Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: FiammaBlu    19/08/2014    3 recensioni
I desideri del cuore sono quelli che maggiormente influiscono sulle nostre decisioni, spesso portandoci in direzione completamente opposta proprio per non veder sparire quel sogno.
Seguite Maya e Masumi in questo 'finale' immaginario del manga ancora incompiuto!
Ultima REVISIONE Luglio 2016.
Una nuova Dea Scarlatta sarebbe sorta dalle ceneri di quella di Chigusa Tsukikage come una fenice, che avrebbe ereditato i diritti di quell'opera meravigliosa e imparato da lei tutte quelle nozioni per portarla in scena nella prima del due gennaio.
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Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9


Maya stava per suonare quando si rese conto che la porta era socchiusa. Appoggiò la mano tremante e spinse. All’interno c’era silenzio, il cuore le martellava all’impazzata, di fronte a lei c’era una porta finestra aperta e il mare incendiato dal tramonto le colpì il viso. Trattenne il fiato alla vista di un vaso di rose scarlatte alla sua destra. Si avvicinò lentamente e un sorriso dolce le illuminò il volto.

Posò la borsetta sul tavolo e allungò le mani toccando i petali vellutati delle rose. Il profumo era intenso e le riportò alla mente ogni singolo istante di gioia dopo averle ricevute. Chiuse gli occhi e inspirò a fondo. Sentì dei passi, con il cuore che le scoppiava in petto aprì gli occhi e si voltò verso il suono.

- Benvenuta Maya - la voce profonda e calda di Masumi l’accolse togliendole il respiro. Spalancò gli occhi restando immobile mentre lui si avvicinava lentamente. Indossava un abito nero elegante e camicia bianca. Quando la raggiunse sollevò una mano e le appuntò una rosa scarlatta dietro l’orecchio.

È lui… esattamente come nei miei sogni!

Masumi cercò di rallentare il battito furioso del suo cuore, quando era entrata aveva visto le rose e il suo volto era cambiato. Era bellissima con quell’abito e un panico frenetico l’aveva colto al pensiero che lei potesse respingerlo una volta capito chi fosse il suo ammiratore. Ma si era costretto all’autocontrollo, glielo doveva. Era stupita, ma non eccessivamente. Le sorrise dolcemente e vide i suoi occhi splendenti riempirsi d’amore.

Maya si gettò fra le sue braccia con la certezza, ora, che lui fosse veramente la sua anima gemella. Masumi l’avvolse con il cuore che gli martellava nelle orecchie, incapace di parlare. Lei era lì, con lui, e niente altro aveva importanza.

Nella stanza si udivano solo i loro respiri accelerati. Nessuno li interruppe e godettero di quel momento a lungo, senza necessità di dirsi niente. Masumi inspirò il suo profumo delicato, avvertì le sue mani muoversi dolcemente sulla schiena e un brivido lo percorse.

- Sei tu - sussurrò appena Maya, con il volto appoggiato al suo torace ampio. Era un’affermazione, non una domanda e Masumi si chiese per quale motivo non si fosse stupita a vederlo.

- Scusami, Maya - trovò la forza di confessarle. Quella situazione gli era pesata enormemente e anche se lo scontro con Hijiri era stato decisivo, non poteva più sostenerla.

- Non mi importa niente… - mormorò - Sei tu ed è questo che conta -

Masumi si bloccò con il cuore gonfio di gioia. Per un motivo a lui sconosciuto, Maya aveva sperato che lui e l’ammiratore fossero la stessa persona. Si era innamorata davvero di Masumi Hayami, di lui! Non riusciva ancora a farsene una ragione nonostante la valle dei susini, la sera dell’aggressione, l’Astoria, la confessione a Sakurakoji. Era stata per tanti anni un traguardo così irraggiungibile che adesso stava per impazzire e non riusciva ad accettare che fosse reale.

- Perché non ti sei meravigliata, Maya? -

Lo teneva stretto e a lui andava bene così. Era una sensazione troppo intensa e meravigliosa per interromperla. La sentì, incredibilmente, sorridere.

Lei sollevò il volto quel tanto che bastava per guardarlo, ma continuò a stringerlo come se avesse timore che svanisse. Anche i suoi occhi ridevano.

