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Autore: Biebersbreathe    01/09/2014    3 recensioni
Chissà quanto stanno soffrendo le persone che amavo: non lo so, non so nemmeno chi siano. Che poi, è vera tutta sta storia o questo Simon mi sta prendendo in giro?
“Shamuel.”, mi corregge. Si beh, lui. Comunque, se riesce a carpire i miei pensieri e se continuo a non svegliarmi…qualcosa sotto c’è. Potrei provare a pensare al mio numero preferito.
“Ventisei. Smettila, Gabrielle.”, mi dice trattenendo un sorriso. Sono nel Purgatorio. Sono…
“Morta. Sì, sei morta.”
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo due.

“Come?”

Tra tutte le domande che mi stanno vedendo in mente in questo momento, la prima che mi sale alle labbra è questa. Come potrebbe una ragazza di diciotto anni morire di colpo? Ero malata? Non mi ricordo, ovviamente. E poi, potrei essere davvero in un sogno, ma questo lo scoprirò andando avanti.

“Stavi tornando a casa da una festa, ti hanno investito.”, Shamuel fa spallucce, come se per lui fosse normale. Chissà quanti morti accompagna in giro ogni giorno.

“Molti, ma credimi tu sei la più fastidiosa di sempre.”, commenta. È lui che è antipatico, non è colpa mia. Alza gli occhi al cielo, lo fa spesso, e mi guarda male. Ma se è una specie di angelo…non dovrebbe essere disponibile, dolce, pieno di amore divino e senza rancori? Insomma, io sbatterei lui all’Inferno.

“Tralasciando…-mi sgrida con lo sguardo-Sono qui per riportarti il messaggio del Signore. Come ho potuto e, sia lodato il cielo, ha potuto notare anche lui, tu non sei totalmente adatta al Purgatorio, eppure nemmeno così cattiva da rientrare nell’Inferno. Questo comporta un cammino di purificazione e di perdono, che ti possa far rientrare tra le anime che aspireranno al Paradiso.”, spiega gesticolando.

Fantastico, ora devo girare con un cartello con scritto ‘dico parolacce e non credo in Dio’. Non lo metto nemmeno se Shamuel me lo cuce sulla pelle. Potrei accettare solo se lui ne mette uno con scritto ‘mi sento superiore ma non mi ascolta nessuno’. Questo sarebbe divertente.

“Se non smetti di insultarmi mentalmente ti cucio veramente qualcosa addosso.”, sbotta. Ecco, appunto, uno così non c’entra niente al fianco di Dio.

“Comunque, cosa devo fare?” parlo per la prima volta. Lo shock non arriva, i ricordi nemmeno, io non mi sveglio, per cui l’unica cosa che posso fare è stare a quello che Shamuel dice.

“Devi perdonare colui che ti ha ucciso, la persona che guidava la macchina la notte che sei stata investita.”, spiega mordicchiandosi il labbro. Sembra agitato.

“E come faccio? Scendo in terra versione Casper?”, chiedo perplessa. Ci sarà qualche strano potere angelico stile film di fantascienza? Magari mi danno una spada laser!

“Gabrielle, ho parlato di cammino. La persona che ti ha investito è morta dopo l’urto, e si trova esattamente…all’Inferno. Dovrai andare la.”, mi guarda di sottecchi, aspettandosi una mia reazione.

E arriva.

“Morta? Oddio! Chi è? Quanti anni ha? È maschio o femmina? Come faccio a riconoscerlo? Mi accompagni, vero? Ti prego, non ci posso andare da sola!”, balbetto velocemente, in preda all’ansia. Sono cattivi all’Inferno, giusto? Non voglio incontrare nessuno! E soprattutto, non penso di essere capace di perdonare qualcuno che mi ha tolto la vita. Magari, poi, non l’ha fatto apposta.

Shamuel ride: “Ah, adesso ti servo? –sospira, tornando serio- Mi dispiace, non posso darti notizie sulla persona in questione. Comunque sì, sarai accompagnata. Vieni, ti voglio presentare una persona.”, m’indica la porta bianca dietro di lui e, senza aspettare la mia risposta, entra dentro, sparendo alla mia vista.

Ho come l’impressione che non sarà lui la mia guida.

***

Mi chiudo la porta dietro alle spalle e prendo un lungo respiro, inutile dato che sono morta, prima di girarmi. Per poco non mi viene un colpo, ma soffoco le parolacce che vorrei tirare fuori, beccandomi un’occhiata riconoscente da Shamuel, che è alla mia sinistra.

Sono sull’orlo di un precipizio. Dovunque io mi volti, è tutto bianco. Alla mia destra c’è una parete rocciosa, anche se non vedo come sia possibile l’esistenza di una roccia bianca. Alla sinistra, dietro Shamuel, c’è una scala ripidissima, con i gradini di un colore quasi grigiastro. E davanti, il nulla. Una luce bianca illumina lo spazio vuoto e, chinandomi, vedo che è un burrone senza fine. Non c’è niente: nessuna anima, nessuna stanza. Sento la mano di Shamuel sulla schiena, mentre mi sospinge verso la scala.

