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Autore: barbara_f    26/08/2014    1 recensioni
Una storia diversa dalle altre che ho già pubblicato; più delicata, più insolita, più breve.
5 sensi, 5 momenti importanti, 5 sensazioni, 5 emozioni, una sola voce narrante, quella di Edward, solo sette capitoli. Spero la segiuate con lo stesso interesse con cui avete seguito le altre FF
dal prologo:
"Mi guardai attorno, cercando di trovare una spiegazione logica a quell’insolita tensione, ma non c’era nulla, niente di diverso attorno a me: tutto era al posto giusto, come ogni giorno, come sempre...
Carezzai ancora la lastra d’acciaio e un leggero sorriso fiorì sulle mie labbra...
Era il luogo in cui preferivo stare e questa, era la mia ora preferita: quella della quiete prima della tempesta.
Fra poco la stanza sarebbe stata ricolma di voci, di suoni, di odori... fra poco, come animata da una magia nota, tutto avrebbe preso vita."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Cap. 4 Olfatto
 
“Si dice che l’olfatto sia il più ancestrale dei sensi, quello che maggiormente ci avvicina alla nostra parte animale, quello più sviluppato, quando gli altri risultano ancora appannati, quello che ci permette, anche a distanza di anni, di ricordare...
Vi è mai capitato di ricordare un particolare evento o una particolare persona solo annusando un profumo?”
Questa domanda colse di sorpresa i miei allievi, probabilmente tutti loro avevano sperimentato questa esperienza ma nessuno vi aveva fatto davvero caso. A questa mancanza dovevo assolutamente porre rimedio.
Li guardavo, c’era davanti a me un’umanità varia: differenti per età, sesso, inclinazioni, preferenze e gusti, i miei allievi erano però tutti accomunati dalla medesima passione, quella per la cucina.
Fissavo i loro occhi e le loro espressioni, un misto tra curiosità e timore, e un mezzo sorriso aleggiò agli angoli della mia bocca.
Erano così simili a me, così curiosi e pronti ad imparare, così attenti e speranzosi... proprio come ero io, com’ero prima che Bella mi abbandonasse, prima che tutto il mio mondo crollasse.
****
Lei era andata via chiudendosi la porta alle spalle, se chiudevo gli occhi potevo ancora sentire nell’aria il suo profumo fresco e fiorito, un misto di fresie e lillà.
Era andata via all’improvviso e senza lasciarmi alcuna spiegazione a parte quel “sto con un’altra persona”. Era andata via lasciandomi totalmente sconvolto e incapace di comprendere le reali ragioni che stavano dietro alla sua fuga.  non potevo credere che si potesse fingere così bene un amore che, evidentemente non esisteva, non per lei almeno.
Da quel giorno, quel maledetto giorno di fine maggio, la mia vita era totalmente cambiata; mi ero lasciato vivere, trasportandomi sulle spalle tutto il dolore che sentivo dentro, tutta l’amarezza che provavo per un atteggiamento ingiusto che non sentivo di meritare.
Ero distrutto, lo sapevo, ma la residua stilla di orgoglio che ancora albergava in me mi impediva di riconoscerlo. Mi muovevo nello spazio come fossi anestetizzato, cercando di impedire a tutti i costi al dolore di riaffiorare ma riuscendo soltanto ad apparire apatico e incapace di provare qualunque cosa.
Avevo costruito un’armatura talmente spessa attorno al mio cuore spezzato da renderlo impermeabile  anche a ogni altro sentimento.
Nessun sentimento doveva più uscire allo scoperto, nulla doveva più ferirmi in maniera così grave.
 
Freddo come il ghiaccio.
 
Nessuna passione, nessun desiderio, solo indifferenza a tutto.
Da allora avevo smesso di cucinare per amore e con amore, limitandomi a farlo solo per guadagnare abbastanza denaro per condurre la vita al quale ero abituato e i miei piatti ne avevano risentito.
Non c’era nulla di sbagliato nelle preparazioni solo mancavano di... passione, di amore.
Il giorno in cui ne avevo avuto consapevolezza mi ero licenziato dal ristorante dove ero capo chef.  Non volevo deludere i miei clienti; non lo meritavano; non meritavano di provare il mio stesso dolore, non meritavano di mangiarlo assieme ai miei piatti.
L’amore per la cucina però, come un amante fedele, mi era restato accanto silenzioso, paziente, in attesa... in attesa che qualcosa o qualcuno facesse nuovamente scoccare la scintilla, quella magica scintilla capace di riaccendere il fuoco che covava sotto la cenere...
Era accaduto all’improvviso, la passione si era riaccesa in me senza nemmeno che me ne accorgessi ed in maniera totalmente inaspettata, ed era stato proprio il lavoro di insegnante a riaccendere nuovamente i miei sensi.
Vedere di fronte a me i volti speranzosi e curiosi di persone che pendevano dalle mie labbra e desideravano imparare quanto più possibile era stato un balsamo per il mio cuore ferito e per la fiducia in me stesso e nelle mie capacità; da allora la loro passione era divenuta anche la mia.
Mi ero concesso nuovamente di sorridere, di togliere le bende dal mio cuore ferito, di cominciare a sentir crescere in me il desiderio di tornare a vivere.
 
