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Autore: BabyLolita    16/08/2014    2 recensioni
Vorrei dirti quello che penso di te, ma non posso farlo. Vorrei poter esprimere liberamente i miei sentimenti, ma la nostra attuale situazione mi impedisce di confessarti tutto. Vorrei gridare al mondo quanto ti trovo stupenda, ma se lo facessi rovinerei tutto quanto.
La nostra relazione si basa su un accordo che non posso infrangere, perché se ti confessassi ciò che provo davvero, perderei tutto quello che sono riuscito ad ottenere. Perché tu hai bisogno di me, ed io ti amo più di chiunque altro al mondo.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nathaniel, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il battito del mio cuore è accelerato. Molto accelerato. Troppo accelerato. 
Se se ne accorge sono morto. Se se ne accorge sono morto. Se se ne accorge sono morto! 
Deglutisco a forza e tento di distrarre la mia mente da questa situazione assurda mentre il corpo della ragazza che mi fa battere il cuore preme a forza contro il mio. 
Chiunque tu sia dall’altra parte dell’armadio, muoviti ad uscire da questo dannato ufficio! 
Mentre mi morsico per l’ennesima volta il labbro sento Celeste muoversi ancora ma questa volta è il suo viso che si sposta voltandosi nella mia direzione. I suoi occhi osservano prima le mie labbra ormai massacrate dai morsi poi si spostano sui miei occhi sigillandomi in un istante eterno. Sento il suo fiato sulle mie labbra ed in un attimo succede. Sento il mio corpo fremere in un brivido di eccitazione mentre il mio membro decide di rendersi partecipe della situazione. Sono consapevole di non poter controllare questo istinto e prego solo che non se ne accorga. I suoi occhi non lasciano nemmeno per un istante i miei quando, finalmente, dall’altra parte i suoni cessano e la stanza resta vuota. Immediatamente spalanco la porta dell’armadio uscendo in fretta e furia cercando di nascondere il più possibile il fatto che sono eccitato. Celeste mi guarda senza dire niente. Incrocia le braccia e mi fissa mentre riprendo a morsicarmi il labbro per l’ennesima volta, in preda al nervosismo e all’imbarazzo. Questione di pochi secondi e lei se ne va, lasciandomi solo con i miei bollenti spiriti.
Il giorno dopo rientrare a scuola è orribile. L’angoscia mi assale da dentro. Sono terribilmente spaventato poiché temo che lei si sia accorta della mia “reazione” di ieri. Ho paura di incrociarla per i corridoi e, per la prima volta, sono quasi tentato di tagliare e tornare a casa ma sono consapevole che i miei genitori, soprattutto mio padre, non approverebbe la cosa. Giro per i corridoi facendo bene attenzione a non incrociarla. La mattinata si svolge abbastanza tranquilla e la campanella del secondo intervallo suona. Compilo le ultime scartoffie e decido di andare a prendere una boccata d’aria. Esco in cortile e respiro a pieni polmoni. Osservo il cielo azzurro e mi perdo nella sua maestosità. 
A parte tutto, oggi è proprio una splendida giornata! 
I miei pensieri positivi però svaniscono proprio mentre nascono. Quando abbasso lo sguardo noto Celeste sotto un albero, tra le braccia di Armin, mentre si baciano. Mi sento un idiota. Un grossissimo idiota. Un emerito idiota. Cerco di andarmene ma i miei occhi restano incollati a quella scena esattamente come i miei piedi per terra. Non appena vedo le loro labbra separarsi osservo Armin allontanarla imbarazzato e, mentre si gratta la testa nervoso, il suoi occhi mi notano mentre sono ancora imbambolato come uno stoccafisso. Lo guardo indicarmi con il dito mentre Celeste si volta a fissarmi. Basta un suo sguardo che il mio corpo freme. Mi giro e rientro in fretta nel liceo. 
Se non volevo incrociarla prima figuriamoci se voglio incrociarla ora! Che figura di merda! 
