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Autore: Etiell    14/08/2014    3 recensioni
[Un piccolo tentativo di immaginare la terza stagione.]
Tutt'intorno il buio. Unica fonte di luce una timida e pallida luna piena, intenta ad illuminare gli spigolosi profili degli alti ed imponenti alberi, distinguendo così una foresta in tutta quell'oscurità. Ed all'interno di quel fitto bosco si faceva strada un piccolo sentiero, ricoperto di terra e foglie morte che emanavano odore di decomposizione. I sentieri sono fatti per essere percorsi e lungo quella tenebrosa via camminava Will Graham, alla ricerca di qualcosa, alla ricerca di qualcuno o più semplicemente, alla ricerca di una risposta.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Hannibal Lecter, Jack Crawford, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Will Graham
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 4

L'articolo di Freddie Lounds recitava:

"Will Graham ed FBI; ritorno di fiamma?"
Will Graham, ex agente speciale dell'FBI, si ritirò dal servizio dopo essere stato quasi ucciso dal suo psichiatra, il dottor Hannibal Lecter. Dal giorno in cui uscì dall'ospedale di Baltimora, curato per uno squarcio all'addome lungo quindici centimetri, non ci sono state più notizie su di lui. Ma ieri, dopo ormai più di nove mesi di assenza, si è misteriosamente ripresentato negli uffici dell'FBI. E' stato visto uscire dalla sede accompagnato da Jack Crawford, anch'esso sopravvissuto alla follia del dottor Lecter. L'ipotesi più plausibile che spiegherebbe il suo ritorno è riconducibile al caso "Buffalo Bill", in quanto ci sarà bisogno del suo strano dono per poterlo acciuffare. Non sarà pericoloso ributtarlo sulla scena del crimine dopo il trauma subito? Non sappiamo se la sua instabilità abbia avuto miglioramenti ma considerati i fatti passati potrebbero esserci ancora circostanze poco serene. L'unica cosa certa del suo ritorno è che Will Graham non è un bene per l'FBI.

