Kanaki.

 

Domanda retorica, Akuryo... Non è che abbiamo altre alternative... Fottuti campanelli...

 

“Al momento non ho idee migliori che quella di cercare di dimenticarci che uno di noi verrà comunque eliminato... Per cui muoviamoci ad inventarci qualche modo per attaccare quella specie di armadio a quattro ante dal carattere di merda...”

 

Kanaki accennò un sorrisetto ed esordì: “Facciamo che io lo tengo impegnato. Mentre è distratto, agite voi, vi va?”

 

“Scusa Kanaki – chan, ma non è un pochino vago? Innanzitutto, come pensi di intrattenerlo quel tanto che basta perché riusciamo ad arrivare a prendere quei cosi? Secondo, noi cosa dovremmo fare di preciso?” Per una era Kururu ad essere perplessa.

 

A quel punto Danzo scoppiò a ridere, mentre le due lo guardavano come se fosse improvvisamente uscito di senno. Accortosi delle loro espressioni a dir poco esterrefatte, si affrettò spiegare: “Andiamo... Non è patetico? Non conosciamo nemmeno le nostre reciproche abilità... E pretendono che caghiamo fuori un gioco di squadra decente per mettere fuori combattimento per tre minuti e mezzo un Jounin esperto? Dovevano avvisarci prima che la prova consisteva in una specie di 'azzeramento dell'autostima'! Va beh, dai, vediamo cosa riusciamo a combinare...Tanto vale cercare di divertirsi un po' a questo punto...”

 

Al che Kanaki sfoggiò di nuovo la sua solita espressione enigmatica e disse: “Allora mentre rimanete nascosti a pensare in fretta a qualcosa, date una sgranocchiatina a qualche pop-corn, così vi godrete meglio il mio spettacolo...”

 

“Parecchio sicura di te, spiritello...” Le fece ironico Danzo.

 

Vedere quello spettacolino, vedere che quei due si punzecchiavano con tanta naturalezza a vicenda a Kururu faceva un pochino male. Beh, lo sapeva, lo sapeva di essere una piagnona senza speranza, nervosa (più corretto sarebbe stato il termine nevrotica, a dire il vero), insicura e con l'autostima sempre sotto i tacchi. Lo sapeva che era ancora una bambina (non passava giorno che non ci fosse qualcuno a casa che glielo ribadisse) e che quello che sentiva per quel ragazzino poteva dimenticarselo da lì ad una settimana. Però... Però in quel momento avrebbe voluto fortemente essere un po' più come Kanaki...

 

“Ehi? Prontoooo? Kururu chan, sto parlando con te!”

 

“Ahem, sì, scusa, Danzo Kun, stavi parlando con me? Ero soprappensiero...”

 

“Ok, ok, fa niente... Ripeto la domanda: Sai fare qualcosa di particolare che possiamo utilizzare?”

 

“Ecco, veramente... Beh, non è che sia gran che a dire il vero...”

 

Qualcosa è meglio di niente. Qualsiasi cosa!”

“Ok, allora...”

 

***

 

“Ohohoh! Finalmente... Pensavo che vi steste cagando sotto, infrattati in quei cespugli... Ancora un paio di minuti di noia e sarei venuto lì a tirarvi fuori personalmente...

Così, pulcino del clan Daruma, tu saresti la prima intrattenitrice della serata? Spero che tanta attesa valga un bello show, perlomeno, anche se ne dubito. Forza, bando alle ciance e attaccami, signorinella!”

 

“Con piacere, quasi-prossimo-sensei!”

 

Detto questo Kanaki partì a tutta velocità contro il nemico con il Kunai tra i denti.

 

“Un attacco frontale? E io che speravo in qualcosa di meglio!”

 

Detto questo, l'uomo si scagliò con un pugno contro di lei. Kanaki esplose in una nuvola di fumo. Un bunshin. Ma non aveva finito con il suo attacco. Con una giravolta talmente rapida da apparire inumana, tirò una gomitata dritta nello sterno di un'altra Kanaki spuntata all'improvviso alle sue spalle. Lanciandola dritta contro un albero talmente forte da spezzarlo in due.

