Libri > Shadowhunters
Segui la storia  |       
Autore: _Giuls17_    25/08/2014    1 recensioni
E' il compleanno di Clary, ma tutto ciò che noi conosciamo tramite City of Bones, verrà sovvertito dall'arrivo di Valentine Morgenstern a casa di lei, proponendole una dolce e allettante proposta: conoscere il Mondo Invisibile, conoscere suo fratello, conoscere se stessa.
Cosa deciderà di fare Clary? Proseguire sulla retta via o deragliare assieme al padre?
C2: Lei mi ha mentito per tutta la mia vita, non mi ha mai raccontato la verità, né su mio padre né su mio fratello.
C3:Clary, tu sei mia sorella e io non ti posso solo volere bene, a modo mio io ti amo...
C10:-Clarissa!- Jonathan si girò e urlò il nome verso il lago, come se lei potesse sentirla e solo allora Jace decise di agire e con la spada colpì quel punto sulla schiena
C12: Si girò di lato ed osservò il suo Marchio del parabatai sbiadito, proprio vicino all’orecchio.
C14:-Io…Ho paura, c’è questo rumore, c’è qualcosa dentro la mia testa.-
C18:-Eri morta? Clary come hai potuto tenermelo nascosto ! E tu Jace, che hai da dire?- *
La verità è che mi manchi.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clarissa, Jace Lightwood, Jonathan, Valentine Morgenstern
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPic

La voce della coscienza
 
 
“È sbagliato!”
Lo so, è sbagliato, non dovevamo.
“Ma lo hai fatto e adesso?”
Dovrò convivere con questo peso.
“Per tutta la vita, Clary, è un sacco di tempo.”
 
Si passò una mano tra i capelli, non una volta ma più volte, finché non si alzò di colpo dal letto e iniziò a camminare per tutta la stanza, freneticamente.
Il senso di colpa le stava logorando l’anima, un dolore atroce le aveva attraversato il petto senza lasciarla mai andare, da quando era tornata dalla Città Silente la sua visione del mondo era cambiata.
Si era fidata, ciecamente, di un uomo che aveva bussato alla sua porta comunicandole di essere suo padre, promettendole verità e conoscenza, promettendole la sua vera vita.
Ci aveva creduto, come una cretina, aveva creduto a quel piano tanto perfetto da sembrare sbagliato.
 
“Ed è sbagliato! Non dovevi uccidere quelle persone.”
 
Clary si appoggiò al muro, chiudendo gli occhi e coprendosi la bocca per nascondere i singhiozzi, aveva ucciso delle persone innocenti solo per una spada, e non le importava più di tanto dei suoi poteri, solo che non credeva di dover fare una cosa del genere.
 
“Tua madre non ti avrebbe mai chiesto di fare una cosa del genere, neanche se fosse stata in gioco la sua vita.”
Lo so.
 
Scivolò lungo il muro e strinse al petto le ginocchia, il cuore le faceva male, così male che avrebbe preferito staccarselo dal petto per non soffrire più o avrebbe preferito dimenticare, dimenticare le urla, gli occhi sbarrati e la bocca aperta di quegli uomini che aveva ucciso.
 
Forse posso creare una runa…
“Non sarebbe giusto.”
Era una possibilità.
 
Scosse la testa e guardò quel posto che il padre aveva scelto per nascondersi, Renwick non aveva niente di casa, era logoro e sporco, malandato e lei voleva tornare a New York, voleva rivedere Simon, voleva sapere se Jace fosse ancora vivo o le sarebbe piaciuto tornare a Idris, vivere in quel posto pacifico e verdeggiante, dove poteva nascondersi da tutti.
Ma non poteva, strinse le mani fino a farsi male con le unghie e si alzò, non poteva perdere tempo a commiserarsi, non poteva restare ferma a piangere, doveva sapere da Jonathan le intenzioni del padre, doveva scoprire la verità o lei sarebbe andata via.
***
 
Jace si svegliò all’improvviso, il cuore batteva così forte da fargli male e sentiva il sudore scendere lungo il petto e la schiena, l’aveva sognata ancora.
Sospirò e tolse le lenzuola frettolosamente, nei suoi sogni c’era solo Clary, i capelli rossi e gli occhi verdi, solo che quella volta come anche altre, il sogno si era trasformato in un incubo.
Sognava che la trovava morta davanti all’Istituto o vedeva il suo stesso padre ucciderla senza che lui potesse fare qualcosa, arrivava sempre troppo tardi per salvarla.
Si guardò allo specchio e quasi non si riconobbe, le occhiaie avevano presto posto sul suo viso, i capelli avevano perso un po’ di lucentezza, l’unica cosa che non era cambiata era il suo corpo, sempre tonico e allenato, ma quel corpo non l’aveva aiutato a salvare Clary, in nessuna delle due occasioni.
Scosse la testa e andò a cambiarsi, aveva bisogno di sbollire la rabbia, di liberare la mente, di non pensare a lei, ma dovette ammettere a se stesso che lei gli era entrata nella pelle, la missione era diventata qualcosa di troppo per lui.
 