- Per Lande Dimenticate mi hai mandato un biglietto con le rose dove indicavi la scena con il foulard blu - Masumi annuì lentamente corrugando la fronte, diviso fra la voglia di abbracciarla ancora e quella di ascoltarla.

- Quel foulard è stato usato solo il giorno della prima… poi ne abbiamo usato uno rosso - gli rivelò lei e ridacchiò quando lo vide spalancare gli occhi per la meraviglia mentre la consapevolezza si faceva strada in lui.

- Sapevi… sapevi tutto da allora? - sussurrò lui indeciso se ammirarla o sentirsi oltraggiato per il raggiro.

- Sì - disse piano lei arrossendo.

Masumi scoppiò a ridere e lei arrossì ancora di più.

- Maya, sei un vero portento! - e l’abbracciò stretta facendo aderire completamente il corpo esile al suo. Lei rideva felice e lo stringeva.

Mi sembra incredibile, non è possibile che io sia qui! Qui con lui!

Quella risata dissolse tutta la tensione che si era accumulata, ma quando la guardò negli occhi si instaurò di nuovo quella connessione che per sette anni aveva agognato mentre lei era sul palco, cercando il suo sguardo pieno di vita, assorbendone ogni scintilla.

- Maya… - sussurrò incredulo il suo nome e vide le sue iridi dilatarsi per l’emozione e la nota ilare scomparire sostituita da un calore che lo riempì completamente, colmando il vuoto che ancora gli rimaneva. Ora sono completamente tuo, Maya, non c’è più una parte di me che non lo sia… Hai infranto la mia maschera e mi hai ridato il coraggio di amare e di essere amato anche se mi sembrava impossibile…

Le cinse gentilmente il volto con le mani, come se toccasse il cristallo più fragile. Aveva le guance arrossate e le labbra dischiuse che tremavano. Era ad un passo da ciò che desiderava il suo cuore e si chiese come avesse potuto aspettare così tanto, rischiando di perderla per sempre.

Maya posò le mani sulle sue e le sentì bollenti ma salde, come lo erano sempre state, e si sollevò verso di lui.

Lo voglio! Capisci? È ciò che desidera il mio cuore da così tanto tempo, mio ammiratore! Non mi interessano le conseguenze! Non mi interessa cosa pensa la gente, io voglio te, l’altra metà della mia anima!

Masumi si avvicinò annullando lo spazio che separava le loro labbra e le congiunse in un bacio agognato e carico di trasporto. Maya perse il collegamento col mondo esterno e fu costretta ad aggrapparsi a lui come fosse l’unica ancora di salvezza nel mare in tempesta che infuriava nel suo cuore. Mai, neanche nei suoi sogni più azzardati, avrebbe potuto immaginare quell’esplosione di emozioni che le attraversò il corpo come una scossa potente.

Masumi lasciò scivolare le mani, l’abbracciò stretta incapace di controllarsi e venne sopraffatto da una marea incandescente che lenì ogni pena, cancellò ogni dolore, dissipò qualsiasi dubbio potesse avere in merito a quell’unione voluta dal destino.

Le loro bocche si assaggiarono fameliche, come se si dissetassero ad una fonte dopo lunga siccità e le braccia incatenavano i loro corpi come volessero impedire all’altra anima di staccarsi come avvenuto nella valle.

- Maya - sussurrò il suo nome sulle labbra morbide senza riuscire a staccare gli occhi dai suoi.

- Masumi - lo chiamò pronunciando per la prima volta il suo nome. Un’emozione incredibile gli riempì il petto facendolo sussultare. Lei arrossì e lui la trovò deliziosa. Le toccò appena il naso con il suo e la baciò di nuovo.

Non posso pensare ad un futuro senza i tuoi baci, mio ammiratore!

Si aggrappò alla sua giacca e rispose con lo stesso ardore che dimostrava lui.

Masumi la sollevò tenendola stretta e volteggiò su se stesso gioendo nel vederla ridere felice. Maya si lasciò andare allargando le braccia, sicura che lui l’avrebbe tenuta. Rideva con tutto il cuore per il desiderio che finalmente si era realizzato e lui la guardava con occhi colmi di gioia.

