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Autore: Lady Windermere    19/08/2014    2 recensioni
[Attori vari]
[Attori vari][Attori vari][Attori vari]
Una raccolta di one-shot dedicata a quattro personaggi che con la loro bellezza e il loro talento hanno fatto e fanno sognare milioni di persone...
[James Dean, River Phoenix, Heath Ledger, Leonardo DiCaprio]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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River Phoenix

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“Sono un esperto di strade; è tutta la vita che io    
assaggio strade.
Questa strada non finirà mai.
Probabilmente gira…tutt’intorno al mondo.”
 
Il Viper Room era affollato quel 31 ottobre del 1993.
-Ehi Phoenix!-
Il ragazzo si girò, incontrando gli occhi maliziosi dell’amico –Ehi DiCaprio…- lo salutò, imitandolo.
L’amico scoppiò a ridere –Ma come ti sei conciato? Per poco non ti riconoscevo…-
E, con i capelli corti e tinti di nero, maglietta e pantaloni anonimi e un paio di Converse ai piedi, il giovane era difficilmente riconoscibile.
-Forse era proprio questa l’intenzione…- rispose secco River, portandosi il cocktail alla bocca. Quanti ne aveva bevuti? Sinceramente, non lo sapeva nemmeno lui…
Le pupille dilatate e lo strano comportamento insospettirono l’amico –Ehi Phoenix, stai bene?-
River sorrise candidamente e, allontanandosi, diede all’amico una calorosa pacca sulla spalla -Mai stato meglio.-
Ok, dì la verità River, non stai bene per niente…
Il ragazzo si premette le mani sulla testa, cercando di resistere al dolore opprimente che lo perseguitava. Dannazione!
Avrebbe dovuto esibirsi quella sera, Jhonny aveva riservato uno spazio alla sua band: gli Aleka’s Attic. Avrebbero avuto un successo straordinario, River ne era sicuro.
Almeno, fino a qualche ora prima ne era sicuro…
Come posso cantare in queste condizioni?
Il pensiero della festa all’Hotel Nikko si fece largo nella sua mente. Poteva sentire ancora nella testa le risate di Samantha, di Joaquin e di Rain…
-River!- esclamò John Frusciante, avvicinandosi e stringendogli la mano –Non ti avevo riconosciuto!-
Il giovane fece un sorriso sghembo –Un problema comune a quanto vedo…Ed ora perdonami John, ma ho visto qualcuno che devo assolutamente salutare…- continuò, letteralmente scappando dall’amico.
Non era una bugia. Qualcuno aveva visto, e quel qualcuno si stava appunto dirigendo in bagno.
River lo seguì.
 
River Phoenix aveva conosciuto lo sballo. Quello più totale, quello che ti fa perdere ogni contatto con il mondo esterno. Ma quello non era sballo, era qualcosa di ben diverso.
Forse non dovevo prendere anche il Persian Brown… si disse, cercando di controllare i tremiti e la nausea.
Quando, finalmente, riuscì a riprendere il controllo di sé stesso, ritornò in sala barcollando.
John gli si fece incontro –River, ragazzo mio, va tutto bene?-
Il giovane gli rivolse uno sguardo vacuo –Perché non dovrebbe andare bene?-
L’amico lo fissò per un momento, per poi mettergli in mano tre valium –Prendili, ti faranno stare meglio.-
-Grazie, John…- biascicò, portandoseli alla bocca e ingoiandoli tutti e tre insieme, senza l’ausilio dell’acqua.
John inarcò le sopracciglia -Dovresti riguardarti, amico mio, hai davvero una pessima cera…cosa potrebbe succedere se…Ehi! Dico, mi stai ascoltando?-
L’attenzione del giovane era concentrata in un solo punto: il palco. Il palco dove avrebbe dovuto esibirsi a momenti. Il palco dove Jhonny e Flea stavano suonando.
Senza di lui.
Avrebbero dovuto suonare insieme, quella notte. Avrebbe dovuto esserci anche lui  insieme a loro…
River maledisse il suo ritardo. Poco male, pensò, tra poco sarò su quel palco comunque…
Si avvicinò al bancone del bar e ordinò un cocktail.
E quella fu l’ultima cosa che fece prima di svenire.
 
