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Autore: Xevias    19/09/2008    9 recensioni
Dopo la sconfitta di Voldemort il mondo magico sembra poter tirare un sospiro di sollievo: nessuna minaccia potrà d'ora in poi turbare la vita di maghi e streghe.
Ma se non fosse così? Se un nuovo pericolo si abbattesse sul mondo magico? Se questo pericolo fosse noto persino ai babbani? E se questa volta fosse molto più pericoloso e distruttivo di qualunque essere oscuro incontrato fino ad ora?
Nuove alleanze verranno formate, vecchi pregiudizi saranno messi da parte, e una nuova, pericolosa, emozionante avventura trascinerà i nostri protagonisti in una lotta serrata contro un nemico tanto sconosciuto quanto temibile.
L'Inquisizione.
Genere: Romantico, Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Pansy, Luna/Ron
Note: Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Mio

Quella mattina la lezione di Trasfigurazione si preannunciava alquanto strana: la McGranitt sembrava assente, come se i suoi pensieri fossero rivolti altrove, e non sembrava avere alcuna intenzione di svolgere regolarmente la lezione; erano già 20 minuti ormai che nella classe regnava un silenzio innaturale, e gli studenti fissavano la loro insegnante nell'attesa di un suo qualunque cenno di vita.

- Secondo voi è morta? - commentò Daphne Greengrass, con la sua vocina fastidiosamente acuta, credendo di essere spiritosa.

Hermione si volse verso di lei per risponderle a tono, ma un: "Stai zitta, stupida oca." ringhiato da Malfoy la precedette. La ragazza fissò il serpeverde accigliata, senza capire: tutti sapevano che non poteva sopportare la McGranitt, eppure non aveva accolto l'opportunità per sfotterla. Che fosse anche lui preoccupato per quelle strane sparizioni? Forse anche lui aveva notato lo strano comportamento degli insegnanti, e si era chiesto cosa stesse succedendo.. ma in fondo, perchè la cosa avrebbe dovuto interessargli?

- P-professoressa? Si.. si sente male? - provò a chiederle Neville, dimostrando un insolito coraggio.

La donna mosse lo sguardo fino ad incrociare quello del ragazzo, che abbassò istantaneamente il suo: - No, signor Paciock. Sto bene. - rispose, tornando a fissare il vuoto.

Harry scoccò un'occhiata ad Hermione invitandola a dire qualcosa, ma ancora una volta Malfoy la precedette: - Vuole che ci esercitiamo con le trasfigurazioni della scorsa lezione, professoressa? - le chiese, con un tono rispettoso e gentile che non era assolutamente da lui.

L'insegnante non mosse gli occhi, ma si limitò a muovere la testa in un cenno di assenso; nella classe ci fu del rumore, in seguito ai banchi che si spostavano per creare dei gruppi di studenti intenti ad esercitarsi.

- Ma che ha la McGranitt? - chiese Ron, confuso.

- Perchè, vogliamo parlare di Malfoy? Da quando si rivolge con quel tono a qualcuno che non è Piton? - aggiunse Harry, fissando il ragazzo con attenzione.

- Secondo me è tutto collegato alla storia delle sparizioni. - commentò Hermione, mordendosi il labbro: sembrava quasi che il serpeverde sapesse qualcosa, che in un certo senso capisse la McGranitt. Doveva parlare con lui.

Alla fine della lezione, in cui la McGranitt non si rivolse nemmeno una volta ai suoi alunni, gli studenti del sesto anno uscirono dalla classe bisbligliando tra di loro: il comportamento dell'insegnante non era assolutamente normale, non sembrava nemmeno lei. Qualunque fosse la causa di quel suo modo d'agire, doveva essere qualcosa di veramente grave.

Le successive lezioni, Pozioni e Erbologia, si svolsero in modo più naturale, sebbene anche Piton e la Sprite si dimostrassero alquanto pensierosi.

- Non ha ripreso Harry nemmeno una volta, è pazzesco. - commentò Ron alla fine della lezione di Pozioni, riferendosi al comportamento anomalo di Piton.

Hermione non disse nulla, si limitò a tenere d'occhio Malfoy: anche il ragazzo, come gli insegnanti, sembrava stranamente pensieroso, sulle nuvole, preso da chissà quali ragionamenti.

