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Autore: Niley story    20/08/2014    20 recensioni
-Sono complicata- dice lei lei guardandolo negli occhi-Avremo un amore complicato- risponde lui sorridendo mentre scrolla le spalle. Lei nega col capo -Non è così facile- lui come al solito ha la risposta pronta e il sorriso indelebile -Non mi sono mai piaciute le cose facili. Le cose facili sono noiose-
Ta daaa eccomi qui con una nuova storia di...JORTINI (ma no dai chi se lo aspettava? lol)
Allora il pezzo è tratto da un capitolo ma non chiedetemi quale perché ancora non lo so lol
In questa storia Tini ha 20 anni e ha avuto una vita tutt'altro che facile. Dopo un lungo periodo di assenza deve tornare a Buenos Aires e lì si ritroverà ad affrontare i fantasmi del passato che tanto l'hanno torturata. Poi c'è lui Jorge, il ragazzo solare, simpatico e al 100% playboy...ma quale storia nasconde dietro al suo sorriso? Potrà lui aiutarla a fare i conti con il suo passato e riuscire ad aprire il suo cuore?
...A Jortini story...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Violetta
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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~~Mi fece un ultimo sorriso raccapricciante e poi andò via. Purtroppo non mi fu possibile riuscire a concentrarmi sulla lezione, fortunatamente il professore non se ne rese conto ma Lodo…si. << Mi vuoi dire cos’hai?>> mi chiede appena usciamo dall’aula. << Non ho niente, tranquilla>> cammino nervosamente guardando il pavimento << Non prendermi in giro! Sono la tua migliore amiche e si vede lontano un miglio che qualcosa non va>> << Lodovica lasciami in pace!>> << Voglio solo aiutarti!>> << Non c’è ne bisogno d’accordo?!>> pronuncio le mie ultime parole fermandomi per guardarla negli occhi. Senza aspettare la sua risposta mi dirigo verso il bar. << Vado a prendere un cappuccino lo vuoi?>> chiede restando in piedi, io invece prendo posto a un tavolino rotondo, vuoto << Si>> rispondo annuendo e poi aspetto che torni. Le parole di Fernando fanno eco nella mia testa…che cosa succederà mercoledì? Lodovica si siede di fronte a me e mi poggia il bicchiere fumante di cappuccino dinanzi. Le sorrido doblmente per ringraziarla, ma non mi fermo a guardarla negli occhi, so che vorrebbe sapere cosa sta succedendo e che è preoccupata per me ma non voglio e non deve. << Allora…mi vuoi spiegare com’è che tu e Jorge stavate insieme da Cande?>> osservo la mia amica impicciona di sottecchi, lei mi mostra il suo sorriso smagliante a trentadue denti stile “voglio sapere tutto. Dimmelo. Ora. Adesso. NOW. Non accetto nop come risposta.” Fa sorridere anche me, Lodo sa come farmi dimenticare di un problema anche se solo per qualche minuto << Non c’è niente da spiegare!>> cerco di filare subito fuori da questa conversazione << AH No! Non provarci nemmeno! Voglio sapere tutto. Dimmelo. Ora. Adesso. NOW. Non accetto nop come risposta>>. Ecco appunto…e quando fa così so che non uscirò salva senza averle raccontato qualcosa. Sospiro e mi muovo incomoda sulla sedia << Non è successo niente, abbiamo solo…dormito insieme>> sussurro quasi a sperare che non abbia sentito bene o…che so che la campanella mi salvi ancora. È chiedere troppo? << CHE?!>>. Lodovica quasi si affoga col cappuccino mentre sgrana gli occhi. << Bevi>> le dico io per farla smettere di tossire. Non si lascia neanche il tempo di riprendere fiato che apre bocca << Tu…lui…voi due lo fate sempre!>> << No!!!