Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: FiammaBlu    25/08/2014    2 recensioni
I desideri del cuore sono quelli che maggiormente influiscono sulle nostre decisioni, spesso portandoci in direzione completamente opposta proprio per non veder sparire quel sogno.
Seguite Maya e Masumi in questo 'finale' immaginario del manga ancora incompiuto!
Ultima REVISIONE Luglio 2016.
Una nuova Dea Scarlatta sarebbe sorta dalle ceneri di quella di Chigusa Tsukikage come una fenice, che avrebbe ereditato i diritti di quell'opera meravigliosa e imparato da lei tutte quelle nozioni per portarla in scena nella prima del due gennaio.
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Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 15



Coinvolto, Sakurakoji l’abbracciò stretta e rispose con passione al suo bacio. Il pubblico era ammutolito, la signora Tsukikage aveva serrato le mani sui braccioli e fissava Maya spiritata, Mizuki stava per scuotere Masumi, spaventata e incuriosita, quando lui riaprì gli occhi vitrei voltandosi a guardarla stupito.

- Signore… va tutto bene? - sussurrò lei ritraendo la mano.

- Io… non lo so… - mormorò tornando con lo sguardo sulla scena dove Akoya e Isshin parlavano. Poi si guardò le mani, sentiva ancora quello strano formicolio e la visione non era tornata chiara completamente. Tutto il suo essere era avvolto da un calore che non aveva mai provato prima, a parte quella volta nella valle.

Come può essere accaduto di nuovo? L’ho sentita, mi ha chiamato, è stata lei! Eppure doveva essere un’illusione della valle! Qui siamo in città, c’è cemento, acciaio, luci artificiali! Hai portato davvero la magia della Dea Scarlatta in questo grigiore? L’altra metà della mia anima… ora lo so che niente mai potrà dividerle, qualsiasi cosa accadrà, io sono te e tu sei me…

Sorrise a quella nuova consapevolezza, ridimensionando molte delle cose che gli erano accadute fino a quel momento e incredibilmente ogni evento sembrò trovare il suo giusto posto. Quel dono di cui erano oggetto entrambi era raro e meraviglioso e sarebbe stato davvero uno spreco gettarlo al vento per futili motivi.

Lo spettacolo proseguì fra colpi di scena e la regia di Kuronuma si rivelò stravagante ma convincente e perfettamente integrata con l’ambiente.

- Sembra che l’aver puntato su Yu Sakurakoji alle selezioni sia stata una mossa saggia… - mormorò Mizuki fissando il palco con le ultime battute dell’imperatore che avrebbero chiuso la dimostrazione. Masumi rimase in silenzio qualche attimo poi si voltò a guardarla.

- C’è sintonia fra loro, era il partner migliore che avrebbe potuto avere se avessero voluto dare un po’ di spessore alla scena… - parlò come Masumi Hayami, produttore teatrale, e la segretaria ridacchiò. Aveva fatto in modo che nelle selezioni Sakurakoji venisse favorito nonostante ciò che sapeva legasse quel ragazzo a Maya pur di aumentare le sue possibilità di riuscita…

- Lei non si smentisce mai, signor Masumi - e ricambiò lo sguardo senza alcun timore - Ora si tratta di vedere quanto la coppia Ayumi Akame, con la loro differenza di età, possa funzionare… - lasciò la frase nell’aria senza particolari allusioni ma Masumi assottigliò lo sguardo.

- Sta usando di nuovo il suo intuito? - sibilò lui senza staccare gli occhi dalla scena, ma Mizuki rimase in silenzio preferendo non infierire.

L’immobilità di Maya nei panni dello spirito del susino, l’accettazione del sacrificio e la comprensione da parte di Isshin dell’amore eterno delle due anime riunite che andava oltre la morte, conquistò completamente la signora Tsukikage.

L’imperatore terminò con le sue ultime battute e il palco si svuotò. Tutti ebbero la sensazione che qualcosa di importante se ne fosse andato, che niente sarebbe stato più come prima e che avevano assistito a un evento unico e irripetibile. La platea sbocciò in un applauso caloroso e sentito che chiamò alla ribalta tutti gli attori.

Il gruppo di Onodera si defilò rapidamente per prepararsi mentre tutti gli ospiti spinti da commenti animati si ritirarono nel padiglione in attesa dell’inizio del secondo spettacolo.