Fu dopo il pranzo consumato in Sala Grande, quando i ragazzi si ritirarono nelle sale comuni in attesa delle lezioni pomeridiane, che tutto cambiò: agli studenti del quinto, sesto e settimo anno fu richiesto di presentarsi nell'aula di Difesa Contro le Arti Oscure, sotto invito del Preside e del corpo degli insegnanti al completo.

- Ci siamo. Qualunque cosa stia accadendo, è giunta l'ora di saperne di più. - disse Harry deciso, avviandosi fuori dalla sala comune dei Grifondoro seguito dai compagni.

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Nell'aula, all'arrivo dei grifoni, le altre Case erano già presenti, sedute alla rinfusa di fronte a tutti gli insegnanti e a Silente: Hermione notò che Malfoy aveva l'aria piuttosto tesa, così come Pansy Parkinson e Blaise Zabini; gli altri studenti, invece, sembravano semplicemente curiosi, e fissavano il Preside in attesa che prendesse la parola.

Quando tutti si furono seduti, Silente scambiò un'occhiata con i docenti, poi si alzò: - Vi ringrazio per essere venuti subito. Quello che sto per dirvi non sarà facile da accettare, per questo io e i vostri insegnanti abbiamo deciso di parlarne solo agli studenti degli ultimi tre anni: riteniamo che abbiate la maturità sufficiente per comprendere ciò di cui vi vogliamo parlare. Vi chiedo inoltre di non divulgare ciò che ascolterete qui, tantomeno ai vostri genitori: il Ministero non vuole che si sappia nulla, ma io credo sia stato ampiamente dimostrato che vivere nell'ignoranza non può mai essere un fatto positivo. - disse il Preside, riferendosi al ritorno di Voldemort, ritorno che il Ministero aveva cercato in tutti i modi di nascondere.

- Ma che belle parole. Perchè non arrivi subito al dunque, Albus? -

Una voce, proveniente dal fondo dell'aula, fece voltare le teste di tutti gli studenti, mentre una figura avvolta da un mantello nero e con il cappuccio calato sul volto avanzava verso gli insegnanti.

- Sei qui. - commentò la McGranitt, con evidente disprezzo.

La figura si volse verso di lei: - Spiacente di averti delusa, Minnie, ma che vuoi farci.. chi non muore si rivede. - commentò, abbassandosi il cappuccio.

Una cascata di capelli lisci, lucenti, e neri come la notte, lunghi fino a sotto il seno, incorniciava un viso pallido ma elegante, con lineamenti fini e morbidi, assomigliante a quello di una bambola di porcellana; su di esso, due sopracciglia scure facevano da contorno a due occhi blu, scuri, penetranti, del colore del mare durante una bufera, sottolineati da lunghe ciglia. La bocca rossa era morbida, piena, e piegata in un sorrisetto compiaciuto. La ragazza, che doveva avere all'incirca la stessa età di Malfoy e compagni, era piuttosto alta, e dal quel poco che il mantello lasciava intravedere, il suo fisico era asciutto e tonico.

La McGranitt assottigliò le labbra, alzando il mento in un gesto di sfida: - Dovresti portare un po' più di rispetto per chi è più grande di te, ragazzina. - le disse con voce gelida.

- Non osare parlarmi di rispetto, non ne hai il minimo diritto. - ringhiò la ragazza sconosciuta in risposta, e Silente alzò le mani per placare quello strano scambio di battute.

- Ora basta, per favore. Non siamo qui per litigare, perciò credo sia meglio mettere da parte vecchi rancori personali e concentrarci sul problema. - disse loro il Preside, facendo cenno alla ragazza di prendere posto accanto a lui.

Gli studenti osservarono la ragazza con un misto di curiosità e apprensione, ma l'attenzione fu presto riportata su Silente: - Come stavo dicendo, conoscere il proprio nemico è il primo passo per affrontarlo, e questo è il motivo per qui siete stati chiamati qui, oggi. - riprese, mentre la ragazza sbuffava e pestava il piede a terra, in attesa.

- Se ciò che il Preside dice ti annoia tanto, perchè non te ne vai? - le disse la professoressa McGranitt, senza riuscire a trattenersi.