>> mi affretto a protestare ma con Lodovica sembra inutile…è già partita in quarta con il suo film mentale << Si invece…anche quella volta che ti è venuto a prendere a casa mia è andata così! Voleva dormire con te!>> e lo capisco dal fatto che non mi sta più ascoltando, guarda un punto fisso del tavolo con la fronte corrugata e fa degli strani disegni nell’aria con l’indice destro. La richiamo più volte ma inutilmente << Da quanto dormite insieme?>> spara la domanda azando di scatto il capo, è stato quasi iniquietante << I-io…non da molto cioè…si da un po’...insomma…>> non so che dire, ma ancora non sono passati i 10 minuti?! Stupida campanella! A me sembra passa un’eternità! Lodo mi guarda attentamente aspettando la risposta. << Dormite solo?>> spara la seconda domanda, quella che mi fa sgranare gli occhi e guardarla inquietata << MA SEI SCEMA?! COSA CREDI CHE FACCIAMO?!>> quando mi rendo conto di aver alzato un pochino troppo la voce, mi guardo intorno e si, come temevo avevo richiamato l’attenzione di un paio di persone. Sorrido innocentemente guardandole mentre la mia amica se la ride sotto i baffi. << Non è divertente Lodovica!>> esclamo a denti tretti, lei continua a ridacchiare << Invece lo è>> << È tutta colpa tua!>> la rimprovero con lo stesso tono di prima, ma questo sembra non toccarla minimamente. << Beh scusa ma la domanda sorge spontanea>> si giustifica alzando le mani e io la fulmino con lo sguardo << Non sorge spontanea. Sei tu che hai una mente malata.>> prima di proferire nuovamente parola rotea gli occhi << Okey si forse un pochino…comunque devi ammettere che non è normale>> la guardo interrogativamente << In che senso? Io e lui siamo amici>> << Si okey ma…io non dormirei mai nel letto con il mio migliore amico>> << Perché no? Cioè cos’ha di male?>> domando io cercando di capire. << Beh Tini, non avete cinque anni…lui è un uomo e tu sei una donna…devi ammettere che è strano>>. Scrollo le spalle, forse ha ragione, forse sono stata ingenua, o forse ho voluto fare l’ingenua. Ma la verità è che io ho bisogno di dormire accanto a lui per stare bene…e poi a me non sembra una cosa così grave. Siamo amici, è la stessa cosa di…è come se dormissi con Lodo no?
<< Buh!>> la voce di mio cugino mi tira fuori dai miei pensieri. È arrivato alle spalle della mia amica surrandole quel “buh” vicino all’orecchio così da farla sussultare. << Ma sei scemo Diego?!>> lei gli da uno schiaffo sul braccio mentre lui ride e poi si siede al tavolo accanto a noi insieme al resto dei popolari, Francisco mi passa la mano sulla testa scompigliandomi i capelli << Hey!!!>> protesto io riaggiustandomeli; quando vedo Jorge lui ricambia lo sguardo e mi da un’occhiolino per salutarmi. << Hey hey hey>> al suono della voce di Cande che si è seduta al nostro tavolo, in mezzo a me e Lodo mi volto di scatto << Che fate?>> la rossa guarda prima mee e la mia amica. Decido che è meglio che parli io prima che lo faccia lei, soprattutto viste le persone che sono al tavolo accanto << Nienta di che. Parlavamo di quanto sia noiosa questa giornata>>. Candelaria mi scruta con lo sguardo, sa che sto mentendo ma è intelligente e capisce subito il motivo della bugia << Ma noi stavamo parlando di…>> al contrario di Lodovica che invece si prende un calcio sotto al tavolo per farla inzittire << AHI!!!TINI!>> << Ops…scusami Lodo non l’ho fatta apposta!>> le sorrido ironicamente mentre lui continua a guardarmi male. << Tiffany non devi dire niente a Lodo e Tini?