****
“...Bene, dopo questa spiegazione teorica facciamo un po’ di pratica.”
Sorrisi tra me e me.
“Formate delle coppie, le stesse dell’altra volta. Rosalie e Emmett, Jasper e Alice, James e Victoria, Aaron e Marcus, Billy e Jane, Renee e Caius...”
Vidi alcuni di loro sorridere apertamente per la scelta mentre altri rimanere indifferenti o, addirittura essere infastiditi; ero proprio curioso di capire in quale coppia, nonostante le evidenti differenze, ci fosse più sintonia.
Alice mi guardò con un sorriso radioso, la sua personale missione era conquistare il timidissimo Jasper e ogni occasione per stargli vicino le era molto gradita, Rose invece non era altrettanto felice, o almeno così voleva far credere, di stare accanto al corpulento Emmett, ma si capiva lontano un chilometro che tra i due la scintilla della passione poteva scoppiare al primo soffio di vento...
“Professore ma io...” Jane non voleva lavorare con Billy, e come darle torto, lui era un tale musone...
purtroppo non c’erano molte scelte visto che Aaron e Marcus e James e Victoria erano coppie anche nella vita reale.
“Non accetto nessuna forma di protesta per gli accoppiamenti... so quello che faccio!”
Se Jane avesse potuto mi avrebbe incenerito, anche lei era interessata a Jasper ed era in lotta con Alice da quando era iniziato il corso.
Sorrisi mentalmente e continuai.
Questa sera se ne sarebbero viste delle belle.
“Bene, voglio fare un gioco con voi, un gioco molto istruttivo...”
****
“Isabella, vorrei fare un gioco con te... un gioco molto sensuale...” quelle parole tornarono a invadermi la mente in maniera inaspettata e dolorosa mentre il volto sorridente di Isabella ondeggiava davanti ai miei occhi facendomi quasi perdere lucidità.
****
“Dicevo... questo gioco vi priverà temporaneamente di tutti gli altri sensi insegnandovi ad usare il solo olfatto...” le coppie si voltarono a guardarmi sorprese ed incuriosite.
“...Sotto al vostro piano di lavoro troverete una benda. La legherete attorno agli occhi alternandovi con il vostro compagno, che, nel frattempo vi farà annusare dei cibi e annoterà sulla tabella quelli che avrete indovinato. Vediamo chi di voi ha buon fiuto ...” chiusi con una battuta mentre le immagini di un’Isabella seminuda e bendata mentre io compivo con lei gli stessi gesti descrivendole le qualità afrodisiache dei vari alimenti, continuavano ad invadermi la mente.
****
“Senti la dolcezza e il calore della cannella... senti la sua nota piccante e morbida al tempo stesso?”
Isabella deglutì mentre le passai la stecca di cannella sotto il naso per poi scendere ad accarezzarle le labbra morbide e piene sfiorandole appena la pelle.
“Attenta, non ispirare troppo profondamente, il cumino ha i semi piccoli, ti potrebbero finire nel naso...” risi sentendola starnutire, non ero stato abbastanza veloce...
Era bellissimo vederla così goffa e indifesa, sentirla ridere serena, guardare la sua pelle farsi ipersensibile e rabbrividire... Isabella era meravigliosa sempre; sensuale e ingenua e inconsapevole di tutti i sentimenti che scatenava in me, proprio come quando si mordeva il labbro inferiore mentre la mia voce le sussurrava rocamente all’orecchio....
Era bellissimo pensare che presto, molto presto, avremmo fatto l’amore per la prima volta....
****
Non avrei dovuto proporre questa prova ai miei allievi, non se tutto questo avrebbe provocato conseguenze tanto dolorose alla mia psiche e al mio cuore.
“...Edward mi scusi...” la voce di Alice mi riportò alla realtà.
“Dove possiamo trovare i cibi da far annusare ai nostri compagni?”
Mi ricomposi recuperando il mio autocontrollo.
“Ci sono dei cestini in dispensa, uno per ogni coppia, andate a prenderli e deponeteli sul piano di lavoro...”
****
Questa sera sarei tornato a casa un po’ più stanco, un po’ più triste, lei non era più con me da troppo tempo ormai e mi mancava, mi mancava terribilmente.
Questa sera sarei tornato a casa e avrei cercato tra le cose di lei che ancora conservavo, con la segreta speranza che un giorno sarebbe tornata; avrei cercato qualcosa che avesse ancora il suo profumo...
 