Quando la mise giù lei rideva ancora, spensierata e contenta.

- Vieni, guardiamo il tramonto, è bellissimo da qui - la prese per mano e la condusse sulla terrazza ripensando a quante volte l’avesse desiderata lì, immaginata accanto a sé mentre guardava le stelle, baciata nei suoi sogni che credeva irrealizzabili.

Si appoggiarono alla balaustra e Maya sospirò di piacere mentre il vento lieve le accarezzava la pelle. Masumi si voltò a guardarle il profilo, non si sarebbe mai stancato di farlo e ora lì poteva, non c’era nessuno a controllarlo, né giornalisti, né collaboratori, né Shiori.

Quando lei si girò incontrò i suoi meravigliosi occhi azzurri e pensò sinceramente che non ci fosse niente di più bello al mondo. Masumi le appoggiò una mano sulla guancia poi la lasciò scivolare sul collo avvicinandosi. Portò l’altra dietro la sua testa e sfilò il kanzashi. I capelli le ricaddero docili sulle spalle e lui avvertì un brivido quando sfiorarono le sue mani.

- Così va meglio… - sussurrò chinandosi verso di lei e catturando le sue labbra. Avrebbe voluto baciarla per sempre tale era la voglia di un contatto con lei. Aveva aspettato troppo tempo… troppo…

Maya gli passò le mani sotto la giacca e lo abbracciò lasciandosi andare e affidandosi alle sue braccia. La sua bocca era decisa, ma morbida, la baciava lentamente e lei si inebriava di quella danza delicata e insistente mentre brividi caldi le scorrevano dovunque generati dalle sue mani sulla schiena.

- Maya… io non… - ma lei lo interruppe alzandosi in punta dei piedi e baciandolo di nuovo. Gli gettò le braccia intorno al collo e fece ciò che Rei aveva suggerito: affondò le dita nei capelli morbidi.

Oh… come posso pensare di andare via di qui e non poterlo più fare?

Masumi emise una nota bassa e roca di approvazione e la strinse forte a sé. Neanche nei suoi sogni più arditi aveva pensato che stringerla e baciarla lo avrebbe così soggiogato, abbattendo qualsiasi proposito lui si fosse imposto, distruggendo ogni limite, cancellando tutte le sue inibizioni.

Avevano il respiro accelerato tale era stata l’intensità del sentimento che li aveva travolti. Masumi la tenne stretta a sé sussurrando il suo nome e lei si riempì i sensi della sua voce profonda e sensuale che la faceva impazzire. Come avrebbe fatto d’ora in poi senza di lui? Si sarebbe sposato… non c’era posto per lei nel suo mondo! Un panico incontrollabile la fece sussultare, Masumi si scostò per guardarla e quando vide i suoi occhi pieni di paura comprese esattamente ciò a cui stava pensando.

La prese in braccio e si sedette su una delle sedie adagiandola sulle ginocchia e abbracciandola. Lei si appoggiò nell’incavo del suo collo respirando il suo odore inebriante e mascolino.

- Non sposerò più Shiori, Maya, in un modo o in un altro sto recidendo quel legame assurdo - le confidò e la sentì sussultare.

- Ma come…? - non ci voleva sperare. Le stava dicendo che c’era una possibilità per lei? Proprio lei, Maya Kitajima?

- Non sono figlio di Eisuke Hayami, mi basta rinunciare al suo nome… - le fece notare posando le labbra sulle sue. Maya ripensò al colloquio avuto con suo padre, la sua voce, il suo sguardo, la solitudine che aveva scorto, il rammarico di una vita vissuta senza amore. E ora avrebbe perduto anche suo figlio. Lo sapeva quando era stata da lui?

Maya si sollevò per guardarlo negli occhi.

- Non ci sono altre strade? - gli domandò con una punta di tristezza e Masumi si chiese a cosa stesse pensando.

- Dopo la crociera ho detto a Shiori che non volevo più sposarla e lei ha tentato il suicidio nel bagno del ristorante - le confidò sussurrando, senza staccare gli occhi da lei. Maya si portò una mano alla bocca e spalancò gli occhi.