“Ti sei fissato.”
Io non mi fisso, anzi è la gente che fissa il mio bellissimo viso.
“Jace tu vuoi salvare quella ragazza per dimostrare che c’è un futuro per te, e poi nonostante tutto lei ti piace, anche troppo.”
Forse un po’.
 
Quella era stata la seconda verità con cui aveva dovuto convivere, non voleva salvare Clary solo per se stesso, per dimostrare di essere uno dei migliori Shadowhunters della sua generazione, ma perché si era affezionato a lei in un modo del tutto strano e forse sbagliato.
Non la conosceva, non sapeva niente di quella ragazza eppure gli era bastato guardare i suoi disegni per scorgere un pezzo della sua anima e poi quando l’aveva vista ferita ma con lo sguardo deciso, fuori dalla casa sua, qualcosa era scattato.
Aveva visto se stesso, forte, combattente ma facile da distruggere e quando lei gli aveva salvato la vita qualcosa lo aveva convinto che non fosse totalmente dalla parte del padre, che ancora in lei c’era speranza, speranza di redenzione.
 
Devo solo convincere il Conclave.
 
Uscì dalla sua stanza e si diresse alla biblioteca per parlare con Maryse, ancora, dell’incursione alla Città di Ossa, per spiegare meglio il comportamento di lei, per difenderla, ma qualcosa lo bloccò non appena spalancò la porta della stanza.
Una figura che non conosceva personalmente stava intrattenendo una discussione animata con Maryse e Robert, mentre Alec e Izzy guardavano in basso, senza possibilità di intervenire.
-Jace, ti stavamo aspettando.-
-Nessuno mi ha parlato di una riunione.- sussurrò chiudendo la porta alle spalle.
-Bè è stata organizzata adesso visto la gravità dei fatti.-
-Lei è l’Inquisitrice: Imogen Herondale.-
-Sono qua perché le cose vi sono sfuggite di mano, non siete riusciti a catturare Valentine o sua figlia! E adesso i Nascosti ci accusano per quegli omicidi, perché gli Shadowhunters non sono riusciti a fare il loro lavoro.-
-Quali omicidi?- chiese Izzy, alzando lo sguardo.
-Sono stati trovati uccisi un vampiro, un lupo mannaro e una creatura del popolo fatato, e anche uno stregone.-
-Perché?-
-Alexander, io mi chiedo perché non siete riusciti a catturare quella ragazzina? Ha sedici anni e non è un vero Shadowhunters.-
-Qua si sbaglia, lei è forte, è potente, è stata addestrata.-
-Allora sarà compito mio portarla davanti al Conclave e assicurarmi che riceva la giusta punizione.-
-Ma lei non è consapevole di sbagliare, suo padre la sta raggirando, è solo un’altra vittima, non mi avrebbe salvato ieri se fosse stata totalmente dalla sua parte.- urlò senza rendersene conto.
-Ragazzo, a me non interessano le tue parole, una ragazza che uccide i Fratelli Silente per prendere la Spada Mortale è una nemica di Alicante e come tale deve essere fermata.-
-Ma io posso convincerla a smettere.-
-Jace.- la voce di Alec lo distrasse per un solo minuto, ma poi riportò l’attenzione all’Inquisitrice.
-Avevi già detto una frase del genere da quel che so e lei è ancora col padre e la situazione vi è sfuggita di mano, totalmente, adesso andate, devo parlare con Maryse e Robert.-
Jace strinse le mani forte, quella donna non gli piaceva, non gli piaceva affatto, senza salutare si voltò verso la porta e si diresse fuori il più velocemente possibile, avrebbe trovato Clary prima di lei e l’avrebbe trascinata con la forza all’Istituto o da qualche altra parte per evitarle quella condanna, ma se il Conclave l’avesse trovata per prima, non avrebbe potuto fare niente.
-Dove vai?- Alec gli bloccò il braccio, ma lui gli fece mollare la prese con uno strattone.
-Magnus, devo trovare Clary.-
-Perché ci tieni così tanto a lei?-
-Perché è così, Alec!-
Si voltò e si incamminò senza voltarsi indietro, doveva occuparsi subito di quella situazione se avesse perso altro tempo non avrebbe potuto salvarla e questo non se lo sarebbe mai perdonato.
 
“Soprattutto adesso che il suo migliore amico è un vampiro.”
Dovrò dirle anche questo, il prima possibile.
“Non la prenderà bene.”
Affatto.
 
