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Autore: Didone24    17/09/2008    6 recensioni
- Io… io ti interesso?
Ginny rise, amara. Gli si avvicinò fino a quando non si trovò a un passo dal suo viso.
- Secondo te?
Posò le labbra sulle sue, arrabbiata, risoluta, sicura che non si sarebbe sottratto a quella dolce tortura. Lo baciò con trasporto, spingendolo con forza contro l’armadio. Harry rispose al bacio, attraendola a sé e affondando le mani nei suoi lunghi capelli…
Ginny giocherellò con i bottoni della sua camicia, tormentando ogni asola prima di sfilargliela del tutto. Fece per togliersi la maglietta, ma Harry la bloccò, stringendole il braccio con forza.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve!! Sono tornata!!! Eccomi qui dopo molti mesi di assenza con una nuova fan fiction! Il pairing che ho scelto, Harry/Ginny, mi incuriosisce molto anche perché nei libri della Rowling se ne parla ben poco mentre io penso che sia una coppia bellissima, quindi ho deciso di farci una storia ^^ So che molti sono scettici su questa coppia (infatti ho trovato poche ficcy interessanti) ma vi invito a leggere questa perché mi sto impegnando davvero per favore un bel lavoro. Spero di riuscire ad aggiornare almeno una volta alla settimana… sempre che l’ispirazione non mi lasci a corto di idee :P

Piccola premessa: la storia è ambientata al sesto anno a Hogwarts, ma alcune cose sono un po’ diverse (per esempio come noterete non ci sarà il prof Lumacorno), quindi non allarmatevi! E mi raccomando, continuate a seguirmi e recensite in tanti! Un saluto ^^

Didone24

 

 

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Ginny e Dean erano rimasti in sala comune a parlare del più e del meno fino a tarda notte, alla flebile luce proveniente dal camino che mandava le ultime deboli fiamme scoppiettanti.

-          Sai, credo che farò il provino per entrare in squadra.

-          Davvero? Fantastico!

 

Dean sorrise. Ginny non sapeva che altro dire. Aveva la sensazione che ormai le loro parole fossero inutili, pronunciate solo per aumentare l’attesa di ciò che sarebbe successo di lì a poco. Sapeva che quella sera si sarebbero baciati, e adesso che quel pensiero si faceva sempre più strada dentro di lei i battiti del suo cuore accelerarono di colpo.

Abbassò lo sguardo. I lunghi capelli rossi le ricaddero sul viso a nascondere il rossore che si era dipinto sulle gote.

Nel tempo di un istante si fece coraggio e fissò Dean dritto negli occhi.

E un attimo dopo Dean l’attrasse a sé e la baciò con impeto, e lei lo lasciò fare, senza paura.

 

Ginny non era una ragazza che si preoccupava dell’opinione che gli altri potessero avere di lei, ma preferiva evitare che Ron o qualche altro Grifondoro la vedesse sul divano davanti al camino in cui ormai gli ultimi bagliori del fuoco si erano consumati durante la notte, stretta nell’abbraccio di Dean. Perciò, all’incirca alle cinque del mattino gli diede un ultimo, appassionato bacio e si ritirò nel dormitorio femminile, con una strana sensazione di euforia mista a inquietudine.

Un nome le balenò in testa mentre saliva la scale: Harry. Come avrebbe reagito sapendo che Ginny Weasley si era messa con l’ennesimo ragazzo? Gliene importava? In tutti quegli anni Ginny non aveva mai smesso di sperare che un giorno Harry si sarebbe accorto di lei… e nemmeno in quel momento riuscì a sopprimere quella spiacevole sensazione, mentre probabilmente Dean stava ancora gustandosi il ricordo dei suoi baci. Si sentiva in colpa: Dean le piaceva, eppure non era diverso da tutti gli altri ragazzi con cui era stata. Mentre Harry… non riusciva a spiegarsi esattamente il perché dell’effetto devastante che aveva su di lei. Forse era il suo coraggio, la sua determinazione, la sua tenacia… o forse erano anche quei capelli scuri perennemente scomposti, quell’aria attenta, e i suoi splendidi occhi smeraldini. Bè, in ogni caso rimuginare su cosa le piaceva di Harry non sarebbe servito a nulla. Lui non la voleva, e anche nel caso avesse avuto una possibilità di piacergli Harry era troppo occupato a combattere Voldemort per accorgersi di lei. Non aveva tempo per nessuna ragazza… o almeno lo sperava.

E comunque, si disse indignata, non doveva più pensarci. Con tutta probabilità Dean era innamorato di lei, ed era decisa a non farlo soffrire per i suoi stupidi sogni di bambina. Non sarebbe volata alto… ma, se non altro, avrebbe avuto la certezza che ci fosse qualcuno a cui importava di lei.

 

Quando arrivò nella Sala Grande insieme a Luna Lovegood diede uno sguardo al tavolo dei Grifondoro, e si accorse che Dean la guardava mentre Seamus se la rideva dandogli pacche sulle spalle, ammiccando in direzione di Ginny. Lavanda squittì qualcosa a Calì vedendola arrivare. Infine anche Harry, Ron e Hermione si voltarono verso di lei.

Decise all’istante di ignorare l’espressione di puro disgusto che si era dipinta sul volto di Ron. Harry si voltò verso Dean, che adesso parlottava allegramente con Neville; fortunatamente almeno Hermione le sorrise. Lei ed Harry la salutarono, ma Ron era troppo adirato per rivolgerle la parola. Ricambiò il saluto con un cenno della mano e si diresse verso Dean e gli altri, che smisero subito di bisbigliare quando lei si sedette accanto a Dean e gli diede un leggero bacio sulle labbra, provocando altri gridolini isterici di Lavanda e Calì.

