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Autore: theheartinthehand    13/08/2014    2 recensioni
"Non possiamo stare insieme,tu hai quattordici anni mentre io ne ho ventitrè!" esclamò,incatenando i suoi occhi smeraldo ai miei. Quella frase mi trafisse il petto e mi fece sentire un nodo alla gola che si stringeva sempre di più,come se non volesse farmi parlare.
" Lo so Jorge. Ma,sebbene sono più piccola di te,potrei renderti felice " trovai la forza di parlare,ma la voce tremava. Jorge scosse la testa e sorrise.
"Laura,non è questo" allungò una mano e accarezzò un mio zigomo "Ma come faremo con la distanza? Non esiste solo l'età come ostacolo"
"Affronteremo tutto insieme e lo supereremo insieme,te lo prometto Yoyi"
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Laura è una quattordicenne italiana che ama le lingue straniere,di cui sa lo spagnolo e l'inglese. Il suo grande idolo è Jorge Blanco,un attore che interpreta Leon Vargas in Violetta. I due un giorno si incontrano e..chissà cosa succederà!
N/A
Sono la prima che ha creato una fiction senza Jortini o Dieghetta. Non è meglio così? Vorrei rimanere la prima e l'ultima,ma chissà,forse le persone prenderanno spunto *-*
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Leon
Note: Cross-over | Avvertimenti: Non-con
Capitoli:
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Arrivai a scuola verso le otto e dieci,tutti i ragazzi nuovi stavano aspettando impazientemente di entrare e fare amicizia con le altre persone. Il preside uscì dall’ingresso e ci zittì tutti.
“Buongiorno ragazzi,io sarò il vostro preside per questi cinque anni entusiasmanti” spensi il cellulare e lo misi in tasca,quindi riportai l’attenzione sul preside “ Spero che vi troverete bene qui con noi,faremo il possibile per aiutarvi a imparare nuove cose,buona giornata!” esclamò,qualcuno applaudì mentre le chiacchiere si facevano di nuovo vive.
“Come ultima cosa” aggiunse “Adesso ci recheremo in sala teatro per dire le classi di ognuno di voi,perciò seguitemi”  Il preside entrò dentro e tutti quelli del primo liceo lo seguirono –compresa io.
La sala teatro era una stanza quadrata molto grande,con un palco di legno un po’ piccolo,non c’erano sedie,sicuramente per far entrare i liceali appena trasferiti dalle medie.
Una professoressa si schiarì la voce e annunciò i ragazzi che facevano parte della sezione A. Io,ovviamente,non sapevo quale fosse la mia classe,perché mia madre non accennato alla cosa.  Così un professore dettò gli alunni della sezione B,un altro della C,e poi della D,dove venni chiamata anche io.
“Laura Esposito”
Mi avvicinai alla professoressa mettendomi vicino ad una ragazza dai capelli ricci castani e gli occhi color nocciola. Era magra e più slanciata di me,indossava un jeans stretto e una maglietta rossa. Mi sorrise e io ricambiai.
“Ciao,mi chiamo Laura” esclamai nella confusione,lei allungò la mano stringendo la mia e disse “Lola”
“Ci sediamo vicine in classe?”
“Certo,perché no?” le sorrisi e la professoressa annunciò che dovevamo dirigerci nella nostra classe. Mi sedetti al terzo banco –che sarebbe il penultimo- e come promesso Lola si sedette vicino a me. La professoressa ci informò che quel giorno saremo usciti alle 12.00 e che per le prime due ore potevamo iniziare a conoscere i nostri compagni,così mi alzai in piedi e mi avvicinai ad un gruppetto di ragazze.
“Piacere,Laura” mi presentai,la loro attenzione fu di me. Non mi piace essere al centro dell’attenzione,almeno certe volte. E’ davvero imbarazzante e ogni volta che mi guardano ho paura di fare qualcosa di sbagliato. Infatti all’esame di terza media i professori mi guardavano insistentemente e io mi torturavo le mani,portando lo sguardo da un  professore all’altro,che mi ascoltava interessato. Ho fatto di tutto per evitare Scienze perché avevo paura di non dire bene la materia,ma alla fine l’ho detta ma la professoressa non me l’ha fatta dire tutta. Storia e Geografia,per fortuna,non le ho dette. Storia era tipo cinque pagine! Spagnolo  è stato facile,ma mi sono dimenticata una parola e sono andata in crisi –lo studio non era stato semplice in questa materia,era tipo due giorni o un giorno prima dell’esame ed ero in ansia,per di più volevo solo riposare. Per fortuna l’ho ricordata e ho proseguito.