Masumi si alzò e vide che la signora Tsukikage era rimasta seduta insieme al Presidente dell’Associazione Nazionale. Guardava fisso davanti a sé e l’anziano uomo le sedeva accanto in silenzio.

Signora, aveva ragione… è l’altra metà della mia anima e non dubito più…

Sorrise e lasciò l’area esterna entrando nel padiglione. Notò immediatamente suo padre e il suo collaboratore e si diresse da lui. La mattina dopo aver riportato Maya a casa lo aveva incontrato in ufficio e gli aveva esposto tutto il nuovo piano di investimenti fra la Daito e il gruppo Takatsu. Non c’era stato nessun riferimento né al fatto che avesse invitato Maya alla villa né al fatto che sospettava fossero insieme quando aveva chiamato. A lui non interessava più giustificarsi, ciò che aveva da dirgli glielo aveva già detto e non c’era altro da aggiungere.

- Padre, ti trovo bene - ma era una menzogna, non ricordava di averlo mai visto in quello stato. Era sconvolto, gli occhi rossi come avesse pianto, scavati e scuri, un’ombra dell’uomo che l’aveva terrorizzato per anni.

- Masumi - lo salutò in risposta Eisuke fissandolo negli occhi.

- Le tue impressioni su questa prima Dea Scarlatta? - era realmente curioso di sapere cosa ne pensasse suo padre. Non avrebbe mai ottenuto i diritti, non c’era alcuna necessità di sprecare ulteriori energie.

- Autentica - disse solo Eisuke con sguardo febbrile. Masumi vide distintamente il lampo di calore che gli illuminò lo sguardo e sussultò alla scelta esatta di quella parola, la stessa che avrebbe usato lui.

- Concordo - acconsentì semplicemente spaziando intorno con lo sguardo. Vide la signorina Mizuki venirgli incontro. La segretaria salutò suo padre con un lieve inchino e si rivolse a lui con il solito tono professionale.

- Come avevamo intuito, il comitato dell’Associazione Nazionale si riunirà domani per prendere la decisione che verrà comunicata alla stampa e agli invitati durante un ricevimento che si terrà all’Imperial Hotel di Tokyo mercoledì sera -

- L’Associazione fa le cose in grande… - mormorò Masumi spostando lo sguardo su alcuni dei commissari che insieme alla signora Tsukikage avrebbero preso la decisione.

Ci fu una certa agitazione quando dal padiglione riservato ai due gruppi rivali uscì Kuronuma. Immediatamente tutti i giornalisti lo circondarono e lui fu più che lieto di rispondere alle loro domande pressanti. Lentamente anche tutti gli attori lo raggiunsero e oltre ai giornalisti anche gli altri invitati si assieparono chiedendo autografi e facendo domande.

Maya sentiva il cuore che batteva incessante, l’unica cosa che voleva era incontrare i suoi occhi azzurri e leggerci approvazione.

E se non gli fosse piaciuta? No! Ho sentito le sue braccia, il suo bacio! Devo restare calma e soprattutto devo restare impassibile senza fare le mie solite figure! Mi tremano le gambe e anche le mani… Non ce la farò mai!

Per fortuna alcuni giornalisti si assieparono intorno a lei e Sakurakoji inondandoli di domande così riuscì a distrarsi da quel pensiero fisso finché n se lo ritrovò davanti.

- Si-signor Hayami - balbettò facendo un passo indietro.

Non devo arrossire! Altrimenti capiranno tutti che io…

- Complimenti per la sua Dea Scarlatta autentica. È riuscita a portare in questa foresta di cemento la valle dei susini di Ichiren Ozaki - i suoi occhi azzurri la fissavano intensamente e le trasmisero tutta la sua approvazione e stima. Maya fu costretta a deglutire e a chiudere le mani a pugno per impedirsi di gettarsi fra le sue braccia.

I suoi occhi… i suoi occhi mi guardano dentro… non me ne ero mai accorta… mai… che stupida...

- Grazie, signor Hayami - fece un lieve inchino più per levarsi d’imbarazzo che per reale necessità e si accorse che per la prima volta in sette anni dei loro incontri pubblici non gli aveva risposto piccata. Quando rialzò lo sguardo vide che dietro di lui c’era suo padre che la guardava. Masumi si voltò, annuì e la lasciò passare seguendola.

- Complimenti, signorina Kitajima, è andata ben oltre le mie aspettative! - si congratulò Eisuke composto, ma emozionato e Masumi si rese conto del cambio incredibile che aveva fatto rispetto a pochi minuti prima.

