-Allora raccontami un po' di te?- mi chiese Edward.
-Che cosa vuoi sapere?- gli chiesi perchè non sapevo da dove partire.
-Per esempio quanti anni hai? Da dove vieni? Che scuola frequenti? Cose così, giusto per fare conoscenza.- mi disse regalandomi un meraviglioso sorriso sghembo.
-Ho 17 anni, mercoledì ne faccio 18, abito in Lombardia, a scuola vado al liceo scentifico, sai: Biologia, Trigonometria, però frequento  la scuola se si può dire "Americana" perchè i miei genitori in realtà sono americani, mio padre è di Forks, una piccolissima cittadina di Washinton, sai vicino Seattle, mentre mia madre è di Jacksonville, in Florida. Quindi ho deciso di andarre li, così è come se fossi in America, sai ci sono anche gli armadietti, è come trovarsi dentro uno di quei telefilm per ragazzine che si svolgono nei licei americani, è fantastica è una scuola unica.-
-Hai detto Biologia?.- mi chiese.
-Si, mi stupisco che tu me lo abbia chiesto, sai è una delle mie materie preferite e non pensavo che ti interesasse.- gli dissi sincera.
-Era anche una delle mie preferite sai?- mi disse.
-Davvero? Che scuole hai fatto tu?- gli chiesi curiosa.
-Oh io al contrario di te ho studiato in una vera scuola Americana, avrai notato i nostri nomi, si insomma, l'unico che può sebrare italiano sulla carta è quello di Alice, che qui si legge Alice, ma per il resto so di che cosa parli, e per la cronaca ho studiato alla Forks High School per tutti e cinque gli anni, perciò anche senza che mi dici che sta vicino a Seattle o Port Angeles so dove si trova.- mi disse.
-Cosa? Tu vieni da Forks? Stai scherzando? Oddio!.- mi misi a ridere.
-Hei che c'è da ridere?- mi chiese.
-Sai quando i miei si sono sposati hanno vissuto quattro giorni a Forks, poi mia madre è scappata, ma mio padre l'ha seguita. Si amavano, lui voleva stare a Forks, ma per seguire mia madre avrebbe fatto questo ed altro, però ora stanno divorziando, non si sopportano più, per questo stanno poco in casa.- dissi abbassando un po' la testa triste.
-Hei, niente tristezza, basta parlare, goditi questo piuttosto.- disse mostrandomi la luna che si affacciava sul mare in lontananza.
-È uno spettacolo! Mi chiedo se esistano al mondo spettacoli più belli dell'orizzonte.- dissi perdendo lo sguardo nel mare.
-Beh a Forks queste cose non si vedono perchè è coperto da....-
-Una coltre quasi perenne di nuvole e pioggia, lo so.- lo interruppi.
Lui in risposta alzò un sopracciglio.
-È per questo che mamma stava scappando, lei cercava il sole. E questa frase mi viene ripetuta spesso.- lui rise.
-Hai il costume?- mi chiese.
-Vuoi fare il bagno di mezzanotte?- gli chiesi ridendo.
-Se hai il costume ci lanciamo dagli scogli.-
-Non ho il costume e non mi lancio dagli scogli.-
-Paura?-
No! Non avevo paura! O forse si...
-Forse.- dissi arrossendo -Ora parlami tu un po' di te.- gli dissi.
Lui aprì la bocca per dire qualcosa quando:
-Eccovi finalmente! Ma dov'eravate finiti? Edward, ti ho detto di farle fare il giro del villaggio non portarla agli scogli.- sbuffò Alice.
-Hei Alice, potevi arrivare in un momento meno sbagliato?- gli disse.
-Non mi chiamerei Alice Cullen se fosse così no?- rispose lei ridendo poi puntò lo sguardo in lontananza e disse:
-Stanno accendendo il falò andiamo! Su che sto morendo di fame! Non ho cenato stasera andiamo?- era impaziente.
-Andiamo.- disse Edward prendendomi una mano come prima.
Arrivammo in spiaggia e c'erano tutti gli animatori, con qualche ragazzo e qualche ragazza che dov'eva essere arrivata come me quella sera.
