Presentazione: James inciampa per caso in un libro di
poesie babbane, perso da qualcuno in uno dei tanti
corridoi di Hogwarts. Non gli è mai piaciuto troppo
il genere, ma gli piace troppo Lily Evans e la sua mente malandrina comincia
già ad elaborare un'idea che potrebbe funzionare. Il proprietario probabilmente
dovrà aspettare ancora un po' per riavere il libro.
Note in fondo alla pagina.
Fine ottobre 1977, settimo
anno.
Sesto tentativo e un successo.
Questa volta senza il “quasi”.
« Allora ricapitoliamo Sirius farà l’inc- »
« James non potresti semplicemente cancellare il primo verso? » lo interruppe Remus preoccupato.
« Ma neanche per sogno! Ho trovato la soluzione perfetta! » rispose l’amico con slancio, con l’ormai famoso libro di poesie in mano e le guance rosse per l’eccitazione.
« Non puoi fare una cosa del genere! Ti ucciderà! » riprovò Moony senza successo, mentre James guardava speranzoso Sirius in cerca di supporto.
« Per me è una genialata » esordì infatti quest’ultimo, sdraiato a testa in giù con la schiena sul pavimento e le gambe sul letto. « Comunque dovreste provare a sdraiarvi così qualche volta, sto da favola » aggiunse poi, sospirando felice.
« Sirius non cambiare discorso! Vorrei ricordarvi che l’ultima volta che questo maestro di yoga da strapazzo ha usato la parola “genialata”, Lily si è ritrovata accecata da una lampada parlante! » si accese Remus. « Peter diglielo anche tu! » provò poi.
Peter gli rivolse un’occhiata
colpevole.
« Emm… veramente anche a me piaceva la lampada parlante » sussurrò Wormtail.
James balzò immediatamente in
piedi.
« Dai ragazzi, sarebbe un’interpretazione perfetta! » esclamò.
« Non puoi mantenere solo l’ultima parte? Per quella almeno hai avuto una bella idea! » fece un ultimo tentativo Remus.
« Moony, sai che ti ho sempre stimato per la tua abilità in queste cose, ma l’idea per il primo verso questa volta è veramente un colpo di genio! » ribattè cocciuto James.
« E poi tanto farò io il lavoro sporco insieme a Peter. Giusto Worm? » aggiunse Sirius gongolante.
« Giustissimo » rispose orgoglioso il quarto malandrino.
« E allora arrangiatevi, io
ci rinuncio » cedette Remus « ma sappiate che vi avevo avver- ».
« PROCEDIAMO
CON IL PIANO! » lo interruppe James trionfante, senza riuscire a trattenersi.
« Dunque, dove eravamo rimasti? Ah sì, tu Sirius farai l’incantesimo. Ormai hai fatto pratica con
tutti quei poster che hai incollato per far incazzare tua madre. »
Sirius rise.
Remus sospirò sconsolato.
E il piano incominciò.
FASE 1
Mary MacDonald
camminava con la testa fra le nuvole, come suo solito, quando fu bloccata
improvvisamente dall’ormai familiare James Potter in cerca di aiuto.
« Ehi Mary mi-»
« Mmm…fammi indovinare, ti serve un favore » terminò per lui sorridendo.
« Proprio così! Sai è sempre per quella storia del libro » azzardò lui speranzoso.
Mary gli si avvicinò curiosa.
« Dai dimmi di cosa si tratta questa volta »
« JAMES POTTER TU SEI PAZZO! » esclamò Mary dopo che lui le ebbe esposto la questione.
« Quindi non mi aiuterai? » chiese James preoccupato. Senza l’aiuto di Mary il piano rischiava di saltare.
« Ma
sei scemo? Certo che ti aiuterò, è l’idea più geniale tra tutte quelle che hai
avuto! »
James rise sollevato.
« Tu e Sirius la pensate proprio allo stesso modo »
« Purtroppo non so se sia un bene » sospirò la ragazza.
« Quindi posso contare su di te? » chiese speranzoso James.
« Certo, ma a una condizione. »
« Quale? » domandò lui preoccupato.
« La macchina fotografica è MIA
»
Lui rise.
« Affare fatto »
E si strinsero la mano.