-River! River! Rispondimi!-
Il volto di Samantha era sopra di lui, un’espressione mista di preoccupazione e spavento.
-Grazie al cielo…sei vivo…- sussurrò la ragazza, cercando di abbracciarlo.
Il ragazzo evitò la stretta -Non so ancora per quanto…- scherzò.
Il viso della fidanzata si fece terreo –Non dirlo nemmeno per scherzo. Non sai quanto sono stata in pensiero.-
E fu in quel momento che tutto iniziò.
Avvertì prima un dolore lancinante alla testa, diverso da quello che lo aveva perseguitato durante tutta la sera, più forte, più intenso.
-Sam…-
Sentì l’aria mancargli nei polmoni e, per la prima volta, ebbe paura.
-Sam…ti prego…non riesco a respirare…-
Cominciò a sudare, gli si annebbiò la vista, il mondo iniziò a ruotare vorticosamente intorno a lui.
Non sentiva più niente ormai, né le invocazioni della sua fidanzata né le domande di suo fratello, accorso al suo fianco per aiutarlo.
-Sam, portami fuori…- riuscì a dire.
 
Era l’una ormai, quando il vento freddo della notte sferzò il volto del giovane.
-Sto già meglio…- mormorò, sforzandosi di sorridere.
Ma non lo pensava davvero.
Il dolore, la nausea, i tremori…non erano passati.
River fece qualche passo, barcollando. Vedendo che riusciva a rimanere in piedi, si voltò verso i due e sorrise.
Dopodichè collassò a terra.
Sentì la voce di Sam che gridava aiuto, quella di suo fratello che la zittiva –È strafatto! Non possiamo chiamare l’ambulanza!-
Intanto il suo corpo, mosso dalle convulsioni, non rispondeva più ai comandi, la testa si fece sempre più pesante…
-Niente paparazzi…voglio l’anonimato…- mugugnò, quando un reporter si avvicinò per aiutarlo.
Ma il suo ultimo desiderio era destinato a rimanere inesaudito.
La folla del club si riversò fuori dal locale, qualcuno cercò di praticargli la respirazione bocca a bocca.
La voce di suo fratello che chiamava, tra le lacrime, i soccorsi gli rimbombò nelle orecchie, come pure i singhiozzi di Samantha.
Poi, pian piano, il rumore divenne silenzio, le voci si fecero più fievoli, il dolore alla testa meno lancinante.
Quando, all’una e cinquantuno, il suo corpo smise di muoversi sotto l’effetto dell’overdose, River si sentì in pace.
Morì, a ventitrè anni, sul marciapiede in Sunset Boulevard, davanti al Viper Room, tra i suoi amici più cari.
Ma morì felice, perché, come l’araba fenice di cui portava il nome, un giorno, sarebbe risorto dalle sue ceneri.


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Angolo dell’autrice: Ok, non sono necrofila…James Dean, River Phoenix…sono tutti morti da un pezzo, direte voi.
Ebbene sì, ma il mito del bello e dannato mi piace particolarmente e probabilmente ve ne accorgerete ancora…:)
Inoltre, sono stati dei grandi personaggi, dovete ammetterlo…hanno fatto una fetta della storia del cinema americano.
La mia storia segue pari passo i resoconti dell’ultima notte dell’attore, per cui, a parte i dialoghi e i pensieri dei vari protagonisti, è tutto vero.
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto e ringrazio Greece_Lee per avermi recensito…♥
E voi, cosa aspettate?
Lady Windermere ♥
Ps: una curiosità, il cognome di River all'inizio era Bottom, fu cambiato in Phoenix in seguito a scandali familiari, proprio a significare che la famiglia avrebbe risolto tutti i suoi problemi...
 
  
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