Cammino svelto ma non abbastanza. Una mano mi afferra e quando mi volto i suoi occhi mi ghiacciano il sangue nelle vene.
   «N-non ho visto niente.» balbetto cercando di liberarmi di quella situazione imbarazzante.
   «Vieni con me.» aibila svelta iniziando a trascinarmi non so dove.
Perché diavolo la sto seguendo?! 
Mi chiedo insistentemente mentre saliamo le rampe di scale che ci conducono sul tetto. 
Perché diavolo non mi ribello?! 
Cerco di divincolarmi dalla presa ma Celeste me lo impedisce. 
Sei davvero un imbranato! Un imbecille! 
La porta del terrazzo si spalanca e Celeste entra richiudendola alle mie spalle.
   «Siediti.» mi dice indicandomi un angolo del terrazzo.
Ubbidisco. Ho come l’impressione che, se solo volesse, potrebbe scaraventarmi giù dal tetto come se niente fosse. Mi siedo e lei fa altrettanto accomodandosi accanto a me. I suoi occhi mi fissano imperterriti e subito distolgo lo sguardo.
   «N-non ho visto niente ti ripeto.» dico mordendomi il labbro.
   «Lo stai facendo di nuovo.»
   «Che cosa?»
   «Quello.»
   «Quello cosa?»
   «Quella cosa di morderti il labbro. Lo hai fatto anche ieri nell’armadio e lo stai facendo anche adesso. È un tic che hai da molto?»
   «Guarda che non lo faccio così spesso.»
   «È vero. Lo fai solo quando sei nervoso a quanto pare.»
La osservo allibito. 
Da quanto mi osserva per essersi accorta di questo?
   «Io…in ogni caso non dovremo stare qui. Se ci becca la preside è la f---»
   «Eh piantala di essere così. Non ti stufa seguire sempre e solo le regole?»
   «Beh è il mio lavoro.»
   «Ma evadi un po’ da questa monotonia!»
   «In ogni caso dovremo andarcene.» dico alzandomi in piedi, ma subito Celeste mi ritira a terra.
   «Fermo lì.»
   «S-si signora.» dico portandomi una mano sulla tempia come a ripetere il saluto militare.
Celeste mi guarda sbigottita e mentre inizio ad insultarmi mentalmente per l’ennesima figuraccia la osservo nascondere un sorriso. Cerco di scorgere meglio quella sua espressione divertita quando le sue parole trafiggono il mio cuore:
   «Perché stavi li a fissarci?»
   «N-non ho visto proprio niente io…»
   «Bugiardo. Non essere bugiardo. Odio i bugiardi.» 
Bene, altra cosa da mettere nell’elenco dei motivi per il quale non potrò mai piacere a Celeste.
   «Io…è stato un caso. Stavo uscendo e vi ho visti. Tutto qui.»
   «C’è differenza tra il vedere e il restare a guardare. E tu stavi guardando.»
   «N-non è vero.»
   «Nath…»
   «N-non é... del tutto vero. Mi è sembrato… strano e allora sono rimasto imbambolato.»
   «Due persone che si baciano sono strane?»
   «No… ma tu e Armin che vi baciate siete… beh… non sapevo fosse il tuo ragazzo.»
   «Non è il mio ragazzo»
Il mio cuore si sente sollevato per un istante. 
Ma… un momento… allora perché? 
   «Ma…vi stavate baciando e---»
   «E allora? È stato solo un bacio! Che c’è di tanto strano?»
   «Beh ecco… veramente io…»
   «Ohoh ma non mi dire… non hai mai baciato una ragazza?»
   «Ti sembrano domande da fare?!»
Riprendo a mordermi il labbro incessantemente.
   «Lo stai facendo ancora.»
   «Non lo faccio apposta!» grido con voce stridula, troppo agitato per reggere ancora il suo confronto.