Quel giorno i Grifondoro
del settimo anno, oltre a sorbirsi due ore di Pozioni con i Serpeverde
e una lezione di Trasfigurazione con una McGranitt
particolarmente di cattivo umore, dovettero vedersela con un’entusiasta Mary MacDonald con al collo la macchina
fotografica magica di James.
« MacDonald molla l’osso »
« Eddai Sirius,
voglio una foto con i Malandrini al completo! »
« Mary basta, mi avrai già fatto un centinaio di foto! »
« Lily porta pazienza e mettiti
vicino a James. I nostri Caposcuola meritano una foto insieme! »
« Ragazzi scappiamo, c’è di nuovo
Mary »
« ALICE, FRANK, EMMELINE TORNATE SUBITO QUI! »
« James sei contento ora di quello che hai scatenato? »
« Oh sì, ed è solo l’inizio
»
« Remus, James! Smettetela di borbottare e dite cheese!»
FASE 2
Si poteva dire qualsiasi cosa su Sirius Black, ma di certo non si
poteva dire che fosse una persona paziente.
Lui e Peter se ne stavano nascosti
sotto il mantello dell’invisibilità da circa un quarto d’ora
, ma a Sirius sembrava fossero passate tre ore
e ancora James e la Evans non si erano fatti vivi.
Le istruzioni di James erano state
chiare: “seguiteci
durante la ronda e appena io e Lily ci sfioriamo, voi agite”.
Sembrava facile come respirare, se
non fosse che James e Lily non erano ancora arrivati e anche se fossero
arrivati Sirius non riusciva a capacitarsi di come
quei due avrebbero potuto anche solo sfiorarsi. Erano Potter e la Evans, porco Merlino!
« Sirius eccoli» bisbigliò all’improvviso Peter.
« Oh finalmente, seguiamoli
» sbuffò il ragazzo già spazientito.
Ovviamente il suo ragionamento era
esatto.
James e Lily erano a mezzo metro
l’uno dall’altra e quella distanza non accennava a diminuire.
Sirius si chiese perché diavolo James non le appoggiasse una mano
sulla spalla o da qualunque altra parte, in modo da evitargli quell’attesa
snervante.
Purtroppo il suddetto James
sembrava impegnato in una conversazione molto fitta con la ragazza e Sirius sperò vivamente che non si fosse scordato del piano.
Dopo altri venti minuti di pedinamento infruttuoso, con Peter che continuava a pestargli i piedi, il ragazzo decise di agire.
« Ehi Peter! »
« Sì? »
« Io son stufo di starmene
qui a far niente »
« Pure io Sirius »
« Allora ascolta: quei due fra poco scenderanno quella rampa di scale, riusciresti a farli scivolare? »
« E perché dovrei… oh. Ho capito. »
« Bravo Petty. Eccoli! Al mio tre! Uno… Due… Tre! »
« Glisseo! »
Dopodiché successe tutto molto
velocemente. Le scale divennero uno scivolo e Lily e James rotolarono uno sopra
l’altra sul pavimento. La ragazza si era attaccata d’istinto al braccio di
James con tutte e due le mani, mentre il ragazzo l’aveva tenuta stretta per la
vita, per evitare che si facesse male. Purtroppo per loro, Sirius
entrò in azione proprio in quel momento.
« Le
scale devono essere impazzite! Tutto bene?» esclamò Lily
spaesata.
Non si era fatta niente, perché
era caduta sopra James e sentiva perfettamente le mani del ragazzo che le
stringevano i fianchi. Non voleva affatto fargli vedere che era arrossita, per
cui si affrettò ad alzarsi, o meglio, a cercare
di alzarsi, senza grandi risultati.
Perché diavolo non riusciva a staccare le mani dal braccio di James?
« James? James!! »
Il ragazzo invece aveva sbattuto
il fondoschiena e la testa ed era rimasto intontito, un po’ per la botta e un
po’ per la sensazione di avere Lily sdraiata sopra di lui che gli stringeva il
braccio.
E poi, insomma, quando gli sarebbe
ricapitata l’occasione di poterla stringere in quel modo senza prendersi un
pugno in faccia?
Sarebbe volentieri rimasto
sdraiato un altro po’, se non fosse stato per il gomito di Lily che gli premeva
dolorosamente lo stomaco, mentre la ragazza cercava inutilmente di tirarsi in
piedi.