-Bene ragazzi, e ora vi presentate per favore?- disse Carlisle e diede la parola al primo di fianco a lui.
-Mike- e a cerchio tutti ci presentammo:
-Jessica-
-Lauren-
-Ben-
-Eric-
-Angela-
-Bella- dissi quando fu il mio turno.
-Victoria-
-James-
-Laurent-
-Alice!- disse trillando Alice facendo ridere tutti.
-Prima di tutto, ragazzi, benvenuti al Riva Verde, spero che queste vacanze per voi siano le più belle, e spero che un giorno decidiate di tornare a passare le vacanze qui.-
La serata passò tra canti, balli, scherzie e risate si fecero le 4 del mattino. Se per noi poteva non essere tardi per i ragazzi si, perchè loro la mattina avrebbero dovuto lavorare.
Ci mettemmo a dormire sulle sdraio portandole in giro per la spiaggia nei posti che si preferivano.
La mia la portai vicino al bagnoasciuga, così mi sarei addormentata con il rumore delle onde. avevo visto i ragazzi portarsi nei posti più isolati della spiaggia, alcuni avevano deciso di fermarsi come me sul bagnoasciuga.
Chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare dal rumore delle onde.
-Posso? Abbiamo un discorso in sospeso noi vero?-
-Edward, certo, mettiti pure, in effetti è vero tua sor.. Alice prima ha interrotto il nostro discorso.- dissi.
-Puoi pure chiamarla mia sorella se vuoi, infondo facciamo parte della stessa famiglia, e poi quel folletto malefico, è come una sorellina per me. Comunque, devo dirti qualcosa su di me? Allora vediamo io ho 19 annni e...-
-Cosa?! Tu hai quanto?! Mi stai prendendo in giro?!- lo interruppi sconvolta.
-No, io ho 19 anni, cos'è vuoi vedere la carta di identità? Passaporto? Codice fiscale?-  mi disse ridendo.
-No ma insomma, se tu hai 19 anni gli altri quanti ne hanno?-
-Alice 18, è una 95, come te. Jasper 19 come me, Emmett 21, Rosalie 20.- mi disse.
-Carlisle e Esme?- chiesi per sapere visto che avevo notato quanto fossero giovani.
-Carlisle e Esme eh?, beh loro hanno 26 lei e 31 lui.- disse.
-Cosa? Sembrano molto più giovani!.- dissi.
-Beh in effetti, quando me lo hanno detto ci sono rimasto male, visto che mia madre ha 6 anni in più di  me e mio padre 12. Ma insieme noi siamo davvero una famiglia.- mi disse.
-Questo si vede, vi volete bene, però scusa ti ho interrotto prima, vai pure avanti che cosa mi stavi dicendo?.- gli chiesi.
-Ok, allora, sono nato e cresciuto a Forks, poi i miei se ne sono andati quando io ho iniziato il liceo.
-Mi dispiace, scusa non avrei dovuto dirti di continuare.-
-Ma che hai capito? Non sono morti, se ne sono andati proprio via lasciandomi con mia nonna. Beh, nonna Elisabeth mi ha fatto da madre e da padre, però lei era anziana e quindi doveva pur darmi a qualcuno? Quell'anno a Forks era arrivata una nuova famiglia, soloo dopo scoprì che questa "famiglia" era composta da tutti ragazzi adottati dai signori Cullen, Esme dal canto suo aveva fatto tanta amicizia con nonna, e beh, io avevo 18 anni, andavo a scuola con i suoi figli così, quando la nonna morì mi adottarono loro. Emmett mi "accolse"- disse mi mando le virgolette con le dita- facendomi fare una sfida a braccio di ferro. Rosalie invece appena scoprì che mi interessavano i motori e le macchine mi teneva ore a parlare, Alice è così come la vedi, ed è difficile non affezionarsi.- disse dorridendo.
-Jasper?- gli chiesi sapendo che non aveva menzionato quest'ultimo.
-Jasper ha la mia età, a scuola eravamo in classe insieme abbiamo fatto amicizia anche con lui.-
A quel punto il mio iPhone mi avvisa dell'arrivo di un messaggio.
Lo lessi e diceva: