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Autore: Maiky Miker    27/08/2014    6 recensioni
Hunter novello sposo incontra Sebastian e la sua vita verrà sconvolta per sempre.
Liberamente ispirato al film "Imagine me & you".
"Hunter aveva sempre avuto tutto quello che si poteva desiderare dalla vita ma ancora non sapeva che il giorno del suo matrimonio sarebbe stato il momento in cui avrebbe trovato l’unica cosa che ancora non aveva: l'amore vero."
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Hunter Clarington, Sebastian Smythe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quando rientrò a casa Hunter trovò Jennifer già a letto.
A fatica riuscì a togliersi i vestiti di dosso senza cadere a terra per il troppo alcol che aveva in corpo.
Era una fortuna che Jennifer dormisse poiché sarebbe stato difficile spiegarle perché era ridotto in quello stato; non era un tipo abituato a spingersi oltre i suoi limiti e tanto meno a bere fino a non stare quasi in piedi.
Jennifer aprì gli occhi, ma rimase immobile ad ascoltare silenziosamente i movimenti goffi del marito.
Hunter si distese a letto lentamente lasciando che le lenzuola avvolgessero il suo corpo caldo e che trattenessero ancora un po’ il profumo di Sebastian su di lui.
Profumo che raggiunse il naso di Jennifer.
Hunter chiuse gli occhi e il ricordo di un paio di smeraldi brillanti lo accompagnò nel mondo dei sogni.

 

Sebastian aprì gli occhi.
Era da poco sorto il sole e doveva andare in negozio molto presto per via di una consegna.
La testa pulsava ancora un po’, ma nulla che un buon caffè non potesse risolvere.
La decisione di non tornare a casa dopo il karaoke aveva portato lui e Hunter non solo a flirtare sulla via verso casa, ma per via di un improvviso temporale si erano rifugiati in un locale e avevano continuato a bere.
Hunter non era uno che reggeva bene l’alcol, anzi, sembrava un adolescente alle prime sbronze che non conosceva il proprio limite, incapace di fermarsi. Inutili erano stati i tentativi di Sebastian di impedire al ragazzo di ordinare ancora shortini di vodka alla menta.

“Hunter, credo tu abbia bevuto a sufficienza ed è meglio se torniamo a casa!”

“A casa tua?”

“No, tu a casa tua e io a casa mia!” Sebastian ci pensò qualche secondo prima di pronunciare queste parole.

“Ma io non voglio andare a casa…voglio stare qui con te!” piagnucolò Hunter.

Era davvero ubriaco e probabilmente non sapeva neppure quello che stava dicendo o, al massimo, l’avrebbe dimenticato il giorno dopo.

“Jennifer mi uccide se ti riporto a casa in queste condizioni, forza facciamo un altro giro e ti accompagno a casa…ha smesso di piovere!”

L’aria era frizzantina e le temperature si erano decisamente abbassate.
Hunter faticava a camminare e si era appoggiato a Sebastian.
Ed erano di nuovo uno vicino all’altro.
Hunter nascose la testa sulla spalla del ragazzo più alto, spinse il naso alla base del collo e avvicinò le labbra alla clavicola. Sebastian fece un respiro lungo e profondo con la bocca socchiusa.

“Hunter…” la voce di Sebastian vibrò per l’eccitazione.

Come se si fosse risvegliato da un sogno Hunter aveva rialzato la testa e si era allontanato.
Sembrava essere tornato lucido, ma Sebastian non ne era sicuro.

“Dici sul serio a proposito del giglio?”

“Forse sì, forse no…tu cosa vorresti che significasse?” Sebastian resistette all’impulso di raggiungere le labbra di Hunter mentre stava parlando.
Lo voleva davvero, ma sarebbe stato un errore nelle condizioni in cui era Hunter.

“Ti sfido ad amarmi…” Hunter si ripetè queste parole come se fossero una preghiera silenziosa.

“Eccoti a casa mister “faccio la cosa giusta”!” disse Sebastian indicando il portone. Lo disse prendendo in giro se stesso. Quella sera non aveva agito come avrebbe fatto il solito Sebastian, quella sera Sebastian aveva fatto quello che era giusto…e faceva tremendamente schifo!

“Grazie Sebastian.”

Si fissarono per un po', o per meglio dire, Hunter fissava le labbra di Sebastian mordendo le sue.

“Ciao Hunter…” Sebastian accorciò la distanza.

“Ciao” e con l’ultimo barlume di lucidità Hunter aveva spinto il cancello ed era entrato.

 
 
“Hai fatto tardi tesoro?”

