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Autore: Elnera    28/08/2014    1 recensioni
Cosa fare se al tuo risveglio la realtà rasenta il sogno? A chi rivolgere la propria richiesta di aiuto?
Aline, una ragazza fuori dal coro, fredda come il ghiaccio ma con un cuore di lava pulsante.
Vitanihel, un essere nato nell'ombra, in continua lotta con i propri istinti.
Questa è la storia di due anime distinte che non possono evitare di scontrarsi.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il buio sovrasta anche la migliore delle menti. Non parlo della morte, o della dimensione propria del sonno, ma dell'oscurità che finisce per renderti ciò che non sei. Cosciente o meno, arriva il punto in cui te stesso e le persone che ti circondano dovranno fare la conoscenza con qualcuno che ha preso il tuo posto. O almeno ci prova.
Nel mio caso in particolare, non saprei dire da quanto tempo rincorro la mia mente senza risultato. E' come cadere all'infinito in una materia che ti tocca senza sfiorarti davvero. Non sono stanca, ma vorrei tanto fermare tutto, compreso il formicolio che scappa dai miei sensi ogni volta che cerco di capire da dove provenga. E' come vivere un attimo in una vita, ma potrebbe ugualmente essere il contrario. 
Il mio buio si chiama coma. Ma non è l'unico che mi appartiene. Meno che mai quello che temo.

E' una mattina fresca, di quelle che filtrano i raggi del sole e ti permettono di apprezzare a pieno il calore in contrasto a una lieve brezza. Finalmente qualcosa che io sappia distinguere. E' un pensiero che nasce nella mia mente dal nulla e non capisco da dove scaturisca. Ma in me è già scattato una qualche sorta di allarme, perchè oltre al calore non sento nient'altro. Il corpo è come sparito, mutilato, qualcuno deve aver reciso le redini che mi mettevano al comando. Non percepisco nessun odore, nessun rumore. Il cambiamento da qualche minuto fa è come una magnifica lama: sottile ma incisivo. In ogni caso non ricordo null'altro se non la condizione in cui sono ora, alla quale non saprei dare un nome. Un cigolio irrompre nella mia mente. Istintivamente drizzerei le orecchia ma ora come ora non so dove si trovino di preciso, così mi limito ad acuire l'udito. 
<< Buongiorno a te, straniera. Come ci sentiamo oggi?>> La sua voce non mi è familiare, ma sento che sto cominciando a riappropriarmi delle mie abitudini: in pochi secondi la mia mente si accende e un serie di informazioni mi invadono. Deve essere un uomo tra i 40 e i 55 anni e in buona salute. << Spero meglio di ieri, ho molte domande da porti .>> La sua voce è piena, parla ostentando sicurezza e carisma, tanto che sono inquieta e ansiosa di sapere quali siano le sue domande. Vorrei esprimermi, ma non riesco a trovare la voce. Vorrei almeno guardarlo e scoprire se le mie intuizioni sono corrette, ma giaccio immobile e senza volontà, chissa quando e chissà dove. 
Sento dei passi e capisco che il mio salvatore, il mio prigioniere o chiunque esso sia sta per lasciarmi di nuovo sola. Ogni traccia di frustazione abbandona la mia mente: sono impotente e momentaneamente non posso cambiare le cose. Vorrei chiudere gli occhi e sospirare, ma mi limito a non fare nulla. D'altronde, è l'unica cosa che mi è permessa fare. 


Qualche ora dopo, non saprei dire con esattezza, la porta alla mia sinistra si apre e riconosco la cadenza dei passi del "mio" uomo, seguita da uno stridolio che associo a un carrellino. Sento uno spostamento d'aria vicino al mio viso, e il rumore lieve di una carta che viene strappata via. Finalmente mi rivolge nuovamente la parola sollevandomi leggermente il braccio. << Il menù è sempre lo stesso, signorina. Per le lamentele si rivolga ovunque tranne che a me.>> Immediatamente un senso di calma mi pervade, mentre sento un ago scivolarmi nella vena. Il suo tono è gentile, e inoltre ho ancora almeno un arto attaccato al corpo. Ho sentito la sua pesantezza e la pelle di questo strano signore che, considerando la sua età e i calli sulle sue mani, deve tenersi parecchio impegnato. Mentre spalanca la finestra che ho di fronte sento fiorire in me nuove forze, e l'aria pulita mi accarezza il viso. 
Apro gli occhi quanto basta per sentirli bruciare come tizzoni ardenti e scorgere un figura appannata intenta a spegnere ogni fonte di luce che illumini la stanza mentre dice contento << Era ora!>>  Una piccola fiamma viene accesa proprio accanto a me, e in pochi secondi mi abituo alla ritrovata sensazione di luce soffusa, l'unica che i miei occhi riescano a sopportare. 
Un viso, due occhi azzurri e una cornice di capelli bruni spettinati entrano lentamente nel mio campo visivo. L'uomo che ho di fronte mi sorride, e ho la sensazione che mi stia prendendo in giro. 
<< Bentornata.>> Mi tocca di nuovo il braccio e questo riprende vita nella mia mente. << Io sono Gregorio>> 
In un attimo è di nuovo buio, ma sto già sognando. Tra poco mi desterò. 

   
 
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