***
 
Clary vagò per un sacco tempo all’interno di Renwick, alla ricerca di Jonathan, ma qualcosa le stava urlando che suo fratello non voleva essere trovato, neanche da lei.
Quando aveva iniziato a perdere le speranze andò a sbattere direttamente contro il suo petto, ma non cadde a terra, le sue mani la tenevano stretta e ancorata a lui.
-Cerchi qualcuno, Clary?-
-Te.- sussurrò, trovando strana quella posizione, quel sorriso e quel luccichio negli occhi.
-Mi hai trovato.- disse facendole passare una mano sulla schiena.
-Jonathan, pensi che nostro padre… Sappia quello che fa?-
Vide qualcosa cambiare nei suoi occhi, divennero immediatamente freddi e distaccati e la mano sulla sua schiena interruppe il percorso per bloccarla saldamente.
-Perché me lo chiedi?-
-Perché ho dei rimorsi per quello che ho fatto e…-
-Clarissa non dovresti mettere in dubbio il lavoro che nostro padre sta facendo.-
-Lo so, ma avevo bisogno che tu me lo dicessi.-
-Sorella mia, potrei mai mentirti? Quello che avete fatto è stato necessario per prendere una posizione e far capire al Conclave che noi non siamo sottomessi.-
Lei annuì ma nonostante tutto non riuscì a essere del tutto convita da quelle parole, poiché qualcosa le disse che fossero programmate, per farla stare buona, per non farle fare domande.
 
“Potrebbe mai mentirti?”
Non lo so.
 
-Devi solo riprenderti, andrà tutto bene, passiamo alla fase tre.- disse, senza nascondere un sorriso di felicità e le depositò un bacio sulla guancia, anche se troppo vicino alla bocca.
Jonathan la lasciò andare e lei rimase sola nel corridoio abbandonato, si voltò e rimase ad osservare un quadro, appeso alla parete, ma pensò che non centrava niente con l’edificio abbandonato e con i Mondani.
Rimase stupita ma poi capì, era Raziel che usciva da un lago tenendo in mano gli Strumenti Mortali, trattenne il respirò e annuì brevemente, sapeva dove erano diretti.
 
***
 
-Pensi che possano essere ancora qui?-
Alec alzò la Stregaluce e illuminò il buio corridoio di Renwick, stando attento a non cadere per colpa delle macerie abbandonate.
-Magnus ha detto che l’intero edificio era circondato da una strana aura, come se fosse stato sotto protezione, allora perché non tentare?-
-Perché è pericoloso e siamo solo in tre se ci attaccano.- concluse con falsa ironia Iz.
-Possiamo farcela.-
-No la verità è che tu non tieni alla tua vita e non ti interessa niente neanche della nostra.-
-Lo sai che non è così.-
Jace si portò avanti e girò a destra, sentiva che era vicino, vicino a lei e che poteva essere la volta buona per concludere qualcosa di buono, aprì una porta e quello che vide le fece gelare il cuore.
Una camera da letto, con un letto sfatto, un’anta dell’armadio leggermente aperta e una tenuta lasciata sulla sedia, era la stanza di Clary.
Si avvicinò alla tenuta e quando la sollevò vide lo strappo sul braccio e allora tutti i pezzi del puzzle andarono al loro posto.
-Sono andati via.-
-Come fai a dirlo?-
-Questa era la sua tenuta, ma è quella strappata, il letto è freddo e la stanza è lasciata disordinata come se avesse avuto fretta di andare via.-
-Saranno andati via da molto.-
-Solo il tempo di sapere che le protezioni erano cadute e che Magnus poteva trovarli.-
-E adesso?-
Jace lasciò cadere la tenuta e senza troppa enfasi diede un pugno al muro, fregandosene del dolore e delle nocche insanguinate.
-Un altro buco nell’acqua.- sussurrò, colpevole.
-Ci toccherà andare a Idris senza lei.-
-Come possiamo lasciarla col padre, sarà ancora New York.-
-Jace era il nostro ultimo tentativo, Maryse non ci permetterà di rimanere a cercarla adesso che l’Inquisitrice controlla le sue mosse, dovremo riprendere dopo gli Accordi.-
-Cosa facciamo con Simon?- chiese Izzy, pensando al ragazzo che avevano riportato a casa della madre, cercando di maschere il suo nuovo status, ma lei sapeva che non sarebbe durato molto.
-Dobbiamo lasciarlo qua, non può venire a Idris.-
-Non possiamo lasciarlo qui.- sussurrò con calma la ragazza sapendo di avere ragione.
-Merda.-
 
Spalancò la porta e si incamminò nuovamente per i corridoi, fregandosene del rumore e di cadere, aveva fallito ancora, ancora, per la terza volta non era riuscito a salvarla, e una strana sensazione si insidiò nel suo cuore: rabbia.
Una rabbia così profonda non l’aveva mai provata.
E solo allora ricordò quelle parole che gli avevano fatto compagnia per tutta la vita:
 
“Amare significa distruggere ed essere amati significa essere distrutti.”
 
 
 
Sclero Personale: Allora buonanotte a tutti <3 Mi dispiace ma in questa settimana non sono proprio riuscita ad aggiornare, la vacanza è stata considerata tale in tutti i sensi e come promesso vi posto il capitolo tanto atteso, almeno spero.
Clary ha i primi dubbi ma decide di dare il beneficio del dubbio al padre, anche se la sua coscienza è sempre pronta a ricordarle quella notte! Mentre viene svelto il mistero su Jace e la sua cotta per Clary, vi lascio adesso allo spoiler e ci vediamo vederdi ! Grazie belli per la vostra presenza, mi date sempre la voglia di andare avanti:

Spoiler: 
-Clary?-
-Jace.-  
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: _Giuls17_