Il breve articolo terminava con il nome della giornalista a pie di pagina. Accanto al testo la fotografia di Will Graham. Se ne stava affianco alla sua macchina , la mano destra sulla maniglia, intenta ad aprire lo sportello per farlo salire.
Il professor Fell, quasi dall'altra parte del mondo, aveva appena terminato di leggere quel breve pezzo di scadente e grossolano giornalismo attraverso quadrati occhiali da vista. Portava una leggera barba incolta, il professor Fell, e lisci capelli biondi lunghi fino a metà del collo. Se ne stava tranquillo nella sua casa fiorentina, in via de' Bardi, rilassato sulla scura poltrona di pelle, con gambe accavallate e tablet alla mano. La luce delle lampade sfiorava i lineamenti dell'uomo marcando  le ombre su alcuni spigolosi punti del suo viso e rifletteva rossi pallini luminosi dai profondi occhi color sabbia. Continuò per qualche minuto ad osservare senza sosta la figura di Will Graham. Posò poi la combinazione di pollice ed indice sul palmare per poi allontanarli l'uno dall'altro nel tentativo di ingrandire l'immagine. Spostò l'inquadratura sul viso. La barba era quasi assente, se non per qualche piccolo accenno sul mento ed i capelli di poco più corti del solito. La lontananza dall'FBI aveva permesso di curare un po' di più il suo aspetto fisico, in precedenza inevitabilmente trascurato. L'espressione sul volto di Will era decisamente tesa ed il professor Fell ci mise poco a trovare un pizzico di pentimento immerso in quei glaciali occhi azzurri.
Subito dopo dalla cucina uscì silenziosamente una donna, alta, elegante, con lunghi capelli castani visibilmente tinti, traditi dalla piccola ricrescita bionda e dal colore insolitamente chiaro delle sopracciglia. In mano stringeva un calice di vino rosso. Fece il suo ingresso nel piccolo studio andando a posizionarsi vicino alla scrivania situata di fronte alla poltrona su cui sedeva l'uomo. Gli occhi chiari della donna scrutarono furtivi l'enigmatico sguardo del professor Fell mente, lentamente, portava alle labbra il delizioso liquido bordeaux. Prima di deglutirlo lo fece passare tra le guance, sospinto delicatamente dalla lingua. Non tolse mai gli occhi dalla persona davanti a lei, china e seria su quell'oggetto elettronico.
«E' Will Graham, non è vero?» Intervenne la sottile, ferma e calda voce della donna dai finti capelli scuri. L'uomo alzò gli occhi, cominciando a fissare un punto indefinito nella stanza.
«Sapevo che sarebbe tornato.» Ribatté lui. C'era fermezza in quel tono di voce. Difficilmente riuscivi a dedurne qualcosa, nessun tipo di sentimento, come se le emozioni venissero bloccate da una barriera che filtrava tutto il resto. Entrambi portavano una fede all'anulare sinistro, simbolo tale da far intendere il legame tra i due. Erano marito e moglie.
La signora Fell si avvicinò al marito allungandogli il bicchiere in un celato gesto di conforto. Lui allungò la mano afferrandolo. Annusò quello scuro vino e ne bevve un sorso, deglutì e sbatté la lingua sul palato nell'intento di gustarne il sapore fino in fondo.
«E' un'ottima annata.»
«Percepisco timore nei tuoi occhi. Hai il sospetto che venga a cercarci?» Riprese la donna scartando a prescindere il tentativo del professor Fell di cambiare discorso.
«Pensi sia tornato per me?»
«Sai che è così.»
L'uomo sollevò l'angolo sinistro della bocca accennando un debole sorriso.
«Non sono preoccupato per questo. Ma curioso. E' insolito che sia già tornato. Ero convinto che prima o poi avrebbe ceduto alle tentazioni di Jack Crawford ma non in un tempo così breve. E di certo la posta in gioco non consiste in uno psicopatico innamorato della pelle delle donne.» I suoi occhi erano ancora persi nel piccolo universo che era quella stanza, alla ricerca di conferme.
«Perché pensi che abbia accettato? Non gli hai causato solo un forte trauma fisico quella sera ma anche psicologico. Sarebbe stato normale un suo totale e perenne isolamento e molto più comune una risposta negativa. Cosa pensi che lo abbia spinto ad accettare?»
Fell sospirò e si alzò dalla poltrona, appoggiando il tablet ed il bicchiere sul ripiano accanto alla donna. Si portò le mani dentro le tasche avvicinandosi alla finestra, scostò con gentilezza le chiare tende damascate con l'intenzione di spiare la notte fiorentina. Osservò una città apparentemente legata al passato e ostile al presente. Strade strette, vie tetre ma tranquille, rese suggestive dagli antichi e decorati lampioni di ferro appesi alle pareti esterne delle case. Gli piaceva sostare davanti alle finestre. Gli davano un senso di chiarezza, come se si potesse scoprire un mondo dietro quei pochi centimetri di vetro trasparente.
«Vuole dare una fine ai giochi.» Ricominciò il professor Fell «Desidera una resa dei conti.»
«E come reagirai a questo futuro incontro? Succederà, lo sai. Probabilmente non sanno ancora con precisione dove ti nascondi ma lo sapranno. A quel punto ritroverai davanti ai tuoi occhi il viso di Will Graham. Questo ti spaventa?»
«Stai tentando di psicanalizzarmi?»
«E' stato il mio lavoro per anni, ma in questo caso voglio solo capire.»
Il dottor Hannibal Lecter, sotto falso nome di professor Fell, si voltò finalmente verso la sua signora, alias Bedelia du Maurier, guardandola negli occhi. Lei notò un pizzico di malinconia in quelli dell'uomo. La malinconia si manifesta maggiormente quando ti manca qualcosa.
«Sì, temo il suo incontro. Perché lui mi ha tradito. Gli ho aperto me stesso e lui ha fatto entrare ospiti indesiderati. Mi fidavo di lui.»
«E lui si fidava di te. Altrimenti non si sarebbe lasciato uccidere.»
«Il mio intento con Will non consisteva nel commettere un omicidio, ma volevo impartirgli una punizione. L'ho perdonato. Spero che lui faccia lo stesso nei miei confronti.» Hannibal fece qualche passo avanti, afferrò il bicchiere di vino e lo porse gentilmente a Bedelia invitandola a bere.
«Che cosa farai quando arriverà il momento?»
«Perché rivelare tutti i dettagli all'inizio della storia, mia cara? Penso sia giunto il momento di preparare la cena, vuoi unirti a me?» Lecter gli porse la mano invitandola a quell'assurdo rituale che andava in scena ogni sera nella cucina. Lei accettò l'invito, sorridendo segretamente preoccupata. Era uno strano sentimento il suo. Era consapevole di quanto quell'uomo potesse essere pericoloso ma non le importava. Sapeva che non le avrebbe fatto del male. Si avviarono così assieme verso la piccola cucina della nuova casa italiana. Sembravano una coppia nella loro prima settimana di nozze, intenta a condividere ogni singolo momento della vita coniugale.
La luce dello studio si spense, lasciando come unico bagliore lo schermo del tablet che presentava un insolito ingrandimento sul viso di Will Graham.


 
  
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