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Autore: FlyLoveBelieve    12/08/2014    0 recensioni
Don’t ever say you’re lonely
Just lay your problems on me
And I’ll be waiting there for you
The stars can be so blinding
When you get tired of fighting
You know the one you can look to
------------------------------------
Non dire mai che sei sola
Solo affida i tuoi problemi a me
E io starò qui ad aspettarti
Le stelle possono essere così accecanti
Quando sei stanca di combattere
Sai a chi puoi rivolgerti
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: George Shelley, Josh Cuthbert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO OTTAVO

 
La classe era piena di risate e Cece, guardandosi intorno, vedeva da ogni parte gente con le lacrime agli occhi e i sorrisi che andavano da un orecchio all’altro. La Snow, dal canto suo, se ne stava in piedi appoggiata alla cattedra con il libro tra le mani e si godeva lo spettacolo con un’espressione soddisfatta in viso.

Ogni anno la scena si ripeteva sempre allo stesso modo, ogni volta che leggeva gli epigrammi di Marziale era automatico che la classe scoppiasse a ridere divertita.

Tuttavia lei non si arrabbiava per questo, perché sapeva che poi quelle risate si sarebbero trasformate in domande, perché per quanto divertenti i componimenti di Marziale si proponevano di far riflettere proprio a partire da ciò che inizialmente appariva comico e senza senso.
Si, senza ombra di dubbio quella era una delle sue lezioni preferite!

“Allora, cosa avete, non dite niente?” chiese la Snow dopo aver aspettato per dieci minuti che la classe si ricomponesse.

“Questo Marziale era un mito!” disse subito un ragazzo biondo e bellissimo, Justin.

“Già, un vero figo, mi sarebbe piaciuto conoscerlo!” gli rispose di scatto Jade, una ragazza tanto bella quanto stupida che andava dietro a Justin da tempo immemore.

“Per me si faceva di qualcosa di qualcosa di molto pesante per scrivere delle cazzate colossali come queste!” fu invece il commento di quel
Liam che poco prima aveva risposto a Johnson.

“Ma, signor Heatcliff, si contenga e moderi le parole per favore, siamo sempre in un college!”

“Mi scusi, professoressa” disse Liam, rosso in viso. Ma il ragazzo si riprese subito quando, dopo essere stato in silenzio per qualche istante, disse

“Per me doveva assumere delle sostanze stupefacenti per avere una così fervida immaginazione e un senso dell’umorismo tanto spiccato!”

“Molto bene signor Heatcliff! Come vede il concetto lo sa esprimere bene anche con un linguaggio più consono al contesto! E anzi, forse anche in maniera più divertente!” rispose la Snow indicando con lo sguado gli altri ragazzi, che avevano ripreso a ridere di gusto alla battuta del compagno.

Dal canto suo Cece stava in silenzio, a testa bassa, e continuava a scrivere e a prendere appunti.
Ad un tratto le arrivò sul banco un foglio appallottolato. Cece lo nascose subito sotto il banco e lo dispiegò, stando bene attenta a non farsi vedere dall’insegnante. In cima al foglio c’era un messaggio

Smettila di essere la solita secchia e fatti una risata ogni tanto!

La ragazza, che aveva subito riconosciuto quella grafia precisa e aggraziata, si voltò alla sua destra, dove vide Eleonor che le indicava con un dito Liz alle sue spalle.

Cece tentò di farsi notare dall’amica, che in quel momento stava ridendo di gusto con il suo compagno di banco Luke,  e non riuscendoci decise di rispondere scrivendole a sua volta

Ma se mi becchi sempre mentre scrivo non è colpa mia!! E comunque guarda che ho riso anch’io, è solo che proprio non ce la faccio più, necessito di un caffè altrimenti mi addormento.

