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Autore: SweetDreamsAreMadeOfThis    15/09/2008    3 recensioni
Una vita perfetta, una famiglia unita, aveva trovato l'amore della sua vita, quando... Una tragedia spezza il suo cuore, un tentato suicidio per raggiungere coloro che erano la sua vita. Giorni di sofferenza, poi, la luce. Un ragazzo compare nella sua vita, il ragazzo dei suoi sogni. Non sarà facile ricominciare, ma lui le aprirà nuovamente il cuore, conquistandola e facendole ritrovare l'amore. “fermati! Dove scappi? Non ti mangio mica!” Christy si girò di colpo. “perché piangi?” “ti importa qualcosa di me, Kaulitz? Non mi conosci nemmeno…” “si…hai ragione…non ti conosco…ma un’altra non sarebbe scappata via da Tom Kaulitz così” “è una lunga storia, non vedo perché dovrei raccontartela…e poi domani devo andare a Magdenburgo e…” “a Magdenburgo??” “si…proprio lì…” Tom scrisse qualcosa su un foglietto di carta e lo porse alla ragazza che accettò un po’ titubante… “domani siamo lì, a Magdenburgo, sai…tempo di vacanze…si ti va di vederci…” “ehm…” Tom si stava piano allontanando per ritornare alla macchina… “quello è il numero, occhi verdi, chiamami così ci incontriamo…” “mi chiamo Christy…” sussurrò tenendo stretta il foglio. Il chitarrista era già in macchina, sfrecciando sulle note del suo cantante preferito… Aspetto tanti commenti!
Genere: Romantico, Triste, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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"ADESSO BASTA! MI SONO ROTTA DI VOI…VAFFANCULO!"

"Christy ascolta…è l’unica soluzione da prendere…non possiamo fare altrimenti…cerca di essere ragionevole una buona volta"

"L’UNICA SOLUZIONE??? SEPARARVI E MANDARMI IN UN COLLEGGIO NON è UNA SOLUZIONE PER RISOLVERE I PROBLEMI…"

"non c’è altro da fare…tu non puoi capire…

"io capisco invece…fate come cazzo vi pare…io me ne vado."

"Christy aspet…"

Sua madre non finì di parlare che sentì la porta sbattere violentemente e la figlia uscire.

Christy piangeva, correva sotto la pioggia mentre lunghe lacrime di dolore le solcavano il viso.

Tirò su il cappuccio della sua felpa nera e mise le mani nelle tasche di essa.

Accese il suo i-pod.

Le note di Forgiven (Within Temptation) le risuonavano nelle orecchie.

Quelle orecchie ricoperte da palline e anellini di metallo.

Gli scuri jeans pian piano si inzuppavano di acqua…così come le sue vans, le scarpe che la accompagnavano in ogni momento, di cui non se ne separava mai nemmeno tranne che per dormire…

La bionda frangia, ormai bagnata fradicia, le ricopriva interamente la fronte e gli occhi, lasciando aperto solo qualche spicchio per permettere agli occhi di non sbagliare strada…

La matita era ormai interamente colata sul suo viso…bagnato di lacrime e pioggia…

Christy era una ragazza come tante…

Era.

La canzone cambiò…Wenn Nichts Mehr Geht adesso prendeva il posto di Forgiven…

La sua mente si perse nei ricordi…

Nei suoi ricordi più tristi.

"ciao mamy, ciao papy!"

"ciao amore! Come è andata a scuola?"

"benissimo papy…ho preso un altro 8 in latino!"

"bravissima amore!"

"grazie papy! Sai, mamy, oggi Julie si è completata per l’ennesima volta del mio vestito…addirittura, sua madre, mi ha chiesto dove compriamo delle cose così belle…"

"ma lo sanno che la stilista, nonché sarta, sono io?"

"eeeeh sempre modesta, mi raccomando! Comunque no…non gliel’ho detto…"

"tesoro, papy ti ha preparato l’omelette che ti piace tanto."

"danke papy!"

"di niente amore…non è difficile preparare un omelette…"

"papy…tu sei un cuoco, è ovvio che per te è tutto più facile!"