Lei la gelò con un'occhiata: - Perchè non chiudi quella ciabatta, vecchia zitella? - le chiese in risposta, facendo spalancare la bocca a più di uno studente - Senti Albus, è bello che tu voglia indorare la pillola a questi ragazzi per far loro accettare più facilmente la verità.- disse poi, rivolgendosi al Preside - Ma non abbiamo tutto questo tempo a disposizione, senza contare che più duramente vengono a conoscenza dei fatti, più velocemente dovranno accettarli. -

L'uomo la fissò attraverso gli occhiali calati sul naso, poi annuì: - Molto bene allora. Perchè non parli tu con loro? - le disse, rendendo la McGranitt, già livida per l'insulto di poco prima, ancora più indignata.

La ragazza ricambiò l'occhiata penetrante di Silente, poi sorrise: - D'accordo, lo farò con piacere. Se ciò che dirò ti dovesse annoiare, Minnie, sei libera di andartene. - aggiunse rivolta all'insegnante che la fissava con un'espressione di disprezzo autentico dipinta sul volto.

- Il mio nome è Akira, ho 16 anni, e sono una "Hechicera" , parola che, nella lingua spagnola, significa strega; una cosa che dovete immediatamente imparare è che non sono come voi, o come chiunque altro in questa scuola: e presto capirete il perchè. Prima di tutto, però, esigo la vostra massima attenzione: non ripeterò ciò che sto per dire, nè ora nè mai. Chiaro? - disse con tono secco e autoritario, e nella classe scese un silenzio tombale, sembrava che persino i respiri si fossero fatti più leggeri per evitare di provocare rumore.

- Molto bene. Naturalmente sapete tutti come Hogwarts è stata fondata: i quattro maghi più potenti dell'epoca si uniscono per insegnare a giovani maghi e streghe ad usare la magia, bla bla bla. - iniziò, mentre la McGranitt storceva il naso di fronte a quel riassunto sulla fondazione della scuola - Quello che non sapete, però, o meglio quello che i Purosangue presenti in questa stanza ignorano, è che a partire dalla fine del 1400, intorno al 1480 per l'esattezza, in Europa nel mondo babbano iniziò un fenomeno di proporzioni enormi che, forse per la prima volta, riguardava anche il mondo magico. -

- La caccia alle streghe.. - mormorò Hermione, e Akira si volse verso di lei.

- Come ti chiami? - le chiese, e la grifona le disse il suo nome.

- Puoi ripetere ai tuoi compagni ciò che hai sussurrato prima, Hermione? Voglio che tutti ti sentano. -

Lei annuì, schiarendosi la voce: - Io.. ho detto che in quel periodo.. è nata la caccia alle streghe. - ripetè a voce alta, osservando le reazioni dei compagni.

I Mezzosangue presenti nella stanza assunsero un'espressione consapevole, poichè avevano capito di cosa si stava parlando; i Purosangue, al contrario, mantennero le loro espressioni confuse.

- Ti ringrazio, Hermione. Come la vostra compagna vi ha appena detto, la caccia alle streghe fu l'evento che travolse il mondo babbano fino al 1650 circa, ed è anche il motivo per cui siamo qui. - riprese Akira, mentre tutti si concentravano sulle sue parole.

- Pendono tutti dalle sue labbra. - commentò la McGranitt a bassa voce, incrociando le braccia all'altezza del petto.

- Di che ti stupisci, Minerva? - le rispose il Preside - Dopotutto se c'è qualcuno che ha il diritto di raccontare questa storia, quel qualcuno è proprio lei. -

- Le supposte streghe, e a volte anche i loro figli, soprattutto se femmine, appartenevano per lo più alle classi popolari ed erano di solito vedove, prostitute, levatrici ed "herbarie". Soltanto una piccola minoranza di loro poteva essere realmente accusata di crimini quali omicidi, o altri gravi reati. La stragrande maggioranza era invece composta da persone innocenti, di ogni età e condizione, spesso levatrici e guaritrici o prostitute, in un tempo in cui decotti ed infusi a base di piante usati dal sapere tradizionale delle guaritrici risultavano non meno efficaci e sicure di medicine e medici: e, d'altra parte, la popolazione non aveva altre possibilità per curarsi del ricorrere ai loro rimedi, meno costosi di quelli dei medici. - spiegò con voce decisa e pratica.