>> a sentir pronunciare i nostri nomi sia io che Lodo ci voltammo verso Candelaria e successivamente verso Tiffany. Quest’ultima ci rivolge uno sguardo quasi disgustato << No Cande non devo dirle niente>> ho detto quasi? No no togliamo il quasi, è uno sguardo disgustato con un tono di voce acido. << Io credo che tu debba dirle qualcosa riguardo a mercoledì>> mercoledì. Un campanellino di allarme suona nella mia testa << Cosa succede mercoledì?>> chiedo all’improvviso guardando Cande. << Tiffany farà una festa a casa sua>> << Al quale VOI non siete invitate>> Tiffany alla già la risposta pronta e come lei anche Lodovica << Tranquilla tesoro comunque non saremo venute alla tua stupida festa. Insomma io e Tini non siamo il tipo di persone a cui piace essere circondate da oche in calore capisci cosa voglio dire?>>. Mercoledì. Se Francisco, Diego e Jorge andranno alla festa torneranno tardi o forse neanche tornano…i genitori di Jorge sono fuori per lavoro e questo significa…significa che in casa ci saremo solo io Fernando e Cassandra. << Dai Tiffany falle venire!>> interviene mio cugino guardando la bionda che è seduta poco distante da lui. << Si che cosa ti costa? E poi Tini è la sorella di Francisco!>> questa volta ad intervenire è Jorge e io prego in silenzio che Tiffany acconsenta a farci andare a quella stupidissima festa. << No! Non voglio>> ma dal suo tono di voce mi sembrano preghiere inutili, << Perché no? Su Tiffany ti prometto che né mia sorella né la sua amichetta faranno disastri>> << Francisco tua sorella è una sfigata! E poi…vuoi davvero che la inviti a una festa piena di ragazzi?>> evidentemente Tiffany sa dove colpire mio fratello. Mio fratello resta in silenzio a guardare Tiffany come se ci stesse pensando << FRANCISCO!!!>> lo richiama subito la fidanzata con tono canzonatorio. << Lascia perdere Cande tanto comunque non ci saremo andate, giusto Tini?>> guardo Lodovica e forzo un sorriso annuendo alle sue parole. Candelaria rotea gli occhi e poi sbuffa, successivamente sale in piedi sul nostro tavolo e cerca di richiamare l’attenzione degli studenti << Hey! Un attimo d’attenzione per favore. Questo venerdì ci sarà una super festa a casa mia! Le invitate d’onore sono le mie migliori amiche Lodovica Comello e Martina Stoessel! Che è anche la mia cognatina. Siete tutti invitati vi aspetto ciao!>>. Tutti quanti applaudiscono Cande mentre lei scende dal tavolo, Tiffany la guarda male, le ha rovinato il piano di farci diventare “le sfigate della scuola” suppongo. << Wow Cande gazie!>> Lodovica sorride evidentemente sorpresa e poi abbraccia la rossa << Figurati! Ci divertiremo un mondo!>> entrambe posano gli occhi su di me, io cerco di sorridere ancora ed annuisco. Suona la campanella e tutti gli launni scattano in piedi io per prima << Ci vediamo dopo!>> esclamo prendendo la borsa e cominciando a dirigermi verso la successiva aula, in lontanazna sento la voce di Lodovica che mi dice di aspettarla e quella di Jorge che a quanto pare ha dimenticato un libro nell’armadietto. << Hey Sweety aspetta!>> quest’ultimo mi afferra il polso << Che cos’hai?>> mi mancava l’interrogatorio di Jorge! << Niente!>> e sfodero uno dei miei sorrisi a trentadue denti. << Mmm…okey, senti devo dirti una cosa alla prossima ora ci vediamo in giardino?>> << Ma arriveremo tardi a lezione>> << Ci inventeremo qualcosa! Ti aspetto ciao!>>. Non mi lascia il tempo di rispondergli mi dà un bacio sulla guancia e corre via. Lo guardo correre e mi viene da sorridere, quel ragazzo non accetta “no” come risposta. << Finalmente un sorriso vero>> sento la voce di Lodo provenire dalle mie spalle e mi volto verso di lei << Co-cosa vuoi dire?>> balbetto guardandola << Niente. Andiamo in classe su!>>.
