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Autore: Silkye96    16/08/2014    1 recensioni
La storia è molto basilare e semplice, Robin lascia Stella e Corvina cerca di prendere il posto dell'aliena.
Le domande da porsi sono:
Stella lo scoprirà?
Corvina è forse diventata cattiva?
Litigheranno?
Robin, chi sceglierà ?
Lo scoprirete solo leggendo ... Non do anticipazioni a nessuno u.u
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Stella Da ragazzi, si pensa che l'amore sia certo, eterno, unico ... Poi da grandi si capisce che, in realtà , non è proprio così.
L'amore non è eterno, niente è per sempre, le certezze crollano,le amicizie finiscono e la vita va avanti.
Sbattere la porta in faccia al passato è dura ma ... Lo è davvero ?
Davvero chiudere i conti con il passato è così dura?
In fondo se è successo tempo fa, non dovrebbe importare, non bisognerebbe continuare a portarsi dietro avvenimenti di anni prima o mesi o settimane, il passato è passato ed è giusto che rimanga tale, senza interferire con il presente.
Eppure, non è mai così facile.



Stella, si alzò di ottimo umore ,erano passate due settimane ormai dalla sua litigata con Corvina.
Appena mise piede fuori dal letto notò una lettera sul pavimento.
- Ma ... Questo è , lo stemma di Tamaran! - esclamò confusa.
Prese la lettera e ne lesse attentamente il contenuto.

Principessa Koriand'r , vi ricordiamo che, a breve, vi sarà la celebrazione del vostro ingresso in società come seconda in linea di successione al trono:il vostro compleanno.
Dovreste tronare qui per prendere parte al ballo annuale del coutillon.
Vi verranno presentati i vostri pretendenti e le varie famiglie di nobili.
Vi viene raccomandata la presenza dei vostri amici.
Il Gran Consiglio di Tamaran.

La ragazza di precipitò fuori dalla stanza, aveva ancora il pigiama scomposto, i capelli in disordine e la lettera in mano.
- Ragazzi! - gridò .
Ancora assonnati, i Titans, si voltarono sconvolti.
- Ti pare questa l'ora di gridare così? - sbottò Corvina.
Stella la ignorò , attraversò il salotto ed arrivò in cucina.
I Titans, seduti al bancone la fissavano sconvolti, non capivano che le prendesse.
Stella, troppo emozionata per conferire parola, passò la lettera a Cyborg, l'unico dei suoi amici che sembrava sveglio e reattivo.
Il ragazzone lesse tutto attentamente.
Passò la lettera agli altri, Corvina lesse ad alta voce.
- E' vero! Fra una settimana è il tuo compleanno! - esclamò BB .
Stella annuì.
Se ne era quasi scordata anche lei in quei giorni, tutto quello che era successo le aveva lasciato l'amaro in bocca, era veramente felice di poter finalmente fare qualcosa per se stessa, per sentirsi ammirata, al centro dell'attenzione, per poter star bene.
Robin scosse il capo incredulo.
- Ti ... Presenteranno dei pretendenti? -
Stella ignorò il tono geloso del ragazzo, non voleva riprendere i soliti drammi.
- Sì, su Tamaran ci si dovrebbe sposare a tredici anni, io ho perso l'opportunità e ora ho diciotto anni .... Devo per forza conoscere qualcuno! -
Cyborg e BB osservarono l'espressione ferita dell'amico ,stavano per intervenire ma l'aliena non gliene diede il tempo.
Corse via come un piccolo tornado e lasciò la lettera sul bancone.
- Evidentemente è molto felice - osservò BB
- Anche troppo, non so se riuscirò a sopportare tutta questa felicità - mormorò Corvina.
Robin sorrise appena.
- E' bello vedere che sorride di nuovo -
Gli altri tre lo guardarono , avevano lo sguardo compassionevole di chi prova pena.
Robin non voleva essere compatito, men che meno dai suoi più cari amici.
- Via quelle facce! Non voglio farvi pena .... Sto bene - rispose brusco.
Corvina sapeva che lui non stava bene, che non sarebbe mai stato bene, almeno finché non riavrebbe avuto l'amore della sua vita con sé,al tempo stesso, anche se voleva aiutarlo, la cosa la feriva profondamente.
Si sorprese a pensare : "perché io non vado bene per lui?".
Le domande della maga non trovarono risposte, forse non c'era risposta, anche se, oggettivamente, lei era la sua anima affine, Stella aveva preso il suo posto nel cuore di Robin, e quello, valeva più di mille  altre cose.
Abbassò il capo, si costrinse ad accettare il rifiuto e negò la propria tristezza per il suo bene.


