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Autore: kyri45    22/08/2014    1 recensioni
Katy, una ragazza di 16 anni, si ritrova un giorno con l’anima staccata dal suo corpo, morto. scopre infatti che è stata scelta per essere la 84esima: la custode della musica. Inizialmente invisibile agli occhi di tutti, katy riesce a creare il “contatto” tra musica e la sua migliore amica Erica. Insieme a lei scoprirà i suoi poteri e l’aiuterà a trovare gli altri 83 custodi. ( disegni inclusi in corso).
SPERO VI PIACCIA! è la mia prima storia, quindi sono ancora una novellina. qui vedrete unire l'avventura, la magia, gli amori e il sovrannaturale che insieme vi racconteranno la storia di questa custode: katy, la custode della musica
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOTLO 3:  IL CONTATTO
Vedo il sole che sorge tra alberi e palazzi. Non avrei mai pensato che la notte passasse così in fretta. L’unica cosa che mi resta da fare adesso sarebbe trovare qualcuno disposto a fare il contatto, anche se non ho la minima idea di come possa farlo. Di solito alla mattina per rilassarmi ascoltavo la mia dose quotidiana di musica, ma ora...    beh, si ho le cuffie, ma dove lo trovo un mp3 o una radio? Senza pensarci troppo, mi sdraio sull’erba e mi metto le cuffie, iniziando a cantare mentalmente la canzone “don’t just stand there” degli “Approaching Nirvana”. Un momento... sento qualcosa di strano. Dalle cuffie sento uno strano suono... e uno strumento... sì, un pianoforte... sento delle note che mi suonano familiari: è.. proprio... la canzone che stavo pensando! Continuo ad ascoltare fino a che un uomo non inizia a cantare la prima strofa. Sì è proprio quella. Ma che razza di cuffie sono mai queste?
Quella melodia sì che mi svegliava... ricordavo a memoria tutte le parole:
i work so hard...in my life
era come se le parole raccontassero una storia per me..
to get it right ... know when to fight
e questo succedeva ogni volta anche ascoltavo una canzone
i can’t believe... what you’ve done
eppure mi sembra sbagliato starsene qui senza fare niente
you were never the one…. to say anything or do anything for me
inizio ad alzarmi
I can’t save much..
I miei occhi stanno fissano la via della città che conduce alla piazza, non so il perché
More than my life
Sento una forza strana che mi dice di mettermi in posizione, quindi metto una gamba dietro l’altra come se dovessi iniziare una gara.
I’m not even...
Sento questa forza scorrere sia dentro che fuori di me, continua a crescere sempre di più.    io... io...    DEVO TROVARLA!
Sure i’d try-y-y-y-y
Corro. Non so perché ma sento di dover correre, devo correre da lei. Da lei chi? La mia mente non lo sa, ma il mio corpo sta andando per se. Per tutto il ritornello continuo a correre senza sosta tra le vie della città, al momento non mi sembra di avere una meta decisa. Ma non riesco a fermarmi. Ormai le parole della canzone sanno il fatto suo:
DON’T...
JUST...
STAND...
THERE!
Mi fermo alla fine del ritornello. Ora sono davanti ad una casa dai muri giallicci, con qualche pezzo bianco causato dal tempo. Qualche rampicante di non so che genere si attaccava sui muri dell’edificio, il che faceva capire che era da un po’ che un giardiniere non era venuto a far visita agli acquirenti. A proposito, perché sono qui? L’unica cosa che sapevo era che dovevo trovarla, e se era qui dove l’avrei trovata questa qui, non c’era bisogno di un cartello per capire che chiunque stavo cercando abitava in questa casa.
Vado all’entrata del portone ed inizio a leggere i nomi sui campanelli. Il terzo cognome mi fa ripensare ad una persona che già conosco..
-ERICA!-
Già  ecco chi era: Erica era sempre  stata la mia migliore amica dal primo giorno delle medie, in classe eravamo “famose” per cantare in usignolo le stesse canzoni anche se ci trovavamo una dall’altra parte della classe. aveva dei lunghi capelli neri con degli occhi che potevano cambiare dal marrone al grigio-marroncino, anche se tutti dicevano che era un effetto della luce, noi due credevamo che cambiassero colore a seconda del nostro umore. adoravamo disegnare, fare i compiti insieme.. insomma, le classiche amichette del cuore. Avendo persino i voti simili, le nostre madri ci misero insieme al liceo scientifico e così anche per altri tre anni fummo insieme. E ora... beh ora... che faccio? Le suono? Delicatamente vado con il dito verso il suo campanello, ma esso gli passa attraverso. Era passato a malapena un giorno e mi ero già dimenticata che il mio corpo non era più attaccato a me; ero , per così dire, un anima in pena.
