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Autore: grelaria    01/09/2014    7 recensioni
Tutto è cominciato da una semplice idea, una di quelle che prima o poi vengono a tutti, quelle idee che sono assurde, ma che per qualche motivo hai voglia di far diventare realtà. E che a volte ti cambiano la vita. Per sempre.
***
- L’ho trovata! - dissi.
Ci scansammo tra la gente cercando di raggiungere quella misteriosa persona che la teneva in mano. Da dietro sembrava carino. Un ragazzo, alto poco meno di 1.80 m, ricciolino.
- Hey, ciao! Siamo le ragazze dell’ag.. - si voltò.
- Oh porca troia. - esclamai.
Quel ragazzo era Harry Styles.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(Ci farebbe davvero molto piacere se leggeste lo spazio autrici, 
grazie mille per tutto)



Greta’s diary

Io continuavo a non crederci. Ero ancora presa da tutto quello che era successo durante la mattinata, della lettera di Kenny e il messaggio di Jason. Ma a quel ragazzo bastarono quattro parole per farmi dimenticare tutto quanto. 
<< Ti va di ballare, Greta?>> non riuscivo a capire più niente. 
Ero titubante, non sapevo che rispondergli, ma poi con un accenno accettai il suo invito. Arrivammo sulla pista di ballo e avvolsi le mie braccia attorno al suo collo. Ballammo, in silenzio, finchè lui non decise di romperlo, facendomi venire la pelle d’oca. 
<< Mi sei mancata. Davvero.>> Sorrisi e appoggiai la testa sulla sua spalla. 
Ero felice? Sì. In quel momento capii che non avrei dovuto temere la sua presenza, che tutto sarebbe andato per il verso giusto. 
Il nostro momento fu interrotto da un brusco cambio di musica, così tornammo a sederci. 
Avevo perso di vista Ilaria, dove diavolo era andata? Dopo qualche minuto la scorsi al fianco di Niall al buffet. 
E ti pareva. Sembravano entrambi imbarazzati, chissà se erano riusciti almeno a parlarsi.
<< Beh, quindi farai un film!>> 
<< Già, il secondo… Ma neanche tu sei stato da meno, no?>> 
Nonostante la confidenza fatta pochi istanti prima, mi sentivo nel limbo. 
<< Aspetta... Greta, tu hai visto A Year In The Making?>> 
<< Ehm sì, circa quattro anni fa, ancora prima di creare Gims.>> 
<< E con chi?>> 
<< Ero a casa di Ilaria…>> 
<< No fammi capire, quindi tu mi hai visto in mutande ancora prima di conoscermi?>> scoppiai a ridere. Non riuscivo a capire se stesse scherzando o voleva solamente cercare un argomento su cui conversare. 
<< Beh non è mica colpa mia! E poi non sono certo l’unica che ti ha visto!>> iniziò a ridere anche lui. 
In qualche strano modo mi piaceva ciò che stava succedendo. 
Pochi istanti più tardi ci raggiunse Liam.
<< Ragazzi ragazzi RAGAZZI. Non ci potete credere.>> 
<< Cos’è successo?>> 
<< Ho appena parlato con il Caporedattore della Marvel. Oggi è in assoluto il giorno più bello della mia vita!>> 
Quasi ci spaccò i timpani. Ci raggiunsero presto anche Zayn, Louis, Ilaria e Niall. 
Passammo l’intero pomeriggio a conoscere nuove persone e assaggiando ogni volta dei cibi diversi. Dopo aver finito la cena ero pronta a tornare in albergo con Ilaria, ma Elizabeth non ce lo permise. 
<< Ragazze dove state andando? Adesso c’è la sorpresa!>> Guardai Ilaria, ma dai suoi occhi capii che neanche lei ne sapeva qualcosa. Ormai quasi tutti se n’erano andati, tranne noi due, gli sposi e i ragazzi. Non sapevo se preoccuparmi o lasciarmi trasportare dagli eventi. Ma, ovviamente, scelsi la prima opzione.
<< Ragazzi, siete pronti per la notizia bomba?>> non stavamo più nella pelle. Che cosa voleva dirci?
<< Ilaria, ti ricordi di quella cosa che ti avevo detto quando eri ancora a New York per il set? Sai… Quel mio sogno…>> Ilaria sgranò gli occhi. 
<< Cioè, vuoi dire che…>> 
<< Sì! Ma non dire niente agli altri, capiranno quando saremo là.>> 
La curiosità mi stava divorando. 
Volevo sapere a tutti i costi dove saremmo andate, ma sia Ilaria che Elizabeth non avevano la minima intenzione di dirmelo. Prendemmo la limousine e l’autista partì, a quanto pare conosceva già la meta. 
Cercavo di orientarmi guardando i grattacieli dal finestrino, ma il buio non era d’aiuto. 
<< Okay, mi arrendo. Non riesco a capire dove vogliate portarci. Vi prego sto morendo dall’ansia!>> esclamai. 
Liam annuì, neanche lui come il resto dei ragazzi non ne aveva idea. Il viaggio non durò molto, circa dieci minuti. 
Solo poco prima dell’arrivo riuscii a capire dove stavamo andando. 
<< Oddio, non ci credo.>> sussurrai tutto d’un fiato, appoggiandomi una mano davanti alla bocca.
<< Cosa c’è, Greta?>> 
<< Zayn, non hai capito dove stiamo andando?>> 
<< Ehm, no?>> rispose, alzando le sopracciglia.
<< Ci abbiamo anche cantato qui dentro…>> rispose di rimando Louis, sogghignando.
