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Autore: Try_    28/08/2014    0 recensioni
Due ragazzi e la città eterna come sfondo.
Elena, Antonio e la magica e caotica Roma che incornicia il loro amore.
Completamente diversi tra loro, stili di vita diversi, amici diversi.
Entrambi romani, entrambi con la voglia di realizzare i propri sogni.
Lui calciatore, lei giornalista.
Diversi, molto diversi, ma si sa, gli opposti si attraggono.
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Dopo una serata di festeggiamenti, in compagnia dei suoi più cari amici, Elena si ritrova davanti all'entrata del centro sportivo dove inizierà la sua prima giornata di lavoro, mentre scendeva dalla macchina e si incamminava nella hall pensò che finalmente la sua vita stava prendendo la piega giusta, certo non era quello il suo obiettivo, ma finalmente era l'inizio, l'inizio della sua carriera.

Non era una ragazza in cerca del principe azzurro, no lei era la ragazza che fin da piccola sognava di diventare una giornalista famosa, di avere una sua scrivania, di andare in giro per il mondo per trovare le notizie, per raccontare al pubblico ogni minima cosa, fin dall'età di sedici anni mentre le sue compagne andavano in discoteca e si divertivano con gli altri ragazzi, lei rimaneva in casa a studiare e poi la sera dritta a lavorare per permettersi di pagare i suoi vizi o meglio la sua tanto amata Reflex, adorava fotografare, nella sua camera teneva ben due scatole piene di foto, con gli amici, i luoghi visitati ed anche le foto che la raffiguravano con Matteo, il suo primo amore o almeno così pensava finchè non lo trovò in camera in atteggiamenti molto intimi con la più stronza e megera della scuola, da li cambiò totalmente idea sugli uomini e preferì di gran lunga pensare al suo futuro, lontano dai maschi!

Si riscosse dai suoi pensieri quando una ragazza alta almeno un metro e 75, bionda, occhi da cerbiatta le chiese con una voce irritante da prenderle la testa e ficcargliela nella sabbia scottante, le chiese cosa le serviva e che non era possibile assistere agli allenamenti della squadra, Elena conto fino a 10 prima di rispondere “ Scusami ma non sono qui per gli allenamenti, da oggi faccio parte del vostro staff, anzi se è così cortese mi potrebbe chiamare il presidente della comunicazione? Così mi rivolgo direttamente a lui!” la ragazza la guardò con un misto di superiorità e compose il numero dopo pochi istanti la informò di attendere pochi minuti e sarebbe arrivato.

Mentre aspettava fece un giro e guardò ogni foto e trofeo che presentava la stanza e tutto il corridoio erano presenti anche altre stanze. Poco dopo arrivò Giacomo, così si chiamava il presidente della comunicazione l'aveva intuito dalla conversazione della cerbiatta mentre chiamava, con un gran sorriso e una stretta di mano ferma e decisa la salutò e le fece fare il giro della struttura, mentre parlavano del lavoro Giacomo le disse che per quanto era giovane e alla sua prima esperienza in ambito lavorativo, le dava fiducia del lavoro che doveva svolgere, Elena molto impacciata ringrazio e disse “ non si preoccupi farò di tutto per non farle cambiare idea, quando lavoro cerco sempre di mettere il mio meglio” Giacomo la guardò e capì subito che quella ragazza aveva un caratterino niente male. Quando arrivarono al campo dove la squadra si allenava Giacomo le disse che qualche volta doveva intervistare qualche ragazzo e che poi ci pensava l'area stampa della società per inserirla nel giornale, quando sentì cosi Elena rimase spiazzata e contenta, non si credeva che doveva occuparsi di queste cose, ma ne fu subito felicissima!

Quando arrivarono nel suo studio Giacomo le diede le ultime informazioni e le disse che il pranzo era verso l'una nella sala al piano terra subito dopo si congedò con un “ Buon lavoro Elena spero che ti ambienti subito qui con noi” la ragazza sorrise e ringrazio.

Dopo due ore era già immersa nella lettura del sito e dei fogli che stavano sulla sua scrivania pronti per essere inseriti nel sito, una notizia le rimase molto impressa un ragazzo di appena 20 anni aveva esordito in serie A e aveva rinnovato il contratto per altri tre anni, subito pensò che era un ragazzo montato, figurarsi si montavano i ragazzi che non frequentavano il calcio, pensa questo qui. Un'altra cosa importante di Elena è che lei odia i calciatori, li trova una massa di esseri senza cervello, e soprattutto la sua idea era stata confermata quando il giorno prima su internet aveva visto tutti i casini che alcuni di loro avevano combinato, soprattutto con le donne. Appena finito di aggiornare la prima pagina guardò l'orologio e vide che erano già l'una e dieci, cazzo sono in ritardo è meglio che mi sbrighi prima di fare una figuraccia pessima! Con questo pensiero si catapultò giù dalle scale e si diresse nella sala, fortunatamente aveva una buona memoria visiva e non si perse, appena entrata nella grande sala adibita per il pranzo si ritrovò un centinaio di occhi puntati addosso, imbarazzata cercò con lo sguardo Giacomo, l'unico punto di riferimento, che si trovava già in piedi e la stava presentando a gran voce sia ai calciatori che a tutto lo staff, con un sono benvenuto e qualche fischio di approvazione da qualche microcefalo (cosi aveva ribattezzato i calciatori) si sedette a tavola e inziò a mangiare e a differenza delle sue aspettative anche a dialogare con i suoi nuovi colleghi che le fecero un'ottima impressione. Alla fine di quel pranzo si ritrovò con la pancia che le faceva male per il troppo ridere in quanto i due ragazzi che si occupavano della radio le avevano spiegato e anche presentato a modo loro gli altri ragazzi, finita la pausa pranzo si diresse al bagno giusto per rinfrescarsi un pochino, appena uscita si diresse verso l'ascensore per rientrare nel suo ufficio, appena entrata senti squillare il telefono di servizio, rispose ed era la cerbiatta che la informava che dopo gli allenamenti un ragazzo saliva da lei per la sua intervista che successivamente doveva passare all'ufficio stampa, ringraziò e si rimise subito al lavoro.