   «Nath…»
Mentre mi chiama il suo volto si avvicina al mio. Osservo ogni sfaccettatura del suo viso diventare sempre più definita man mano che si avvicina a me. Resto immobile trattenendo il respiro fino a quando sento nuovamente il suo fiato sulle mie labbra. Il mio volto è rosso come il fuoco e me ne accorgo da come Celeste lo osserva insistentemente. Le sue labbra sfiorano le mie ed in quel momento lei si allontana. La guardo fissarmi ancora un attimo mentre riprendo a respirare. Quando mi calmo sufficientemente la guardo estrarre dalla tracolla il suo taccuino e prendere appunti mentre mi osserva.
   «Si può sapere che stai facendo?!» le chiedo esasperato dal corso degli eventi.
Lei non mi risponde ma continua a guardarmi a tratti per poi sparire dietro al suo taccuino. Quando ha finito, ripone la penna e chiude il taccuino, poi torna a fissarmi.
   «Sai cos’è questo?» mi chiede poi indicando il suo amato “prendi appunti”
   «U-un… taccuino?»
   «Esatto, Sherlock. È esattamente quello che sembra, ma per me è molto di più.»
La guardo mentre lo apre e lo sfoglia ed in un attimo il suo sguardo diventa come sognante.
   «Io… voglio fare la scrittrice. È il mio sogno fin da quando sono piccola. Ho sempre desiderato scrivere parole e storie in grado di emozionare le persone, di far vivere loro le mie esperienze attraverso i miei racconti. Quando sono arrivata qui alcuni anni fa avevo appena iniziato a scrivere racconti fantasy e grazie ad Armin e alle sue conoscenze dei videogames sono stata in grado di sviluppare un sacco di idee per le mie storie! Per questo passavo tutto quel tempo con lui. Ma ora sono cambiata, sono cresciuta, e so che le storie necessitano anche di qualche sfaccettatura romantica per funzionare al centro per cento. Così ho chiesto ad Armin di aiutarmi ancora una volta ma, quando gli ho proposto di baciarmi perché avevo bisogno di ricordare cosa si provava, lui si è sentito talmente in imbarazzo che è scappato via. Poco tempo dopo la direttrice mi ha sequestrato il quaderno e poi… il resto lo sai. Stamattina Armin è venuto a cercarmi dicendomi che accettava di darmi una mano ma, quando ci siamo baciati non è… scattato niente. Il suo modo di reagire non mi ha trasmesso nulla. Nulla che potessi tramutare in parole. In quel momento mi ha indicato te ed è bastato un attimo per ricordarmi di quello che è successo nell’armadio e mi è venuta un’idea. Ti ho seguito e ti ho portato qui per farti la stessa proposta che ho fatto ad Armin e, a quel che ho visto dalla tua reazione precedente, la tua emotività è proprio quello che sto cercando.»
La osservo sbigottito mentre cerco di afferrare chiaramente ogni sua parola. 
Lei vuole che io diventi…
   «Un momento… io cosa… c’è… chi… insomma…»
   «Nath mi serve qualcuno con cui fare pratica ed imparare. Qualcuno di emotivo che reagisca a gesti e comportamenti che si hanno normalmente in una relazione amorosa. Mi serve capire cosa si prova a baciare qualcuno e come quel qualcuno reagisca prima, durante e dopo. Con Armin non ha funzionato perché non è sufficientemente emotivo ma tu… tu sei perfetto.»
   «Intendi dire che… inizieremo una relazione?»
Troppe informazioni. Troppe emozioni. Troppo in fretta. Qualcuno fermi tutto!
   «Non proprio ma ho bisogno che tu, quando mi serve, ti comporti da fidanzato in modo che io possa comprenderne il funzionamento.»
Cerco di captare ciò che le sue parole trasmettono ma la confusione regna sovrana. Inizio a grattarmi la testa per cercare di raccapezzarmi ma proprio non ce la faccio. Celeste continua a fissarmi mentre il mio sguardo confuso la travolge. La guardo mentre sospira e si alza.
   «Lascia stare. Immagino che questo sia troppo per te.»
Mentre si allontana afferro istintivamente la sua mano. Lei si volta fissandomi ed io distolgo lo sguardo:
   «B-basta che finga di essere al tuo ragazzo quando ti serve giusto?»
