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Autore: ma_rya76    15/08/2014    0 recensioni
[Artisti musicali, attori e doppiatori]
Il giovane.Yamashita Tomohisa ultimo erede di una famiglia giapponese dove seguire le orme degli avi è questione di onore viene mandato a Londra in una delle più prestigiose scuole per maggiordomi. All'esame si classifica con il massimo dei voti. Ora è il momento di tornare e cercare lavoro ma quando fa il colloquio scopre che cercano una cameriera. Disperato perchè non vuole assolutamente ammettere l'errore di essere tornato in patri senza permesso della famiglia si inventerà qualcosa per ottenere ad ogni costo quel lavoro,ma non tiene conto di un particolare che gli causerà diverse difficoltà. È così che ha inizio l'avventura del giovane chiamato anche Yamapy il cui volto del cantante/attore giapponese con medesimo nome mi ha ispirata. Spero di avervi incuriosito abbastanza e che seguirete insieme a me le avventure del nostro mancato maggiordomo
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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-"Fammi diventare una ragazza!" Esclama disperato. Al sempai stupefatto da quella richiesta assurda, va di traverso il liquido che stava bevendo da un grande bicchiere di carta. - "Cheee?" Chiede. - "Sti stronzi non volevano un maggiordomo, ma una specie di cameriera di fiducia.., sempai, non voglio tornare in Europa con la coda tra le gambe, ne tanto meno andare a piangere dalla mia famiglia. Aiutami ti prego, devo diventare una ragazza prima delle 19." L'amico lo guarda scettico, ma può vedere chiaramente la disperazione nei suoi occhi....forse era la prima volta dopo tanto tempo che lo vedeva così. Sospira. - "E va bene proviamo...ma non ti prometto nulla." Lo avvisa. - "Grazie, grazie Aoki-sempai." Grida riconoscente. - " Comunque, giusto per non darti false speranze...posso farti sembrare una ragazza, non diventare. Il tuo atteggiamento è già elegante, ma devi intonare la voce e avere un portamento più graziato se li vuoi imbrogliare minimamente." -"Quello lo posso fare senza problemi, tu cambia il mio aspetto." Dice Yamashita fiducioso. Si mettono subito a lavoro, con l'aiuto di qualche assistente. Maschera, ciglia, ceretta, unghie, push-up super imbottito, vestito sobrio, mezzo tacco e infine trucco e parrucco, anzi parrucca, un bel caschetto color castano e addirittura un fermaglio a fiore sul lato destro. Le ore passano veloci, ritoccano la foto del curriculum e poi di corsa il sempai lo accompagna al luogo dell'appuntamento. Arriva un quarto d'ora in anticipo, sembra che il suo travestimento funzioni, dato che il portiere dell'albergo gli ha tenuto la porta aperta e il responsabile della reception lo chiama signorina senza esitare. Dato che tutti i colloqui erano terminati da un po, lo fanno accomodare prima e così che finalmente può avere il suo agognato colloquio. Mezz'ora di domande alla quale risponde sapientemente e tutto ha fine. -"Bene miss Tomohisa, la contatteremo nei prossimi giorni per comunicare la nostra decisione. Per il momento la ringraziamo." e così lo congedano. Esce da quella stanza tirando um sospiro di sollievo, sembrava che fosse andata bene e Yamapi passa i giorni successivi come i più lunghi della sua vita. Tutto il tempo a controllare le e-mail o il cellulare, ma niente, nessuna buona notizia. Ormai sono passati quattro giorni e il ragazzo è in preda allo sconforto, la sua ultima possibilità era stata spazzata via. -"Era troppo bello per essere vero!" Pensa rassegnato prima di addormentarsi. La mattina seguente viene svegliato dal suono del cellulare, in realtà è quasi mezzogiorno. Con la voce impastata dal sonno risponde al telefono. "Pronto?" Una voce incerta all'altro capo. -" Ehm...la signorina Yamashita Tomohisa?" Quando sente "signorina" è come se avesse rivevuto una secchiata di acqua gelida, svegliandosi del tutto si schiarisce la voce, correggendo il tono. -"Sii... (tossisce) scusi sono un po raffreddata." -"Scusi lei il disturbo, chiamo a proposito del colloquio che ha fatto giorni fa... le comunichiamo che è stata assunta." Informa. -"Cosa?" Chiede incredulo, ormai non ci sperava più. -" È così, ha ottenuto il lavoro! La preghiamo di presentarsi alla tenuta Winter dei Lennon entro il fine settimana. La stesso troverà un responsabile che le spiegherà i suoi compiti." -"Va bene, la ringrazio!" -"Le verrà inviato l'indirizzo esatto per e-mail." -" Ho capito!" Chiude la chiamata e corre in bagno a lavarsi, ancora