« Ehi Lily, ma che stai facendo? »
« JAMES! NON RIESCO A STACCARMI! »
In un altro momento James sarebbe stato felice di sentire la ragazza che gli piaceva da anni urlare che non riusciva a staccarsi da lui. Ma in quel preciso momento lo stomaco gli faceva parecchio male e il tono di Lily era troppo sconvolto per essere una dichiarazione d’amore.
« In che senso non- oh. Oh. »
In un momento mise a fuoco la
situazione.
Sirius. Adesione permanente. Piano. Poesia.
« Ok Lily mantieni la calma, dobbiamo provare ad alzarci »
« COME FACCIO A MANTENERE LA CALMA?!» urlò Lily isterica. James era troppo vicino e lei era troppo rossa. E tutto ciò non le piaceva affatto, perché lui era proprio quel James Potter e teneva le mani sui suoi fianchi e non era poi così male. E lui profumava di buono e lei non se n’era mai accorta, e invece sì che se n’era accorta, -non mentire Lily- , ma loro due prima si urlavano contro e poi erano solo amici e certe cose su James Potter non si possono neanche pensare. Quindi, cavolo, come si fa a mantenere la calma in un momento del genere?
« Lily respira. È un incantesimo di adesione permanente ma- »
« PERMANENTE?!» esclamò lei sgranando gli
occhi verdi.
E James pensò che da quella distanza gli occhi di lei sembravano ancora più belli, ed erano del colore dell’erba del campo da Quidditch quando c’era sole, e sapevano di vento e libertà. E poi pensò che stava diventando un po’ troppo sdolcinato e che lei era Lily Evans e che certe cose su di lei non si potevano pensare perché l’avrebbe ucciso non appena scoperto chi li aveva incollati insieme.
« Sì ma tranquilla, basta scoprire chi è stato. Solo lui può
farci scollare »
Lily non era tranquilla per niente, perché chissà quanto ci avrebbero messo a trovare il cretino che aveva combinato quel casino e porco Salazar, le sue guance erano davvero troppo rosse.
« Adesso prova a fare leva sul mio braccio. Le gambe non sono attaccate a me giusto? » continuò James con calma.
« No, grazie a Godric no. Aspetta, ora ci provo.»
« Ahi! »
« Scusa! »
« No, non lì, metti il piede- aargh!»
« Ops! Ehi, spingiti anche tu però, non posso fare tutto da sola! »
« Lo sto facendo, cosa credi? »
« Potter tira su quelle mani da lì! »
« Come credi che possa fare? Sono incollato anch’io!»
« Dovevi pensarci prima! Hai le mani troppo in basso! »
« E allora la prossima
volta ti lascio cadere va bene?»
Quando finalmente, tra battibecchi e pestoni, riuscirono a reggersi in piedi, constatarono che la situazione non era delle migliori per camminare. Le gambe erano scollate, ma erano appiccicati uno di fronte all’altra, come se stessero ballando un buffo valzer ed entrambi avevano le mani impegnate. Lily in particolare era un po’ sbilanciata verso destra, attaccata al braccio sinistro di James.
« Dobbiamo sincronizzarci » esordì James.
« Dobbiamo andare in infermeria » ribattè Lily.
« NO! » non si seppe trattenere James « Cioè… volevo dire che…che prima dobbiamo imparare a camminare così »
« Oh Godric,
spero non ci veda nessuno » disse Lily, dopo
che ebbero provato a fare qualche passo insieme, pestandosi i piedi ogni cinque
secondi.
James imprecò dopo l’ennesimo
pestone.
« Certo che Sirius poteva evitare di- ops » si bloccò James realizzando la gaffe.
« Che hai detto? » chiese subito Lily sospettosa.
« Chi? Io? Niente! »
« JAMES POTTER! »
« Si?»
« Finisci immediatamente
quello che volevi dire »
« Ma non volevo dirtelo così »
« NON IMPORTA! DILLO E BASTA! » urlò la ragazza. Le stavano venendo dei sospetti. Molti sospetti.
« Allora emm… Dunque… Non possiamo andare in infermeria. » esordì James titubante.
« E perché mai? »
« Perché io so chi è stato ad appiccicarci e sistemerà tutto tra pochissimo»
« Quindi è stato tutto un
tuo piano » disse lei fredda. Non poteva essere così
stupido, vero?
« Si
ma Lily non fraintendere, non volevo che fossimo così avvinghiati, pensavo a
qualcosa di più sobrio »
Sì, era davvero così stupido.
