Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: jussmyeux    14/08/2014    1 recensioni
Skylar Gray, viziata, figlia di papa', è sempre stata abituata ad avere tutto a portata di mano. Ma un giorno sara' costretta proprio da suo padre, che tanto adora, di lavorare in un prestigioso ristorante della grande mela, New York. Lavare piatti sembrera' a Sky una vera e propria umiliazione ma col tempo, tra le mura del "Balthazar", lei conoscera' persone meravigliose che cercheranno di aiutarla. Ad essere sempre pronto a darle una mano sara' il cameriere Justin Bieber, sul quale la ragazza avra' molti pregiudizi inizialmente. Con il suo aiuto Sky imparera' a conoscere un mondo diverso. Un mondo fatto non di look, unghie o capelli ma un mondo fatto di cose semplici, profonde e vere. Un esperienza unica, dalla quale la piccola Sky otterra' una vera amicizia e un grande amore.
**
'Non c'è niente di male nel chiedere aiuto, Skylar'
**
'Justin, ti ho detto di prenderli. Non c'è niente di male nel chiedere aiuto, ricordi? Me l'hai insegnato tu'
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< Mi scusi signorina ma la sua carta di credito è stata bloccata >> 
<< Come bloccata? No, ci deve essere qualche errore. Controlli bene per favore! >>
<< L'abbiamo già fatto, mi dispiace. >> la commessa mi porse la carta di credito in attesa di una risposta. In quel momento capii perchè papà mi aveva lasciato 200 dollari prima che partissi. Quei 200 dollari, che avevo considerato totalmente inutili, adesso mi servivano più di ogni altra cosa. Andarli a prendere all'appartamento  non avrebbe funzionato poiché il supermercato era abbastanza lontanto a piedi. 
<< Allora? Cosa vuole fare? >> la commessa mi chiese impaziente indicando con il capo l'immensa fila che si era creata. Mi sentivo osservata e a disagio con tutti gli occhi puntati addosso a me. C'era chi sbuffava, chi guardava  impaziente l'orologio e chi mi fulminava con lo sguardo. 
<< Pagherò io >> una voce fece girare me e tutta la fila, commessa compresa. 
La ragazza delle torte si avvicinò e mi chiese quanti me ne servissero. 
<< 12 dollari >> la commessa mi precedette visto che ero rimasta impassibile dalla sorpresa. La ragazza tirò fuori i soldi, mi sorrise e ritornò al suo posto nella lunga fila. Presi i sacchettini e mi fermai all'uscita ad aspettare la ragazza. Dopo che ebbe finito, vide che la stavo aspettando e mi sorrise di nuovo. 
<< Grazie >> le dissi appena fu abbastanza vicino da potermi sentire. 
<< Di niente >> 
<< Te li restituisco subito questo pomeriggio >> 
<< Ma non ti preoccupare, quando puoi >> mi sorrise per l'ennesima volta e mi sembrò il sorriso piu' sincero che avevo mai visto. 

 

| Bene allora, da adesso in poi ti aiuterò soltanto se me lo chiederai


Erano state queste le ultime parole di Justin, poi non l'avevo più visto. Magari si era offeso o magari era questo il suo modo di scherzare ma in quel momento lui era l'ultimo problema di cui mi potevo occupare. La sera precedente ero tornata a casa stanca come non mai e mi ero subito addormentata senza pensare alla fame che nonstante la ignorassi, esigeva di farsi sentire. Il giorno dopo mi svegliai presto per trovare un supermarcato e scoprii che mio padre aveva bloccato la mia carta di credito e una ragazza, quasi sconosciuta, si era offerta ad aiutarmi. La mia vita non poteva andare meglio di così: ero in debito già il secondo giorno della mia "avventura" 

 

<< Ecco a te Alysha >> la ragazza distolse l'attenzione dalla crema gialla che stava preparando e lo pose sui 12 dollari che tenevo in mano.
<< Ehi, ma pensavo scherzassi quando hai detto che mi restituivi questo pomeriggio>>  
<<  No, avevo un problema con la carta di credito ma adesso ho risolto tutto >> mentii. Non avevo ancora chiamato mio padre e non avevo intenzione di chiamarlo. 
<< Cos'è? >> cercai di cambiare discorso. 
<< Oh... la crema per la cheescake. Vuoi assaggiare? >> 


Pensavo di avere la situazione in mano una volta imparato cosa dovevo fare invece non era così. I piatti da lavare continuavano ad arrivare dalla cucina e stavo perdendo il controllo. Non ero abbastanza veloce e capii che il primo giorno ero riuscita a finire grazie a Justin, anche se mi era molto difficile ammetterlo. Ogni volta che la porta si apriva speravo fosse lui, invece era il cuoco che continuava a portare piatti sporchi. Forse non scherzava quando aveva detto che non mi avrebbe aiutato a meno che glielo chiedessi. 
<< Skylar, va tutto bene?>> una voce mi chiese e quando mi girai pensavo di avere le allucinazioni. Finalmente Justin si era fatto sentire e tutto ciò che dovevo fare era chiedergli di aiutarmi ma ovviamente il mio orgoglio aveva sempre la meglio. 
<< Si si >> risposi con un sorriso falso convinta che anche se non gliel'avevo chiesto si sarebbe offerto ad aiutarmi. 
<< Bene >> parlò mentre io aspettavo che entrasse ma continuava a rimanere sulla porta. Mise la mano sulla maniglia intento a chiuderla ma prima di farlo disse un'ultima cosa << Non c'è niente di male nel chiedere aiuto, Skylar >> e senza darmi tempo di rispodergli se ne andò lasciandomi di stucco. 
Lui non era venuto ad aiutarmi perchè io non gliel'avevo chiesto. 
Fissavo la porta sperando che la aprisse e mi dicesse che era tutto uno scherzo. Non successe: la porta si aprì soltanto dal cuoco che portava altri piatti. 

 






SPAZIO AUTRICE: 

Ciao ragazze! So che il capitolo è cortino ma dovevo aggiornare per chiedere il vostro parere. 
Mi lasciate una recensione su questo capitolo, please? Mi dite cosa pensate della storia in generale? Vi piace o no? Cosa pensate di Skylar? E di Justin? 
Aspetto con ansia il vostro parere, un bacione <3 




 
  
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