   «Esatto.»
   «P-posso provarci. Ma non garantisco niente.»
Quando la guardo in preda all’imbarazzo tutta la mia agitazione scompare. I suoi occhi sono luminosi e brillanti e sul suo volto è ricomparso quel sorriso che avevo visto tanto tempo fa. Il mio cuore perde un colpo mentre si getta su di me abbracciandomi:
   «Grazie mille! Non sai quanto mi sarai d’aiuto!»
Quindi… sotto la sua corazza c’è… questo? 
Le mie braccia l’avvolgono d’istinto perché sento come se fosse diventata mia. 
Mi basta fingere di essere il suo ragazzo. Mi basta essere qualcuno che le serva per i suoi racconti. Mi basta questo se mi permette di vedere quel suo splendido sorriso. Sono felice. Felice che abbia scelto me e felice che quel bacio con Armin non abbia significato niente. 
Quando Celeste si allontana dal mio petto i suoi occhi incrociano i miei ed il suo sguardo è tornato quello di sempre.
   «Baciami.»
Le parole cadono come un fulmine a ciel sereno ed in un istante mi paralizzo.
   «C-come prego?»
   «Ho detto baciami.»
So cosa significherà questo bacio per lei. Lo so benissimo. Inizio a mordermi disperatamente il labbro mentre realizzo ciò che significherà per me. Siamo su due piani totalmente diversi. Piani dannatamente svantaggiosi ma allo stesso tempo vantaggiosi per me, che sono innamorato di lei. Raccolgo tutto il coraggio che ho in corpo e avvicino la mia mano tremante alla sua guancia. Lei si lascia accarezzare appoggiandocisi sopra.
   «C-chiudi gli occhi.»
La mia flebile voce è pari ad un sussurro ma lei la sente e, facendo cenno di si con la testa, chiude gli occhi. Osservo il suo volto candido aspettare che il mio si avvicini al suo e cerco di farlo in modo naturale. Non appena siamo abbastanza vicini vedo le sue labbra dischiudersi ed in un lampo di paura ed agitazione mi allontano. Celeste riapre gli occhi ed io mi gratto la testa mordendomi il labbro:
   «S-scusa io… proprio non ce la faccio…»
   «Mmm… è interessante.»
   «Che cosa?»
   «Questo… tutto questo. Tu. Le tue reazioni. È davvero molto… interessante.»
   «Si però io…non ce la faccio, scusami.»
   «Se non sbaglio è il tuo primo bacio giusto?»
   «Io… beh… ecco…»
   «Shhh, non ho bisogno di conferme. Facciamo così, siccome il mio primo bacio l’ho già dato anni fa non posso ricordarmi quello che si prova, ma tu si. Invertiamo le parti per questa volta. Io bacerò te, ma tu devi descrivermi esattamente tutto quello che provi. Fingi di amarmi e descrivimi quello che secondo te proverebbe una persona innamorata che da il suo primo bacio alla persona che ama. Puoi farlo?»
   «Io…» per un istante realizzo che per me non sarà difficile descriverlo. Non sarà difficile perché io l’amo davvero. Non dovrò fingere di provare qualcosa per lei. Ma dovrò fingere di stare fingendo di amarla. «possiamo provare.»
Celeste mi sorride e si avvicina a me. Io resto fermo immobile.
   «Ehy non devi essere una statua.»
   «S-scusa.»
Cerco di sembrare il più naturale possibile mentre il mio cuore tamburella nervosamente.
   «Dimmi cosa provi»
La osservo avvicinarsi a me lentamente, come una gatta che si avvicina alla preda.
   «S-sono agitato, nervoso ed emozionato. Sento che il momento più bello della mia vita si sta avvicinando ma non so come affrontarlo. Non ho mai baciato nessuno e non so cosa devo fare. Ho paura di fare brutta figura, di non essere all’altezza, di fare così tanti errori da schifare la persona che amo facendola fuggire ad anni luce da me.»