- Sono davvero onorata che la mia Dea Scarlatta le sia piaciuta, signor Hayami - rispose gentile Maya arrossendo lievemente e Eisuke, abituato a fronteggiare maligni e bugiardi di ogni risma, realizzò che era stata sincera, lo pensava davvero.

- E sono piacevolmente sorpresa di aver ricevuto le lodi di entrambi gli Hayami, quest’oggi - aggiunse con un sorriso vittorioso. Ci fu un attimo di tensione, poi Eisuke scoppiò a ridere attirando l’attenzione e la meraviglia delle persone vicine.

Padre… com’è possibile che tu reagisca così? E i diritti della Dea Scarlatta? Cos’è accaduto realmente fra voi due quando l’hai invitata alla villa? Perché le hai dato la veste che avevi difeso a costo della vita di mia madre?

- Le devo un parfait, non se ne dimentichi - gli ricordò Maya e Eisuke Hayami arrossì costringendo Masumi a fissare Maya stupito.

- Ma certo, signorina, ma certo… - borbottò lui sollevando lo sguardo pieno di… speranza???

Non posso credere che Maya abbia fatto riflettere anche te sulla tua vita come successe con me sette anni fa!!!

- Signor Masumi, ci sono i giornalisti… - la voce pacata di Mizuki lo raggiunse appena e lui si riscosse distogliendo lo sguardo da lei.

Questa è una situazione insostenibile… non poter mai essere me stesso… Guardati, Maya… scherzi con mio padre senza farti alcun problema, non ti importa chi hai intorno e sembra non importarti chi lui sia, mostri sempre la tua vera faccia…

Venne chiamata l’entrata in scena per la Dea Scarlatta di Ayumi e il silenzio calò nel padiglione. Maya si voltò spontaneamente verso Masumi, ma le bastò il suo sguardo comprensivo per capire che sapeva tutto ciò che le passava per la testa in quel momento.

- Andiamo a vedere la Dea Scarlatta di Ayumi Himekawa - sussurrò mettendole dolcemente una mano sulla schiena e spingendola sotto l’occhio vigile di Eisuke che notò come l’atteggiamento e lo sguardo del figlio fossero completamente cambiati.



Fu immediatamente chiaro a tutti che l’abilità e professionalità di Ayumi Himekawa non erano leggenda. Era completamente padrona del palco, i suoi movimenti fluidi, che alcuni avevano già potuto vedere nella valle dei susini, si erano affinati e perfezionati all’inverosimile da lasciare Maya a bocca spalancata.

Come riesce a muoversi in quel modo? Sembra che non tocchi la terra!

Tutto lo spettacolo riproponeva un allestimento medievale, ma i costumi non stridevano con lo sfondo come avrebbe potuto supporre Maya in un primo momento.

Sono riusciti ad integrarsi perfettamente con l’ambiente…

Masumi osservò Maya completamente rapita dallo spettacolo. La Dea di Ayumi si muoveva davvero in modo soprannaturale e non riusciva a capire come riuscisse a donare quell’effetto alla sua interpretazione. La voce poi era strabiliante… Ora sono proprio curioso di vedere se il tuo partner sarà all’altezza…

E Akame non si smentì. Nella scena dell’innamoramento lungo il fiume, Akame interpretò Isshin come doveva esserlo in quel preciso momento storico, completamente diverso da quello interpretato da Sakurakoji. Però quello del giovane attore aveva mostrato più ardore ed era stato sicuramente più approfondito, merito sicuramente delle ricerche che Yu aveva fatto.

- È migliore quello di Yu! - mormorò Maya, seduta tutta in avanti sulla sedia - È migliore il suo! - ripeté contenta girandosi verso Masumi, gli occhi che brillavano come tizzoni ardenti.

È felice per lui… Maya sei incredibile…

Masumi annuì lentamente trovandosi d’accordo. Anche perché Sakurakoji poteva contare sulla tua interpretazione, Maya… quella di Ayumi è perfetta, ma recita, ripropone un sentimento, non ti coinvolge…

E poi accadde.

Nella scena della prigionia di Akoya, Ayumi perse l’equilibrio e per qualche secondo anche la maschera. Cercò a tentoni un supporto per non cadere, ma fu inevitabile. Durò solo qualche secondo, ma Maya si impietrì e non fu la sola.