“Si, scusami, spero di non averti svegliato! Ad un certo punto ha cominciato a diluviare e abbiamo aspettato che smettesse!”

“Ti sei divertito?”

“Si, Sebastian è…particolare, ma è ok!” e mentre parlava gli tornarono in mente alcuni flash della serata; la pioggia, la sensazione della pelle di Sebastian sotto le sue labbra, la vodka, il giglio, “ti sfido ad amarmi”

Cosa diavolo ho fatto?

“Bene e dove siete stati?”  Jennifer era stranamente irritata.

“In un locale che conosce Sebastian, abbiamo bevuto qualche birra e…niente, chiacchierato un po’!” Hunter si toccò le tempie; già era difficile sostenere un discorso come quello al mattino, ma la cosa diventava impossibile se la testa pulsava per il post sbornia.

E cantato insieme, riso come non facevo da una vita, ci siamo quasi baciati e mi ha fatto sentire come se fossi la persona che ho sempre voluto essere.

“Ok…hai mal di testa?”

“Deve essere stata la birra…forse ho esagerato!”

Una mezza verità, non è una bugia.

“Tesoro, c'è qualcosa che non va?”

“No, no tranquilla. Ora scappo che sono in ritardo.” e così dicendo le diede un veloce bacio sulla guancia.

 

Sebastian vide il display illuminarsi e il nome di Kevin apparire sullo schermo.

“Cosa vuoi rompipalle?”

Kevin era probabilmente uno dei pochi amici che aveva e per questo motivo si sentiva autorizzato a rivolgersi a lui in quel modo, soprattutto quando lo chiamava per riempirlo di domande.

“Buongiorno principessa! Allora com'è andata con il bel maritino?”

“Se mi stai chiedendo se mi sono infilato nelle sue mutande, rimarrai deluso...”

“Dai Sebastian!”

“Cosa vuoi che ti dica? E’…confuso!”
ancora una volta Sebastian parlava a se stesso.

“Confuso?”

“Si. Ha cercato di baciarmi!”

“Non puoi dire sul serio.”

“Era ubriaco.”

“Non conta Seb, lo sai! Voleva baciarti, nessun uomo etero vorrebbe baciarti!”

“Questo lo dici tu!”

“Sebastian...seriamente, perchè stiamo discutendo di questa cosa? Non ci credo che ti sei tirato indietro...”


“Non avrei potuto, é...diverso!” fu l’unico aggettivo che riuscì a trovare per descrivere quella situazione.

“Ahia!”

“Cosa c'è?”

“Seb la situazione è anche peggio del previsto...ti stai innamorando di lui!”

 

Hunter era distratto, faceva fatica a mantenere la concentrazione sul report che stava stilando e fu costretto a ricominciarlo diverse volte.
Pensava a Sebastian e a quei ricordi sbiaditi della sera prima.
Lo aveva baciato?
Tutto quello che ricordava era la sua testa sulla spalla e quella pelle a pochi millimetri dalle sue labbra.
Non poteva essere successo, o forse si.
Il pensiero lo tormentava e si sentiva tremendamente in imbarazzo, soprattutto nei confronti di Sebastian, ma era troppo scosso per avere la freddezza di chiamarlo.

Aspetterò domani. Non voglio sembrare disperato e farò finta che non sia successo nulla.

“Clarington!” un collega lo scosse dai suoi pensieri.

“Dimmi!”

“Fatto tardi ieri?”

“Cosa te lo fa credere?”

“Sono uno che capisce queste cose! Ci sono passato anche io i primi mesi di matrimonio, ma non abituarti, le cose diventeranno meno “selvagge” con il tempo!”

“Capito…”

Questo è un vero coglione.

“Posso farti una domanda?” azzardò Hunter.

“Si certo!”

“Con tua moglie…è stato amore a prima vista?”

“Non credo esistano queste cose…è stata impegnativa e all’inizio proprio non andava!”

“Hai continuato a provarci però…”

“Si, ci vuole dell’impegno e pazienza…il colpo di fulmine è una cazzata. Se esistesse farebbe risparmiare un sacco di tempo, ma è roba da riviste scandalistiche e per donne annoiate!”

“Ne sono convinto…” Hunter cercò di dargli soddisfazione.

E’ davvero un coglione.

“Come mai questa domanda?”

“Così…avevo bisogno di un parere maschile su questa cosa…”

“Capito, ma basta discorsi smielati, sembriamo due finocchi!”

Già. Proprio così.