<< Guarda un po’...>> indicai fuori dal finestrino l’enorme stadio circolare. 
<< Ma è il Madison Square Garden! Che ci facciamo qui?>> 
<< Stasera giocano i Knicks contro i Lakers! Avevo raccontato ad Ilaria che mi sarebbe piaciuto venire a vedere una partita in un giorno speciale... E quale giorno potrebbe essere più speciale di questo?>> 
Elizabeth aveva pienamente ragione. 
Uscimmo dalla vettura abbastanza vicino all’ingresso dell’enorme stadio. La musica rimbombava a pieno volume e gli ingressi erano intasati di gente. Avevo i nervi completamente tesi dall’agitazione: era sempre stato un mio sogno andare a vedere una partita dell’NBA dal vivo, non potevo crederci. 
<< Come facciamo ad entrare?>> urlò Louis, facendo voltare alcune persone che si erano messe in fila. 
<< Non vi preoccupate… Prendete questi.>> rispose Oliver. 
Ci porse dei pass e ci indicò un’entrata secondaria, bloccata da un uomo della security. 
<< Harry, ma questi sono per le tribune, vedremo benissimo!>> 
<< Già! Stiamo di fianco, okay?>> 
<< Okay.>> Sorrisi a quella domanda, mi ricordava terribilmente i periodi delle elementari in cui il tuo migliore amico ti chiedeva di mettersi di fianco al suo banco. Solo che qui non si trattava del migliore amico. Ma di Harry.
Mostrammo i pass e l’uomo ci lasciò entrare. Lo stadio non era ancora completamente pieno, ma l’aria era elettrica, erano tutti molto eccitati. 
<< Ecco, quelli sono i posti.>> Appena mi sedetti, tolsi le scarpe. 
<< Vi presento Greta, la finezza in persona!>> esclamò Zayn in modo teatrale.
<< Ehi, prova a tenere questi trampoli per un’ intera giornata e poi ne riparliamo!>> scoppiammo tutti a ridere, e dopo circa venti minuti i giocatori iniziarono ad entrare in campo. 
Elizabeth era esaltatissima, aveva cominciato a gridare e a saltare, sotto gli sguardi allibiti di alcuni spettatori. 
In fondo non capitava tutti i giorni che una sposa andasse a vedere una partita di basket.
La partita non iniziò nel migliore dei modi. I Lakers erano in vantaggio. Finalmente era iniziato l’intervallo, che indicava la fine del secondo periodo. Si accesero gli schermi piatti sul soffitto, e si era illuminata una scritta che non mi rassicurava affatto: “KISS CAM”.  
Avevo sentito spesso parlare delle Kiss Cam negli stadi americani, soprattutto durante le partite di basket, e data la mia sfiga, mi aspettavo il peggio. 
<< Oh Dio, che emozione!>> esclamò Elizabeth, che con il suo abito da sposa occupava tre posti. Sia lei che Oliver erano emozionatissimi. Come previsto, i cameramen si erano accorti della bizzarra coppia presente nelle tribune, dopo qualche minuto infatti inquadrarono i due sposi, che si baciarono. 
Il pubblico era in visibilio, tutti avevano iniziato ad applaudire e urlare, ero sicura che Elizabeth non poteva desiderare di meglio. 
L’aria iniziava a scaldarsi. Anche Ilaria iniziava a sudare, forse avremmo dovuto cambiarci il vestito prima di entrare nell’arena. Ma probabilmente Elizabeth ci avrebbe trucidate, perciò valeva la pena sopportare.
L’arbitro stava impugnando il fischietto ed i giocatori erano ormai entrati in campo. Ancora assorta nei miei pensieri non mi accorsi di una cosa. 
Alcune ragazze della curva opposta avevano iniziato a gridare il mio nome. Inizialmente non me ne accorsi, ma presto le grida si trasformarono in un coro.
Non stavano urlando solo il mio nome, però.
Mi scossi e guardai verso Ilaria. Non parlò, semplicemente indicò verso i televisori al centro dello stadio. C’erano la mia faccia e quella di Harry in diretta, l’ultima coppia che si sarebbe dovuta baciare. 
<< Vaffanculo.>> sussurrai, pentendomene subito dopo perché tutti gli spettatori avevano letto il labiale dagli schermi. Rimanemmo entrambi atterriti e imbarazzati, nella speranza che gli schermi tornassero ad indicare il punteggio della partita, ma la telecamera non si spostava, e quasi tutti ormai avevano iniziato ad esclamare più forte. 
Mi voltai di nuovo, ma questa volta vidi Ilaria e Niall che ridevano come matti. 
Tornai a guardare Harry, che non aveva smesso di fissarmi. Harry, lo stesso ragazzo che da quando avevo quindici anni mi aveva fatto ridere, soffrire, amare allo stesso tempo. 
I suoi occhi erano sereni. 
Sorrisi, e con un po’ di coraggio chiusi gli occhi. 
Sentii le sue labbra appoggiarsi alle mie. 
Non mi accorsi delle urla, di Fireworks che era partita a tutto volume, degli applausi dei ragazzi. Non mi accorsi di niente perché tutto ciò di cui mi importava si trovava di fronte a me.
<< Mi chiedo a cosa pensi quando mi guardi.>>
<< Penso che ho bisogno di te. Ne avrò sempre bisogno.>>
<< Ti amo, lo sai?>>
<< L'ho sempre saputo.>>