Lunghi capelli biondi raccolti in una coda, stirati alla perfezione…

I suoi bellissimi occhi verde mare venivano contornati da un sottile strato di matita e le palpebre ricoperte da un particolare ombretto dorato davano lucidità al suo viso già dalla pelle di seta…

Un vestito blu lungo fino alle ginocchia, molto semplice, accompagnato da un paio di sandali del medesimo colore dell’ombretto la facevano sembrare una principessa.

Era la solita studentessa-modello.

La solita capitana della squadra delle cheerleader.

La solita ragazza storica del capitano della squadra di football della scuola.

La solita tipa invidiata da tutte e desiderata da tutti.

La solita protagonista e prima donna delle recite scolastiche e degli spettacoli in città.

Aveva la tipica vita perfetta, genitori perfetti, una casa perfetta…

"mamma, dove sono Carol e James?"

"sono andati a Francoforte…"

"così lontano? Mamma…e poi, non dovevano partire il mese prossimo con gli altri?"

"tesoro non preoccuparti, hanno deciso di partire stamattina…"

"perché stamattina?"

"perché non volevano aspettare fino al mese prossimo…"

"mamma ma…"

"Christy, per favore, non ti ci mettere anche tu, già tuo padre non era d’accordo…"

"e per forza papà non è d’accordo…questo non è il periodo adatto per i viaggi in auto…"

"fortuna che qua qualcuno mi ascolta…"

"smettetela adesso! Ormai sono partiti, e io non me ne sono pentita, in fondo sono grandi, sanno cosa devono fare"

"Carol ha solo 19 anni…"

"è abbastanza matura da decidere da sola il da farsi"

"sono sempre da soli…in una città lontana kilometri dalla nostra…"

"ritorneranno fra due settimane"

"due settimane sono tante già…"

"papà, mamma, basta adesso! Pregate solo che non succeda niente…le strade sono pericolose…"

"Christy ha ragione…adesso meglio mangiare dai…"

"Robert è andato con loro?"

"non so Chrì…Carol diceva di volerselo portare perché senza di lui si sentiva da sola…"

"che sorella deficiente che ho…io ci andrei solo per fare conquiste a Francoforte!"

"amore!"

"scusa papy :D"

Finirono presto di pranzare.

"amore, io adesso ritorno al lavoro, tu studia e se vuoi dopo puoi anche uscire"

"ok papy…allora è meglio che mi sbrighi a finire i compiti…oggi vorrei andare a fare shopping…"

"beh…chissà perché ma lo immaginavo! Tieni, te ne do 100…spendili bene, mi raccomando!"

"oooh grazie papy…sarà fatto!

Mamma è già in ufficio vero?"

"si…"

"ok…ci vediamo questa sera papy…ti voglio bene"

"anche io amore…"

Chiuse la porta e se ne andò sulla sua Mercedes.

Christy decise che almeno 5 minuti di pausa poteva prenderseli prima di iniziare a studiare.

Salì nella sua stanza e accese lo stereo.

"come and rescue me,

i’m burning, can’t you see?

Come and rescue me,

Only you can set me free.

Come and rescue me…

Rescue me…"

"adoro questa canzone…"

Si coricò nell’enorme letto della sua stanza, chiuse gli occhi, immaginando di stare con loro, i loro idoli da sempre…

Di stare con lui…

Il suo più grande e irrealizzabile desiderio.

Un brivido le percorse la schiena.

Una sensazione di terrore la invase.

Aprì di colpo gli occhi, erano gonfi di lacrime.

Sbatté le palpebre…

Il respiro affannato.

I battiti accelerati.

Si asciugò la fronte, perlata di sudore.

Controllò l’orologio appeso al muro.

*sono già le 18…ma quanto ho dormito?*

Piano, si alzò dal letto, sedendosi sul bordo…

Un’enorme fitta allo stomaco costrinse il suo viso a trasformare il sorriso in un espressione di dolore.

Si accasciò sulla sua moquette blu portandosi una mano sulla pancia.

Quando quel male finì, si alzò da terra e scosse la testa, forse per un giramento avuto poco prima.

Si tolse il vestito, mettendosi qualcosa di più comodo.

*un bicchiere d’acqua…ecco cosa ci vorrebbe*

Bevve, vide il telefono sul tavolo.

*devo chiamare Carol…adesso*

Compose il numero.

Nessuna risposta.

Si sedette portandosi le mani alle tempie.

Il telefono squillò.

"pronto?"

"lei non è Carol…"

"è la signora Mayer?"