La ragazza prese un respiro profondo, cercando di mantenere la calma.
« E perché diavolo avresti fatto una cosa del genere? Rifletti bene prima di parlare, perché il tuo braccio sinistro è nelle mie mani » Ok, gli dava cinque minuti, poi sarebbe esplosa.
« Io ecco… mi sembrava il modo
migliore per interpretare una poesia »
Lily si diede della cretina da
sola.
Era soltanto colpa sua se ora si trovavano in quella situazione. Era stata lei ad incrementare la nuova iniziativa di Potter e doveva prevedere che ciò non avrebbe portato a nulla di buono.
« Lily? Sei arrabbiata? » azzardò James titubante.
Lei alzò la testa e lo guardò.
Da quando Potter le faceva quello
strano effetto? Da quando una sua stupida malandrinata non la faceva più
arrabbiare così tanto? E soprattutto, qualcuno poteva spiegarle perché il suo
cuore batteva così forte?
« Io… Emm… Io credo di n-…»
« SALVE PICCIONCINI! »
Lily trasalì. Sirius
Black era appena spuntato dal nulla con Peter al
seguito, interrompendo fortunatamente i suoi balbettamenti.
James maledisse il tempismo del
migliore amico. Cosa voleva dirgli Lily? Che era arrabbiata a morte o che lo
avrebbe perdonato?
« Ragazzi, siete meglio del cinema babbano!
Io e Peter ci siam fatti
tante di quelle risate! »
« Non avevo dubbi Pad » scosse la testa James, divertito. Sirius in fondo era sempre Sirius.
« Mi spiegate cosa ci fate voi due qui? »
esclamò Lily, che nel frattempo aveva ripreso tutte le sue facoltà mentali.
Rispose Peter per tutti e due.
« Beh, vi abbiamo incollati e ora vi ristacchiamo! »
« E che senso ha avuto allora tutto questo casino? » chiese Lily istericamente. Era in compagnia di una banda
di pazzi, come al solito.
« Ah non chiederlo a me, io non ci capisco niente di queste cose » la liquidò Sirius con un cenno della mano.
« Ma se hai detto che era una genialata!
» lo riprese James piccato.
« Beh lo è! Ma le cose geniali non devono sempre essere capite no? »
« Sei proprio un filosofo Black » intervenne Lily ironica.
« E tu sembri proprio una ballerina
di tango Evans, non c’era bisogno di attaccarsi a James con tutta quella
passione » ribattè Sirius
con un sorrisetto.
Lily e James divennero entrambi rossissimi.
« La smettereste per favore voi due? »
balbettò James imbarazzato.
« Ha incominciato il tuo amico » borbottò Lily.
« Tsk! » Sirius la guardò storto.
« Dai ragazzi, ricordate il piano»
li riprese Peter.
James a quelle parole tornò subito il solito James.
« Dunque Lily, adesso, così
appiccicati siamo uno parte dell’altra giusto? »
Lily inarcò il sopracciglio.
« Devo dargli corda? » chiese a Sirius e Peter.
« Mi sa che ti conviene » rispose
il primo divertito.
James continuò «
Adesso devi portare un po’ di pazienza. Dobbiamo raggiungere quell’aula in
fondo al corridoio e solo allora Sirius ci staccherà »
Lily alzò gli occhi al cielo.
« Vabbè,
già che sono in ballo, balliamo » sospirò Lily rassegnata.
« Ottima scelta di parole! » si
complimentò James.
E infatti, come se stessero facendo un buffo ballo di coppia, cercando di non pestarsi i piedi, anche se con scarsi risultati, riuscirono a raggiungere l’aula designata. “Ormai la ronda è andata a farsi friggere” pensò con un po’ di rimorso Lily. Ma il suo lato curioso fece subito capolino.
« Cosa c’è in quest’aula? » chiese.
« Vedrai » disse James impaziente.
« Sirius,
procedi » disse all’amico.
E in un battibaleno James e Lily
ritrovarono l’uso delle proprie mani. Il ragazzo sperò con tutto il cuore che
Lily non approfittasse dell’occasione per scappare via. Eppure la ragazza continuava
a fissarlo interrogativa. Così lui procedette.
FASE 3
« Dunque Lily, ora che siamo staccati, tu non fai più parte di me giusto?»