Ilaria’s diary

Guardai Greta ed Harry baciarsi ed iniziai ad applaudire. Tutti i presenti mi seguirono a ruota, ci fu un'ola di applausi e poi tutti si zittirono per seguire la partita. Greta era felice ed Harry sembrava quasi si fosse appena svegliato da un sogno stupendo. 
Una coppia perfetta, ecco cos’erano. La partita era cominciata, eppure questo non aveva impedito che la Kiss Cam si posasse su loro due. 
Era contenta per loro, se lo meritavano. 
Poi guardai colui che c'era al mio fianco e mi rattristai. Speravo che quel ballo durante il matrimonio potesse aiutarci a rimettere le cose a posto, invece non aveva risolto proprio niente. Era durato troppo poco, anche solo per poterci dire un semplice “Ciao”. Solo tre anni prima eravamo inseparabili, mentre adesso non eravamo più niente. 
Solo ricordi troppo lontani per apparire ancora veri. Lo osservai e sorrisi, un sorriso carico di tristezza. Lui si girò quasi contemporaneamente ed io mi voltai immediatamente, puntando gli occhi verso la partita di basket. 
Due ore dopo eravamo già in hotel, pronte per preparare i bagagli. Il volo era prenotato per le sei di mattina, di dormire non se ne parlava, ormai erano successe troppe cose per poter anche solo sdraiarsi. La partita era finita in favore dei Knicks e questo aveva reso Elizabeth ancor più felice.
<< Allora Gre, come ti senti?>> lei mi guardò con sguardo sognante.
<< All’ottavo cielo, sempre che esista. Il settimo non basta.>> rispose con convinzione, senza nemmeno pensarci.
<< Tu non immagini quanto io sia felice per te!>> mi sorrise, per poi tornare subito seria.
<< Allora tu e Niall? Vi ho visti al buffet, e poi eravate seduti vicini.>> Il mio umore si arrestò di colpo e all'improvviso sentì una fitta al cuore.
<< Niente...>> risposi malinconica.
<< Oh Ila, mi dispiace tantissimo, non avrei dovuto... Eppure mi sembrava così preso... Ho fatto un disastro abissale!>> 
<< Gre non ti preoccupare, non è colpa tua e adesso non roviniamo il tuo momento, chiaro?>> 
Nonostante fossi felice per la mia amica, non riuscii ad impedire alle lacrime di scendere e rigarmi il viso.