Una settimana corse in fretta.
Stella sorrideva mentre i ragazzi le cantavano "tanti auguri a te".
Solitamente, le persone normali, si sentivano in imbarazzo durante la canzoncina famosa di auguri, a Stella, invece, che di normale aveva poco, la cosa sembrava divertire parecchio.
- Buon compleanno piccola! - esclamò Cyborg porgendole una grande scatola rosa.
Stella guardò i suoi amici, aveva un'espressione sorpresa in volto.
- Non ... Non era necessario che mi procuraste un presente ... - borbottò.
In realtà, sperava davvero che i suoi amici le avessero fatto un regalo.
- Su, smettila con i convenevoli e aprilo - ordinò Corvina.
La ragazza fece quanto detto.
Aprì il regalo e fu piacevolmente sorpresa.
Le avevano regalato una trousse per i trucchi e un tenero pelouche a forma di orsetto, era tutto beige con il pelo riccio e aveva un fiocco viola attorno al collo.
Gli occhioni neri del pupazzo la fissavano .
- Oh ma è .... Così tenero! - esclamò lei prendendolo fra le braccia.
- Sapevo che ti sarebbe piaciuto! Corvina e Robin lo trovavano inquietante - azzardò BB.
Stella sorrise.
 - Invece è molto carino e ... Morbido ! - esclamò lei con un sorriso enorme.
Abbracciò ciascuno dei suoi amici e poi li avvisò.
- Dobbiamo partire fra un'ora, vado a prepararmi,fatelo anche voi, vi prego -


Qualche minuto dopo si ritrovarono tutti di fronte alla Titan Ship .
Quando la navetta si staccò da terra , Stella sentì un tuffo al cuore.
Stava per tornare a casa, per fare il suo balzo in società, si sentiva emozionata e stordita, non vedeva l'ora di conoscere gente e di poter voltare pagina, di smetterla di dipendere da Robin.
Si ripeteva il suo mantra in testa, quello che l'aveva accompagnata sempre, finché non conobbe lui.
"Le donne non hanno bisogno di uomini, le donne sono forti, indipendenti, sono gli uomini a dipendere da loro e non il contrario, una donna è una cavalla selvaggia, non può essere domata, deve solo trovare qualcuno altrettanto selvaggio da correre con lei. La donna non corre dietro all'uomo, non si adatta al suo ritmo, lui si adatta al suo, lui le corre dietro, e se non vuole farlo, può andarsene, la donna è libera e indipendente, non ha bisogno di un uomo a reggerle in piedi la vita".
Mentre la sua mente le ricordava che , da sola, poteva farcela, il suo cuore le sussurrava che un uomo non era poi tanto male.
Così, combattuta fra ragione e sentimento, Stella decise di dormire.


Un tremore allarmante la fece svegliare bruscamente.
Accese il microfono per sentire gli altri.
- Che succede?!- chiese spaventata.
Nessuna risposta.
Stella iniziò a spaventarsi, poi sentì Robin.
- Stella, ci attaccano .... Devi ..... -
La principessa aliena non riuscì a sentire il seguito, la trasmissione si interruppe e lei rimase per un attimo stordita ed esterrefatta.
Capì che qualcosa doveva fare.
Guardò fuori e notò un drago alato color zaffiro.
L'aliena riconobbe il ragazzo in groppa alla bestia.
Decise di uscire, nello spazio.
Volando, si diresse verso il ragazzo, era una delle guardie di Tamaran, erano vicini al suo pianeta natale.
Urlò.
- Arresta gli attacchi! Sono io! Fermatevi! -
Il ragazzo riconobbe l'aliena e ordinò ai suoi compagni di smettere di attaccare.
Quando Stella rientrò in navetta si sentì una vera eroina, si sentì importante, aveva fatto cessare gli attacchi delle guardie, ci era riuscita da sola.
Purtroppo Cyborg stava ancora lavorando alla radio ricezione, non poté sentire i suoi amici che si compliementavano per le sue gesta.
La ragazza sospirò, erano arrivati.
Poteva scorgere la sabbia color ametista, il palazzo reale che si ergeva a spirale proprio di fronte i loro occhi.
Un pianeta popolato dal nulla più assoluto , reso imponente da quella costruzione gigantesca.
Tutti i sudditi, vivevano a palazzo, non c'erano case né strade, solo il castello.
I ragazzi atterrarono e camminarono per tutta la rampa di scale a chiocciola che portava fino all'ultimo piano, il piano dei nobili.
Galfor, con la sua corona sul capo, si erse di fronte ai giovani, sembrava anche più grosso e massiccio dell'ultima volta.
BB indietreggiò istintivamente, sussurrò in direzione di Cyborg.
- Quest'uomo non finirà mai di spaventarmi-
Cyborg, di tutta risposta , sorrise , in fondo però anche lui era d'accordo.
Galfor si avvicinò a Stella e la prese fra le sue forti braccia.
- Bentornata a casa principessa -
La ragazza lo abbracciò forte.
- Grazie, come stai? -
- Bene, voi? -
- Sto bene .... Sono molto emozionata -
Galfor notò l'espressione colpevole di Robin, lo guardò in cagnesco e scosse il capo.
Il ragazzo capì perfettamente.
Abbassò il capo , si sentì veramente male, quasi diede di stomaco.
I ragazzi entrarono a palazzo, attraversarono un lungo corridoio calpestando un sontuoso tappeto rosso.
Le pareti bianche erano tempestate di ritratti della famiglia reale, c'erano delle lanterne di fuoro appese alle colonne portanti.
I Titans si sentirono improvvisamente piccoli e inutili di fronte a tutta quell'imponenza.



La sera, Stella , affacciata dal balcone della sua camera, guardava il cielo di Tamaran, buio e di un viola talmente scuro da far cadere nell'ombra ogni sfumatura della sabbia e di rocce varie.
Perfino il volto della ragazza era immerso nell'oscurità di quella notte.
Sentì bussare alla porta, credendo fosse Galfor, aprì.
Robin le si parò davanti agli occhi, aveva un'espressione ansiosa e preoccupata.
Stella lo lasciò entrare.
- Devo parlarti, non posso più aspettare .... -
L'aliena iniziò a spaventarsi.
  
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