- È stata sotto shock fino a qualche giorno fa, quando ha ripreso conoscenza. Le ho parlato di nuovo, le ho detto che la mia decisione resta immutata e che dovrebbe pensare seriamente ad annullare il matrimonio perché io non l’avrei mai potuta amare - Masumi le sfiorò le labbra con il pollice appoggiando la mano alla sua guancia e lei rabbrividì.

- Io ti amo da tanto tempo, Maya… penso di averti amata dal primo istante in cui ti ho vista - mormorò stringendola a sé e unendo le labbra in un bacio colmo di amore e accettazione. Maya tremò di gioia e rispose alla sua passione con altrettanta cercando di dimostrargli che per lei valeva la stessa cosa. Quando aveva capito che si sarebbe sposato e l’avrebbe perduto per sempre una insana gelosia le aveva attanagliato lo stomaco e si era resa conto del valore che Masumi Hayami aveva per lei, andando contro ogni logica, pensiero e riflessione. Lei lo amava, l’aveva sempre amato dal primo momento in cui l’aveva visto, come era accaduto a lui.

- Potrei stare una vita sotto le stelle a baciarti - sussurrò lei sfiorandogli le labbra con le sue in un gesto affettuoso e sensuale. Non si credeva capace di dire frasi del genere, ma aveva compreso da tempo che quando era con lui le cose erano diverse.

- Possiamo farlo… - sussurrò Masumi in risposta con voce bassa e baritonale che la fece rabbrividire dappertutto.

Lei gli si rannicchiò in grembo e restarono a guardare il riflesso del sole spalmato sul mare, che tramontava alle loro spalle oltre il Monte Fuji. Masumi faceva scorrere pigro una mano lungo la sua gamba sottile e Maya muoveva le dita lentamente sul suo torace ampio.

È un sogno, niente di tutto questo è vero, mi sveglierò e piangerò disperatamente sapendo che niente di tutto questo mi è concesso…

Sospirò e Masumi le appoggiò le labbra sulla fronte. Avrebbe fatto in modo di avere infiniti momenti come quello, domani avrebbe affrontato suo padre.

- È tutto troppo perfetto, non trovi? - mormorò Maya e lo sentì sorridere.

- È un sogno? - chiese ancora.

- No, Maya, non è un sogno, lo credevo anche io finché non ti ho visto varcare la soglia della mia casa - i suoi occhi brillavano come stelle e Maya si convinse di non aver mai visto niente di più spettacolare.

- Ti hanno mai detto che i tuoi occhi sono meravigliosi…? - sussurrò rapita continuando a fissarlo, imbarazzata.

- No, mai - ridacchiò lui arrossendo lievemente.

- Ma com’è possibile…? - sussurrò ancora imbambolata. Si avvicinò e assaggiò le sue labbra con un piccolo bacio e lui socchiuse gli occhi pervaso da un’emozione intensa. Poi si spostò sull’angolo della bocca e lo leccò con la punta della lingua e lui spalancò gli occhi sentendo tutto il suo corpo reagire. Appoggiò di nuovo le labbra sulle sue e sentì le mani forti sfregarle sulla schiena.

Che sensazione incredibile.

- Ti prego, fallo ancora… - mormorò Maya mentre gli dava un altro lieve bacio sulle labbra e Masumi mosse le mani obbediente, incapace di resisterle in alcun modo. Lei emise un suono basso e lungo, un sospiro che lo fece rabbrividire e lo obbligò a stringerla a sé. Catturò le sue labbra interrompendo quella tortura pericolosa e la baciò intensamente.

Maya, ti sento fremere fra le mie braccia e questo è davvero troppo anche per un uomo come me…

Si alzò dalla sedia tenendola in braccio e la lasciò a terra, ma lei si sorresse alle sue braccia cercando stabilità. Quando Maya riaprì gli occhi e trovò i suoi si accorse della fiamma ardente che bruciava dentro e delle sue mani tremanti che si soffermarono sulle guance, scesero sulle spalle e l’avvolsero nel suo abbraccio esigente e possessivo.

- Inizia a fare freddo, rientriamo - le sussurrò nell’orecchio facendola rabbrividire.

Maya si lasciò guidare per mano rendendosi conto che non aveva affatto freddo…

Masumi chiuse la porta finestra del terrazzo e si voltò a guardarla sorridente.