Alle cinque e mezza di mattina, presto specificherei, ci ritrovammo all'aeroporto. Ero talmente assorta nei miei pensieri che non mi accorsi dell'arrivo dei ragazzi, seguiti da Elizabeth e suo marito Oliver. Che strano dirlo, Elizabeth si era sposata. Era incredibile e semplicemente fantastico.
<< Elizabeth?>> dissi a voce talmente alta che quasi non si girarono tutti i presenti, pochi a quell'ora. Lei mi venne incontro e mi abbracciò.
<< Hai gli occhi rossi e le occhiaie, ti consiglio una sciacquata veloce. Vieni con me!>> mi sussurrò, poi mi trascinò via, sotto gli sguardi basiti di tutti.
Non opposi resistenza e mi lasciai trascinare da Elizabeth.
<< Grazie…>> le dissi.
<< So come ti senti, è capitato anche a me, da giovane. Ma sappi che devi reagire, perché le cose non vengono con uno schiocco di dita. Non esistono formule magiche per fare andare bene le cose. Io mi sono rialzata e guardami, ho trovato Oliver e con lui vivrò per il resto della mia vita. Reagisci, voglio vedere l'Ilaria che ho conosciuto tre anni fa. Quella che sorrideva sempre e aiutava le persone che gli stavano intorno!>> quasi mi venne nuovamente da piangere, ma ricacciai indietro le lacrime e osservai distratta lo specchio. Solo in quel momento mi accorsi del capolavoro di Elizabeth. 
Le occhiaie erano sparite così come gli occhi rossi, aveva accennato un velo di trucco e il tutto senza che me ne rendessi conto.
<< Sei fantastica Elizabeth, vieni a trovarmi a Londra!>> dissi.
<< Certamente, voglio fare una bella nuotata nella vostra piscina.>> sorrise amichevolmente, e non potei esserle più grata. Così detto, uscimmo dal bagno e raggiungemmo gli altri. Abbracciai nuovamente Elizabeth, poi dopo aver salutato Oliver, seguii gli altri verso il check-in.
<< Allora, cosa ti ha detto Elizabeth?>> mi chiese Greta. Stavo per dirglielo, quando da dietro spuntarono i ricci di Harry e le sue braccia cinsero la vita della mia amica.
<< Emh... Panino col salame!>> dissi velocemente, sì, non era stata la migliore delle uscite, ma dovevo inventarmi qualcosa.
<< Hai fame?>> chiesero all'unisono.
<< Adesso vi leggete nella mente? Che carini che siete, vi lascio soli...>> .
Ci imbarcammo e salimmo sull'aereo. Greta ed Harry si sedettero vicini, mentre io presi l'unico posto da solo, o meglio, l'unico posto che avesse l'altro già occupato.
<< Sicura che non vuoi stare con gli altri, se vuoi ti faccio compagnia!>> mi propose Zayn sorridendo. 
<< No, tranquillo. Almeno qui vedo meglio la tv e poi ho sonno, non sarei di grande compagnia!>> risposi sorridendo. 
Lui annuì, seppure poco convinto e andò a sedersi di fianco a Niall. Ora capivo perché fosse stato così insistente. 
Tutti credevano che saremmo tornati insieme, ma io ero l'unica a sapere che non sarebbe stato così, purtroppo.
L'hostess mi chiese se avessi fame, ma io risposi con un “no” secco. Non volevo essere sgarbata, ma il mio temperamento non era dei migliori, e non ci potevo fare niente. Capitava raramente che rifiutassi il cibo e questo mi fece allarmare, tanto che mi costrinsi a mandare giù qualche biscotto che mi ero portata nella borsa.
<< Ilaria!>> mi voltai e vidi Greta sbracciarsi per farsi vedere da me. Verso il fondo c'era un casino pazzesco, era strano che i passeggeri non si fossero ancora lamentati.
<< Gre, che c'è?>> risposi urlando.
<< Non hai ordinato niente?>> mi urlò di rimando. Alzai in aria i biscotti.
<< Solo questi, ne vuoi qualcuno?>> chiesi.
<< Cosa? Mi stai offrendo i tuoi biscotti? Domani nevica... Ma non hai preso nient'altro?>> chiese preoccupata, mi venne da sorridere.
<< Ilaria che non mangia niente?!>> esclamò Louis, ancora più preoccupato di Greta.
<< Ho solamente sonno, dormo... E voi fate meno casino!>> sorrisi e mi sedetti al mio posto, sotto lo sguardo furioso della signora accanto a me. L'avevo fatta grossa, si era svegliata e non prometteva bene.

