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Autore: annie_chase    12/08/2014    7 recensioni
Salve a tutti! Questa storia parla degli eroi di Hunger Games nel magico mondo Di Harry Potter. Katniss, Peeta, Gale e molti altri verranno catapultati nel castello di Hogwarts per superare mille sfide. Ho cercato di unire due leggende, nonché due delle mie saghe preferite, in una fanfiction che spero vi possa piacere. Se vi va lasciate una recensione per farmi sapere che ne pensate e come posso migliorare! Buona lettura!
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Gale Hawthorne, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Quando il Cappello Parlante gridò:- Tassorosso!- non fui affatto sorpresa. Prim era la ragazza più laboriosa del mondo, e non c’era da stupirsi se il Cappello l’avesse smistata lì. Nonostante io fossi una Grifondoro, ero felice per lei, sapevo quanto le stesse a cuore essere una Tassorosso. Mentre andava verso il tavolo della sua nuova Casa, mi fece un sorriso smagliante, con due occhioni felici, come per dirmi:- Hai visto? Ce l’ho fatta!- Ricambiai con uno sguardo orgoglioso. E’ difficile trovare due streghe in una famiglia babbana… ma d’altro canto a noi è successo. Si sedette vicino a un ragazzo biondo, che la accolse con qualcosa che mi sembrò un “Benvenuta”. Mi sembrava si chiamasse Peeta Mellark o qualcosa del genere…
- Hey, Catnip- Gale mi guardava ironico.- Così abbiamo una piccola tassa, non è splendido?
- Smettila!- dissi, con una falsa aria offesa, ma in realtà tentavo di nascondere un sorrisetto. Evidentemente non ci sono riuscita molto bene, perché Gale scoppiò a ridere come un pazzo e io lo seguii a ruota. Gale era il mio migliore amico, e diceva che ero felice solo ad Hogwarts. Forse era vero. Il Cappello smistò altri ragazzi, alcuni piccoli e con un’aria terrorizzata, altri con un portamento altezzoso e fiero nonostante la poca altezza, altri che avanzavano verso il vecchio e consunto Cappello con molta tranquillità. Ogni volta che il Cappello Parlante smistava i nuovi studenti, i componenti della Casa nominata urlavano, sbattendo i piedi a terra e gridando i nomi dei ragazzi e facendogli le proprie congratulazioni. La frase più frequente era:- Sei nella migliore Casa di Hogwarts!- anche se lo dicevano tutte le Case. Come ogni anno, il preside Abernathy fece il suo discorso. Avanzò barcollando fino al leggio a forma di gufo e disse:
- Bentornati e benvenuti ad Hogwarts, cari studenti e bla, bla, bla… non fatemi ripetere sempre lo stesso squallido e vuoto discorso di inizio anno. Piuttosto, studenti aprite bene le orecchie: quest’anno, assoluta novità per Hogwarts, si svolgerà una specie di gioco ambientato in un’arena nella Foresta Proibita. I nomi degli studenti che vorranno partecipare verranno messi in una boccia e verranno estratti da un dipendente del Ministero. Avete una settimana di tempo per decidervi. Ah, dimenticavo… verrà estratto uno studente da ogni Casa, e parteciperanno anche gli studenti di Durmstrang e di Beuxbatons… yeeh!- esclamò con aria annoiata.- Adesso potete abbuffarvi.- concluse.
Sul tavolo comparirono magicamente arrosti, budini, patate arrosto e chi più ne ha più ne metta. Gale mangiò a sbafo, finché non fu costretto ad andare di corsa in bagno.  Quando il banchetto fu terminato, andammo verso la Torre di Grifondoro, chiacchierando di come il professor Crane avesse tagliato la assurda barba e di come il preside sembrasse mezzo ubriaco. Con il risultato di perderci . Come sanno tutti qui ad Hogwarts, alle scale piace cambiare, e nonostante fossimo ormai al quinto anno, ecco che ci avevano ingannati un’altra volta.
- Dove siamo?- mi chiese, aggrottando la fronte.
- Io… non lo so-  risposi confusa. Percorremmo corridoi a caso, ma non ne riconobbi neanche uno. Non ero mai stata in quell’ala del castello, e non riuscivo a riconoscere nessuno dei quadri. I soggetti ritratti ci osservavano curiosi, mormorando. Probabilmente si stavano chiedendo come mai due Grifondoro si aggirassero in quella zona dopo il banchetto. Svolta dopo svolta, persi di vista Gale.
- Gale?
Nessuna risposta.
Stavo per richiamarlo, quando sentii delle voci nel corridoio vicino. Mi avvicinai finché non riuscii a distinguere due figure: era mia sorella Prim e il ragazzo biondo, Peeta Mellark.
- Starò bene qui?- chiese con voce sottile- Mia sorella è in Grifondoro…
- Tranquilla, andrà benissimo. Tua sorella Katniss è molto brava, tu non sarai da meno.
- Conosci mia sorella?- domandò Prim, con voce sorpresa. Ero sorpresa anche io.
- Io…- la sua voce tentennò.- Sai frequentiamo alcuni corsi insieme.
Le voci si spensero, risucchiate dal buio coridoio, mentre io cominciavo a riflettere. Non frequentavo nessun corso con Peeta, infatti era di un anno più grande. Mentre ci pensavo una voce ansimante parlò alle mie spalle.
- Sono rimasto un po’ indietro a guardare un quadro di una trappola, ti ho persa di vista e…- Gale si fermò, osservando la mia faccia perplessa.- Va tutto bene?
- Sì, sì,- dissi un po’ frastornata- Mi stavo giusto chiedendo dove fossi finito… comunque, troviamo la Torre, gli altri si staranno chiedendo dove siamo andati a finire.
Era una bugia, nessuno avrebbe notato la nostra assenza nella Sala Comune. Lui era il mio unico amico e io lo stesso per lui, e ce ne stavamo sempre in disparte per i conti nostri. Proseguimmo scherzando e spintonandoci, ma ero con la testa altrove, alle parole del Tassorosso. Riuscimmo finalmete ad arrivare al quadro della Signora Grassa, entrammo nella Torre di Grifondoro e mi diressi verso il dormitorio delle ragazze.
- Vai già a dormire?- mi chiese Gale un po’ risentito.
- Sì, domani ci sono le lezioni…
- Lui provò ad acchiapparmi, ma io fui più veloce di lui. Corsi sulle scale che portavano al dormitorio e quando cercò di seguirmi, gli scalini sotto di me si trasformarono in uno scivolo, facendolo cascare a gambe all’aria su pavimento. Gli feci una linguaccia e corsi via, sulla scia della sua risata. Solo Prim mi faceva sentire bene come mi faceva sentire Gale.      
   
 
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