 

-          Non hai aspettato un secondo a diffondere la notizia, eh? – disse lei accigliata.

-          Oh, ehm… non dovevo? – chiese Dean preoccupato.

-          No, stà tranquillo, non c’è problema.

 

Finita la colazione si diresse con Luna verso le serre di Erbologia, contenta di non dover condividere le lezioni con Ron, che per tutto il tempo non le aveva rivolto la parola, ed Harry, naturalmente.

 

-          Tutto bene, Ginny? – chiese Luna, interrompendo il fluire continuo dei suoi pensieri.

-          Si, certo, tutto apposto.

-          Come l’hanno presa?

-          Oh, bè, come al solito, direi. Ron sembra sul punto di uccidere chiunque gli passi vicino, Lavanda continua a urlare di gioia… Dean non ha perso tempo a raccontarlo a chiunque. – disse, lo sguardo rivolto a terra.

-          Ed Harry Potter?

-          Harry? Non penso che gli importi, no?

-          Davvero? Io credo che sia dispiaciuto.

 

Per poco a Ginny non andò di traverso il succo di zucca.

 

-          Cosa? E’ impossibile, Luna – disse, cercando di ricomporsi – Insomma, Harry è solo… l’amico di mio fratello.

-          Forse. Sai che i nargilli hanno divorato metà delle piante di un orto vicino Londra? – disse Luna assorta, e mostrò a Ginny un articolo del giornale diretto dal padre, “Il Cavillo”.

-          Oh… interessante…

 

Ma Ginny aveva altro a cui pensare. Sapeva che spesso Luna aveva delle opinioni un po’ bizzarre, ma perché dire che Harry fosse dispiaciuto? Aveva intuito qualcosa che a lei era sfuggito?

Basta, sei patetica. Si insinuò una vocina dentro di lei. Devi smetterla di pensare a lui, stai con Dean.

Si costrinse a concentrarsi sulle piante carnivore che la professoressa Sprite distribuì alla classe man mano che gli studenti si riversavano nella serra numero 3. Quella voce aveva ragione da vendere. Stava con Dean. Nella sua vita non c’era spazio per le utopie. Sentì un peso bruciante in fondo allo stomaco. Era davvero quello che voleva?

 

 

 

Piton si limitò a fissare Harry con astio. Forse per la prima volta in sette anni, il Prescelto (come amava schernirlo l’insegnante dal naso adunco e i capelli untuosi appiccicati alla faccia) aveva risposto perfettamente a una domanda. Ron sogghignava divertito in direzione di Piton; nemmeno Hermione riuscì a trattenere un sorriso. Harry sostenne senza battere ciglio una curiosa radiografia, quasi che Piton si aspettasse che fosse sotto effetto della pozione Polisucco, finchè fu lui ad abbassare lo sguardo per continuare la lezione.

 

-          Vedo che hai avuto un’illuminazione, Potter.

 

Harry non rispose. Adesso che era già stato ben torturato da Piton poteva finalmente lasciare scorrere liberamente i pensieri negli angoli più remoti della sua mente. Ormai il fatto di dover affrontare Voldemort occupava un posto fisso nel suo cervello; era così ovvio e così presente nella sua vita che ritrovarsi di colpo a pensare a Ginny Weasley lo sorprese più di ogni altra cosa quella mattina. Il viso di Ginny, contornato dai lucenti capelli rossi che odoravano di fiori continuava a riaffiorare ininterrottamente insieme alla sgradevole scena di Dean Thomas che la stringeva a sé, baciandola.

Aveva promesso a sé stesso che non avrebbe perso tempo con le ragazze, quell’anno; perché, infondo, di questo si trattava. Sprecare il suo prezioso tempo. Tante volte aveva pensato che, mentre gli altri avevano un futuro limpido e sgombro, c’era una sola cosa che lui vedeva davanti a sé: Voldemort. E questo escludeva tutto il resto. Anche se Ginny era la cosa più dolce che occupasse i suoi sogni, non poteva, e non doveva permettere che le loro vite si incrociassero, mai. Perderla sarebbe stata la cosa in assoluto più terribile che potesse capitargli. Sapeva cosa avrebbe fatto: l’avrebbe dimenticata, nonostante fosse la cosa che più desiderava al mondo adesso anche Sirius l’aveva abbandonato, nonostante lei fosse, oltre a Ron e Hermione, lo spiraglio di luce e calore che gli permetteva, ogni giorno, di andare avanti.

 

-          Ma come le è saltato in mente di mettersi con un altro… di nuovo? – sbottò Ron irato mentre il trio lasciava l’aula di Pozioni.

-          Guarda che non è una bambina, Ron! – disse Hermione infastidita – Ginny può fare della sua vita quello che vuole!

-          No che non può! Bè… certo che… comunque poteva aspettare un altro po’, no? Harry è d’accordo con me, vero, Harry?

-          Ah si? – disse Hermione scettica, inarcando un sopracciglio.

-          Harry, diglielo tu! – incalzò Ron.

-          Bè… come? – farfugliò Harry distratto.

-          Digli che sei d’accordo con me su Ginny!

 

Harry si sentì come colpito da un bolide, riportato bruscamente alla realtà dai soliti battibecchi dei suoi migliori amici.

 

-          Suppongo di si – disse debolmente.

-          Vedi, Hermione? L’orgoglio… cosa che voi femmine non potete capire!

-          Ma fammi il piacere!

 

In un'altra circostanza avrebbe cercato di farli smettere, ma quel giorno si ritrovò a camminare da solo, a pochi passi da Ron e Hermione che litigavano per il comportamento della ragazza che Harry credeva di amare.

 

  
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