All'arrivo nell'aeroporto di Londra non trovammo molti fan ad aspettarci e questo risultò più come un sollievo, perché potevamo camminare indisturbati, come dei ragazzi normali. 
<< Il matrimonio è stato fantastico, vero?>> disse Liam, fuori di sé.
<< Non vorrai fare il gran passo anche tu, spero!>> rispose Greta. Io mi svegliai di colpo, fino a quel momento ero risultata un'autentica zombie.
<< Chi si sposa?>> chiesi, mezza rimbambita.
<< Ilaria, ritorna nel mondo dei sogni.>> mi disse Greta, dolcemente. Mi sedetti su una panchina poco lontano e cercai di comprendere i discorsi. 
Finché non avvertii qualcuno al mio fianco. Niall.
<< Ciao, bella addormentata.>> mi disse. E, quelle tre parole, mi bastarono per svegliarmi dal mio dormi veglia.
<< Ehi...>> risposi. Mi voltai verso di lui ed i miei occhi si persero nei suoi, letteralmente. Non riuscivo a capire come potesse essere così tranquillo. Ah già, ero io l’unica cogliona a starci male.
<< Ascolta, io...>> ma proprio in quel momento fu interrotto da Louis, che stava parlando al telefono.
<< Cosa? Oh mio Dio.... Arrivo subito, aspettami... Due secondi, cioè due minuti e sono da te.>>
<< Tutto bene, amico?>> chiese Zayn.
<< Merda, ragazzi. El…>>
<< Cosa?>>
<< E’ incinta.>>
<< Oh, cazzo.>> sussurrammo tutti all’unisono.
<< D-devo andare.>>
<< Veniamo con te!>> esclamarono Zayn e Liam. Rimasi paralizzata. Ecco perché in quegli ultimi giorni era così strana. Accorsi verso Greta e lei mi guardò quasi sconvolta, poi abbozzò un sorriso e ritornò in sé.
<< Beh, non c'è che dire, due giornate piene di novità. E' il caso di andare...>> disse. Harry le diede un bacio sulla nuca. 
Io, dal canto mio, mi girai verso Niall, ma non riuscii a pronunciare niente se non un misero “A presto”. 
Greta mi trascinò via e ci incamminammo verso l'uscita. 
Con la coda dell'occhio, vidi Niall dare un calcio alla valigia e, quando Harry gli mise una mano sulla spalla, lui si scostò. 
Mi fermai di colpo. 
No, non poteva finire così. 
Dopo tutti quegli anni, dopo tutte le promesse fatte e soprattutto, dopo tutto ciò che avevamo vissuto, non era in quel modo che doveva andare. Avrei potuto riprendere a camminare e seguire Greta, come se niente fosse, ma non ci riuscii. Perché come mi aveva detto Elizabeth “Dovevo reagire”. Non potevo davvero credere che tutto quello che provavamo l'uno per l'altra fosse svanito così, come un soffio di vento. 
Ritornai sui miei passi, ma questa volta mi diressi verso Niall. Inizialmente non si accorse di me, poi appena mi vide, mi venne incontro. Poteva sembrare la scena di un film , eppure non lo era. Quella era la vita vera, quella in cui devi cogliere l'attimo per essere veramente felice, quella in cui devi rialzarti perché le cose non vanno bene se schiocchi le dita, ma devi perseverare e reagire. Ci ritrovammo di fronte, così vicini da farmi barcollare per l’emozione.
 Ci guardammo negli occhi e ritrovammo il magico attimo di poco prima.
<< Non lasciarmi andare.>> sussurrai. 
Mi sorrise dolcemente.
Il mondo ricominciò a girare. Le farfalle nello stomaco che erano rimaste sepolte per troppo tempo, incominciarono a risvegliarsi e a svolazzare freneticamente. Il cuore riprese a battere sempre più veloce, incessante. Mi sentii di nuovo me stessa, come se fossi tornata ad avere quindici anni. Le stesse emozioni di tre anni prima ripresero a vorticare dentro di me.
E, come anni prima, mi diede il tempo di decidere, di scegliere se scostarmi ed indietreggiare. Ma come allora, rimasi dov'ero.
<< Non lo farò. Ti amo.>> lui si avvicinò e le sue labbra calde toccarono le mie. Non mi sarei mai staccata da lui, nemmeno se tutto fosse crollato, niente avrebbe potuto rovinare quel meraviglioso momento. C'eravamo solo io e lui. E questa volta, sarebbe stato per sempre.