"no, sono la signorina Mayer…la sorella di Carol"

"buonasera signorina"

"sera…posso sapere con chi sto parlando?"

"agente Smith, signorina…"

"agente? Cosa sta succedendo?"

La voce dell’uomo si fece cupa, buia, triste…

"signorina...-sbuffò-…mi ascolti…"

"sono…sono qua per questo –deglutì-"

Delle voci in sottofondo gridavano…

"NON CE LA FARA’…E’ TROPPO GRAVE…"

Un groppo alla gola bloccò Christy…

"sua sorella e un ragazzo che era con lei sono stati trovati morti nella loro camera d’albergo, presentano un profondo taglio alla gola, probabilmente causato da un coltello da cucina…"

"…"

"qui…nella carta d’identità del ragazzo, c’è scritto Mayer..."

"…"

"signorina…mi sente?"

"io…io…"

"probabilmente l’omicida era con loro in stanza, la porta non presenta nessun segno di effrazione…deve avvisare i suoi genitori dell’accaduto…ci dispiace molto ma se qualcuno era con loro le autorità hanno il diritto di saperlo...condoglianze per la perdita …"

Rumore di sirene in sottofondo.

Urla di persone curiose, spaventate, preoccupate…

I pianti dei bambini…

Christy chiuse il telefono.

si sentì svenire, un senso di nausea si impadronì di lei.

Pianse.

Pianse.

Gridò e pianse, tanto.

Corse in bagno e vomitò anche l’anima.

Ricominciò a piangere, ininterrottamente, scaraventò tutto a terra…

*Carol…James…sono…morti…*

Delle lacrime scorrevano libere ancora nel suo viso.

Come un fiume che straripa dagli argini.

E che distrugge tutto quello che incontra sul suo cammino.

Si diresse verso la sua stanza…barcollando.

*dov’è? Dov’è il cellulare?*

Lo trovò sul comodino.

Compose il numero di suo padre…

"pa…papà?"

La voce rotta dai singhiozzi.

Gli occhi gonfi di lacrime.

Quel maledetto groppo alla gola.

"tesoro…"

La voce triste del padre la colpì al cuore.

La voce di chi sapeva.

La voce di chi aveva saputo tutto.

"C-Carol…J-James…"

"amore…per qualsiasi cosa, non accendere la tv…"

Un voce femminile in sottofondo penetrò il cuore di Christy, come se fosse stata puntata da mille lame, tutte in un punto, e ferita, ferita tante volte…

°oggi, in un hotel di Francoforte, sono stati ritrovati i cadaveri di due giovani ragazzi, precisamente 19 e 23 anni.

La scientifica afferma che si tratta di omicidio e anche se non è stata ancora trovata nessuna arma del delitto confermano che l’oggetto usato per recidere la gola di entrambi i giovani è stato un comune coltello da cucina.

Per ora nessuno rilascia ulteriori informazioni sull’accaduto.

Vi aggiorneremo il più presto possibile.°

Il padre piangeva…

Christy ascoltava quel dolore straziante penetrarle l’anima.

Chiuse la chiamata, si precipitò in bagno.

Riiniziò a piangere.

Lacrime amare.

Lacrime tristi.

Segno di una profonda sofferenza.

La sua vita perfetta, rovinata in un lampo.

Sua sorella, la sua migliore amica, l’unica che l’avesse mai capita…

Suo fratello, la sua guardia del corpo, il suo compagno di uscite, il suo "ragazzo preferito", come lo chiamava lei…

I suoi affetti, scomparsi.

Un dolore lancinante la colpì.

Prese la forbice dal bagno, si diresse nella sua stanza.

Accese lo stereo…

Wenn Nichts Mehr Geht…

Pensò alle parole della canzone…

Si sedette a terra e puntò la lama del coltello sul polso.

"vi raggiungerò, angeli miei…"

Un flebile sussurro coperto dalle note della canzone.

Stava per recidere, le lacrime le cadevano imperterrite sulle ginocchia…

Scorrevano senza fermarsi…

Strinse gli occhi…

*non so più perché vivere* ripeteva a se stessa.

Un attimo.

Sentì il polso diventare caldo.

Sentì un liquido scenderle per il braccio.

Sentì le forze abbandonarla.

Cadde al suolo, priva di sensi.

CONTINUA…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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