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Autore: cocca_charlie    23/08/2014    2 recensioni
Questa storia d'amore potrà anche sembrare banale, ma ha molto di vero. A quante è capitato di venire usate per il sesso, sperando che l'amore venisse da se? Beh ecco, è difficile che l'amore venga così, dovrebbe nascere disinteressato e stravolgere la testa di una persona.
Carlotta è già rimasta scottata da questo errore e non ha voglia di commetterlo nuovamente. Continua a ripensare a quella notte, a quelle mani. "Era solo sesso, si capiva chiaramente. Solo sesso, per una ragazza che sperava di trovare l'amore della vita."
Matteo, cinque anni più di lei, fa il bagnino in una spiaggia vicina e, da bravo cliché vivente, adora sedurre le ragazze, come fosse uno sport.
Sarà lui a sedurre Carlotta, o lei a rubargli il cuore? Una sola estate di tempo per riuscire nell'impresa.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Cammino velocemente, ogni tanto scivolo sulla sabbia bagnata. L’acqua è piuttosto fredda, quest’anno l’estate non è ancora cominciata. Guardo di nuovo il messaggio di Michele.
-Quest’anno sono nella torretta di fronte al Music, vieni qui appena arrivi altrimenti vengo a prenderti con le cattive.- Sorrido, Michele è sempre il solito. In realtà andare da lui non è un peso, penso sia una delle persone più divertenti che conosco. Poi ora il campeggio è vuoto, quindi ho bisogno di compagnia.
Non sono mai andata a piedi fino al Music, non ho idea di come fare per riconoscere quella spiaggia. Mi guardo intorno spaesata, poi riabbasso lo sguardo. Odio dare l’impressione di una che non abbia idea di dove andare. Io so dove andare, solo che non ho presente la strada.
È un attimo: vedo quel bar e soni sopraffatta dai ricordi. Bocche intrecciate, mani che vagavano alla scoperta di un corpo nuovo, calore… e poi freddo. Un freddo glaciale che mi prende lo stomaco e lo stritola. Mi ero dimenticata che il Music avesse un bar sulla spiaggia di giorno. E avevo finto di dimenticare che quel bar fosse stato lo scenario dello sbaglio che forse rifarei, ma mi ha fatta piangere per un’infinità di notti. Guardo quelle pareti con gli occhi lucidi, rivivo la scena. Ecco, quella è la parete contro la quale mi ha spinta. Risento la musica, le risate, la passione. Forse lo farei ancora, se rivedessi Francesco. No, non potrei fare una stronzata simile, conoscendo il finale. Col sesso non si compra un cuore. Col sesso si vende il proprio corpo.
Scuoto la testa e cerco di scacciare il magone che si è impossessato della mia gola. Non ho nemmeno il tempo di ricompormi come vorrei, che vedo un ragazzo biondo agitare le braccia da sotto la torretta. Sorrido, forse è il primo sorriso sincero fatto qui in vacanza, e corro verso di lui.
“Cocca!” mi stringe tra le braccia muscolose e abbronzate e mi solleva da terra. “Sei venuta alla fine! Hai fatto solo che il tuo dovere! Che bella che sei!” molla la presa e mi allontana dal suo corpo per squadrarmi meglio. “Sì, sei sempre bellissima, vero Matteo?” si rivolge al ragazzo seduto su una sedia poco distante da noi.
“Sì, hai sempre ragione Michele!” si alza in piedi e mi tende la mano “Piacere, Matteo.”
“Piacere…” dico frastornata, fissando quei due occhi turchesi, col centro color oro.
Generalmente non noto molto gli occhi. Ci sono persone fissate, che guardano prima di tutto gli occhi. A volte mi capita di apprezzare un bel taglio, delle ciglia folte, uno sguardo. Ma capita di rado. Praticamente mai perdo la testa per un paio di occhi. Credo sia perché anche i miei sono belli, quindi sono abituata. O forse sono una cinica stronza. O forse sono semplicemente gusti. Preferisco la prima ipotesi. Fatto sta che, quando quelli come me, che se ne fregano del colore degli occhi altrui, si perdono in un paio di occhi, sono letteralmente fottuti. Basta, questi occhi saranno la mia rovina, lo so già.
“Carlotta, siediti qui.” Michele mi indica una sedia tra la sua e quella di Matteo. “Matteo, devi sapere che io sono innamorato di questa ragazza da ben quattro anni e lei ancora non ci crede!”
“Michele, non diciamo stronzate! Ti sei portato a letto una mia amica!”
“Non è vero! Non ci sono prove!”
“Ma me l’ha detto lei!”
“Può dire quello che vuole! In ogni caso, se anche l’avessi fatto, sarebbe stato esclusivamente per dimenticarti. Quell’estate mi hai lasciato col cuore spezzato, avevo bisogno di qualcuno che mi ricucisse le ferite!”