Dopo aver fatto arrivare il messaggio a Liz, Cece le sorrise e le mandò un bacio, poi tornò a seguire la lezione..o almeno ci provò.
La Snow ora passeggiava per l’aula commentando una massima di Marziale ma Cece non riusciva a concentrarsi, ora era lei ad essere distratta..si stava assentando di nuovo…

D’improvviso si rese conto che da sabato sera non aveva più parlato con Liz di cosa le era capitato, e non le aveva tantomeno chiesto cosa fosse successo a lei, perché l’aveva trovata in lacrime dopo che era scomparsa per ben due ore.
Sicuramente qualcosa che c’entrava con Josh Cuthbert…per quanto Liz fosse testarda e irremovibile, Cece ci aveva provato in tutti i modi a dissuaderla dall’avvicinarsi a quel ragazzo, era più forte di lei, era sicura che l’avrebbe fatta solo soffrire.
Sebbene Cece si fosse riproposta di restare a casa per studiare Chimica, decise che quel giorno sarebbe andata a trovare Liz, dovevano raccontarsi tutto. Magari avrebbe anche portato qualche schifezza da mangiare…era da troppo tempo che lo SLEEPOVER non si riuniva e quella era davvero un’emergenza!
In quel momento bussarono alla porta, e la voce della Snow che invitava ad entrare il nuovo arrivato richiamò Cece alla realtà.

Non appena si voltò verso la porta il suo cuore perse un battito… un sorriso luminoso e gentile, due occhi vispi e allegri, capelli ricci e lucenti, gambe lunghe e affusolate…
…sull’arco della porta c’era lui, il ragazzo misterioso, il ragazzo dei suoi sogni.

I successivi dieci minuti Cece li passò a contemplare quella meraviglia che aveva sotto gli occhi…quel ragazzo era qualcosa di indescrivibile.
Se ne stava in piedi accanto alla cattedra della Snow con le gambe incrociate, una mano nella tasca della giacca e l’altra che teneva ben salda sulla spalla destra la tracolla della borsa.
Sembrava uscito da una rivista tanto era bello..
Indossava un paio di jeans scuri, perfetti per le sue gambe lunghe e magre, un maglioncino beige, morbido e a girocollo, e una giacca blu alamari; aveva una sciarpa anche quella beige avvolta intorno al collo, e un cappello blu e rosso bordeaux da cui usciva un ciuffo di capelli ricci color dell’oro che ricadeva sul viso e lo incorniciava.
Cece non riusciva a togliergli gli occhi di dosso, l’unica cosa che vedeva in quel momento era lui, e l’unico suono che le arrivava alle orecchie era il battito accelerato del suo cuore.

Ora anche la Snow si era alzata in piedi e i due stavano discutendo di qualcosa che Cece non riusciva a sentire, ma non le importava, desiderava soltanto poterlo ammirare in eterno.
Era completamente ipnotizzata da quel ragazzo angelico…dalle sue labbra rosee e carnose che si muovevano delicatamente e che spesso si mordicchiava, dal sorriso che gli spuntava improvvisamente sul viso, illuminandolo e pronunciando ancora di più i suoi zigomi, dal suo sguardo intelligente e profondo, dall’espressione concentrata e attenta alle parole della Snow, dalle sue mani grandi e dalle dita affusolate che si muovevano nell’aria accompagnando le sue parole e disegnando figure nell’aria.
Cece non si rendeva neppure conto del tempo che passava, tanto era intenta ad ammirarlo per fissarsi nella mente ogni suo minimo particolare e per ricordarsene una volta che se ne fosse andato.

Fu allora che finalmente seppe, che lo sentì forte e chiaro, pronunciato con decisione dalla Snow che stava richiamando i ragazzi all’attenzione e al silenzio

“Ragazzi, lui è George…da oggi frequenterà i corsi qui al college, forse qualcuno anche con alcuni di voi, perciò vi chiedo di dargli una mano se sarà necessario, specie in questo primo periodo aiutiamolo tutti!”

I ragazzi annuirono, e specialmente le ragazze, che a quanto pareva sapevano già del nuovo arrivato e si erano già attivate per scoprire su di lui quante più cose possibili e poterselo fare amico.

Cece dal canto suo rimase ferma e in silenzio, non prestando più attenzione alle parole della Snow..finalmente lo sapeva, finalmente il ragazzo misterioso aveva un nome, un nome meraviglioso…GEORGE.

La ragazza si trovò a riflettere sulla bellezza di quel nome…George…le piaceva moltissimo, e più osservava quel ragazzo, il suo viso, i suoi occhi, il suo naso, la sua bocca, più si rendeva conto di quanto gli si addicesse…George…
Cece era al settimo cielo dalla gioia, e se qualcuno l’avesse notata in quel momento avrebbe visto una ragazza trasfigurata dalla luce radiosa del sorriso che le splendeva in volto, una ragazza imbambolata ma felice e gioiosa, una ragazza viva.
E qualcuno in effetti  la notò… perché quando George si rivolse ai ragazzi con un sorriso mozzafiato per ringraziarli della disponibilità e dell’accoglienza percorse la classe con lo sguardo fino a quando i suoi occhi non incontrarono quelli verdi e profondi di Cece.

