[Dal prologo]
Si rifugiò come al solito in bagno, le gambe che tremavano, la mente che non capiva quello che stava per fare, prese la lametta e iniziò a fare piccoli graffi e tagli sui polsi e sulle braccia, il sangue che sgorgava provocando un dolore fortissimo, una voglia indescrivibile di morire.
Aurora si svegliò di soprassalto, scacciando quel brutto sogno vissuto in realtà solo un mese prima. Si asciugò la fronte sudata con il lenzuolo, scuotendo la testa spaventata e controllando l’ora. Le quattro e mezza del mattino, troppo presto per alzarsi.
Così, facendo dei respiri profondi, chiuse gli occhi e tornò a dormire.