La signora Tsukikage serrò le mani sui braccioli e fissò intensamente Ayumi.

Ayumi… sembra che tu non ci veda...

Maya si girò lentamente verso Masumi.

- Hai visto? - gli chiese in un sussurro teso dimenticando qualsiasi etichetta, lui annuì grave e tornò a guardare l’attrice che si era già ripresa.

Maya, come puoi preoccuparti per lei! È la tua rivale… a volte proprio non comprendo questa tua strana lealtà…

Ma ciò che lo convinse meno di tutti fu la scena del sacrificio. Fu realmente spettacolare e Akame trasmise tutta l’angoscia e la comprensione per ciò che avrebbe dovuto fare, ma Ayumi, anche se recitò in modo impeccabile, non riuscì nello stesso intento. Eppure Maya era rapita, seguiva la scena e la vedeva mormorare le battute.

Hai visto le differenze, Maya? Sei consapevole del suo errore? Ti rendi conto di ciò che hai trasmesso a chi ti ha guardato recitare Akoya?

La rappresentazione di Onodera si chiuse splendidamente e la platea scattò in un’ovazione interminabile. Maya era terrea e fissava davanti a sé. Si appoggiò allo schienale della poltrona ed espirò tutto il fiato abbassando lo sguardo.

È stata una Dea Scarlatta così diversa dalla mia… che morsa mi stringe lo stomaco, che dolore… vorrei piangere e non riesco… vorrei urlare, ma non posso!

- Cosa c’è, hai perso la parola? - la voce di Masumi che la scherniva la riscosse dai suoi pensieri. Aveva ancora il potere di farla irritare. Si voltò di scatto, gli occhi accesi d’ira, ma trovò i suoi che la guardavano dolcemente.

- Così va meglio - le sussurrò alzandosi. Lei lo seguì meravigliata con lo sguardo quando si accorse della signorina Mizuki accanto a lei.

- Signorina Mizuki… - mormorò appena, gli occhi lucidi per le lacrime trattenute.

- Non abbatterti, Maya, vieni andiamo al buffet - e la sospinse verso il padiglione.

- Come posso aspettare mercoledì? - sibilò, la voce piena d’angoscia.

- Arriverà prestissimo, non pensare a questo adesso - le rispose comprensiva la segretaria.

All’interno faceva caldo, c’era tanta gente e Mizuki prese un flute con dello champagne e glielo porse. Maya lo prese osservandolo per qualche secondo, poi bevve. Dolce, bollicine, profumo di frutta, furono le sue prime impressioni.

- Che strana sensazione… - Maya guardò il bicchiere sorridendo. Mizuki ridacchiò e bevve il suo.

Si avvicinarono due giornalisti e le chiesero gentilmente se potevano farle alcune domande, lei acconsentì e trascorse la mezz’ora seguente dando risposte semplici e spontanee, rassicurata dalla presenza gentile e discreta della segretaria.

- Sei stata molto brava, Maya - si complimentò con lei Mizuki alla fine dell’intervista. Maya arrossì e balbettò una risposta incomprensibile facendola sorridere.

Guardandosi intorno Maya individuò Sakurakoji, che insieme ad altri due attori stava rispondendo ad alcuni giornalisti, Kuronuma e l’attore che interpretava Terufusa, che bevevano, e Masumi Hayami, che insieme a suo padre stava parlando con un altro signore anziano, molto distinto, che non conosceva.

Eisuke Hayami sembra in confidenza con quell’uomo, chissà chi è…

Mizuki sapeva cosa stava guardando, Maya era troppo trasparente.

- Se te lo stai chiedendo, quell’uomo è il nonno di Shiori Takamiya, l’Imperatore del gruppo Takatsu - sussurrò come se le avesse letto nel pensiero.

Maya trasalì e la fissò con occhi spalancati.

- Oh capisco… - chissà di cosa stanno parlando… - La signorina Shiori non c’è… - non avrebbe saputo dire il perché di quell’affermazione, ma l’idea che lei non ci fosse la rasserenò immediatamente.

- Ricordi la mattina che sei venuta alla Daito? - iniziò Mizuki spostando lo sguardo sul signor Takamiya.

- Sì - cosa c’entrava adesso?

- La signorina Shiori aveva preso appuntamento con il signor Masumi… - proseguì Mizuki.

È vero! Mi aveva detto che era venuta a parlargli!