Dopo due ore di spagnolo e una di chimica era il turno di storia. Storia è una delle materie più noiosa che conosca! E le date…andiamo chi si ricorderà mai tutte queste date?! Nessuno! È solo una perdita di tempo. Appena suonò la campanella della fine della lezione mi affrettai a prendere la borsa << Hai così tanta voglia di andare a fare educazione fisica?>> Lodovica mi osserva con la fronte corrugata << Jorge voleva parlarmi di una cosa, coprimi. Ci vediamo dopo>> << Okey>>. Non le lascio il tempo di dire altro e filo via, spero che qualunque cosa mi debba dire Jorge sia veloce, non sono mai arrivata tardi a educazione fisica e il professore incute timore. Arrivo in giardino e inciampo in qualcosa, chiudo gli occhi sapendo che tra non molto mi ritroverò con la faccia spiaccicata sul suolo ma tuttavia questo non succede. Qualcuno mi ha afferrato la vita e rimesso in piedi quando apro gli occhi mi volto e vedo Jorge dinnanzi a me << Morivi dalla voglia di vedermi?>>. Scuoto il capo spingendolo per allontarlo un po’ me << Presuntuoso!>> << > cominciamo a camminare in direzione della fotana più vicina. << Di cosa volevi parlarmi?>> << In realtà volevo che tu mi parlassi>> << Di cosa?>> chiedo confusa << Di cosa ti prende. Ti ho visto prima, eri agitata, nervosa come se qualcosa ti preoccupasse>> se ne accorto anche lui? Lodovica so scansarla ma Jorge…ho sempre come l’impressione che lui capisca subito quando mento. << Ti sbagli non c’è proprio niente di cui preoccuparsi!>> gli sorrido << Bugiarda>> e so che se non gli dò una ragione il terzo grado non avrà fine. Sospiro e poi salgo con i piedi sulla parte di cemento che divide il pavimento in pietra fatto nel giardino, dalla zona ricoperta dagli alberi e i cespugli. << Okey hai ragione, c’è qualcosa che mi preoccupa>> apro le braccia mentre avanzo di un passo cercando di stare in equilibrio per non cadere. << Cosa?...Sweety stavi per cadere sul pavimento piano, camminare in equilibrio sul margine del pavimento ti porterà a romperti una gamba>> << Pff! Uomo di poca fede, e poi tanto se cado tu mi prendi no?>> << Quanto ti piace rendermi le cose difficili?>> << Non puoi capire quanto!>> rispondo senza guardarlo, tengo d’occhio la linea di cemento su cui sto camminando facendo attenzione a non cadere. Dopo qualche secondo lui riprende la parola << Allora? Mi vuoi dire che cosa ti preoccupa tanto?>> devo mentire, non ho alternative << Damien>> dico senza pensarci << Chi?>> << Il ragazzo del centro commerciale ricordi?>> << Ah si…e allora?>> << Ecco lui…lui mi piace molto e vorrei poter fare qualcosa per farglielo capire, per conquistarlo ma non so se è una buona idea perché…si insomma non so se gli piaccio davvero come lui piace a me capisci?>>. Sono arrivata alla fine del margine e allora salto giù tornando a camminare sul pavimento sempre affiancata da Jorge ma non voglio guardarlo negli occhi, so già che capirebbe che sto mentendo. << Mm…tutto qui?>> se non lo ha già capito…<< Sip! Tutto qui, perché cosa credevi?>> sfodero uno dei miei sorrisi, quelli che ero abituata a fare da piccola e che mi riuscivano molto bene, quelli nascondono dei segreti che non vogliono essere liberati. << Mmm…è stupido>> << Ah bene! Dico, io ti racconto il mio problema e tu mi dici che è stupido? Non sei per niente carino>> incrocio le braccia al petto facendo la parte dell’offesa e torno a guardare avanti mentre camminiamo. << Non volevo dire che il tuo problema è stupido Martina, volevo dire che il tuo pensiero lo è.>> mi fermo posizionandomi davanti a lui, anche lui si è fermato ma non mi guada, fissa il pavimento e continua a parlare << Sei senza ombra di dubbio una delle ragazze più belle che abbia mai visto in tutta la mia vita. Hai fascino, carisma, sei simpatica, dolce, ingenua. Sei una vera donna e allo stesso tempo una bambina, ti basta schioccare le dita per far cadere un ragazzo ai tuoi piedi, Damien ne è la dimostrazione, potresti avere il mondo se lo volessi nessun uomo sano di mente potrebbe dire di no a te.