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Autore: SaraRocker    01/09/2014    7 recensioni
A causa di un incantesimo lanciato per errore, Draco e Hermione si ritrovano costretti a rivivere il medesimo giorno continuamente. I due sono gli unici a rendersi conto di questo improvviso blocco temporale, e si troveranno perciò costretti a passare sempre più tempo insieme, il tutto tentando di ridare al tempo la sua reale andatura. Ce la faranno?
Estratto-
"Negli ultimi anni la mezzosangue Granger era diventata una ragazza dall'aspetto niente affatto sgraziato. Aveva assunto delle fattezze da vera donna, ed ora il suo corpo era una continua ed elegante curva. Oltretutto, non era più neppure particolarmente interessato a quella faccenda del sangue; la guerra era finita e nessuno aveva più tentato di inculcargli chissà-quali idee nella testa.
Ad essere sinceri, in quel momento la riccia lo eccitava persino con quella sua combattività."
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Aggiorno! Ehhh già! Vi ringrazio infinitamente per le recensioni dello scorso capitolo! Sono rimasta piacevolmente colpita dai vostri pareri, quindi ho deciso di proseguire la storia...

In questo capitolo ancora non succede nulla di che, ma dal prossimo vedremo i nostri due protagonisti preferiti costretti ad avvicinarsi ♥


Fatemi sapere che ne pensate!


























||Redundant.



























Draco aprì gli occhi con lentezza esasperante, avvertendo la luce premergli fastidiosamente contro le palpebre. Mise a fuoco la figura di Blaise in pochi secondi: si trovava sul fondo della stanza, in mutande e con un sorrisetto fiero in volto. Aveva acceso tutte le candele della stanza, rendendola fastidiosamente luminosa ed ora lo guardava, attendendo con impazienza che il biondo parlasse.
Malfoy si impose la calma. Non poteva cruciare il suo migliore amico, sarebbe stato poco garbato. Anche se, ad essere dannatamente sinceri, detestava non poco quella sua improvvisa abitudine di illuminare la stanza la mattina presto, quando ancora Draco avrebbe potuto sfruttare parecchio tempo per dormire.
"Perchè, Blaise?" domandò quindi con palese esasperazione il biondo Serpeverde, portandosi a sedere sul letto e constatando di avere male alla testa, esattamente come il giorno prima. Eppure... Eppure non ricordava alcun giochetto a shot, o ragazza nuda ubriaca. Forse, si disse portandosi una mano alle tempie, era tutto a causa della vocetta della Granger. Sì, tutta colpa di quella maledettissima Grifonpolla poco propensa al parlare a bassa voce.
Il moro non disse nulla, dirigendosi invece verso il bagno ed uscendovi pochissimi secondi dopo reggendo tra le mani una bottiglia di Fire Whiskey mezza vuota. Osservò il liquido rimasto e, dopo averlo scossato leggermente, lanciò un'eloquente occhiata a Draco. 
"Mal di testa, Dracuccio?" sorrideva divertito Blaise, mentre il viso dell'amico perdeva colore.

Ok, riflettè silenziosamente Malfoy con sguardo irritato, Zabini lo stava prendendo per il culo, e la cosa non gli andava a genio.
"Ti consiglio calorosamente di smetterla, se non vuoi morire." disse quindi il biondo, per poi lanciare uno sguardo in corrispondenza del proprio scrittoio. Ricordava chiaramente di avervi lasciato sopra la camicia in un improvviso lapsus di rabbia e sonno. Eppure, in quel momento, proprio mentre Draco lo osservava accigliato, non vi era assolutamente nulla. Solo le solite ampolle, pergamene e penne intinte nell'inchiostro scuro. Corrugò la fronte, deciso a ritrovare i propri vestiti. Li intravide poco dopo sul fondo del proprio letto. Non li aveva lasciati lì.
Lanciò un'occhiata stralunata a Zabini. Possibile che il suo migliore amico sbirciasse nei suoi vestiti mentre dormiva. Che fosse impazzito?
"Come sei scorbutico! Ti spiego io cosa è successo ieri!" esordì semplicemente l'amico, fingendo di non notare l'occhiata allarmata del biondo "Non hai portato a letto nessuna -lo ritengo un record-. Abbiamo fatto uno di quei giochetti a shot."
Malfoy avvertì la rabbia nei confronti del proprio migliore amico divenire sempre più furente, e faticò non poco a trattenere la propria mano dal colpirlo con un bel pugno. Qualsiasi cosa avesse in mente Zabini, era il caso che la smettesse al più presto. Non ricordava la punizione che gli era stata assegnata? Il fatto che il giovane Malfoy sarebbe stato rinchiuso dentro a quel castello dannatamente vecchio per tre settimane?
Insomma, avrebbe dovuto dedurre facilmente che l'umore di Draco non sarebbe stato particolarmente... Solare -cosa che, ad essere sinceri, non era mai-.
"Ammetto di avere pensato che ti saresti vantato per sempre di questa tua vittoria, ma così esageri." sputò infine scocciato Draco, per poi alzarsi, afferrare la propria camicia, ed indossarla. Corse poi nel bagno completamente infastidito, mentre il proprio compagno di stanza continuava a gongolare soddisfatto in modo decisamente esagerato per quella sua misera vittoria.