   «Continua…» mi sussurra mentre si inginocchia davanti a me accarezzandomi il viso con le mani.
   «I-il cuore mi batte all’impazzata mentre mi accarezzi il viso e sento che se il tempo si fermasse adesso sarei la persona più felice di questo mondo. Sono terrorizzato dal pensiero di deluderti e non voglio che tu abbia una cattiva impressione di me. Voglio renderti felice e dimostrarti che posso farlo e so che il primo bacio tra due persone è tutto e quindi cerco di elaborare un modo per renderlo perfetto.»
I suoi occhi si spostano ad osservare le mie labbra che sto ancora mordendo e lei me le accarezza gentilmente con il dito facendo fermare quella tortura.
   «Ancora…» sussurra con una voce così flebile e sensuale da mandarmi fuori di testa.
Chiudo gli occhi d’istinto sentendola così vicina.
   «Eccolo, il momento è arrivato. Chiudo gli occhi preparandomi per il momento cruciale. Sento il tuo fiato sulle mie labbra e sono così emozionato da sentirmi impazzire. La tua voce che sussurra nelle mie orecchie è il colpo di grazia. Non ce la faccio più. Ti voglio. Adesso. Voglio che tu sia mia e di nessun altro. E voglio sigillare questa cosa con un bacio.»
Le mie parole si fermano per un istante e lei subito azzera il contatto tra noi. Le sue labbra umide premono contro le mie. Sono paralizzato ma felice. Vorrei stringerla tra le mie braccia ma ho troppa paura di sbagliare e sono troppo emozionato per fare qualsiasi movimento. Resto immobile fino a quando le sue labbra si allontanano dalle mie.
   «Cosa provi adesso?» mi chiede poi mentre i miei occhi restano chiusi per l’imbarazzo.
   «S-sono felice. Estremamente felice. Dannatamente felice. È stato il momento più bello della mia vita, ma mi è sembrato durare fin troppo poco. Ne voglio ancora, ne voglio di più. Voglio che sia più lungo, più intenso, più sentito. Voglio che inizi e non finisca mai.»
   «Perfetto, e più intenso sia allora.»
   «Cos---»
Riapro gli occhi sbigottito dalle sue parole ma le mie mi muoiono in gola. Con un balzo si getta su di me sdraiandomi a terra e premendo le sue labbra sulle mie già dischiuse. In un attimo sento la sua lingua premere sulla mia e mi sento la testa scoppiare. 
Che faccio? Come reagisco? E se non lo faccio bene?
 
La sua lingua continua ad accarezzare la mia mentre fisso i suoi occhi chiusi. Chiudo anche i miei e mi lascio trasportare e la cosa mi sembra dannatamente… facile. Dopo un primo momento di insicurezza sento il mio corpo e la mia lingua muoversi di conseguenza. Sento la paralisi scomparire permettendomi di avvolgere il suo esile corpo fra le mie braccia. Sento il suo corpo reagire al mio tocco mentre continuiamo a baciarci. Poco dopo devo separarmi da lei per mancanza di ossigeno. Mentre riprendo fiato la sento ridacchiare.
   «Respira, o non potrai continuare.»
Mi rimprovera prima di baciarmi ancora con la stessa intensità.




Commento dell'autrice: saaaaaalve a tutti!! Maaaa...sono io, o qui fa caldo??? mamma mia che vampate mi sono venute mentre scrivevo sto pezzo xD mi sono immersa talmente tanto ad immaginare i dettagli e le sensazioni che mi è venuto caldissimo xD Spero che il capitolo vi sia piaciuto, mi sto divertendo un sacco a scrivere questa storia (non lo avrei mai detto O_o) e, a dirla tutta, non avevo in mente nulla mentre la scrivevo xD Ho scritto questo capitolo di getto e senza un'idea precisa e questo è il risultato (sinceramente mi piace molto!!) Vi piace come si stanno mettendo le cose tra i due? Spero di si! Lasciate una recensione se vi va =D
   
 
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