>> le sue parole mi colpiscono, mi penetrano dentro e sento il battito del mio cuore accelerare. << Stai dicendo…che potrei fare innamorare di me chiunque io voglia?>> aspetto che alzi la testa e mi risponda ma non lo fa, non mi guarda, sorride e poi torna a parlare << Esattamente. Tu puoi fare innamorare di te chiunque tu voglia>> e finalmente adesso alza lo sguardo per permettermi di specchiarmi nei suoi occhi. Restiamo qualche secondo in silenzio e poi gli sorrido, questa volta un sorriso sincero e allo stesso tempo divertito << Attento Jorge, con questo discorso stai comprendendo anche te!>> << Si beh…è vero ma io non corro pericolo perché a te interessa Damien non io, giusto?>> questa volta e lui a ridere svagato. << Giusto! Ma credevo che tu non credessi nell’amore>> riprendiamo a camminare uno al fianco dell’altro esattamente come prima. << Io non ho mai detto di non credere nell’amore, io ci credo, semplicemente…ho deciso che non fa per me. Per questo non mi innamorerò mai.>>
Quella sera mi addormentarmi nella camera di Jorge come al solito, la giornata a scuola trascorreva tranquilla e mi sforzavo di non pensare che il giorno successivo sarebbe arrivato mercoledì. Sono 16:15 e sono  in palestra per la mia solita lezione di Kick boxing. << Più forte Martina! Concentrati!>> devo dire che Jorge quando ci si mette sa essere un tiranno, sono passati solo 15 minuti e sto già sudado! << Mi sto conce…>> << Silenzio! Non sprecare il fiato! Sei debole, forza colpisci, ginocchio! Clacio, ti ho già detto di non usare la caviglia quando dai il calcio ti fai male. Ricomincia. Destro. Sinistro. Ginocchio. Calcio. L’altra gamba, gioncchio. Calcio.>> definitivamente sapeva essere uno stacanovista. << Vieni qui, girati>> mi prende il polso destro per farmi voltare di fronte a lui. << Togli i guanti>> faccio come mi dice ma ho già praticamente il respiro affannato. Getto i guantoni a terra e poi lo guardo << Voglio che mi colpisci al collo e cerchi di farmi cadere>> << Di nuovo? Sai che non ci riesco!>> non è la prima volta che vuole provare a farmi fare questa cosa, ma è molto più forte di me, colpire lui è come colpire una cassa forte, se sei fortunato riesci a fargli un graffio ma niente di più. << Ci devi riuscire! Se ti trovi davanti qualcuno della mia stessa potenza e devi difenderti, devi saperlo fare! Muoviti colpisci!>>. E ci provo, riprovo, ancora una volta ma è tutto inutile. << Dalla settimana prossima ogni volta che non riuscirai a buttarmi a terra ti ci butterò io e ogni volta con una mossa diversa mi sono spiegato?>> apro bocca per protestare ma dal suo sguardo capisco che sarebbe una fatica inutile. Jorge va a farsi la doccia nel bagno della casetta in piscina e così io vado in quello di dentro. Una volta lavata e vestita mi dirigo in camera mia per fare i compiti. Ho impiegato due ore intere per riuscire a finirli ma…li ho finiti! Mi dirigo verso il salone quando vedo la porta della stanza di mio cugino aprirsi, ma dalla stanza il primo ad uscire non è Diego ma bensì la mia migliore amica seguita da lui << Lodovica?!>> la guardo scioccata senza capire cosa ci facesse lei nella stanza di Diego. << Ciao Tini!>> mi saluta come se niente fosse con un sorriso sulle labbra, << Hey mora ciao!>> Jorge arriva dalla cucina con un mottino al cioccolato in mano e saluta Lodovica dandole un bacio sulla guancia << Ti ho già detto di non chiamarmi mora!>>. Jorge e Diego ridono al rimprovero della mia amica mentre io sono ancora sotto shock << Lodovica che cosa ci fai qui? O meglio dire…in camera di Diego?>> << Beh ricordi che Cande ci aveva detto che Diego, Francisco e Jorge sono tra i più bravi dell’istituto? Mi serviva una mano con l’esercizio di chimica e così ho chiesto a Diego di aiutarmi>> << Chimica eh?