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Autore: SkyDragon    15/08/2014    0 recensioni
- Si sta cercando la sconfitta signor Wright, l'imbattuto verrà umiliato in tribunale, stavolta-
- Hai così poca fiducia in te stesso?-
- Ha così tanta fiducia nell'innocenza del suo... cliente? -
- Si. E' questo il mio credo-
- Allora deve cambiarlo. Tutti loro li ho uccisi. Io. Io sono colpevole-
La storia si svolge dopo "Dual Destinies" ma oltre il personaggio di Athena non prenderò altro da quel gioco.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Giorno: 12 aprile Ore: 9.30 AM 
Centro di Detenzione - sala visite
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Né il magatama di Phoenix nè il bracciale di Apollo avevano reagito; stava dicendo la verità.
Fu in quel momento che nell'avvocato in blu nacque il dubbio. Aveva sempre accettato incarichi solo da gente che era sicuro fosse innocente. Cosa doveva fare ora? Doveva accettare di difendere un colpevole? 
-Jay...sappiamo entrambi che non ne sei capace...- sussurrò Lucy. - Ricordi quando giocavi a Super Mario e non volevi nemmeno saltare sopra i nemici perchè ti facevano pena? - concluse con un risolino.
- Le persone cambiano- rispose lui volgejndo il viso a lato e chiudendo gli occhi. 
- Era un anno fa. Non puoi cambiare così radicalmente in così poco tempo! La scomparsa di tuo padre non può averti portato a questo!- Insistette lei e in qualche modo fece centro.  Il braccio sinistro di Apollo formicolò nel punto in cui il bracciale si era posato facendosi più stretto. Avvisato da esso, Apollo subito reagì sfruttando la sua abilità innata e notando che aveva iniziato a muovere la mascella in modo compulsivo, ma quasi impercettibile. In maniera del tutto casuale aveva scoperto il tick nervoso che incosciamente spingeva Jaden a grattarsi la gengiva tra premolari e molari. 
- Non è che vi dispiace dire anche a noi ciò che è successo? - Cerco di intromettersi Apollo con un risolino grattandosi il capo per l'imbarazzo.
- Non è così importante,ma se ci tieni. Un anno fa la famiglia di Lucy e la mia siamo andati  a vedere mio padre al lavoro; Il suo ultimo caso come giudice per l'esattezza. Dovevamo uscire a pranzo tutti insieme per il compleanno dei miei due fratellini, ma una volta finita l'udienza non fummo mai raggiunti da mio padre. Scoprimmo che se n'era andato senza aspettarci perchè si era dimenticato della festa. Lo cercammo a casa, ma trovammo solo un biglietto che diceva che se ne sarebbe andato via, senza spiegare il motivo. Nessuno l'ha più visto da allora- 
- Dopo la sua scomparsa ti sei messo a lavorare abbandonando l'università quando ormai l'avevi finita e subito dopo hai lasciato anche quel lavoro per andare ad uccidere. No Jay, non me la fai. Cosa c'è sotto? - Aggiunse lei. 
- Non volevo ucciderli. Volevo solo derubarli. Ok?-
Non fece a tempo a finire la frase che il magatama subitò reagì mostrando due grossi lucchetti psichici rossi davanti allo sguardo di Phoenix che era ancora perso nel vuoto del suo dubbio, ma anche cosciente di ciò che avveniva attorno a sé.  Anche il bracciale si fece sentire avvolgendosi più forte attorno al braccio di Apollo. Stava mentendo.
- In ogni caso non capisco che ci fa ancora qui signor Wright. Sono colpevole e lei non difende i colpevoli. Sempre che non voglia perdere di nuovo la sua spilla presentando prove false, di fronte ad Edgeworth. -
- Jay non  dovresti parlagli così- lo riproverò lei.
- Non fa niente. Ce ne andiamo- si adeguò l'altro. 
- Ma...- sussurrò l'allievo in rosso allo stesso tempo della ragazza. 
Lucy non fece in tempo a dire null'altro che i due avvocati erano già usciti dalla sala. 