George si arrestò per qualche secondo fissando i suoi occhi in quelli di lei ed avvertì dentro di se una sensazione strana, come se fosse indissolubilmente calamitato e attratto da quegli occhi.

D’un tratto la ragazza abbassò lo sguardo interrompendo il contatto visivo, e George si ritrovò ad osservarla con attenzione, a scrutarne i lineamenti del volto…aveva come l’impressione di averla già vista, si ricordava i suoi capelli, di quel color rame così particolare, le lentiggini che le puntellavano il viso delicato e quegli occhi verdi, dolci e sfuggenti.

In quell’istante suonò la campana che segnava la fine delle lezioni e l’inizio della pausa pranzo, e in un attimo tutti i ragazzi si alzarono e cominciarono a sistemare le loro cose per dirigersi chi a mensa chi a casa.
Anche Cece si alzò di scatto dal banco e, sempre rimanendo a testa bassa, prese ad infilare i libri alla rinfusa nella cartella, afferrò giubbetto e sciarpa senza neanche infilarseli e uscì di fretta dall’aula.

Uscendo, doveva per forza passare davanti alla cattedra, dove stava ancora seduta la Snow..ma non era la Snow a preoccuparla bensì George, che se ne stava ancora lassù, in piedi, guardando uscire i ragazzi dall’aula e salutandoli tutti con un sorrisone enorme e radioso. L’idea di dovergli sfilare accanto le fece accelerare il passo insieme al battito cardiaco, e non appena arrivò all’altezza della cattedra salutò la Snow a capo chino e con un filo di voce, dileguandosi all’istante oltre alla porta. Ma nella frazione di secondo in cui uscendo sfiorò la spalla di George ebbe il coraggio di alzare appena lo sguardo...ad aspettare i suoi occhi trovò quelli nocciola e caldi di lui.

Cece non seppe cosa accadde dentro di lui, anche se vide nei suoi occhi un lampo di luce, come se gli fosse improvvisamente riaffiorato alla mente qualcosa di lontano e sbiadito..ma seppe perfettamente cosa accadde dentro di lei.
In quel primo e vero, seppur breve, incontro ravvicinato con il suo ragazzo misterioso avvertì una sensazione di pace e tranquillità diffondersi dentro di lei, e contemporaneamente una scia di brividi percorrerle tutto il corpo dalla testa ai piedi, passandole per la pancia.
Era tutto vero.
 

Salve a tutti !! Finalmente dopo un’eternità riesco ad aggiornare questa benedetta FF che mi sta facendo vedere i sorci verdi !! Allora due comunicazioni

1-Sono strafelice di aver scritto questo capitolo e ne sono parecchio orgogliosa perché era da molto che lo revisionavo, non volevo che il primo incontro tra Cece e George fosse banale o scontato…che poi magari lo è per cui non è servito a nulla però io ci ho provato !! Finalmente Cece ha scoperto come si chiama il suo misterioso ragazzo, e spero davvero che il capitolo vi abbia incuriosito abbastanza da aspettare per il prossimo ! 
2- Purtroppo a causa della maturità non sono riuscita a trovare il tempo necessaio per scrivere e adesso che è iniziata l'estate ho sempre mille impegni e purtroppo ho lasciato a malincuore la FF da parte ma vi prometto che mi rifarò (o almeno ci provo :') ) perchè ho davvero bisogno di scrivere e mi mancava tantissimo farlo :) 


Perciò vi chiedo mille volte scusa per l'assenza, spero che se la FF vi è piaciuta e fino ad ora l’avete seguita con piacere sarete così clementi da perdonarmi e da continuare a leggerla perchè è tutta nella mia testa, devo solo metterla per iscritto :) 
Grazie mille di cuore a tutti coloro che leggeranno il capitolo, che recensiranno (se ce ne saranno…e ce ne saranno ve ne prego !!!), e che vorranno pazientare per sapere come andrà a finire questa storia !! 
Con la promessa di risentirci il prima possibile vi mando un bacione e un grazie speciale a tutti
Fly <2

  
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