>> Jorge fa un sorriso malizioso guardando il suo amico del cuore che ricambia il sorriso, si danno un pugno con la mano mentre Lodovica rotea gli occhi per poi mollare uno schiaffo sul braccio sinistro di Diego. << Ahii!!>> << Così impari!>> << Va bene ma…perché non hai chiesto aiuto a me?>> domando continuando ad essere confusa, Lodovica scrolla le spalle << Ho pensato che fossi occupata e poi oggi ti ho visto un po’ sovrappensiero quindi…comunque adesso è tutto risolto, ci vediamo domani a scuola>> mi da un bacio sulla guancia per salutarmi e poi fa lo stesso con Jorge << Aspetta nena ti accompagno io>> << Non chiamarmi nena Diego!>> Lodovica ringhia quasi come un cane, mio cugino ride e la ignora << Jorge mi presti la tua auto?>> << Si, tieni>> gli dà le chiavi della BMW e poi segue Lodovica verso l’uscita. Continuo a fissare la porta fino a quando non connetto una cosa, mi volto verso Jorge e gli do uno schiaffo sul braccio << Ahi!!! E questo perché?>> chiede toccandosi il braccio << Perché a lui hai prestato la macchina e a me no!>> << Lui ha la patente e tu no!>> << A proposito…quando vuoi iniziare le nostre lezioni di guida?>> << Quando riuscirai a buttarmi a terra>> Jorge si dirige verso la sua stanza << COSA?! JORGE BLANCO VIENI SUBITO QUI! SEI UN IMBROGLIONE!>>. Quella sera continuo a girarmi e rigirarmi nel letto non riuscendo a trovare pace, sbuffo guardando fuori dalla finestra << Stasera non riesci proprio a trovare pace eh?>> mi volto di scatto verso Jorge << Ti ho svegliato?>> << Per svegliarmi prima dovrei essere riuscito ad addormentarmi>> << Scusa…forse è meglio che vada in camera mia…>> << Non c’è ne motivo. Voglio dire…comunque non dormiresti e io…neanche insomma sono quasi quattro mesi che dormiamo così ormai ci ho fatto l’abitudine.>> gli sorrido…sì è vero anche io ormai ci avevo fatto l’abitudine. Jorge si poggia sul fianco sinistro, poggia il capo nella mano facendo leva col gomito << Mi vuoi dire cosa ti preoccupa tanto? E non rispondere Damien perché non ti credo>> << Io...>> io non so cosa dire, li labbra tornano a chiudersi formando una linea dura. Sembra che mentire a Jorge sia un’impresa impossibile. Fisso in silenzio un punto fisso sul materasso, il mio mento viene preso delicatamente dal pollice e l’indice destro di lui in modo tale che sollevi lo sguardo. << Se non vuoi che vada a quella festa devi soltanto chiedermelo. Non è grave e poi venerdì c’è quella di Cande quindi non ho problemi>> deglutisco, stare con Jorge mi farebbe sentire al sicuro ma sarei una persona egoista a chiedergli di restare qui con me per un problema che è solo MIO. Gli sorrido leggermente << No, voglio dire…non voglio che tu resti qui. Vai alla festa con Francisco e Diego, non c’è nessun motivo per cui tu non debba farlo>> << Sei sicura?>> << Sicurissima!>> << Magari posso convincere Tiffany a…>> << Come ha detto Lodovica non andrei mai a una festa di Tiffany>> << Beh ma non dovresti venirci per stare con Tiffany ma con me, Diego, Francisco, Cande…potresti invitare anche Lodovica e quel ragazzo che ti piace…Damien no?>> << Grazie Jorge ma no. E poi ci divertiremo tutti quanti insieme venerdì alla festa di Cande no?>> << Okey…come vuoi>>.  Entrambi restiamo in silenzio, non riesco a smettere di pensare, di conseguenza non riesco a dormire. << Mi è venuta un’idea, e se ti cantassi quella canzone che ti cantai in spiaggia?>> gli sorrido, non un accenno di sorriso un vero sorriso a trentadue denti, come fa ad essere così dolce? << Sei carino ma dubito che tu possa suonare la chitarra a quest’ora>> << E chi ha detto che devo suonare per forza la chitarra? So cantare anche senza>> lo guardo ancora per qualche secondo, poi lui mi fa un cenno col capo di stendermi al suo fianco e lo faccio, lui resta a guardarmi dall’alto e poi inizia a cantare. E incredibilmente dopo il ritornello sento di essere sul punto di scivolare nel mondo dei sogni.