“Forza, saliamo al piano superiore, ti faccio conoscere chi sarà il tuo accompagnatore.”, mormora al mio orecchio, mentre iniziamo a salire i gradini. Spero non ce ne siano troppi, ho sempre odiato andare a scale.

Al piano di sopra, finalmente, qualcosa cambia. È una sala più piccola, sempre bianca, ma con qualche pezzo di arredamento. C’è una gruccia appendiabiti cui è appeso un cappello grigio, sul fondo ci sono una scrivania e una sedia. I muri sono bianchi, spiccano il grigio del copricapo, la sedia marrone e il pomello di una porta, situata dietro la scrivania. Seduto a braccia conserte sulla sedia c’è un uomo sulla cinquantina, ha i capelli brizzolati, gli occhi scuri e lo stesso abbigliamento di Shamuel. Mi guarda senza lasciar trapelare alcuna emozione, sembra quasi scrutarmi dentro. Rimaniamo così, in silenzio, fino a che non si alza.

“Benvenuta, Gabrielle Peters. Mi chiamo Edward Bloom e sono il responsabile di gran parte di questo regno. Mi occupo di far sì che tutto quadri, che ognuno rispetti la propria posizione e che siano seguiti i comandamenti divini.”, si presenta, porgendomi una mano. La stringo e abbozzo un sorriso debole.

“Piacere mio, signore.”, mormoro. Mi incute un certo timore.

Lascia andare la mia mano e ricambia il sorriso: “Spero che tu sarai dei nostri, dopo il cammino che ti spetta. Ora, vorrei presentarti colei che ti accompagnerà nel tuo lungo viaggio. Sebbene avrei preferito affidarti a Shamuel, Deborah deve farsi perdonare per un piccolo peccato, e quale modo migliore?”, ride leggermente, accarezzandosi il mento. Solo per me è inquietante? Sembra proprio una persona subdola, ma è meglio smettere di pensarlo, in caso possa scavarmi nel cervello come fa Shamuel.

“Per piacere, potrei essere accompagnata anche da Shamuel?”. Stupendo me stessa, Shamuel e il signor Bloom, queste parole mi rotolano fuori dalle labbra prima che possa trattenerle. “E’ che…-aggiungo subito- non conosco nessuno ed è stato il primo che ho incontrato…”, sembra una motivazione debole, ma è così.

I due si scambiano un’occhiata, quella di Shamuel è confusa e rassegnata: mi odia. Oh, come mi odia.

Si gira di scatto verso di me: “No che non ti odio, che dici?”, sbuffa. Sì, certo certo.

Alzo gli occhi al cielo poi, quando li riabbasso, vedo una figura entrare silenziosa dalla porta. È una ragazzina forse più piccola di me, ha i capelli biondi lunghissimi e lisci, gli occhi enormi marrone scuro e una tunica uguale alla mia, con l’aggiunta di una cintura dorata in vita. Mi fa un cenno con la mano, arrossendo.

“Ciao Debby.”, la saluta Shamuel con un sorriso. Lei arrossisce ancora di più, sorridendo solo.

“Bene.-interviene Bloom- Shamuel, spetta a te decidere. Per me potete andare entrambi, basta che soddisfiate i desideri di nostro Signore. Ci metterete circa una settimana a scendere nell’Inferno e potrete stare la per un massimo di quindici giorni, poi dovrete tornare. Sapete la strada. Buona fortuna.”, ci congeda senza nemmeno guardarci. Ha gli occhi fissi su un documento che ha sulla scrivania.

“Signore?”, lo chiamo. Voglio sapere una cosa. Lui alza gli occhi e mi sorride, incitandomi a continuare. “Mi può dire qualcosa sulla mia vita da viva?” chiedo abbassando lo sguardo fino a fermarmi sui miei piedi nudi. Cavolo, dovrò camminare così sulla roccia? Ahi.

“No, Gabrielle. Lo ricorderai a tempo debito. Ora andate, ho delle faccende da sbrigare.”, in maniera decisiva chiude il discorso. Immaginavo una risposta del genere.

Sento una mano sulla schiena che mi spinge verso la porta, proprio come prima, e almeno penso che ci sarà Shamuel a farmi compagnia. E Deborah mi sembra una a posto. Forse ce la posso fare.


Salve c:
Ho aggiornato presto oppure Julia mi avrebbe uccisa.
Mi dispiace che dobbiate aspettare un po' per l'arrivo di Justin,
e che i capitoli all'inizio non siano lunghissimi.
Anyway, fatemi sapere :)
Chiara<3
  
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