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Autore: mik wicked    17/08/2014    4 recensioni
C é chi al dolore non sopravvive, chi combatte per sconfiggerlo e chi come Isabel cerca di sfuggirgli.
A lei basta un passo di danza, una melodia sussurata e in un attimo si dimentica della realtà che la circonda. Eppure questo non basta, perché gli incubi tornano e non se ne vanno via facilmente.
Genere: Azione, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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SOLO UN PASSO

Isabel viveva a passo di danza. Era quella l'unica cosa che le permetteva di sopravvivere ogni giorno a quella realtà soffocante. Dolori su dolori aveva dovuto subire, fosse stato chiunque altro avrebbe ceduto subito a tutto questo peso, ma non lei. A lei bastava un solo passo per riuscire a scappare da quel mondo.
Chiudeva gli occhi, prendeva un respiro profondo e poi li riapriva. Ed ecco dinanzi a lei una nuova dimensione fatta di musica e movimenti, leggeri spostamenti d'aria, piccoli respiri che la liberavano, un passo per ogni parola non detta, una giravolta per ogni grido trattenuto, un movimento per ogni ferita subita.
In quei momenti tutto sembrava svanire come petali al vento.
Un, due, tre, passo.
Un, due, tre passo.
E ricominciava, girava e girava finchè non le rimaneva più fiato nel corpo, finchè i muscoli non chiedevano clemenza, finchè non aveva più energie. Solo allora si permetteva di fermarsi e di riposare. Era in momenti come quelli che non aveva nemmeno le forze per pensare alla sua situazione, era in quegli istanti che riusciva a raggiungere la pace.
La musica è capace di portare la mente lontano, così lontano che diventa difficile tornare indietro, soprattutto per chi come lei non voleva ritornare. Quando non rimaneva più nessuno, o quasi, perdevi ogni speranza.
Lei però non si sarebbe fatta sconfiggere dalla sfortuna. Perchè sì, per lei era tutta una questione di Destino, con la D maiuscola. Se aspettavi il momento giusto sarebbe arrivata anche la tua fortuna, ecco come la pensava Isabel.
L'unico problema era che lei aveva aspettato tanto, forse troppo. Avrebbe dovuto lasciarsi andare?
Non lo sapeva, così cominciava di nuovo a danzare, a muoversi in quei passi che per lei erano diventati più necessari dell'aria che respirava, più necessari dell'acqua e del sole. Era la musica a passo di danza che le permetteva di vivere, era solo un passo quello che la distanziava dalla distruzione. Sembra così tragico eppure era vero, il confine era maledettamente vicino e allo stesso tempo sembrava un incubo.
Uno di quei incubi in cui finisci dormendo senza nemmeno accorgertene, dove all'improvviso di ritrovi a scappare da qualcosa che non conosci, rimani senza fiato, più corri e più quella cosa si avvicina finchè non ti raggiunge, ti afferra, ti stritola e puff. Proprio in quel momento ti svegli col fiato corto nel tuo letto, ansimando, col volto sudato e le mani strette a pugno mentre fissi il vuoto.
Solo un incubo, è solo un incubo si ripeteva Isabel. Eppure quell'incubo tornava sempre, era sempre lì, pronto a prenderla quando meno se l'aspettava. E quando credeva di essere riuscita a seminarlo se lo ritrovava all'improvviso davanti, che incombeva su di lei senza lasciarle nemmeno un respiro.

ANGOLINO AUTRICE
Ciao ragazze/i :D questa dovrebbe essere una one-shot, però se qualcuno volesse saperne di più potrebbe facilmente diventare una storia, aspetto solo i vostri commenti :D una parola e io scrivo!
Intanto spero che questo piccolo prologo vi piaccia, non so come ma è uscito fuori dalla mente senza lasciarmi il tempo di capire cosa stavo facendo. Avete ad esempio quei momenti in cui non state facendo nulla e all'improvviso vi ritrovate col bisogno assurdo di scrivere parola per parola delle emozioni suscitate da una canzone? Ecco, questo è uno di quei momenti per me xD Buona lettura, spero che vi piaccia quello che ho scritto :)
   
 
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