Raggiunse la Sala Grande più o meno alla medesima ora del giorno prima, sempre con il solito poco appetito e con un incredibile fastidio nei confronti del proprio compagno di stanza. Zabini lo seguiva da bravo cagnolino, ma vi era una piccola pecca. Una piccola, maledettamente irritante, pecca, si disse Malfoy digrignando i denti come una belva.
Il moro continuava a vantarsi alle sue spalle e, ciliegina sulla torta, non faceva altro che ripetere le medesime parole che aveva detto il giorno prima e, beh, Malfoy -esattamente come aveva fatto il giorno prima- non lo ascoltava. Preferì invece fare indugiare il proprio sguardo per tutta la sala, scontrandosi presto con il viso elegante e femminile di Pancy Parkinson. La ragazza, esattamente come il giorno prima -ok, stava diventando strano-, era alle prese con una conversazione con Astoria. Ridacchiava ad ogni battuta della ragazza più giovane, ed altrettanto faceva l'altra.
Malfoy si fece scappare tra i denti un 'false!', ed in risposta avvertì chiaramente Blaise sghignazzargli alle spalle.

Si accomodò infine nel primo posto libero alla propria portata, il medesimo della mattina precedente, e si apprestò ad addentare una fetta di pane tostato. Al suo fianco, il moro continuava a parlare, osannandosi con ben poca modestia, e non facendo altro che riportare alla mente il momento in cui Draco aveva detto quelle fatidiche parole: hai vinto, Blaise. 
Beh, ad essere sinceri, Malfoy non la ricordava così. Era invece abbastanza certo di avere lasciato vincere l'amico perchè preoccupato per la sua salute. Ricordava di averlo visto iniziare a barcollare a causa dell'alcol, e di essersi quindi alzato, congedato e diretto verso il proprio letto. Sì, era decisamente andata così.

Lanciò una veloce occhiata attorno  a lui, ripetendo con incredibile precisione le stesse azioni che aveva compiuto esattamente ventiquattro ore prima. Lanciò un'occhiata verso i Tassorosso, poi i Corvonero -scontrandosi con le medesime ragazze di ieri-, ed infine verso la tavolata Grifondoro. Presto, senza neppure rendersene conto, si accertò della presenza di una persona in particolare, una riccioluta so-tutto-io decisamente intrigante, dalla linguaccia sempre pronta a dire qualcosa di incredibilmente inappropriato. Sorrise, incontrando il volto di Hermione Granger confuso, rivolto verso il salvatore del mondo magico. Stava studiando l'amico con fare allarmato, ed altrettanto fece presto voltandosi verso il pezzente. Malfoy non capì; che diavolo le prendeva?

Poi, d'improvviso, la vide sgranare lo sguardo come folgorata. La riccia sollevò a mezz'aria un indice con determinazione, per poi corrugare la fronte e voltarsi verso... Di lui?
Draco sussultò. Lei lo stava squadrando confusa, ma con una profonda certezza nello sguardo. Non accennava a distogliere gli occhi da lui, teneva le labbra schiuse ed il dito ancora sollevato verso l'altro. Il biondo scosse il capo e le lanciò un'occhiata sconcertata. A quel punto, parecchio spazientita, la Granger sollevò lo sguardo contro il soffitto con esasperazione. Malfoy non potè evitare di ridere sconvolto: quella pazza pretendeva che lui capisse cosa volesse con uno sguardo? Beh, era uscita completamente di testa!

Blaise continuava a parlare. Era decisamente fastidioso. La sua voce si era però ovattata a parere di Draco che, concentrato come non mai, cercava di dare un senso ai gesti che la riccia gli faceva dal suo tavolo. Non la capiva. Ora aveva preso ad agitare una mano, e ad indicare prima lei, poi lui. Beh, se si trattava di qualcosa di davvero importante, allora avrebbe sollevato il suo carinissimo fondoschiena da sputasentenze e si sarebbe presa la briga di avvicinarsi a lui.
Malfoy sussultò. Il culo della Granger era... Carinissimo?