« Mi scoccia rispondere, ma sì,
suppongo di sì »
« Bene allora entriamo. Però prima chiudi gli occhi. »
« Spero per te che non succeda niente di strano » sibilò lei. Ma chiuse gli occhi comunque.
James lanciò un’occhiata agli
amici e Sirius gli sussurrò un
“buona fortuna” facendogli l’occhiolino, mentre Peter alzò il pollice in
alto. James sorrise ed entrò con Lily.
La guidò fino al centro della
stanza.
« Ora posso aprirli? » chiese la
ragazza.
« Certo, però guarda in alto »
Lily aprì gli occhi e le scappò
un’esclamazione stupita.
Nell’alto soffitto dell’aula brillavano,
con l’aiuto della magia, più di un centinaio di stelle di carta che
illuminavano la stanza buia.
Ma la cosa più bella e
sorprendente era che su ogni stella era stata incollata una foto.
C’erano foto di ogni tipo: foto
magiche degli anni passati a Hogwarts e persino foto babbane di Lily da piccola, insieme alla sua famiglia.
Lily si girò interrogativa verso
James.
« Quelle le ha prese in prestito Mary dal tuo baule. Ma non
arrabbiarti con lei, nel caso prenditela con me »
Ma Lily non aveva affatto
intenzione di arrabbiarsi.
In realtà non sapeva se ridere o
se mettersi a piangere. Tutto quello le piaceva da impazzire: una luce calda
inondava tutto e rendeva la stanza talmente accogliente da ricordarle i lontani
pranzi di Natale con la sua famiglia, quando ancora le cose tra lei e sua
sorella andavano bene e c’era sempre Piton ad
aspettarla alla fine della strada.
Ma tutto le ricordava anche tante altre cose. C’era una foto di lei e Mary al primo anno, quando ancora stavano imparando a conoscersi, c’erano Alice, Emmeline, Frank, c’erano tutti i suoi amici e le incredibile avventure che aveva vissuto nel mondo magico. C’erano persino i Malandrini e per la prima volta lei pensò che non stonavano affatto in mezzo a tutti gli altri ricordi, perché nel bene e nel male erano una costante fondamentale della sua vita. C’era una foto di Sirius undicenne che le tirava i capelli, Remus che l’aiutava a studiare, Peter che sorrideva timido. E poi c’erano le foto con James. Di quando litigavano in Sala Grande perché lui le aveva rovesciato il succo di zucca addosso o di quando lei gli aveva fatto diventare i capelli biondo platino. E poi si sorprese vedendo che c’erano anche foto in cui parlavano tranquilli e foto in cui sorridevano e bisticciavano allegramente. C’era tutta la sua vita appesa nelle stelle e Lily pensò che James le avesse fatto il regalo più bello del mondo.
« James è bellissimo » sussurrò.
« Aspetta, guarda di qua »
Lily si girò. In mezzo alle
stelle, una in particolare spiccava in mezzo alle altre.
Sopra, in caratteri giganti c’era
scritto:
Quando non sarai più parte di me
ritaglierò dal tuo ricordo
tante piccole stelline,
allora il cielo sarà
così bello,
che tutto il mondo si
innamorerà della notte.
« Il primo verso è stato un po’
ostico, ma il resto è stato divertente » disse James all’improvviso.
« Mi piace tantissimo. Potrei anche perdonarti l’incantesimo
di adesione »
« Sul serio? »
« Sì, ma non ti perdono per aver
lasciato la macchina fotografica a Mary » disse poi, per alleggerire la
conversazione.
« Però bisogna ammettere che
quella ragazza ha talento » ammise lui.
« Un talento nel fare foto
imbarazzanti » rise Lily
Se ne stettero un po’ in silenzio.
« Comunque da piccola eri
carinissima »
Lily lo guardò sconvolta.
« Ma ero cicciona e pelata! »
« Beh, sempre meglio di adesso »
Lei gli diede una spintarella.
« Scemo »
Risero entrambi.
Poi improvvisamente Lily divenne
seria. Doveva dirglielo, se lo meritava.
« James, questa cosa che hai fatto per me, è davvero
bellissima. E ecco… grazie. Per… per tutto questo, ecco. »
Lui si strinse nelle spalle.
« L’ho fatto col cuore »
« Lo so »
Lo disse d’istinto, Lily. Perché
per un momento l’aveva visto davvero il cuore di James.