Ormai era le 18.20 e gli allenamenti erano belli che finiti per questo si innervosi quando nessuno era entrato nel suo ufficio per l'intervista, mentre offese in tutte le maniera questa persona a lei sconosciuta ecco che una furia entrò nel suo ufficio neanche senza bussare, subito si indispettì “ ma dico ma non si bussa? Ma stai a casa tua? Già arrivi in ritardo e ti permetti anche di entrare cosi?”

il ragazzo la guardò con gli occhi sgranati e quando la ragazza si girò pensò che quello doveva essere uno scherzo del destino, quella matta di prima categoria stava li, certo che si incontravano per due volte e per due volte si stavano offendendo, bhè non male ma sicuramente non rimase in silenzio anzi “ ah ah la Regina delle nevi! Che casualità mi sembravi un volto conosciuto, e comunque io stavo lavorando, ero sudato e quindi mi sono fatto prima la doccia! Ma poi scusami dovevamo fa st'intervista? Ecco mettiti al lavoro” il volto di Elena sentendo queste parole cambiò tre colori con due secondi e non tardò ad arrivare la sua risposta “ ma guarda te questo, e comunque sto lavorando anche io, anzi a quest'ora era già finita la tua intervista e poteva dare tutto all'ufficio, ma che credi che ci sei solo tu? Calciatore dei miei stivali?” il ragazzo si indispetti “ senti non voglio perdere tempo con donne isteriche come te, per questo inzia con ste' domande va!”

Elena cercò di calmarsi, di certo non sarebbe stato l'ideale prendersi un richiamo per aver preso a schiaffi un suo “collega”, si mise seduta e iniziò con le domande, poteva però vedere la luce negli occhi di quel ragazzo che raccontava la sua vita, la sua passione per il pallone e i sacrifici che i suoi genitori avevano fatto fin quando lui non era diventato maggiorenne e quindi aveva conseguito la patente, rimase in un certo senso spiazzata perchè non credeva che un ragazzo del genere potesse essere talmente tanto forte e determinato in quanto davanti a lui aveva altri tre attacanti da rispettare e quindi il posto da titolare faticava ad arrivare ma con tutto questo non aveva la minima idea di mollare anzi, le spiego inoltre la sua fede calcistica e quanto era importante per lui stare li con la squadra che sempre amava e che a detta sua amerà fino alla fine. Poi come ogni cosa finisce e torno il ragazzo borioso e antipatico quando gli fece la domanda riguardo le tante ragazze che aveva come fan, lui ammicando e con il sorrisetto da chi sapeva il fatto suo rispose “ certo ma sempre piacere l'affetto delle fan, so quanto sono bello e irresistibile, però per adesso sto bene cosi, mi diverto quando capita” subito dopo notando lo sguardo sconcertato della ragazza aggiunge “ ao è una cosa naturale non guardarmi cosi ci sono ragazza che cadono ai miei piedi, non tutte sono come te Miss so tutto io!” con uno sguardo infuriato Elena aggiunse “ bene credo che questa parte possa essere riassumata con un: ringrazio tutte le fan per l'affetto che mi dimostrano, ah e poi sono fiera di essere diversa dalle altre capito Mister belloccio dei miei stivali? E inoltre fatti gli affari tuoi!”.

Con questo scambio di battute l'intervista finì e come era entrato il moccioso usci senza neanche salutare, ma guarda questo neanche saluta! Ma chi si crede di essere se non è per il suo carattere assurdo e indecente potrebbe anche essere carino, anzi è molto carino, ma il suo essere rozzo è inaccettabile, come faranno a sopportarlo!!! Con questo pensiero tutt'altro che carino chiuse il suo ufficio e dirigendosi verso l'ufficio stampa per dare il foglio dell'intervista, poteva considerare la sua giornata di lavoro conclusa, non vedeva l'ora di tornare a casa ad immergersi nella sua vasca e godersi un'ottimo bagno al profumo di muschio bianco.

Dall'altra parte della struttura Antonio ripensò al sorriso della ragazza mentre lui raccontava la sua vita e si domandò perchè doveva essere così scontrosa e acida, quando rideva era carina o almeno cosi sembrava ma la sua acidità quando apriva bocca era un qualcosa di irritante in maniera allucinante, mentre uscì si senti chiamare ed era Roberta la ragazza che lavorava nella hall che lo salutava e ammicava chiedendogli a quando si sarebbero rivisti, era stanco ma non toglieva che per questa ragazza un po' di tempo lo trovava sicuramente, per questo accettò l'invito della cena a casa della bionda. Sicuramente era un'ottimo rimedio per scacciare alcuni pensieri ma soprattutto per togliersi il sorriso e lo sguardo rapito di quella strana ragazza dalla testa.

Ciao a tutteee

eccomi qui con un'altro capitolo, mi scuso per il ritardo e vi ringrazio per aver letto il primo capitolo :D

Per qualsiasi cosa lasciatemi una recensione, positiva o negativa, ne sarei felic :D

 

  
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