Il giorno seguente è mercoledì e io non riesco a pensare ad altro che stasera. << Martina!!!>> sussulto al richiamo di Lodovica che è seduta al mio fianco << Ma mi stavi ascoltando?>> chiede inclinando leggermente il capo << I-io…no, scusami>> << Dicevo che il professore è in ritardo e se siamo fortunate non c’è neanche>> << Oh…mi sembra fantastico!>> le sorrido forzatamente << Abbiamo un concetto diverso di “fantastico” se me lo dici con quella faccia. Io vado fuori a fare un giro tu vieni?>> << Comincia ad andare tu io…vengo tra poco…>>. So che Lodovica vorrebbe sapere cosa sta succedendo ma non mi va di pargliene, lei non deve sapere, nessuno deve sapere. << Hey>> sulla soglia della porta vedo Jorge che mi guarda, gli vado in contro << Che ci fai qui? Dovresti essere in classe tua no?>> << Ora buca, manca il prof. Come mai Lodo è uscita?>> << A quanto pare manca anche a noi il prof…>> << Jorge!!!>> vedo una ragazza con i capelli castani saltargli letteralmente al collo << Questa sera ci sarai anche tu alla festa di Tiffany vero?>>. Roteo gli occhi ed esco dall’aula decidendo che non voglio assistere a quella stupidissima scena raccapricciante, appena uscita vedo Lodovica vicino gli armadietti con Diego e nuovamente mi chiedo che cosa ci facciano quei due insieme. Mio cugino alza lo sguardo e incrocia il mio, dopo poco anche Lodovica si volta per guardarmi. Mi avvicino ai due guardando prima lui e poi lei << Come mai voi due…state insieme?>> << Niente di che stavamo parlando del compito>> la mia amica scrolla le spalle parlandone tranquillamente. << Io vado ci vediamo dopo ragazze, ciao nena>> << Ti ho detto di non chiamarmi nena!>> grida la mia amica alle spalle di Diego. Conoscendo mio cugino se la starà ridendo, Si avvicina a Jorge poggiandogli una mano sulla spalla e lo allontana da quella ragazza.
Resto ferma a guardare l’orologio nella mia stanza. Tic tac, tic tac, questo è l’unico suono che si sente; è mezzanotte, di solito a quest’ora vado nella stanza di Jorge. Sento lo scricchiolio della porta ed è in quel momento che ricordo di non averla chiusa a chiave, da quando dormo con lui ho perso l’abitudine di farlo. Mi stringo le coperte al petto pregando in silenzio che non sia chi penso io ma purtroppo non serve a nulla. << Buonasera Martina…>> la suo voce mi fa venire la pelle d’oca e in senso negativo intendiamoci. << Che cosa vuoi Fernando? Esci fuori dalla mia stanza!>> << Ma dai sono solo venuto a giocare>> << Se non te ne vai mi metto ad urlare!>> lui avanza di un passo e io mi muovo leggermente preparandomi ad alzarmi dal letto. Vorrei che il mio tono di voce non tremasse ma a quanto pare sembra inevitabile. Fernando ride di scherno << E chi ti sentirà? Mia madre? Ne dubito>> lui avanza ancora e io mi metto immediatamente in piedi allontanandomi dal letto. << Farò in modo che mi senta tutto il quartiere!>> << Uuu che paura sto tremando>> e so che non è vero. Lui si diverte a spaventarmi, gli riesce naturale. È un verme, un odioso, un viscido. È molto vicino tra me e lui c’è soltanto il letto a dividerci. Approfitto di quella frazione di tempo in cui è fermo a fissarmi per correre via. Arrivo in cucina e mi nascondo sotto l’enorme bancone dove si trova il lavello. Stringo le ginocchia al petto abbracciandole mentre ricordi del periodo più orrendo della mia esistenza si fanno spazio nella mia testa. Senza che possa contenerle delle lacrime rigano il mio viso, ma non posso piangere, devo restare in silenzio altrimenti mi troverà. << Martina…non sono in vena di giocare a nascondino…dove sei?>> e inevitabilmente le lacrime cadono una dietro l’altra, chiudo forte gli occhi devo resistere, devo resistere, io posso farcela. Sento i suoi passi avvicinarsi allungo la mano destra sul bancone nella speranza di riuscire ad afferrare un arma, un coltello. Credo di aver toccato qualcosa ma non sono riuscita a prenderla, allungo ancora un po’ la mano ma ecco che lui l’afferra. << Trovata!>> esclama allo stesso tempo, di scatto ritorno in piedi e comincio ad urlare << LASCIAMI!!!>>. Cerco di liberarmi dalla presa ma non ci riesco lui è più forte di me << Dove credi di andare eh? Non ti lascerò scappare ancora>>. Non so cosa fare, sono presa dal panico, dalla paura, dal terrore! Inutile dire che anche il mio pianto ha preso il sopravvento, conosco questa storia, so già come andrà a fine e odio il finale. D’un tratto ho un flashback e le parole di Jorge rimbombano nella mia testa << Il primo colpo sul lato del collo. Coraggio Tini un colpo secco>>. Serro la mano sinistra in un pugno e poi colpisco il più forte possibile nell’incavo del suo collo, ci metto davvero tutta la forza che possiedo,<< AH!>> lui cade a terra, evidentemente colto di sorpresa, ma so che non ci metterà molto a rialzarsi, del resto è solo caduto. Corro velocemente verso la casetta in piscina appena dentro afferro il peso da 8kg con due mani e mi avvicino alla porta scorrevole. Questa inizia ad aprirsi poco a poco e così sollevo il peso sulla mia testa pronta a colpire Fernando.