- Insomma, in un'epoca in cui la medicina era scarsa e ogni minimo sintomo era sinonimo di morte, la presenza di persone in grado di sconfiggere malattie sconosciute ai più dotti ed importanti medici del mondo veniva vista con paura e con sospetto: da qui è nata la caccia alle streghe, ovvero quel fenomeno di sterminio di tutte coloro che, secondo il governo dell'epoca, si affidavano alla stregoneria, alle arti malefiche, a Satana, non solo per affrontare la morte e sconfiggerla, ma anche per lanciare malocchi e portare sfortuna e pestilenze. Come ho già detto, spesso le donne che venivano catturare erano innocenti, e la loro colpevolezza consisteva solo in un'eccessiva conoscenza del potere curativo delle piante e del modo di produrre infusi benefici dalle stesse; quasi sempre le suddette streghe venivano denunciate dagli abitanti dei villaggi che descrivevano riti quali messe sataniche e malocchi ai danni di loro stessi da parte di quelle donne. - proseguì, arricciando il naso di fronte all'assurdità della realtà che stava descrivendo - Le streghe e gli stregoni, anche se per l'80% si tratttava di donne, venivano bruciati sul rogo, nei cosiddetti "Auto da fè", dopo essere stati ampiamente torturati: ovviamente anche gli innocenti finivano per confessare crimini che non avevano commesso, allo scopo di porre fine alle torture e morire il più presto possibile. -

Hermione ascoltò con interesse una parte di storia che già conosceva, poichè ne era sempre stata affascinata: la grifona constatò che anche i Purosangue, del tutto all'oscuro del mondo e della storia babbana, ascoltavano con interesse ciò che Akira raccontava, e ne sembravano piuttosto colpiti; Malfoy, ad esempio, aveva un'espressione concentrata, e ammoniva con un'occhiata inceneritrice chiunque parlasse, anche solo per bisbigliare un commento al vicino.

- L'ultima ondata di caccia alle streghe finì come ho già detto nel 1650, quando la Chiesa Cattolica e, ovviamente, i governi dei vari villaggi europei, dichiararono che la presenza di maghi e streghe era stata completamente debellata. Sull'argomento vennero scritti diversi libri, tra cui il "Malleus maleficarum", il "Martello delle streghe", probabilmente il più famoso libro babbano in circolazione, scritto da due domenicani tedeschi, in cui venivano descritti i modi per riconoscere le streghe e punirle. Ma i babbani si sbagliavano: la presenza di maghi e streghe non era stata debellata, al contrario. -

- Oh insomma, Albus! Non puoi lasciare che racconti tutto agli studenti, tanto valeva inserire questa parte di storia nel programma! - esclamò la McGranitt, alzandosi in piedi con uno scatto.

Akira si volse lentamente verso di lei: - Sei pregata di sederti, Minnie. Non ho finito di parlare. - le rispose in un sibilo.

La donna fece per replicare, ma Harry la precedette: - Professoressa, per favore. Vogliamo sapere. - le disse, ed incredibilmente Malfoy lo appoggiò.

- Potter ha ragione, arrivati a questo punto dobbiamo sapere dove va a finire tutta questa storia. -

L'insegnante fece un gran sospiro, prima di sedersi stizzita; Akira scoccò due occhiate penetranti a Harry e Draco, poi riprese: - Quello che stavo dicendo, prima di essere maleducatamente interrotta, ci riporta direttamente alle sparizioni degli ultimi giorni, e alla minaccia che incombe sul mondo magico e babbano. Tornando alla caccia alle streghe, è necessario sottolineare che, su 10 persone catturate ed accusate di stregoneria, solo una risultava essere effettivamente una strega: ed era proprio quella persona a salvarsi, nonostante venisse bruciata al rogo. -

- Com'è possibile? Erano immortali? - chiese Pansy Parkinson, accigliata.