Bene, di male in peggio! Ora come cavolo faccio a dirle che sono morta? Anche se non potrei nemmeno dirglielo, visto che non può sentirmi.
Attraverso il portone principale e mi ficco a gironzolare in casa sua. So che non è molto educato, ma dovrebbe essere normale fare visita ad un’ amica per un fantas.. ah, non so nemmeno come chiamarmi. Potrei chiamarmi custode, ma sono ancora sull’idea che tutto questo sia completamente reale.
A prima vista si direbbe che la casa sia vuota, probabilmente sua madre sarà andata a lavorare ed Erica a scuola, magari chiedendosi dove sono adesso. All’improvviso sento una specie di rumore, che può essere paragonato ad un singhiozzio e ciò fa capire che l’abitazione non è del tutto vuota, il rumore sembra provenire dalla camera da letto. Mi avvicino lentamente e vedo una scena che non avevo mai visto prima: Erica, seduta su una sedia, che piange con la testa appoggiata sulle braccia incrociate e appoggiate sulla scrivania. Non l’avevo mai vista così triste in vita mia, certo, a volte piangevamo, ma quelle rare volte che succedeva c’era sempre una di noi che la consolava. Mi avvicino a lei, sapendo però che nemmeno posso toccarla, o dirle delle parole confortevoli per farla calmare. Niente. Non posso far NIENTE! Posso solo stare lì a guardare la mia migliore amica che piange. Però, a dire il vero, non so nemmeno il perché di tutta sta tristezza. Solo un motivo mi viene in testa e che sembra anche quello più probabile. No, non può saperlo. È passato solo un giorno!
-katy....-
No.... lo sa.... lo sa davvero... allora e così che ci si sente sapendo che la tua migliore amica è morta? E passato solo un giorno e la polizia o qualcun altro avrà trovato il mio corpo privo di vita. Chissà se avranno passato delle esperienze del genere gli altri custodi.
Se sapesse che mi trovo a pochi centimetri da lei di certo non sarebbe li a rattristarsi. Fra tutte le cose brutte che mi sono capitate questa è la peggiore di tutte. È come una tortura, ma in silenzio. Continua a singhiozzare per un paio di secondi e poi la sento smettere. Alza la testa abbastanza per farmi vedere gli occhi rossi e la faccia bagnata di lacrime.
-ERICA! ERICA SNO QUI! POSSIBILE CHE NON MI SENTI?!-
Sto solo sprecando fiato, sono solo un’anima, qualcosa di intoccabile, quasi inesistente. Tra poco mi metto a piangere anche io. Ho già gli occhi lucidi. La vedo trascinare un dito sulla tastiera elettronica e inizia a suonare qualche nota. La riconosco benissimo questa canzone: “take me home” di “Cash Cash”. Ci piaceva cantarla in due con il sottofondo del piano di Erica o con la mia chitarra acustica che mio padre mi aveva donato qualche mese prima che morisse per colpa del cancro. Ci eravamo promesse l’una all’altra che avremmo cantato o suonato questa canzone quando saremo state sole o nei momenti tristi. ci ricordava di avere sempre qualcuno vicino anche quando era lontano. Sapere che non potrà più cantarla con me è orribile. Cerca di aprire la bocca lentamente e la sento cantare la prima frase:
I'm falling to pieces,
Non so perchè sto zitta. Dovrei cantare insieme a lei. E allora canto:
but i need this, yea i need this.
Nelle mie cuffie sta pian piano crescendo il rumore degli strumenti che compongono il soundtrack della musica.
 You my fault, my weakness,
Non so per quanto posso continuare a cantare, ma sento in me quella forza che mi aveva fatto correre da Erica.
when did you turn so cold.
Continuiamo a cantare fino a che non succede qualcosa di strano: non ne sono sicura, ma sento che qualcosa in Erica si sta illuminando o … si sta svegliando!