Questa sera sarei tornato a casa e avrei cucinato qualcosa, qualcosa di molto speziato.
Stasera sarei tornato a casa e avrei mangiato da solo, chiudendo gli occhi ad ogni boccone, e ad ogni boccone avrei pensato a lei, alla sua risata e all’odore fresco della sua pelle.
 

 
Tajine di agnello con prugne e mandorle
Ingredienti per il brodo
Acqua 1,5 l, Carote 2, Cipolle 1, Sedano 1 costa, Coriandolo fresco 1 mazzetto, Sale q.b.

Per la tajine
_Iniziare a preparare il brodo vegetale: riempire una pentola capiente d’acqua, salare e portare a ebollizione, sbucciare le carote con un pela-verdure e tagliarle a pezzi
_Pelare la costa di sedano e tagliarla a pezzi
_Sbucciare una cipolla e tagliarla in quarti.
_Sciacquare il  mazzetto di coriandolo fresco e tritatelo ( in alternativa si può usare anche del coriandolo secco)
_Versare le verdure a pezzi e il coriandolo fresco tritato nell’acqua bollente e lasciar cuocere a fuoco basso per almeno 20-30 minuti
_Spremere le arance e versare il succo ottenuto sulle prugne per la tajine di agnello.
_Fare marinare le prugne per circa 1 ora, in modo che si reidratino.
_Tagliare la carne di agnello: posizionare la coscia di agnello su un tagliere e eliminare le parti grasse aiutandosi con un coltello affilato, dividere a metà la coscia e scavare la carne attorno all’osso fino ad estrarlo completamente.
_ Ridurre la carne a cubetti regolari di circa 2 cm cosicchè la cottura risulti più uniforme.
_Sbucciare una cipolla e tritarla assieme ai due spicchi d’aglio sbucciati
_Prendere la tajine e porla sul fuoco, versare un filo d’olio e far imbiondire il trito di cipolla e aglio.
_ Dopo 2 minuti aggiungere la polpa di agnello a cubetti e  farla rosolare, mescolando con un cucchiaio.
_ Unire una stecca di cannella, lo zafferano, la curcuma e infine grattugiare lo zenzero fresco.
_Mescolare bene e lasciare soffriggere il tutto per 5 minuti con il coperchio della tajine.
_Salare e pepare a piacere e versare due mestoli di brodo che intanto sarà pronto, fino a ricoprire completamente la carne speziata
_ Coprire la tajine con il suo coperchio a cilindro e lasciar cuocere per circa un’ora a fuoco bassissimo.
_Per il couscous: tostare il mix di spezie secche in una padella antiaderente  e fare tostare a fuoco vivace per circa 2 minuti, giusto il tempo affinchè le spezie sprigionino gli aromi.
_ Lasciare raffreddare il mix di spezie, trasferirlo in un mixer e triturare il tutto.
_Preparare il trito di spezie fresche.
_Imburrare una pentola larga dai bordi alti e versare il couscous precotto, allargandolo in modo che non si sovrapponga troppo.
_Aggiungere gradualmente circa 300 ml di brodo, mescolando con una forchetta, coprite e lasciare riposare per 10 minuti, il tempo che si gonfi.
_Aggiungere 20 gr di burro e sgranare il couscous con i rebbi di una forchetta.
_Versare il mix di spezie macinate, il prezzemolo e la menta tritati,  
_Grattugiare la scorza di un limone e mescolare bene per amalgamare il tutto.
_Lasciar riposare il couscous coperto, fino a quando la tajine non sarà pronta per essere servita.
_Scolare le prugne dal succo di arancia con un colino e unirle all’agnello.
_Unire il miele millefiori e lasciar cuocere per altri 20 minuti.
_ Porre le mandorle intere pelate su un tagliere e affettarle a filetti farle tostare a fuoco moderato
_Aggiungere le mandorle al composto di agnello, prugne e spezie,e mescolare per amalgamare il tutto.
_Servire immediatamente la tajine di agnello con prugne e mandorle accompagnandola con il couscous aromatico.

 
   
 
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