“Piacere,Angelica” una ragazza bionda allungò la mano e strinse la mia. Le sorrisi e ricambiò. Aveva i capelli biondi che le arrivavano fino alla vita,erano perlodipiù color oro,gli occhi nocciola erano contornati da una matita leggera e da un filo di mascara. Era magra,indossava un jeans a vita alta,le converse e una canotta verde,con sopra una felpa con zip aperta grigia.
“Piacere,Federica” Una ragazza castana strinse la mia mano e mi sorrise dolcemente. Aveva i capelli castani ricci che le arrivavano oltre le spalle,gli occhi grandi color marrone. Non era tanto magra,ma diciamo che era in forma. Un po’ di pancia ce l’aveva,ma questo non conta,no? Indossava una felpa grigia e un leggins nero con le converse bianche.
“Piacere,Paola” una ragazza dai capelli dorati ricci mi sorrise a trentadue denti. I capelli le arrivavano fino alle spalle,gli occhi erano celesti e il sorriso faceva vedere l’apparecchio ai denti,sebbene fossero tutti dritti. Indossava un jeans chiaro,delle converse bianche e una maglietta blu notte a maniche corte.
“Piacere,Francesca” L’ultima ragazza del gruppo si presentò sorridendo. Aveva i capelli rossi,gli occhi verdi e un sacco di lentiggini e il nasino all’insù. Era magra,ma anche formosa,e più alta di me,ma di pochi centimetri. Il sorriso trasmetteva allegria,ti dava una carica enorme. Saremo diventate grandi amiche,io e lei. Le sorrisi.
“Io mi chiamo Lola” si presentò alle ragazze e tutte le sorrisero.
“Piacere,Lola!”esclamarono all’unisono,per poi scoppiare a ridere.
I ragazzi si avvicinarono per presentarsi.
“Io mi chiamo Miss Luca” un ragazzo dai capelli ricci e gli occhi verdi si presentò scherzando. Portava anche lui l’apparecchio.
“Enrico” un ragazzo dai capelli neri e gli occhi color ghiaccio si fece spazio tra le ragazze,sorridendo.
Per tutto il tempo ci siamo presentati,ma quando la professoressa ci ordinato di sederci,abbiamo seguito l’ordine. Ci ha messo dei fogli sul banco e io,ovviamente,l’ho letto.
Oggi è il primo giorno di scuola. Descrivete voi stessi e le vostre vacanze,vi sono piaciute?
Presi dall’astuccio una penna nera e incominciai a scrivere .
“Mi chiamo Laura e ho quattordici anni,beh,quasi quattordici. Il dodici Dicembre faccio quattordici anni –giusto una settimana prima del mio idolo.”
Cancellai con una riga la frase da ‘giusto’ a ‘idolo’. Non dovevo parlarne,almeno non in questa parte.
Vivo qui a Firenze,un posto che mi piace moltissimo,ma in verità vorrei vivere a Buenos Aires,dove sogno di lavorare. Parlando del mio aspetto fisico,ho i capelli color cioccolato e gli occhi marroni,sono un metro e tanta voglia di crescere,sono abbastanza formosa. I miei hobby sono ascoltare musica e leggere libri. So che per molti è strano leggere,ma aiuta molto nell’intelligenza e ti manda in un altro mondo,completamente differente a questo,dove l’umanità non è visibile. Come artisti musicali ne ascolto di molti,tra quelli ci sono anche le canzoni della Serie Tv Violetta. So che è strano ascoltarle a quest’età,ma Violetta nelle canzoni dice il vero,almeno la maggioranza delle volte. La mia preferita è Ser Mejor – Essere Migliori. Invece come canzone d’amore la mia preferita è Podemos-Possiamo. La cantano Violetta e Leon,interpretati da Martina Stoessel e Jorge Blanco. Non seguo gli episodi,ascolto solo le canzoni.