"Insomma, io mi vanto delle mia insuperabili abilità, e tu neppure mi ascolti?" Esattamente come il giorno prima -la storia lo stava iniziando a stancare- Zabini intervenne falsamente offeso, distraendolo dai propri pensieri. Draco gli  lanciò un'occhiataccia veloce, per poi tornare a prestare attenzione alla Granger. Se ne era andata. Oh.
Il moro rise divertito notando i gesti poco controllati del biondo, solitamente austero ed impenetrabile. Gli lanciò un'occhiata di sfida, per poi parlare figenendosi affranto "Sei senza cuore! Ora sei arrabbiato perchè ho interrotto le tue elucubrazione sulla Granger?"
Malfoy lo fulminò con lo sguardo. Ancora una parola, una sola anche solo vagamente somigliante ad una che aveva osato dire il giorno prima, ed il biondo lo avrebbe cruciato. Fanculo le buone maniere, il rispetto e tutte quelle altre immonde stronzate secondo cui era stato istruito.
E a quel punto, non soprendendo più di tanto il biondo, Zabini assunse un'espressione grave ed imitò la voce dell'amico "E' sempre un passo avanti a me e soffro di un'incredibile sindrome di inferiorità."
Ok, lo aveva voluto lui. Senza dire una parola, Malfoy si alzò dal proprio posto e si diresse a  passo svelto verso l'uscita della sala, passando con incredibile agilità tra la folla di studenti che continuavano ad andare e venire. Blaise non riuscì a seguirlo -con immenso sollievo del biondo purosangue- e così, ben presto, Draco si ritrovò da solo a vagare per i corridoi dell'istituto. Sospirò sollevato. Non capiva bene cosa avesse in mente il proprio compagno di stanza, ma era il caso che la smettesse. Malfoy non avrebbe sopportato a lungo quella recita, ed avrebbe presto sguaianto la bacchetta, colpendolo seriamente con un qualche genere di maledizione. Qualcosa di doloroso ed indimenticabile.
Era abbastanza certo che Zabini avesse messo su quel teatrino con il solo scopo di rinfacciargli quanto più a lungo possibile la propria vittoria al giochetto a shot. Draco la trovò una cosa molto patetica, ma non per questo meno plausibile. Non era certo di come avesse fatto a ricordare tutto ciò che aveva detto il giorno precedente, eppure il moro ci stava riuscendo. Ben poche volte aveva proferito una frase nuova, differente da quella del giorno precedente, ma questo era accaduto unicamente perchè Draco aveva risposto in modo diverso. Insomma, Blaise si adattava a lui, ma solo quel tanto che bastava affinchè lo scherzo riuscisse comunque.

Mentre questi ultimi pensieri affollavano la mente del giovane Serpeverde, qualcosa gli artigliò bruscamente il polso destro, costringendolo a fermarsi. Il ragazzo chiuse gli occhi, pregando affinchè non si trattasse di Zabini, ed incontrando il viso della Granger provò un certo sollievo. Sollievo che durò sino a quando il biondo non ricordò gli atteggiamenti che la ragazza aveva ostentato solo poco prima.

Un mondo di pazzi!