L’aveva visto nei suoi occhi
nocciola che lei tanto si sforzava di considerare banali, senza riuscirci.
L’aveva visto nei suoi discorsi
appassionati, che lasciavano intravedere i suoi ideali e il suo ottimismo,
spesso eccessivo.
L’aveva visto nei sorrisi che
regalava ai suoi Malandrini.
E lo vedeva adesso, il suo cuore,
ed era proprio un bel cuore, solo che lei non se n’era mai accorta, perché
spesso si fermava all’arroganza che lui mostrava a quindici anni e non voleva vedere
oltre.
« Lily, verresti a Hogsmeade con
me, una di queste volte? »
Lo disse d’istinto, James,
pensando che Sirius sarebbe stato fiero di lui.
Lo disse perché glielo aveva detto
tante volte, ma questa volta era diverso.
Lo disse perché c’era qualcosa
nello sguardo di Lily che gli fece pensare che quello era il momento giusto,
che ora o mai più.
Lo disse perché non poteva più
aspettare, perché essere solo amici era una cazzata
bella e buona, perché lei gli piaceva e gli piaceva veramente e perché era stufo di cercare di non innamorarsi di lei,
era troppo faticoso.
E poi sperò ardentemente di non
aver rovinato tutto.
« Sì » disse lei.
Lui sgranò gli occhi.
« Sì che cosa? »
« Ma sei scemo? »
« Sì ho rovinato tutto? »
Lily alzò gli occhi al cielo.
« Sì vengo a Hogsmeade
con te una di queste volte, cretino»
James ci mise qualche secondo a
realizzare.
Dopodichè sorrise di un sorriso così sincero che abbagliò Lily quasi
più delle stelle sul soffitto. E prima che lei potesse prevederlo, lui l’aveva
già presa in braccio e la faceva roteare come una bambina.
« Potter mettimi subito giù o ritiro tutto! » gridò Lily, suo malgrado divertita.
James si fermò subito.
« Uh ok, scusa. » disse
rimettendola giù e passandosi una mano tra i capelli nervosamente.
« Shakespeare da strapazzo che non
sei altro » sbuffò lei.
« Shaki che? »
domandò lui sconvolto.
Lily lo fissò di traverso.
« Shakespeare, l’autore dei versi che hai appeso. Mamma mia
Potter, e dire che la poesia l’hai scelta tu »
Scosse la testa fingendo disperazione.
« Dai andiamo che è tardi » disse
poi avviandosi verso la porta dell’aula un po’ a
malincuore, doveva ammetterlo.
« Ah a proposito, come facciamo a tirar giù le foto? » aggiunse poi.
« Ci penso io dopo » rispose James
sorridendo. « Però come ricompensa vorrei una tua foto da piccola e pelata »
« Neanche per sogno! Non ti basta uscire con me? »
James la guardò pensieroso, poi
sorrise.
« Per ora sì »
Non fecero in tempo ad aprire la
porta che vennero inondati dalla luce di un flash.
« MARY!!!
» urlarono Lily e James contemporaneamente, coprendosi gli occhi.
« Scusate, non sono riuscito a bloccarla » esclamò sospirando Sirius.
« Ma se non ci hai neanche provato! Volevi vedere se
riusciva a immortalarli mano nella mano » specificò Remus.
« Dettagli » ribattè
l’altro.
« Ragazzi ma siete tutti qui! » esclamò James felice.
« Dovevamo fare sostegno morale! » disse Peter sorridendo.
« Bella l’idea di James vero? » chiese
Mary a Lily.
Lei sorrise e Mary capì subito.
« Ragazzi, ve la porto via! Ho l’impressione che mi debba raccontare un po’ di cose » cinguettò quindi allegramente, tirando Lily per un braccio.
« James ecco la tua macchina fotografica, non darla a Sirius per nessuna ragione. Quel bastardo mi ha scattato foto troppo imbarazzanti » disse poi, porgendo la macchina a James.
« Senti chi parla » commentò Sirius beffardo, mentre lei gli faceva una smorfia e se ne
andava con Lily.
« Eeeee
l’amore » lo prese in giro James.
« Parla per te James. E invece dimmi… che avete combinato voi due là dentro? » cambiò subito discorso Sirius maliziosamente.
« Sembri molto felice » osservò Remus sorridendo.
James ripensò allo sguardo di Lily
che accettava di uscire con lui.
Oh sì, lo era davvero.