- Hai fame? Vuoi mangiare? - le propose stringendole le mani. Non c’era un modo per descrivere quanto lo rendesse felice averla lì con lui e la cena che aveva fatto preparare era un ottimo diversivo per la sua mente sottosopra.

- Sì! - annuì vigorosamente e lui rise.

- Non avevo dubbi… - borbottò prendendola per mano e dirigendosi verso una stanza sulla destra.

- Cosa intendi dire? - gli chiese Maya con un sibilo e assottigliando lo sguardo.

- Niente! - si affrettò lui correndo ai ripari e gioì dell’emozione che lo riempì sentirla reagire come negli innumerevoli scontri che li avevano visti contrapposti negli anni.

- Cena occidentale, come quella sera del planetario, ricordi? -

- Come potrei dimenticare? - arrossì riflettendo che probabilmente quella sera lui voleva rivelarle il suo segreto e poi aggiunse subito - Per me va bene! -

La stanza era un piccolo salotto dove era stato allestito un tavolo con una tovaglia bianca, candele e un’unica rosa scarlatta in un vaso alto e stretto.

- Oh… - sospirò lei fermandosi a guardare.

- Ti piace? - le chiese osservando il suo volto luminoso. Quell’abito le stava davvero bene… fin troppo…

Maya annuì imbarazzata pensando che aveva fatto tutto per lei. La fece sedere accompagnando la sedia e lui si accomodò di fronte. Qualche istante dopo entrò un cameriere e Maya sprofondò nella sedia per la vergogna.

Masumi le afferrò una mano e gliela strinse.

- Stai tranquilla, non devi preoccuparti di niente - la rassicurò. Il cameriere fece un lieve inchino e servì il vino.

Maya osservò il liquido ambrato e  lasciò che lui le tenesse la mano in quel modo così protettivo. Seguirono gli antipasti squisiti, dei gamberi in crosta, e un filetto con una salsa di funghi deliziosa. Inizialmente Masumi aveva temuto che Maya si sarebbe chiusa in un mutismo difensivo, invece gli chiese di quella casa sulla scogliera e lui fu ben felice di raccontarle come l’aveva acquistata quasi dieci anni prima, l’aveva fatta ristrutturare e ci veniva nei fine settimana per rilassarsi dagli impegni lavorativi. Maya era curiosa e sembrava completamente a suo agio. Quando il cameriere ritirò i piatti della carne lei iniziò a guardare con sempre più interesse la porta da cui era entrato e uscito per tutta la sera con una strana aspettativa nello sguardo.

- C’è il dolce, non essere in ansia - le disse dolcemente Masumi. Maya arrossì e abbassò lo sguardo e lui scoppiò a ridere. Qualche istante dopo il cameriere portò due piatti con due fette della torta preferita di Maya che si illuminò come un sole.

- È un piacere guardarti mangiare i dolci - mormorò lui fissandola e Maya si fermò per un attimo imbarazzata sotto quello sguardo penetrante, poi tornò ad affondare la forchetta nel dolce.

Il cellulare di Masumi emise una vibrazione sorda appoggiato sulla credenza di legno alle sue spalle. Maya lo guardò incuriosita mentre si alzava con un’espressione contrariata. Strisciò il pollice sullo schermo e notò il messaggio di Hijiri che diceva solo: Shiori!

Maya lo vide trasalire come mai gli era accaduto prima, era sempre controllato e piuttosto algido e quell’espressione tesa e preoccupata la spaventò. La raggiunse in un attimo.

- Ascoltami, Maya, oltre quella porta ci sono delle scale che vanno al piano di sopra, sali e non scendere per nessun motivo - la fissò negli occhi e il suo sguardo indicava urgenza.

Lei fece per ribattere, ma lui la scosse per le spalle.

- Devi fidarti di me, Maya, sali quelle scale, subito! - non sopportava vederle quello sguardo terrorizzato, ma non poteva fare altrimenti. Lei annuì tremando senza capire cosa stesse accadendo, ma fidandosi. Sollevò leggermente l’abito e raggiunse a passo rapido la porta e le scale.

Nello stesso istante il cellulare di Masumi squillò e il campanello risuonò nel silenzio della casa.


   
 
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