"Malfoy, seguimi." ordinò lei, strattonandolo verso un angolo sul fondo del corridoio. Normalmente non le avrebbe mai fatto passare liscio un atteggiamento del genere, ma quel giorno Draco -per immensa fortuna della mezzosangue- non era in vena di battibecchi. Corrugò la fronte, seguendola silenziosamente, e tenendosi ogni pensiero per sè. Almeno per il momento. Una volta appartatisi, la ragazza lasciò la presa sul ragazzo, e puntò il proprio sguardo contro quello di lui. Le sue iridi brune erano attraversate da una luce allarmante, constatò il biondo tra sè e sè, prima che la giovane parlasse.
"Non ti sembra che..." prese una pausa la riccia "Che questa giornata sia... Strana?"
Il Serpeverde sussultò, guardandosi attorno e scoppiando successivamente a ridere. Hermione non capì. Lo squadrò sinceramente preoccupata, per poi dargli un leggero colpetto contro il petto.
"Non sto scherzando, furetto!" lo ammonì poi lei, assumendo un cipiglio offeso e mordendosi l'interno guancia.
"Strana?" domandò allora lui, facendole eco "Dire che è strana è sicuramente un eufemismo. Prima Zabini che si mette in testa di farmi quell'assurdo scherzo, ed ora tu che mi chiedi appartarmi con te." il ragazzo si prese una breva pausa nella quale non potè trattenere un sorrisetto divertito "Sì, è una giornata davvero fuori dal comune." asserì infine.
"Scherzo?" domandò quindi la riccia, fingendo di non avere sentito la parte sull' "appartarsi con Malfoy". Il biondo annuì, sfoderando un'espressione tesa ed infastidita. Il solo pensiero di ciò che lo avrebbe aspettato una volta finita la propria conversazione con Hermione, lo spaventava. Zabini lo avrebbe cercato, ed avrebbe continuato a prenderlo in giro.
"Che genere di scherzo?"
"Sanguesporco, cos'è tutto questo interesse?" domandò divertito Draco, sorridendole sghembo e passandosi la lingua sui denti. Avvicinò poi il proprio volto a quello della ragazza "Hai aperto gli occhi e hai capito che il Pezzente non è il ragazzo giusto per t-" "Ma sta zitto, Malfoy! Voglio solo che rispondi alle mie domande." lo interruppe lei disgustata, storcendo un labbro ed allonanandolo con una spinta. Il Serpeverde rise, per poi prendere un profondo respiro, deciso ad allontanare da sè la riccia.
"Beh, non sono affari tuoi. Ora vattene." fece pacato il ragazzo "No, anzi! Me ne andrò io! Che non si dica mai che sono una persona scortese." si congedò Draco, voltandosi e muovendo i primi passi in direzione della classe in cui stava per avere lezione. Hermione si morse la lingua insicura. Se le sue deduzioni fossero state sbagliate, il biondo l'avrebbe presa per pazza. Però, se avesse avuto ragione, tutto sarebbe stato molto più chiaro.
"Zabini si comporta allo stesso identico modo di ieri, giusto?" domandò quindi d'improvviso la riccia, abbassando lo sguardo contro il pavimento e serrando le proprie mani in due pugni ansiosi. Il Serpeverde drizzò le orecchie attento "Intendo... Le stesse frasi, le stesse azioni..."
Draco arrestò il proprio passo, per poi voltarsi verso la Grinfodoro che, immobile sul fondo del corridoio, aveva puntato gli occhi contro le proprie scarpe. Era irrigidita ed agitata, ma la cosa non lo urtò  minimamente. Non vi fece neppure caso.
"Come lo sai? Ti ha messa in mezzo a quel giochetto? Se è così, sappi sanguesporco, che ti potrei ammaz-" "Sta succedendo anche a me!" lo interruppe Hermione, alzando finalmente lo sguardo e muovendosi verso il ragazzo. Puntò le proprie mani contro il petto, indicando così se stessa. Riprese poi a parlare "E' da stamattina che i miei amici si comportano esattamente come ieri... Anzi, io penso che oggi sia ieri."

Decisamente un mondo di pazzi!

"Che vuoi dire?" domandò sconcertato il serpeverde, non capendo esattamente nulla delle parole della ragazza. Quest'ultima corrugò la fronte, per poi apprestarsi a spiegare.
"Un blocco temporale, decisamente. Stiamo rivivendo la medesima giornata." disse la riccia, annuendo un paio di volte "Ma solo noi due ne siamo al corrente! E penso di saperne il motivo."
Malfoy ostentò un sorrisetto niente affatto convinto "Ferma, ferma, ferma, Granger! Mi stai dicendo che Zabini non si rende conto di ciò che fa?"
La riccia scosse il capo "Non ne ha la minima idea! Per lui non è mai esistito ieri!" esclamò la ragazza disperata, sperando con tutta se stessa di essere compresa. Doveva, ahimè, ammettere che la situazione non le piaceva affatto. Detestava l'idea che Malfoy fosse il solo a poterla aiutare, eppure era davvero così. Per questa ragione necessitava disperatamente che il ragazzo le credesse, così che il tempo tornasse normale.
"E sentiamo, come saresti arrivata ad una deduzione tanto incredibile?" domandò infine il Serpeverde, sinceramente curioso. Lo divertiva vedere la Granger così sconvolta per una tale assurdità. Il tutto nonostante, nel profondo, non fosse poi così restio a crederle.
"Ieri, quando abbiamo iniziato a litigare. Ricordi quando dalle nostre bacchette è fuoriuscita quella sottospecie di bolla?"
Il ragazzo annuì semplicemente. Hermione continuò ad esporre la propria teoria.
"Ecco. La bolla ci avvolti e poi è scoppiata. Penso che, mentre parlavamo, abbiamo evocato un incantesimo che ci ha costretti a... Beh, questo." spiegò la giovane, allargando le braccia e facendo riferimento a quell'assurda situazione. Malfoy la squadrò qualche secondo silenziosamente mentre cercava di ricordare le esatte parole che si erano detti.