Akira scosse la testa: - No, niente del genere. Semplicemente, le vere streghe si munivano d'incantesimi che le proteggevano dal fuoco, e che facevano in modo di illudere coloro che assistevano allo "spettacolo", dando loro l'impressione di una morte che, invece, non era avvenuta. - rispose - Dovete capire che, allora, la magia non era intesa allo stesso modo di oggi. - aggiunse, osservando le facce confuse dei presenti - Niente bacchette da agitare o formule in rima da imparare a memoria, era tutto molto più semplice. Vi basti sapere che se una donna veniva bruciata sul rogo, e si trattava di una vera strega, il modo per sopravvivere lo trovava sempre. C'era persino chi si divertiva ad essere bruciata viva davanti alla folla, e si faceva catturare più volte sotto sembianze diverse. -

- Alla faccia del divertimento.. - commentò Ron all'orecchio di Harry.

- Insomma, mentre la Chiesa e i governi dei diversi villaggi credevano di combattere attivamente la stregoneria, tutto ciò che ricavavano erano la morte d'innocenti e il divertimento dei veri maghi e streghe, che rimanevano del tutto indifferenti a ciò che accadeva intorno a loro. Questo, finchè una vera minaccia non si presentò davanti a loro: un'organizzazione in grado di scovare la vera magia, di combatterla e di distruggerla, uccidendo chi la usava. Una comunità di studiosi, scienziati e sacerdoti che prese il nome di Inquisizione. - proseguì, mentre Silente chiudeva gli occhi e annuiva gravemente.

- L'Inquisizione si divise in due parti: una era quella "finta", dove un uomo, chiamato l'Inquisitore, si occupava di trovare le streghe tra le persone innocenti, anche se non ce n'erano; un modo come un altro per far credere ai babbani che qualcosa per eliminare il problema veniva effettivamente svolto. L'altra parte, invece, era quella che si occupava della caccia di maghi e streghe veri, della loro cattura e della loro uccisione. Centinaia, migliaia di streghe e stregoni in tutto il mondo vennero sterminati da questa organizzazione, che possedeva armi sconosciute per affrontare la magia ed avere la meglio su di essa. -

- Stai dicendo.. stai dicendo che esistevano persone in grado di combattere la magia? E che riuscivano ad uccidere i maghi, pur essendo.. pur essendo babbani? - chiese Hermione, incredula, e la ragazza annuì.

- Esattamente, per quanto sia difficile crederlo. All'epoca della nascita dell'Inquisizione la scuola di Hogwarts era già stata fondata, e i maghi e le streghe perseguitati trovarono in essa un luogo di rifugio. Un gruppo di maghi, tra cui uno degli insegnanti della scuola all'epoca, si addestrarono per combattere l'Inquisizione, ed evitare che la magia scomparisse dal mondo. Due guerre sono state combattute fino ad ora, e in entrambe i maghi sono riusciti ad avere la meglio. -

- Fino ad ora. - ripetè Malfoy, pallido.

- Questo significa.. - disse Harry, e Silente si alzò in piedi.

- Questo significa che l'Inquisizione è nuovamente attiva, e sta cercando di portare a termine ciò che, in tutto questo tempo, non è riuscita a fare: sterminare tutti i maghi e le streghe del pianeta. - disse, sotto lo sguardo attonito degli studenti.

- Ed Hogwarts è uno dei suoi primi obiettivi, come lo è stata precedentemente. - aggiunse Akira - Per questo sono qui. Io sono una delle streghe che lotterà contro l'Inquisizione. -

Hermione scosse la testa, incredula: - Loro.. loro stanno.. stanno venendo qui? - chiese, sperando di aver capito male.

La ragazza annuì: - Sì. - rispose semplicemente, mentre gli studenti, ancora allibiti da ciò che avevano scoperto, iniziavano a parlare animatamente tra di loro.

- E adesso? Ora che hai detto loro tutto ciò che noi abbiamo sempre tenuto nascosto per il loro bene.. cosa pensi di fare adesso? - le chiese la McGranitt, arrabbiata e preoccupata allo stesso tempo.

Akira la fissò: - Combattere. -

 

Chiedo scusa perchè sono assolutamente di corsa: spero che con questo secondo capitolo le cose inizino ad esservi più chiare.. aspetto ansiosa le vostre recensioni!! ^^ Grazie alle 16 persone che hanno inserito la storia tra i preferiti, e le 9 che hanno commentato lo scorso capitolo!! ^^

Alla prossima!

Xevias

Una piccola precisazione: per chi fosse interessato alle notizie sulla caccia alle streghe, la mia fonte è stata Wikipedia.. se siete interessati, troverete molte informazioni sull'argomento!

  
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