non ci riesce a credere che l'abbiano scelto. Poi contatta il sempai per un corso accelerato di mackup e pettinatura, compra il minimo vestiario che potrà usare come ragazza e passa i giorni seguenti come fosse una lei. Arriva finalmente il week end e alle 9:30 il giovane Yamashita sta già bussando all'enorme portone di quercia. La tenuta dei Lennon si trova nelle campagne fuori Tokyo, la struttura antica e in stile occidentale lo riportano immediatamente con la mente a ricordare l'ormai lontana e nebbiosa Londra, di cui non sente assolutamente la mancanza. Quegli anni spesi per la sua istruzione lontani da casa, gli erano costati grandi sforzi e la solitudine provata a quel tempo gli aveva fatto desiderare solamente di poter tornare nella sua amata terra. Un altero signore lo fa accomodare e in presenza di tutto il personale fa le presentazioni , per passare subito dopo a spiegare le varie mansioni di cui si dovrà occupare e le regole della casa. Infine gli mostra dove dovrà alloggiare. A differenza del resto del personale, che alloggia in un casolare adiacente al grande palazzo "lei" occuperà la stanza al piano superiore in fondo al corridoio. -"Così potrà essere sempre a disposizione della padrona." spiega il vecchio uomo."Ha il tempo di sistemare il bagaglio e riposare, la signora arriverà da Londra in serata, si prepari ad accoglierla." Lo informa prima di congedarsi. Yamashita non se lo fa ripetere. Subito sistema le sue cose. La stanza non è niente male, spaziosa, luminosa e soprattutto c'è una cosa che lo fa gioire più di tutte, è munita di bagno personale e questo vuol dire che corre meno rischio di essere scoperto. Dopo pranzo, dà un occhiata in giro per prendere confidenza con l'ambiente. È ansioso d'incontrare la padrona di casa , curioso di come potrà essere, inizia ad immaginare un'anziana donnina di cui dovrà prendersi personalmente cura. Le ore passano veloci e il crepuscolo arriva presto. L'anziano uomo riceve una telefonata e prontamente chiama a raduno tutte le genti della casa. Accendono le luci in casa e fuori in giardino e si preparano ad accogliere la padrona, schierandosi a destra e sinistra del porticato. "Che esagerazione, neanche fosse la regina Elisabeth!" Pensa Yamapi, anche lui in fila alla sinistra del più anziano. Dopo quindici snervanti minuti di attesa, ecco avvicinarsi due auto lussuose. Dalla prima scendono quattro uomini in nero e subito si piazzano ai lati della seconda auto. Uno di loro apre la portiera posteriore e porge il braccio per aiutare a scendere il passeggero. Mentre gli altri non sono affatto sorpresi,Yamapi è incredulo nell'assistere a quella scena. Un elegante figura scende dalla vettura e con passo sicuro attraversa il portico. Si ferma proprio sul marmo della soglia e sospira pesantemente come per darsi coraggio. Poi, fa un ennesimo passo per attraversare la porta. Una volta dentro si ferma di scatto e senza girarsi parla con i quattro gorilla che la stavano seguendo. -" Come vedete sono dentro..dite a mio padre che non ho intenzione di scappare, può dormire sonni tranquilli lui e la sua dannata sgualdrina." Uno di loro, forse quello che aveva il comando fa un passo per avvicinarsi. -" Si fermi Mister, qui dentro sono io la padrona e voi non avete il permesso di entrarci." dice fiera, girandosi appena per freddarlo con lo sguardo severo. Non attende risposta e tornando a guardare di fronte a se, la giovane donna si addentra nel grande atrio, seguita dal personale della casa che non osa proferire parola contro l'autorevole lady. Solo quando sente il rumore dell'antico portone che viene chiuso, si lascia un po andare e con una mano incerta cerca il poggia mano della grande scala centrale per sorreggersi un attimo. -"Benvenuta my lady!" La saluta con mezzo inchino l'anziano maggiordomo, la voce bassa e leggermente commosso. -"Sono a casa! Ne è passato di tempo vecchio Rupert..." -" È così my Lady!" -" Ora puoi anche smettere, sai che detesto essere chiamata in quel modo." Lo ammonisce. -"E lei sa che non lo farei mai...vero my lady?" Risponde guadagnandosi un occhiataccia. -"Scusami con tutti, li vedrò domani...ora voglio solo andare a riposare. La stanza è quella che ti ho detto vero?" Chiede mentre sta già salendo le scale. -"Aspetti my lady, almeno la sua dama..." -"Domani Rupert...domani." è così che lo interrompe e salutandolo con un cenno della mano, continua a salire con passo pesante fino a rinchiudersi nella sua stanza.
  
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