“E hai scelto una mia amica!”
“Tutti sbagliamo! Magari l’ho scambiata per te, vai a sapere!”
“Non abbiamo molto in comune…” guardo verso il mio seno scarso, allusiva. Scoppiamo tutti e tre a ridere e così, tra una battuta e l’altra, mi sciolgo.
“Guarda che occhi stupendi che hai!” avvicina il suo viso al mio, mentre io scoppio a ridere.
“Michele, tu hai gli occhi più belli del mondo! I miei non competono nemmeno!” ed è vero, i suoi occhi sono verdi come l’erba, una gradazione così decisa e chiara che non ho mai visto in nessun altro. Evito gli occhi blu di Matteo, perché quelli stanno vincendo il primo premio nella mia testa. Non posso tradirmi così, so che arrossirei.
“In effetti hai degli occhi molto belli… e anche delle ciglia lunghissime.” Matteo si sta rivolgendo a me. Sono costretta a girarmi. So già di essere rossa, spero che si noti poco col sole del pomeriggio.
“Grazie mille.”
Le sette arrivano veloci, i due devono staccare e andare via. Li saluto, prometto di passare anche domani e mi incammino. Quando passo davanti al bar inizio a correre per allontanarmi velocemente. Meno pensieri, più corsa. Ho il fiatone, ma raggiungo gli scogli con una velocità impressionante. Ottimo. Il telefono mi vibra in tasca, so che è Roberto.
-Come va la, nullafacente?-
-Tutto bene, grazie! Mi annoio un po’…-
-Leggi qualcosa.-
-Sarà fatto, boss.-
Io e Robi ci sentiamo da circa un mese, io sono fuggita qui per riflettere. Non so cosa provo per lui, è troppo diverso da me. Siamo usciti due volte insieme e non mi sono sentita a mio agio, era come se fossi costantemente sotto esame. Però al momento mi sento sola e avere qualcuno che mi scriva e che mi pensi mi fa stare meglio.
 
POV Matteo
“Eccola, è arrivata!” Michele si alza e inizia ad agitare le braccia, facendo dei cenni ad una ragazza bionda sulla riva. La osservo scuotere il capo, col volto grigio di tristezza. Appena si accorge di Michele il suo viso si illumina grazie ad un sorriso bellissimo. Si avvicina verso di noi, ridendo. Dio, quanto è bella! Michele sbaglia raramente in fatto di donne. Mi aveva detto che sarebbe venuta una sua amica, una ragazza molto bella e simpatica. Non pensavo, però, che fosse così bella.
Inizialmente sembra imbarazzata, poi con calma si scioglie. Mi piace come ironizzi sul suo seno scarso e mi piace da morire quando si morde il labbro prima di ridere.
Ha due occhi strani, sembrano color salvia, però vorrei vederli meglio. Più li guardo, più mi compiaccio di aver dato un nome a quel colore così strano. È lo stesso colore che ha il mare vicino agli scogli, e il suo sguardo così furbo e intelligente fa pensare che da un momento all’altro un’onda possa infrangersi contro la barriera di pietre.
Mentre studio con attenzione il rossore leggero sulle sue guance, mi torna in mente quello che mi ha detto Michele. Questa bellissima ragazza ha fatto sesso con uno dei miei migliori amici, Francesco, lei come altre mille. Provo un forte fastidio che lentamente si trasforma in rabbia. Chiudo gli occhi e allontano quell’invidia verso il mio amico.
Quando riapro gli occhi, vedo le sue labbra piene e rosse e penso solo che le voglio baciare. Sarai mia, ti voglio.
Le sette arrivano in fretta e per la prima volta non ho voglia di correre a casa. Sarei rimasto volentieri un’altra mezzora a chiacchierare con Carlotta di qualsiasi cosa.
“Bella la Cocca, vero?” Michele mi prende sottobraccio, ridendo. “Non sono mica stupido, ho visto come la guardavi!”
“Beh sì, è molto bella.”
“Dai, magari riusciamo a combinare!” Mi batte il braccio sulla spalla e si allontana verso la sua macchina. Io salgo sulla mia e metto in moto. Le onde non si sono scatenate contro gli scogli, ma nella mia testa. Resto fermo nel parcheggio, devo calmarmi. Accendo il telefono, faccio un giro veloce su facebook. La trovo in poco tempo, abbiamo tanti amici in comune, come Michele e… Francesco. Guardo la foto profilo, ma come fa ad essere così bella ed elegante? Mentre sto contemplando le sue foto una per una, una notifica mi avvisa che proprio lei mi ha chiesto l’amicizia. Sì Carlotta, saremo amici.
  
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