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Autore: Debby Malfoy    14/09/2008    3 recensioni
Salve! questa è la mia prima fic su Twilight... Bella giunge nella cupa cittadina di Forks...conosce Edward...ma se proprio lui cambiasse alcune scelte? Cosa accadrebbe? Come reagirebbe Bella? UNA NUOVA VERSIONE DI TWILIGHT BY ME!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ciao

 

 

Ringrazio ACQUA1879 per la recensione! Ecco il secondo capitolo…

 

Tutt’altro che felice, notai che il parcheggio si era riempito di auto similissime al mio pick up. Beh, almeno avevo la magra consolazione di passare inosservata con il mio vecchio aggeggio. Un altro punto a tuo favore, mio caro universo parallelo.

Entrai nella scuola e il contrasto freddo-caldo mi fece rabbrividire un po’.

Iniziai a guardarmi intorno con aria curiosa: mossa sbagliata. Tutti iniziarono a guardarmi, sicuramente certi di aver riconosciuto la figlia della moglie fuggiasca dell’Ispettore Capo Swan. Sospirai amaramente, cercando di far finta di niente, di non arrossire e soprattutto di non inciampare mentre pensavo a non fare tutte queste cose.

Osservai il mio orario e notai che, insieme a tutte le scartoffie donatemi dalla signorina Cope, vi era una piantina della scuola, che guardai una volta, furtivamente, per evitare di dare ulteriormente nell’occhio. Mi dovevo dirigere alla lezione di letteratura del professor Mason.

Mi accorsi di tremare per l’agitazione ma, lottando contro le mie gambe che ostentavano a muoversi, entrai comunque in classe.

Ovviamente, come previsto, tutti gli sguardi saettarono su di me: un privilegio di cui avrei fatto volentieri a meno. Inciampando nei miei stivali, mi diressi alla cattedra per far firmare i moduli all’insegnante, il quale mi scrutò con aria stralunata, facendomi arrossire violentemente.

Grazie al cielo, mi fece accomodare in ultima fila, dove prestai molta attenzione alla lezione, soprattutto per evitare di farmi distrarre da tutti quegli sguardi avidi di pettegolezzi.

La campanella suonò più in fretta del previsto ed immediatamente, un ragazzo con dei capelli neri e unticci mi si avvicinò:

< Piacere, sono Eric. Tu sei Isabella Swan, vero?>. Molto bene, a mala pena è finita la prima ora e già ricevo queste attenzioni. Troppe, per i miei gusti.

< Bella. Lieta di conoscerti, Eric>, dissi cercando di sorridere.

< Vieni da Phoenix da quanto ho sentito, no? > chiese, osservandomi stupito. Mi irritai leggermente, poteva almeno nascondere un pochino le sue sensazioni. Sapevo di non essere esattamente la bellezza che ci si aspetta di vedere appena si sente parlare di posti caldi e assolati: non sono né alta, né bionda, né sportiva. Inoltre non sono per nulla abbronzata, anzi, la mia pelle è diafana, senza dolci spruzzatine di lentiggini che ci si aspetterebbe di vedere su pelli così chiare.

< Sì, vengo proprio da Phoenix.>, risposi, cercando di mantenere un tono educato.

< Oh, beh…non sei molto abbronzata>. Tac! Ci avrei giurato.

< Bene Eric, ora devo andare nell’aula 6, se non ti dispiace…>, cercai di congedarmi in maniera non troppo sgarbata.

< Ti accompagno! Io devo andare nell’aula 4!>. A quanto pare la mia non abbronzatura doveva piacergli parecchio.

Il resto delle lezioni proseguì in maniera più o meno tranquilla. Soltanto il professor Varner, che sentii avrei odiato dal più profondo dell’anima, mi presentò ufficialmente alla classe e io salutai cordialmente i miei compagni, balbettando, arrossendo e inciampando. Dio, se mai avessero indetto il concorso per Miss goffaggine mi sarei presentata, sicura di ottenere il primo posto.

Alcuni compagni che si dimostrarono particolarmente audaci, si presentarono e mi chiesero come mi trovassi a Forks. Io cercavo di rispondere ad ognuno con un grosso sorriso. Se non altro, era un modo per iniziare.

Una ragazza mi era stata accanto praticamente ad ogni lezione e mi accompagnò a mensa. Era molto più bassa del mio metro e sessantacinque, aveva capelli ricci e scuri e occhi castani.

Entrando nella sala da pranzo, prima di dirigermi verso un tavolo con quella ragazza il cui nome, ricordai solo più tardi, era Jessica, il mio sguardo si posò su un altro tavolo in un angolo non molto illuminato. Quando notai le persone che lo occupavano, il mio cuore perse un battito.

 

Fine secondo capitolo…ho aggiornato presto! Spero mi vogliate lasciare un commentino…kiss.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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