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Autore: Eris_tan    18/08/2014    4 recensioni
Se ci fosse stato altro, prima di Divergent? Se altri avessero cercato di scappare da Chicago? Alexandra è un Erudita e sta per decidere per il resto della sua vita.
***
E' un po' di tempo che avevo quest'idea in testa e mi è sembrata una buona idea metterlo per iscritto. O almeno credo, questa è la mia prima long, in un certo senso. Recensite, vorrei sapere che ne pensate.
Buona lettura!
[STORIA INTERROTTA]
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 2 

Mi giro di scatto e mi ritrovo davanti un Escluso.
Ha lo sguardo vacuo,il volto sofferente e marchiato dai segni della denutrizione.
E' magrissimo e malfermo sulle gambe, attorno alla destra ha una fasciatura giallastra e macchiata da sangue rappreso.
Eppure, si avvicina rapido e inesorabile.
-“C-cosa vuole?”-non credevo che la mia voce sarebbe uscita così tremante-”Se è qui per il cibo lo prenda, a me non serve!”-sta continuando ad avvicinarsi.
Più vicino.
Più vicino.
Sempre di più.
Ad un certo punto, all'improvviso, l'Escluso si getta verso di me, furioso e con una luce preoccupante negli occhi, e mi ritrovo a fare la cosa più improbabile che potessi mai fare. Lo colpisco con forza usando il cesto. L'uomo si dissolve sotto i miei occhi, come fosse di vapore, e così tutto l'ambiente circostante sembra sciogliersi.
Dove mi stanno portando? Il fumo si sta addensando e prendendo forma rapidamente.
Mi trovo in un piccolo vicolo dall’odore pungente.
E’ buio, e sono circondata da cartacce e bidoni della spazzatura.
Cosa mi succederà ora? Si sta facendo sempre più scuro e comincio a sentire freddo.
Mi guardo intorno: a meno che non mi nasconda dentro a un cestino dell’immondizia, non so dove andare per non morire di freddo.
Sto prendendo in considerazione l’idea di correre per riscaldarmi, ma la strada si apre in due sotto di me e mi ritrovo a precipitare nel buio per tempo indefinito.
Secondi, minuti, ore. Che differenza fa? Vorrei solo fermarmi.
Ed è quello che succede. Sorprendemente, cado in piedi. La mia fortuna purtoppo finisce lì.
Sento un ringhio sommesso dietro di me e mi giro. Dietro di me c’è una pantera enorme, con le zanne pronte a sbranarmi e il pelo ritto.
Non avevo mai visto un animale del genere prima d’ora, solo sui libri di testo e in una vecchia fotografia in biblioteca.
In tutta sincerità, avrei comunque volentieri fatto a meno di averci un incontro così ravvicinato.
Considerando che sono in una buca sotto terra, con le pareti liscie e senza via d’uscita.
-“Merda.”
Un altro ringhio. Cerco qualcosa con cui difendermi, ma non c’è niente qui sotto, a parte delle ossa e dei teschi sparsi qua e là...un attimo, ossa e teschi?! Seriamente?
La pantera continua ad avvicinarsi con passo lento e sinuoso. Ha capito che non posso scappare, quindi se la prende comoda e mi lascia contemplare la mia morte imminente. Un pensiero davvero carino.
E se invece di ferirla, mi dico, cercassi di calmarla?
Suona molto come un suicidio, ma io non ho altra possibilità. Tanto vale tentare.
Respiro profondamente, chiudo gli occhi e allungo la mano verso il muso della pantera.
L’animale esita, il suo respiro dapprima irregolare e furioso sembra rilassarsi, alitandomi fiato caldo sulla mano.
Apro gli occhi lentamente, con la paura che la pantera mi salti addosso e mi sbrani senza pietà, ma quando apro gli occhi non vedo la pantera, ma un gatto nero che mi fissa con i suoi occhioni di un verde ipnotico, magnetico.
a scena circostante sembra sciogliersi, e io mi ritrovo di nuovo nella stanzetta del test, con Adam che mi da le spalle e batte velocemente le dita sul computer. Sembra nervoso.
-“Diamine!”-è la prima volta che sento un Pacifico imprecare. In effetti, sembra quasi una cosa strana. Qualcosa non va. -“Alexandra, il tuo test è risultato inconcludente”
Strano, come poche parole possano far crollare il tuo mondo, pezzo per pezzo.
-“C-come?”
-“Hai capito bene”-mi risponde freddamente-“Ora va, inserirò manualmente che sei uscita Erudita”
-“Voglio sapere il mio vero risultato.”
-“Intrepidi, Pacifici ed Eruditi”-Adam scandisce le parole lentamente, come se solo pronunciarle gli provocasse una grande fatica, per poi riprendere il tono freddo di prima-“E ora vattene, ragazzina. Veloce. Vai!”