 

“Banale...”

 

Ma la ragazzina non fece una piega e si scagliò di nuovo contro il proprio avversario.

 

“Ammirevole resistenza ai colpi, non c'è che dire. Ma siamo ancora lontanucci dall'avere una minima speranza di prendermi i campanelli...”

 

Ancora una volta, un rapido scambio di colpi terminante nella completa disfatta della decenne. E ancora. E ancora. E ancora.

 

E tutte le volte Kanaki sembrava resistere stoicamente e rialzarsi.

 

All'ennesimo attacco frontale, alle spalle del nerboruto colosso apparvero Danzo e Kururu. Il primo teneva sulle spalle la seconda senza apparente sforzo.

 

Danzo fece comparire uno Shuriken gigante demoniaco e lo lanciò a tutta velocità.

 

“Veloce, ragazzino, ma non abbastanza!” Esclamò ridendo l'uomo, mentre nel frattempo badava senza troppo sforzo apparente dei tentativi di Kanaki. Ma a quel punto Kururu saltò sulle spalle di Danzo per poi atterrare sullo Shuriken demoniaco. Poi saltò di nuovo a velocità incredibile diretta a tutta forza contro la schiena del nemico.

 

Ora il loro futuro sensei doveva curarsi di due oggetti ad alta velocità diretti contro di lui, che avevano deviato all'ultimo dalla traiettoria prevista.

 

Ciò non gli impediva si ridere ed essere ampiamente di buon umore. Ma non aveva tenuto conto di una ultima piccola sorpresina. Mentre dava un vigoroso fendente con la mano a Kanaki. Quella esplose con un boato, generando una gran nuvola di fumo e uno spostamento d'aria che colpì, seppur minimamente, l'avversario. Dalla nuvola, però, spuntarono dei fili quasi invisibili che, come dei rapidi serpenti, scattarono verso i campanelli.

 

A quel punto, L'energumeno, decise di giocare pesante. Iniziò a girare come una trottola su sé stesso, creando un possente tifone che scaraventò tutti e tre i ragazzini a distanza di diversi metri.

 

Nessuno dei tre riuscì ad alzarsi, se non a fatica.

 

L'uomo esplose in una nuova, grassa (e fastidiosa, secondo il metro di Danzo) risata. Poi, rivolto a Kanaki fece: “Non crederai davvero che io non mi sia accorto della tua piccola marionetta? La controlli benino, non c'è che dire, ma non esageriamo, cosa credi che sia, un pivello?”

 

Poi, giratosi verso Kururu e Danzo, continuò: “Ottima combinazione... Che jutsu è, ragazzina? Controllo del peso? No, forse della gravità intorno a te? E tu, bimbetto... Non mi aspettavo che dei marmocchi potessero essere tanto rapidi. Ma velocità senza forza... Non ci siamo... E poi, scusate, neanche un piano c?”

 

Danzo sorrise. Prima di scomparire in una nuvola di polvere. Nel frattempo, lo Shuriken gigante, conficcatosi a due passi alle spalle dell'uomo si trasformò nel 'vero' Danzo, che si lanciò verso la cinta del suo avversario.

 

Prima di trovarsi, senza capire nemmeno troppo bene come, a terra e con un piede che gli schiacciava la testa al suolo.

 

“Ripeto la domanda per i duri d'orecchi... Neanche un piano c? No, perché che questo fosse il piano b era abbastanza evidente. Bel tentativo, però, te lo concedo, bimbetto.”

 

Cazzo, E adesso? Cosa dannazione mi posso inventare? Oh, dei, questo bastardo mi ha fatto un male cane... E in più siamo fregati per bene...

 

L'energumeno, poi, rivolto a nessuno in particolare, riprese, a voce più alta: “Bene! Ora possiamo finalmente fare le presentazioni. Il mio nome è Rajin Lee. E d'ora in poi sarò il vostro nuovo sensei.”

 

Coooosa???

  
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