Qualche ora più tardi Hunter uscì dall’ufficio.
La conversazione con il suo collega lo aveva scoraggiato oltre ogni modo.
Come avrebbe sopportato i giudizi della gente? Come avrebbe spiegato che così, di punto in bianco, a lui piaceva un ragazzo? Come avrebbe spiegato a tutti che si stava innamorando di lui e che avrebbe potuto mandare all’aria il suo matrimonio e la sua vita per lui?
Non poteva.
Era irrazionale, avventato, sconsiderato e…sbagliato.
Perchè avrebbe dovuto sentirsi sbagliato ad amare un altro uomo? Inoltre non era sicuro che fosse amore.
Beh, non poteva spiegarlo in altro modo; sentiva di potersi fidare di lui, di volerlo stringere a sé, di volerlo vedere al mattino quando si svegliava e augurargli la buonanotte ogni sera, di volerlo baciare e sentire costantemente il suo profumo sulla sua pelle.
Come poteva provare delle cose del genere se nemmeno sapeva come funzionavano le cose tra due uomini?
La casa era deserta e Jennifer sarebbe tornata solo dopo qualche ora poiché era da sua madre.
Hunter accese il suo portatile e aprì il browser internet digitando sulla barra della ricerca “sesso tra uomini”.
Lo stava facendo davvero e si sentiva come un ragazzino che, alla sua prima volta, non sa nemmeno dove mettere le mani; era a disagio, non per quello che stava vedendo e leggendo, ma perché Sebastian aveva sicuramente molta esperienza e lui non sarebbe mai stato all’altezza.
Dopo aver letto articoli, ricerche e guardato qualche video, con molta attenzione e interesse, sentì la porta aprirsi alle sue spalle.
Jennifer era tornata.
Fece in tempo a chiudere e abbassare lo schermo prima di ritrovarsi i tacchi di Jennifer alle spalle.

“Ciao! Sei tornato presto!”

“Ciao, si, ma stavo terminando delle cose qui a casa…come sta tua madre?”

“Ansiosa, come sempre. Ti saluta! Vado a fare una doccia e poi preparo la cena!”

“D’accordo…” Hunter temeva di riaprire il pc in presenza di Jennifer.

“Il mio voleva essere un invito, ma se sei impegnato…”

“Ah…ok! Ti raggiungo subito!” sorrise Hunter.

 

"Pronto?"
"Emma ti posso parlare?"
"Che succede J?"
"Si tratta di Hunter è che…"
"Problemi in paradiso?"
"No, cioè, non so…sono giorni che è strano."
"Sarà per via del lavoro, lo sai che ci sono periodi di forti tensioni…"
"E tu come lo sai?"
"Uscivo con un analista finanziario una volta e non ti dico che noia…tu sei fortunata, almeno Hunter è simpatico!"
"Sarà come dici tu…"
"Si, fidati. Non ho mai visto un uomo così innamorato come lo è Hunter di te. E poi ammettiamolo, sei la persona più in gamba che conosco e sarebbe uno stupido a non amarti!"
"Si è vero! Grazie, sei un’amica!"
"Quando vuoi, tesoro!"

 

Note dell'autrice
Capitolo pieno di feels. 
Scopriamo che la serata di Hunter e Seb è proseguita ben oltre il karaoke, per colpa di un diluvio (sia ringraziato il cielo, letteralmente!).
Jennifer capisce che c'è qualcosa che non va, ma non credo immagini che suo marito si stia informado sul sesso gay! xD
Kevin finalmente fa aprire gli occhi a Sebastian, ma la situazione, ora, è più complicata del previsto.
Hunter è tremendamente impaurito per tutto quello che sta provando e il collega (stronzo) non lo aiuta per niente.
Vi lascio un piccolo estratto dal prossimo capitolo.

“Hunter!” Sebastian era visibilmente sorpreso.
“Ti devo parlare!”
“Ti ascolto” Sebastian sfoderò il suo sorriso migliore e si sfilò i guanti da lavoro.
“No, non guardarmi così. Non devi essere felice di vedermi!”
“D’accordo!” disse accigliato. Sentì una brutta sensazione alla bocca dello stomaco.
“La smetti di essere così accondiscendente?”
“Come scusa? Hunter, spiegami, cosa vuoi che faccia? Vieni qui, nel mio negozio, e mi dici che mi vuoi parlare. Ok, parla! Sono qui per ascoltare quale delirante teoria tirerai fuori per negare che non stai provando nulla per me e che non hai tentato di baciarmi!” Sebastian non riuscì a trattenere le parole.


Ora parto per Venezia e vi auguro una buona settimana.
Alla prossima.
Maiky

   
 
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