 


GIMS, ALWAYS DREAMS COME TRUE.


 

 

#Spazio Autrici


E siamo arrivati alla fine. Al capolinea. E ci viene una grande tristezza a pensare che questa, pur non essendo la fine, è un'importante conclusione di noi, Greta e Ilaria. Si, perchè magari a voi può sembrare strano, ma questa storia, nel suo corso, ci ha condizionato e ci condiziona ancora parecchio. Perchè spesso una persona non se ne accorge, ma con la scrittura esprime concetti che nemmeno pensava di conoscere, di saper rivelare alla gente. Questa è e rimarrà sempre una fanfiction. Una tra le tante. Forse verrà dimenticata, forse no. Ma dovete sapere che tutto ciò che abbiamo postato l'abbiamo fatto davvero con il cuore, sempre con l'intento di trasmettere qualcosa. Se ci siamo riuscite? Beh, questo sta a voi dirlo. Eravamo partite inizialmente con poche, flebili speranze, eppure ehi, sotto la nostra storia c'è scritto che ci sono più di trecento recensioni, e vi giuriamo su qualsiasi cosa che non ne potremmo essere più contente. E lo dobbiamo a voi, lettrici che ci avete accompagnato fino a qui, chi recensendo, chi solamente leggendo. Non smetteremo mai di ringraziarvi perchè nel vostro piccolo, ci avete fatto realizzare un sogno.


 


 "<< Ehi! Voi quattro! Siete in arresto!>>
Ci voltammo.
La serata perfetta era finita."

 "<< Dovremmo avere un figlio. Sul serio, dai!>> mi bloccai.
Era ubriaco, la cosa era plausibile."

 "<>
Inquadrarono un volto molto familiare che piangeva disperatamente.
Oh, merda."

"<< Se mi dici che mi ami, ti sposo qui. Seduta stante. Ti posso dare il matrimonio da sogno che desideri, posso amarti più di chiunque altro se solo tu me lo permetti.>>"

 "Perché il dopo-sbronza di Greta sarebbe stato più terribile per me che per lei."

"Ci siamo concessi più di un'occasione, ma ogni 
volta è finita con noi che ci lasciavamo e soffrivamo l'uno per l'altra.
Tanti provano ad essere amici, ma noi due non ci riusciremmo mai,
lo sai meglio di me. Ci ricascheremmo un'altra volta."

 "Vidi Harry incenerire con lo sguardo le sbarre, forse in un vano tentativo di buttarle giù con la sola forza del pensiero. Niall, dal canto suo, sbatteva furiosamente le mani sul muro, mentre Greta osservava sconcertata lo strato di sudiciume presente sul pavimento. Eravamo davvero in una brutta situazione."

"<< Niall e Greta, Greta e Niall... Oddio, non riesco nemmeno a pensarci!>>"

 "<< Le cose più belle rimangono impresse nella mente.>> concluse. Rimasi in silenzio, la bottiglia di birra a mezz’aria. Quel ragazzo mi stava uccidendo."

"Le Gims girls sono sempre esistite. E forse questo è davvero l’inizio, okay?"

 

... Ma questa è tutta un'altra storia,
le vostre scrittrici da strapazzo ♥ 

 

 

   
 
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