-“Alex, allora?”-la voce di Miles dietro di me mi fa sussultare.
Mi giro velocemente.
-“Miles, ehi.”-accenno a un mezzo sorriso, anche se ho il sospetto che sembri più la smorfia di qualcuno che si è appena mangiato un limone-“Mi hai fatto prendere un colpo.”
-“Scusa”
-“Non ti preoccupare”
-“Allora, il test? Tutto bene”
-“Eh?”-mi giro verso di lui, per poi rendermi conto della domanda, affrettandomi a mentire di risposta.-“Uhm, sì. Tutto bene.” -“Okay”-Miles annuisce, non ancora del tutto convinto-“E il risultato?”
Merda.
-“Lo sai che non si può rivelare, no?”-dico ridendo, cercando di non lasciar trapelare la paura che mi sta logorando dentro.
-“Oh, andiamo! Non te ne è mai fregato un fico secco delle regole, non è che ne potresti infrangere un’altra?”
-“Sto diventando una brava persona, a differenza tua, Benson”-dico prendendolo in giro, così che creda che vada tutto bene. -
-“Ma senti questa!”-Miles scoppia a ridere.
-“Facciamo uno scambio: tu mi dici il tuo e io il mio”-propongo, per poi pentirmene non appena pronuncio le ultime sillabe. -“Erudito. Non che sia una gran novità.”-fa un mezzo sorriso-“E tu?”
Mi guardo rapidamente intorno e esco di fretta tirandomi Miles dietro, mugugnando un “non qui” appena percettibile, raggiungo un vicoletto dove sono sicura che nessuno ci sentirà. Lui mi rivolge uno sguardo confuso.
-“Perchè tutta questa scena?”-
-“Inconcludente”-mormoro piano, per poi mordermi ferocemente il labbro inferiore.
-“Eh? Cosa?”
-“Inconcludente”-ora ho alzato un po’ la voce-“E’ quello il mio risultato. Eruditi, Intrepidi e Pacifici.”
-“C-come?”-lo ho davvero sconvolto.
-“Hai capito”
- “Che hai intenzione di fare?”-Miles abbassò il capo. Mi distruggeva vederlo così per colpa mia.
-"Non lo so.."-dico a mezza voce, appoggiando la schiena al muro, rimanendo a testa bassa a mia volta-"Da un lato io non sono mai davvero appartenuta a questo posto, lo sai perfettamente, ma dall'altro non potrei mai abbandonare te, o la mia famiglia"-faccio un gran sospiro -"Non credo di essere la persona qualificata per questo tipo di scelta".
Miles continuava a guardarmi, quando a un certo punto mi prese delicatamente il polso.
-“ Alexandra.”. Alzo lo sguardo. Sento gli occhi che bruciano, non ho il coraggio di mantenere il contatto visivo, ho paura di scoppiare a piangere davanti a lui e non posso permettermelo.
Nelle mie orecchie sento rimbombare il mio battito cardiaco, talmente forte che sento che la mia testa potrebbe esplodere da un momento all’altro.
-”Devi pensarci su, non puoi scegliere su due piedi..”-mi dice con aria triste.
-"Sì, ma domani è il Giorno della Scelta. Non ho il tempo che mi serve per decidere..”
-”Io non posso aiutarti, sai cosa preferirei, ma è una tua scelta.."
Prima che io possa aprire bocca, Miles mi avvolge in un abbraccio, senza lasciarmi parlare. In un qualche modo sono confortata dalla sua stretta accogliente, come se restando così in eterno potessi dimenticare i miei problemi.
-”Lo sai che ti voglio bene, vero?”
-"Lo so"-rispondo sorridendo-"Perchè te ne voglio anche io"
Miles si stacca da me cercando di sorridere, ma ha un’aria sofferente.
“Io devo andare, si e` fatto tardi.”-mi dice cercando di sembrare rassicurante, ma fa una smorfia, impotente, e fa per andarsene.
-"A domani"-faccio un cenno di saluto in sua direzione e appena vedo che si gira per svoltare l’angolo, io corro via verso la direzione opposta, fregandomene degli occhi che bruciano e delle lacrime che scorrono inesorabili sulle mie guance.

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istic Bitch's Author's corner:

Salve salvino!
Miracolo, sono riuscita ad aggiornare in tempo, diciamo. 
Champagne a volontà!
Allora, questo capitolo è stato tremendo da scrivere, giuro.
Sono una brutta sadica cattiva. 
E vi ringrazio, anche se a leggerla voi siete masochisti esattamente quanto me quando scrivo queste cose, per le recensioni, che mi aiutano e mi danno la voglia di andare avanti.
Vi prego, continuate. O molto probabilmente potrei avere un crollo nervoso. 
Adieu.

 

 

  
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