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Giorno: 12 aprile Ore: 10.00 AM 
Centro di Detenzione - Corridoio
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Non c'era nessunaltro in quei grigi corridoi illuminati da luce elettrica perchè le finestre erano tutte chiuse. Solo delle rigogliose piante verdi, probabilemnte fatte di plastica, in dei grandi vasi blu colorivano un po' l'ambiente. 
- Hai notato anche tu che stava nascondendo qualcosa- riferì Apollo al suo oramai amico. 
- Si ma non ha senso aiutare chi non vuole essere aiutato -
- Mi risulta che hai aiutato altre persone che non volevano il tuo aiuto. Edgeworth, Lana Skye...- 
- Tu hai letto troppi resoconti dei miei processi-
- Veramente è Trucy che mi legge il tuo diario- Scherzò lui 
Phoenix tenne in poco conto la battutina che forse a sua insaputa era pure vera, ma Apollo aveva ragione. Jaden gli ricordava molto il caso di Lana. 
- Resta il fatto che lui è davvero colpevole. Li ha uccisi- 
- Ma non voleva farlo. C'è sotto qualcosa di molto più profondo, collegato in qualche modo alla morte del padre- 
Stavano per girare l'angolo del corridoio quando nel senso opposto arrivò un loro grosso e trasandato conoscente.
- Hola amici! Avete preso qualche cliente?-
- Salve Gumshoe, no eravamo solo di passaggio- 
- Capisco- disse lui triste
- C'è qualcosa che non va?-
- Speravo davvero di rivederla all'opera con il caso del killer. E' davvero triste vedere una così giovane mente mandata a morte. Una così felice famiglia distrutta...-
- Che intende, detective?- Chiese l'avvocato in rosso.
- Sarebbe top secret amico, ma va bene. Stamattina alcune ore dopo l'arresto abbiamo avuto una segnalazione anonima che ci informava di controllare in un certo luogo e non crederete mai a ciò che abbiamo scoperto-
- Suvvia non ci tenga sulle spine!- insistette l'altro
Mi spiace Apollo, ma è normale per Gumshoe fare ciò, pensò l'altro con un sorrisetto. 
- Abbiamo trovato i corpi della madre e dei due fratelli minori senza vita. Uno era morto da un paio di mesi ed era anche quasi decomposto, ma gli altri due... No, è stato un omicidio recente quanto la chiamata stessa-
- Quindi li ha uccisi qualcun'altro...- Constatò sottovoce Phoenix. 
- Questo è il punto, amico!-
Il porcospino si voltò dalla parte opposta,, quella da cui era arrivato e cominciò a tornare indietro. 
- Ha finito di divulgare informazioni riservate o devo diminuirti la paga? - Chiese con rabbia un nuovo arrivato conosciuto molto bene da tutti i presenti.   
- La prego, no signor Edgeworth- lo pregò il detective a capo chino.
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Giorno: 12 aprile Ore: 10.10 AM 
Centro di Detenzione - sala visite
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- Jay per favore. Esaudiscimi almeno questo ultimo desiderio!-
- E va bene-
- Vado a chiamar...-
Nello stesso istante in cui la ragazza fece per voltare la sedia a rotelle la porta della sala visite fu aperta. Ad entrare era l'avvocato in blu. Tutti a vevano qualcosa da dirsi, ma fu Phoenix a vincere la gara di velocità:
- Hai ragione. Di solito non difendo i colpevoli, ma... so com'è sentirsi soli. So com'è quando non c'è nessuno al tuo fianco. E' per questo che ho scelto di fare questo lavoro. E' per questo che voglio essere il tuo avvocato-
-Io... Non ho alcuna obiezione. Grazie-
In quello stesso momento altre domande aleggiavano nella mente dei vari presenti. 
Lucy si chiedeva se Wright avesse sentito ciò che lei aveva appena rivelato al fidanzato. L'avvocato si domandava se l'ormai suo cliente sapesse delle sorte della famiglia. E Jaden... lui si chiedeva se già sapesse la verità che stava celando per la salvezza di tutti.  
   
 
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