Note dell’autrice.
Sono tornata! Ok, è passato
praticamente un mese e so che mi odierete tutti perché avevo detto che avrei
pubblicato in fretta. Purtroppo non son riuscita a far più veloce di così e mi
dispiace davvero.
Ma passiamo al capitolo! Prima di
tutto, come avevo già detto in precedenza, questa storia parlerà solo dei
momenti in cui James dedica una poesia a Lily. Ovviamente tra una poesia e l’altra James e Lily si parlano normalmente. Per esempio,
tra il capitolo precedente e questo i nostri due protagonisti hanno avuto un
rapporto da amici e hanno imparato a conoscersi. E’ da quando James ha
incominciato con la storia delle poesie che Lily sta imparando a considerarlo
per come è realmente. Tutto questo per specificare che non si parlano solo nei
momenti che descrivo io, ovviamente. Quando poi si metteranno insieme (oddio
spoiler!) ahahahahah ma va là, tanto tutti sappiamo
che quei due pazzi si metteranno insieme prima o poi (più prima che poi ormai).
Comunque anche lì non parlerò di tutti i loro momenti da coppia, ma soltanto
quelli in cui James deciderà di dedicarle una poesia. Perché James non si fermerà, sappiatelo. Ha ancora
tante idee in testa.
Seconda cosa: ho usato un’aula
vuota, come ambientazione per il piano di James. Non è molto originale, lo so,
ma ho pensato che a Hogwarts ci saranno state
sicuramente aree inutilizzate e non volevo usare la Stanza delle Necessità,
perché mi immaginavo James che montava lo scenario da solo, con l’aiuto della
magia e degli amici. Non volevo una stanza che glielo facesse apparire, non so
se mi spiego.
Terza cosa: la poesia è di
Shakespeare. In realtà non è proprio una poesia, ma sono dei versi tratti da
Romeo e Giulietta. Atto terzo, se non mi sbaglio. Forse qualcuno li ha riconosciuti.
James ovviamente non sa chi è il
grande Shakespeare perché lui si ferma all’interpretazione, non è
particolarmente un amante del genere. Anche se ormai penso si sia affezionato
al genere della poesia… D'altronde gli sta permettendo di conquistare Lily.
Quarta e ultima cosa (non temete):
tra le amiche di Lily descrivo solo Mary, ma in realtà non c’è solo lei. Sono
spuntati nomi come i famosi Alice e Frank e anche Emmeline, che probabilmente nell’idea della Rowling sono
più grandi, ma io li ho sempre immaginati tutti amici. Solo che purtroppo non
ne parlo mai per dare spazio a James e Lily e alla poesia.
Fanno eccezione i Malandrini che
sono descritti un po’ di più e soprattutto Sirius,
perché proprio non riesco a non inserirlo dappertutto… Dopotutto è Sirius!
Fa eccezione anche Mary, che è un
personaggio a cui sono molto affezionata anche se non
so neanche io il perché. Da notare i costanti riferimenti a qualcosa che forse
c’è forse non c’è, tra Sirius e Mary. Non posso
proprio farne a meno, purtroppo dovete sopportarli.
Tra l’altro Mary è amica anche di
James perché giocano a Quidditch insieme, e per
fortuna! Altrimenti James sarebbe ancora più in difficoltà senza il suo aiuto!
Ah dimenticavo! Ho letto su
internet che l’incantesimo di adesione permanente può annullarlo solo chi lo ha
lanciato, in questo caso Sirius. Spero che sia
giusto, mal che vada concedetemelo come licenza poetica.
Ora ho finito queste note
lunghissime.
Voglio ringraziare di cuore tutti
quelli che hanno letto.
Voglio ringraziare di cuore anche i
12 che hanno messo la storia tra le
preferite, l’1 delle ricordate e i 25 delle seguite. Siete davvero
fantastici, sul serio.
E poi voglio ringraziare con tutto
il cuore anche i meravigliosi e
adorabili 7 lettori che hanno
recensito lo scorso capitolo. Questo capitolo è dedicato a voi, perché siete
voi, con i vostri incoraggiamenti che mi spingete a continuare.
Quindi ancora un grazie enorme ai
dolcissimi nuovi recensori e alle fantastiche veterane di questa storia, che mi
sopportano e mi sostengono sempre:
alessia
victorie
hufflepufforever_5
Un bacio,
Giuly