"Vorrei che il tempo si fermasse proprio ora, sai? Vorrei imprimermi nella mente questa tua faccia sconvolta!" 
"Sì, certo, esilarante, Granger. Tutto ciò che voglio io è che la giornata ricominci da capo, così da poterti evitare cautamente durante quest'oggi. Andrei volentieri avanti all'infinito; evitandoti, evitandoti, evitandoti... Facendolo continuamente."
"Ne sarei felice." 



Ok, forse era il caso di ascoltare la Salvatrice del Mondo Magico per una volta. Una soltanto.

Tornando al presente, Draco lanciò una veloce occhiata alla Granger. Effettivamente, vista secondo la prospettiva della giovane, la situazione assumeva un certo confuso senso. ma poteva davvero fidarsi? 
la scrutò più a lungo del solito, soffermandosi su ogni più piccola parte del suo elegante volto. Elegante? Aveva appena detto che la Granger aveva  un bel viso? No, si disse agitato, lo aveva solo pensato. Nessuno lo avrebbe mai saputo. E forse non era decisamente quello il momento migliore per pensare a cose del genere.
Si portò una mano tra i capelli, per poi sospirare pesantemente. Sicuramente era meglio crederle che rischiare di dovere rivivere una terza volta quel giorno. Non avrebbe sopportato più Blaise.
"Supponiamo che io ti creda -e non è assolutamente così-, mezzosangue. Come dovremmo sbrogliare questo -come dire- nodo temporale?"
La ragazza sorrise, felice di avere ottenuto l'attenzione seria del biondo "E' semplice! A mio parere, se solo quest'oggi evitassimo di litigare, e di evocare così l'incantesimo, il tempo tornerà a filare liscio!" esclamò la riccia. Draco annuì, capendo il ragionamento e constatando che, effettivamente, la cosa sarebbe potuta funzionare.
"Quindi dovremmo evitarci, giusto?" domandò poi Malfoy, deducendo la cosa. Hermione annuì nuovamente. Il Serpeverde non era poi così deficiente, alla fin fine.
"Ottimo." commentò semplicemente il ragazzo, felice di potere evitare la strega, anche se non altrettanto soddisfatto all'idea di dovere passare il proprio tempo con il compagno si stanza "Allora a domani, Granger." e detto ciò Malfoy si congedò definitivamente, lasciando la ragazza sola in corridoio a tirare un soddisfatto sospiro di sollievo.








Per il resto della giornata i due andarono avanti evitandosi cautamente l'un l'altra. 
In definitiva, però, la giornata era stata ben poco soddisfacente per malfoy, costretto con uno Zabini che, esattamente come il giorno prima, aveva continuato a vantarsi, ed aveva ripetuto le stesse, identiche frasi. Oltretutto, neppure intrattenere conversazioni già avute non era stato poi tanto estasiante, come il fatto di essere stati colpiti in pieno da un dannatissimo bolide durante gli allenamenti di Quidditch.
Ad Hermione, effettivamente, andò molto meglio. La riccia dovette soltato aiutare Ron e Harry con un paio di compiti, e portarsi avanti per il tema della Sprite. Insomma, ordinaria amministrazione, qualcosa che avrebbe comunque fatto il giorno successivo, e quello dopo ancora.

Perciò, quando i due si coricarono nei rispettivi letti, un sorriso stava adornando sia il volto di Hermione -calma e pronta a tutto pur di ricevere un ennesimo 'Eccezionale!'-, che quello di Draco -sollevato all'idea di non dovere mai più rivivere quella disgustosamente noiosa giornata-.







 
°°°






Un brusco rumore la costrinse ad aprire gli occhi di scatto.  Hermione non vedeva esattamente nulla, coperta fin sopra la testa dalle lenzuola calde e confortevoli del proprio letto. Forse aveva avuto freddo.

Non impiegò più di un paio di secondi nel dedurlo con esasperazione: l'incantesimo non era stato spezzato, e la giornata era riiniziata da capo per la terza, dannatissima volta. Malfoy l'avrebbe uccisa, si disse con il poco sarcasmo che le era rimasto.
  
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