- Non so se il Signor Masumi lo fece apposta o meno, ma l’interfono era aperto e… - Maya la vide arrossire lievemente - …lei si è scusata per il suo comportamento di qualche giorno prima e gli ha chiesto scusa anche per come si è comportata con te, che questa volta non era una finzione e che provava davvero un profondo rimorso per le sue azioni… Ne sai qualcosa? - le domandò voltandosi verso di lei. Maya arrossì e non ebbe necessità di confermare o meno, Mizuki comprese immediatamente.

- Poi sei entrata tu come un ciclone e quando ti ho accompagnato in salotto lei ha tentato di giustificare le sue azioni, ma il signor Masumi non le ha lasciato possibilità. È stato gentile, ma chiaro: amava te da molto tempo e si è scusato per aver obbedito ciecamente a suo padre senza dare ascolto a ciò che desiderava il suo cuore -

Maya la fissò sbalordita.

- La signorina Shiori ha voluto chiudere in bellezza ricordandogli che un produttore teatrale ed un’attrice sarebbero sempre stati in conflitto e che quella che ci avrebbe rimesso di più sarebbe stata proprio l’attrice… - Mizuki si pentì all’istante di quella confessione quando vide la reazione di Maya.

- Signorina Mizuki, devo prendere un po’ d’aria... - improvvisamente sentì la necessità di uscire. Mizuki la fissò intensamente un attimo, dispiaciuta che fosse così per le sue parole avventate.

- Ma certo, ti aspetto qui - annuì la segretaria.

Tornò al padiglione degli attori e, con la testa piena di pensieri assurdi e confusi, prese il suo cappotto e uscì passando dall’interno e sbucando sulla banchina a sinistra del palco dove avevano recitato. Inspirò l’aria fresca della notte, che ormai aveva preso il sopravvento, e scese sul binario. Camminò lentamente, cercando di svuotare la mente da tutti i dubbi, le paure, le incertezze. Dava piccoli calci ai sassolini, un comportamento in netta contrapposizione con la sua Akoya, così gentile e delicata. Corrugò la fronte e dette un calcio ad un sasso un po’ più grande seguito da un grido dolorante.

- Non credo che Akoya si comporterebbe così - la voce familiare e irriverente la fece voltare di scatto. Stava per rispondergli come di consueto, poi si bloccò sebbene il cuore le fosse schizzato in petto.

- Devo ammettere che questa tua arrendevolezza è irritante… mi mancano le tue risposte sincere e pungenti - Masumi avanzò nell’oscurità, lentamente, fino a raggiungerla. La luna illuminava le rovine a sprazzi, oscurata dalle nuvole.

Non mi abituerò mai alla sua presenza… mi sembra ancora tutto così incredibile! Lui… e io… e la Dea Scarlatta…

- Io… non sono più una ragazzina per usare quell’atteggiamento… - sussurrò debolmente abbassando la testa e fissando il terreno imbarazzata.

- Sì… lo so - ammise lui cercando di tenere lontano il ricordo di ciò che era avvenuto a Izu. Perché gli anni di differenza non mi vengono in aiuto in questo momento e mi sento come un ragazzino al primo appuntamento?

- Complimenti, Maya, la tua Dea Scarlatta è stata così autentica da trascinarmi direttamente dentro la scena… insieme a te - la sua voce, solitamente calma e posata, era emozionata e tesa, tanto che Maya sollevò lo sguardo incuriosita e vide la rosa scarlatta - Avrei sempre voluto farlo di persona… - mormorò sorridendo con voce carica di sentimento che non gli aveva mai sentito.

Maya sollevò le mani tremanti e la prese trattenendo il respiro con il cuore che correva rapido. Ne inspirò il profumo chiudendo gli occhi e quando sollevò lo sguardo ogni traccia di confusione e disperazione era svanita.

- Grazie, mio ammiratore! - sussurrò abbracciandolo all’improvviso. Masumi la racchiuse fra le sue braccia gioendo immensamente per quel contatto.

- Maya… - sussurrò chinandosi e appoggiando la guancia sui suoi capelli.

Sono stanco… stanco di dovermi sempre nascondere...


Eisuke Hayami osservò la scena in silenzio appena fuori dal padiglione. Non aveva udito nessuna parola di quelle che si erano scambiate, ma gli era bastato guardarli.

- Adesso possiamo andare - comunicò al suo collaboratore proprio mentre uscivano gli attori dell’altra compagnia e il regista Onodera.


   
 
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