Passando alla mia vacanza,direi che è andata molto bene. Sono andata a Barcellona e poi a Mullingar,in Irlanda. Ho come souvenir il bicchiere di Starbucks,un locale di quel posto –ma non si trova solo lì. Sono andata a mare e mi sono divertita,è stata una memorabile estate. Spero che la prossima estate sarà ugualmente migliore,così si dovrebbero svolgere le vacanze!


Posai la penna soddisfatta. Avevo finito. Consegnai alla professoressa e mi sedetti  affianco a Lola.
“Hai finito?”chiesi,dando una sbirciatina al suo foglio.
“Quasi”disse,concentrata nella scrittura. Poco dopo buttò la penna sul banco e sorrise soddisfatta. Si alzò in piedi e diede il foglio al professore.
“Cosa ci hai scritto?”chiesi,curiosa.
“Niente di importante” scrollò le spalle,indifferente “Tu?”
“Nulla di importante” Non volevo dirle che mi piacevano le canzoni di Violetta. Sicuramente mi avrebbe riso in faccia e si sarebbe allontanata da me,e io voglio avere degli amici. Guardai ogni parte della classe,da un banco all’altro… tutti erano ancora intenti a scrivere. Qualcuno esultò quando finì e consegnò velocemente,prima di accasciarsi sulla sedia rilassato e chiacchierare col compagno.
Tutti sembravano così tranquilli,quel giorno. Perché era il primo. Ma le cose si sarebbero evolute di certo,qualcuno prenderà in giro gli altri,quegli altri si dispereranno,quel qualcuno non se ne fregherà –o non lo saprà- e continuerà.
Tutto è lecito in guerra –e a scuola.
La campanella suonò e misi l’astuccio nella cartella,che buttai su una spalla. Mi alzai in piedi e uscii dall’aula con gli altri alunni della classe. Lola mi fermò e mi diede il suo numero,io le diedi il mio. Quando feci per andarmene,un’altra persona mi bloccò.
“Mi dai il tuo numero?”chiese Francesca,guardandomi incerta. Le sorrisi e annuii.
“Certo” le dettai il numero che segnò sul cellulare,poi mi dettò il suo.
“Grazie,ci vediamo domani!”mi salutò e andò via. Aspettai mia madre che dopo un po’ arrivò a scuola,salii in macchina e ritornammo a casa.
Uscii subito dalla macchina e salii al piano di sopra,nella mia stanza. Buttai in un angolo remoto la borsa,presi il computer e mi sedetti sul letto. Ovviamente,come ogni giorno,andai sulla pagina di Violetta ufficiale. Diceva che verso Gennaio ci sarebbero stati i concerti in Italia,e io,alla svelta,entrai su TicketOne. Cercai ‘Violetta’ e cliccai su un icona. Mi uscirono tutte le date in Italia,compresa una che era quella adatta a me; il ventisette Gennaio a Firenze -anche ultima tappa dei concerti. Avrei incontrato Jorge! Potevo incontrare Jorge! Finalmente poteva sapere della mia esistenza,e non dovevo farmi sfuggire questa opportunità!
I biglietti costavano sui quarantacinque euro,mi sembrava un prezzo ragionevole no? Se per conoscere Jorge devo andarci,e non solo per Jorge  – anzi,soprattutto- devo comprarmi quei biglietti e andare al concerto. Immagino già le v-lovers che urlano di gioia,cantano insieme a Tini,applaudono al  bacio  Leonetta – in cui invece io ringhio-  Diego che fa litigare Violetta e Leon… Federico con Ludmilla in Luz,camara y acciòn! Francesca con Vilu e Camilla in Junto a tì…
Dovevo andarci.
 

N.A.

Ciao ragazze,eccomi in questo nuovo capitolo. So che è corto,alla fine mi è venuto così... Spero che adesso avete capito com'è la protagonista! :) Continuo a 5 recensioni,alla prossima!

  
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