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*Angolo autrice*
E riesccomi quiiiiiiii vi sono mancata almeno un pochino? E ora? Tini avrà il coraggio di colpire Fernando o questa volta lo troverà più preparato di prima?
😬😬😬
Poiii...ma quanto è dolce Jorge?! *W*....ma parliamo anche di Lodo e Diego, che cosa stanno tramando quei due? Avranno una storia d'amore segreta? O.O Lodo farebbe una cosa del genere?...misterooooooooooo lol
Allora mi voglio scusare per la scena finale cioè in pratica da quando Tini guarda l'orologio, so di non averla resa molto bene ma devo ancora prendere confidenza con questo tipo di scene quindi chiedo umilmente perdono per com'è scritta
😢😢😢 ma cercherò di migliorare anche con questo...
Poi...fatemi pensare che non ricordo più bene cosa dovevo dire...O.O La parte nel girardino della scuola è stata iejofrjeoijfroej no? *w*
Ah...vorrei aprire una piccola parentesi su una cosa che non riguarda la storia. Cioè più o meno perché in parte la riguarda. Sono stanca di essere plagiata! Lo so magari per voi esagero ed è una cosa di poco conto e forse avete ragione sul fatto che esagero ma non posso farci niente è più forte di me. Allora io sono disposta  ad aiutare chiunque voglia scrivere una storia, ma che prendete le mie e le spacciate per vostre NO. Non mi va per niente bene perché io nelle mie storie ci metto il cuore, ci passo ore a scrivere e mi fa rabbia che il mio lavoro venga preso da qualcun'altro, non solo per la storia del prendersi i meriti ma soprattutto perché è una mancanza di rispetto nei miei confronti! Io sul serio non ho problemi ad aiutare nessuno se magari qualcuno è alle prime armi o cose del genere però per favore dopo la quattordicesima volta basta! Sono stanca che mi rubino le storie e soprattutto di quelle che poi si spacciano per me! Cioè almeno abbiate la dignità di ammettere che non le avete scritte voi quando parlate con me no?!
Scusate la piccola parentesi di sfogo ma ne avevo bisogno, vi informo che il mio contatto twitter è @magicgirl96 e quello di instagram è i.believe.in.dreams quindi se ne trovate altre che dicono di essere "Niley story" sappiate che mentono u.u...facebook...io non posto mai le mie storie lì quindi credo e spero di non avere problemi...wattpad non credo sia necessario...Comunque chiuso questo argomento ripeto, sono disposta ad aiutare tutti ma vi prego di non rubare il lavoro altrui perché per l'autore non è una cosa per niente bella Anzi...vi giuro che a volte mi fanno passare la voglia di scrivere e.e
Ma comunque voglio ringraziare di cuore tutte le lettrici fedeli che mi segnalano sempre quelle che copiano la mia storia, sul serio grazie di cuore, non so come ringraziarvi senza di voi non so come farei lol
Detto questo chiudo questa parentesi eterna lol e ritorniamo al capitolo! Spero che vi sia piaciuto e attendo con ansia di leggere i vostri giudizi
😍😍😍
Un bacio grande a tutte voi! A presto!
   
 
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