You cut me down to the bone,
È come se riuscissi a vedere cosa c’è dentro di lei: una piccolo luce bianca che continua diventare sempre più grande e luminosa.
now you are dancing all over my soul.
Non ne sono sicura, ma credo che stia proprio succedendo. Forse posso farcela! O meglio, lei può farcela!
I’m falling to pieces, to pieces, to pieces.
Sento la mia forza che sta chiamando quella luce dentro Erica che sta brillando sempre più forte, anche se  sembra che lei non se ne accorga.
But I still stay ‘couse you're the only thing I know,
A continuare a vedere Erica non mi sono accorta neppure io che mi sto illuminando con una luce tra il rosa, l’azzurro, il giallo e altri colori.
so won't you take, o won't you take me home,
Sì, possiamo farcela, manca solo un pò!
take me, hoome,
la luce è sempre più forte!
hoome, hoome
quasi tutta la mia visuale è coperta dalla luce. Manca poco... solo un po’ di più....!
CI SIAMO!
TAKE ME!!
Accadde tutto in pochi secondi: la luce che era in Erica era come uscita e una specie di palla luminosa mi aveva colpito in pieno petto, non sentivo dolore, ma solo un colpo che I dava pace ed eccitazione allo stesso tempo, questa luce ha iniziato dal centro del petto ad espandersi per tutta la parte frontale del mio corpo, per poi fare lo stesso per la parte posteriore, alla fine la luce si era richiusa nel centro del punto dove erano tatuate le mie ali, infatti le sento riaprirsi di nuovo e percepisco che la luce si sta espandendo anche su di esse fino alle punte, per poi richiudersi alla fine. Tutto l’accaduto mi aveva fatto fare un balzo di un metro indietro e stavo fluttuando a mezzo metro da terra. Quella palla di luce che aveva attraversato tutta me stessa ora non era più bianca, ma di un rosa chiaro, circondata da altre piccole sfere colorate che le giravano attorno. Questo insieme di sfere fa qualche giro intorno a me e poi va a colpire il petto di Erica nello stesso punto in cui ha colpito me. Erica ha gli occhi sbarrati e un’espressione sconvolta, sembrerebbe che il colpo l’abbia sentito. Poco dopo le vedo accasciata a terra, ancora un po’ illuminata e poi completamente spenta, svenuta.
Non potevo credere a quello che avevamo appena fatto. Ce l’avevamo fatta!
Avevo creato il contatto!
ANGOLO AUTRICE!
SIIIIIIIIIIIII!!!!! CE LO FATTA!!!!!!!!
Katy: a fare il contatto?
Io:  MA CHE CONTATTO!? A FINIRE IL CAPITOLO!!!
Katy: a beh, per te sembra facile fare il contatto, no? Prova a farlo tu!
Io: cara guarda che il modo in cui avviene il contatto lo scritto io! Te devi solo leggere e fare quello che ti dice il copione!
Katy: prima o poi riuscirò a uscire da questo stramaledetto foglio di word!
Io: si puo darsi..... “ sorride sadicamente” ma dovrai aspettare ancora mooooolto tempo, MUAHAHAHAHAH!!!
Va beh comunque, sono tornata in me! Forse non ci crederete, ma per farmi venire l’idea giusta per OGNI SINGOLA FRASE mi ci voleva UN ORA INTERA! Ma ora ho finito e.. come promessoooo... ecco la carta d’identità di Amor, il terzo custode.
Amor : ciao!
3: custode dell’amore – Amor:
NOME: Amor
NUMERO: 3
POSIZIONE DELNUMERO:  dietro il collo
SPIRITO CUSTODITO:  spirito dell’amore
ALTEZZA. 1,92 m
POTERI: può far innamorare le persone o creare atmosfere romantiche, senza di lui possiamo  solo dire che in questo momento saremmo tutti stati uccisi dalla prima persona che vediamo, visto che senza di lui l’amore nell’uomo non esisterebbe!
CARATTERISTICHE: sulla sua tunica bianca di solito si vedono due fasce che formano una x sul vestito, segno che fa capire che una nuova coppia di innamorati si è formata, quando però ne sparisce una, vuol dire che una coppia si è lasciata.
profilo deviantart: http://minekyri45.deviantart.com/
 
   
 
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